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Autore: moonxlights    11/07/2013    3 recensioni
"Sapevo che non stavi bene, sei dimagrita tantissimo, sei sempre pallida e triste. Ora che so il perché ti prometto che ricucirò tutti i pezzi del tuo cuore" disse lui, prendendola in braccio e adagiandola con cautela sul materasso.
"Ora dormi" sussurrò Harry, coprendola con il piumone e allontanandosi dal letto.
Subito si sentì afferrare un polso, come in segno di protesta. Una protesta silenziosa, senza parole, che però Harry capì benissimo. Tornò indietro e si sdraiò al fianco della ragazza, che subito si accoccolo contro il petto del ragazzo.
Loro erano così, non avevano bisogno di parole per capirsi, bastava uno sguardo, un gesto o una carezza, perché si capissero senza bisogno di altro.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le due di mattina. Le stelle e la luna erano coperte da uno spesso strato di nubi, che promettevano pioggia. I lampi illuminarono il paesaggio circostante la casa di Avalon, che si agitava nel sonno.
I ricordi di qualche anno prima si fecero spazio nella mente della ragazza.
"Basta, ti prego" sussurrò Avalon, strizzando gli occhi e stringendo in un pugno il lenzuolo bianco.
Un urlo, poi un altro, ma Avalon sembrò non accorgersene, tanto che nemmeno si svegliò.
La porta della sua camera cigolò, sotto il tocco di qualcuno che lentamente la aprì e successivamente la richiuse.
Lentamente si avvicinò al letto, sedendosi su di esso.
Il materasso si piegò sotto il peso del ragazzo, che si mise di fianco ad Avalon.
Con molta cautela le posò una mano sulla testa, accarezzandole i capelli, sperando di calmarla.
Nel contempo si fece udire un tuono, poi un altro e un altro, tutti accompagnati da numerosi lampi.
Avalon si spaventò, trovando rifugio tra le braccia del ragazzo sdraiato al suo fianco.
Lui le posò delicatamente le labbra sulla fronte.
"Calmati Avalon, non succede niente. Sei al sicuro" sussurrò il ragazzo, cullandola tra le sue braccia.
Avalon si calmò dopo un paio di secondi, trovandosi stretta tra le braccia del suo coinquilino.
Aprì piano gli occhi, riconoscendo nell'oscurità la figura al suo fianco.
Scoppiò in lacrime, ricordando l'incubo appena fatto.
"Ti va di raccontarmi cosa hai sognato?" le chiese lui.
"Sono i ricordi di qualche anno fa, che tornano a galla nella mia mente, facendomi soffrire nuovamente" spiegò lei, asciugandosi le lacrime con il polso della maglietta.
"Se vuoi parlare sai che il tuo amico Harry è qui pronto ad ascoltarti" rispose il riccio, continuando a tenerla stretta.
"Grazie, ma non mi va di parlare, preferisco dimenticare per non soffrire ancora" spiegò Avalon, scuotendo leggermente la testa.
La ragazza si alzò dal letto, mentre Harry rimase imbambolato a guardarla.
Cercò un difetto, anche minimo, che gli impedisse di amare ancora di più Avalon. Ma più la guardava più si rendeva conto della sua perfezione più assoluta, in tutti i sensi.
Nel frattempo Avalon accese una piccola luce, mettendosi a sedere sulla scrivania.
"Sono le due quindi posso ufficialmente dirlo: Buon Natale" disse improvvisamente la ragazza, mostrando l'orologio digitale ad Harry.
Lui sorrise debolmente, andando a sedersi al fianco della ragazza.
"Buon Natale anche a te" rispose lui, sorridendo.
"H-Harry, c'è una cosa che devi sapere" sussurrò Avalon, iniziando a tremare. 
Il riccio inclinò lateralmente la testa, incuriosito e al contempo spaventato del fatto che Avalon tremasse così tanto.
"Ho il cancro" sibilò la ragazza, con un nodo alla gola che le impediva quasi di respirare.
Harry rimase paralizzato, con la la bocca leggermente dischiusa e gli occhi sgranati.
La giovane si portò una mano sulla bocca, trattenendo i singhiozzi, ma lasciando scendere le lacrime sulle sue guance. 
Harry non riuscì a trattenere le lacrime, anche se sapeva che in quel momento doveva essere forte e aiutare Avalon a superare quel momento.
Si avvicinò di più a lei e la fece scendere dalla scrivania, stringendola successivamente tra le sue braccia.
Lei scoppiò in un pianto isterico, mentre il ragazzo cercava disperatamente di farla calmare. 
Solo in quel momento si rese conto di quanto fosse debole, magra e fragile. Negli ultimi tempi aveva notato un cambiamento in lei, ma non sapeva a cosa fosse dovuto.
Aveva perso peso e non si era nemmeno accorto di quanto potesse essere fragile.
Non si era accorto di niente e in quel momento si maledisse in tutti i modi possibili per non essersi accorto di niente, per non aver capito o solo intuito che qualcosa non andava.
"Avalon basta piangere, ci sono io con te. Supererai tutto questo, lo faremo insieme, promesso" disse il ragazzo, con la voce tremante.
"No Harry, io morirò e quindi è meglio che tu te ne vada, almeno non soffrirai" rispose lei, mentre altre lacrime scendevano a ruota libera dai suoi occhi.
"No -urlò lui- non lo dire nemmeno. Ti ho promesso che lo supereremo insieme e sarà così. Ti prometto che non morirai" rispose lui, staccandosi e usando la manica della sua felpa per asciugare le lacrime di Avalon.
Lei ancorò i suoi occhi azzurri in quelli verdi di Harry, restando sempre stretta tra le sue braccia.
Gli regalò un piccolo e quasi impercettibile sorriso, prima di buttarsi su di lui e far incontrare le loro labbra. 
Lui la sollevò da terra, facendola sedere nuovamente sulla scrivania.
Le prese il viso tra le mani e continuò a baciarla, fino a quando, ormai entrambi senza fiato, furono costretti a staccarsi.
Avalon abbassò la testa, arrossendo e lasciando cadere altre lacrime.
Lui la avvolse di nuovo tra le sue braccia, appoggiando il viso nell'incavò del suo collo.
"È il Natale più strano della mia vita: la mia migliore amica mi ha detto di avere il cancro e la ragazza che amo mi ha appena baciato" sussurrò Harry, lasciando un bacio sotto l'orecchio della ragazza.
Lei rimase paralizzata, nel sentire le ultime parole pronunciate da Harry, tanto che iniziò nuovamente a tremare.
Harry capì di aver sbagliato a confessarle i suoi sentimenti in quella situazione.
Fu costretto a ricredersi quando Avalon alzò la testa, con stampato in viso un sorriso a 32 denti, annuendo e asciugandosi le lacrime.
"Anche per me è il Natale più strano, perché ho baciato il ragazzo che amo e lui ha ricambiato" disse la ragazza, appoggiando la fronte contro il petto del ragazzo, mentre anche lui sorrideva. 
Avalon si ritrovò nuovamente stretta tra le braccia di Harry, che aveva preso a baciarle tutto il viso.
Il riccio le alzò il viso, incontrando gli occhi azzurri di lei.
"Non so se riuscirò a guarire e non so nemmeno quanto tempo possa voler..." Avalon non riuscì a finire la frase, che lui la interruppe.
"Non mi interessa quanto ci vorrà, ovunque tu andrai, a ogni ora del giorno o della notte, io per te ci sarò sempre. Ma sappi che non me andrò mai, qualunque cosa succeda. E poi ti ho promesso che saremmo guariti insieme, quindi sarà così." 
Avalon rimase spiazzata dalle parole del ragazzo, che subito dopo le lasciò un bacio sulla guancia, continuando a cullarla dolcemente tra le sue braccia.
"Grazie" sussurrò semplicemente la giovane, lasciandosi trasportare dal momento.
"Sapevo che non stavi bene, sei dimagrita tantissimo, sei sempre pallida e triste. Ora che so il perché ti prometto che ricucirò tutti i pezzi del tuo cuore" disse lui, prendendola in braccio e adagiandola con cautela sul materasso.
"Ora dormi" sussurrò Harry, coprendola con il piumone e allontanandosi dal letto.
Subito si sentì afferrare un polso, come in segno di protesta. Una protesta silenziosa, senza parole, che però Harry capì benissimo. Tornò indietro e si sdraiò al fianco della ragazza, che subito si accoccolo contro il petto del ragazzo.
Loro erano così, non avevano bisogno di parole per capirsi, bastava uno sguardo, un gesto o una carezza, perché si capissero senza bisogno di altro.
La mattina seguente Avalon si svegliò verso le nove.
Senti il caldo tessuto delle coperte sfregare contro le sue gambe.
Mosse un po' la testa, togliendosi i capelli da davanti gli occhi.
Allungò una mano e senti il vuoto vicino a lei.
Si alzò un poco, mentre continuava a tastare le coperte: erano fredde, segno che chiunque avesse dormito li si era alzato già da diverso tempo.
Avalon si convinse che quello che era successo poche ore prima, nel cuore della notte, non era altro che un bellissimo sogno.
Le lacrime si fecero numerose nei suoi occhi, mentre la consapevolezza di essere rimasta sola ad affrontare qualcosa di tanto grande si faceva spazio in lei.
A grande fatica si alzò dal letto, andando verso l'armadio, da dove estrasse una felpa pulita.
Si tolse quella che già indossava, lasciandola cadere al suolo, per poi infilarsi quella pulita.
Lentamente si avviò verso la porta, cercando di arrivare fino al bagno.
Posò una mano sulla maniglia fredda, ma prima che riuscisse ad abbassarla qualcuno la precedette, facendo spalancare la porta.
Avalon si ritrovò davanti un ragazzo, capelli ricci, occhi verdi, che le sorrideva teneramente. 
La ragazza aprì leggermente la bocca e spalancò gli occhi, senza parole.
Forse quello che credeva di aver sognato era la realtà, ma le sembrava fin troppo bello per essere vero.
Improvvisamente si sentì più debole di quanto già non fosse e un attimo dopo le forze le mancarono.
Prima che cadesse a terra il riccio la afferrò saldamente, scivolando con lei nel lettone, continuando a tenerla stretta.
Dopo diverse ore Avalon si svegliò stretta tra le braccia di Harry, che le sorrise non appena i loro occhi si incontrarono.
"Stai bene?" le chiese lui, visibilmente spaventato.
"Stamattina quando mi sono svegliata ero da sola, per un attimo ho pensato che mi avessi lasciata. Poi quando ti ho visto fuori dalla porta ho sentito le forze mancarmi, perché non capivo più niente, non avevo più nessuna certezza e non capivo se quello che era successo la notte precedente fosse solo un bellissimo sogno oppure se era la realtà" rispose Avalon in un sussurro.
"Non devi più avere questi dubbi, sono e resterò con te fino alla fine. E poi ti ricordi quello che ti ho detto?" chiese Harry, strofinando il suo naso contro quello della ragazza.
Lei scosse leggermente la testa, facendo finta di non ricordare.
Lui accennò un sorriso, per poi posare le sue labbra rosse e carnose su quelle dolci e sottili di Avalon
Lei sorrise contro le labbra di Harry, che le prese il viso tra le mani, accarezzandole le guance con i pollici.
"Nemmeno ora ti sei ricordata?" scherzò il riccio, baciandole una guancia.
"Forse si, forse no" scherzò a sua volta Avalon.
Lui riprese a baciarla, tenendola stretta tra le sue braccia.
Quando si staccarono Harry fece combaciare la sua fronte con quella di Avalon, che sorrideva felice. 
"Sai una cosa? Appena sarai guarita andremo a fare un viaggio in Europa, poi andremo al mare tutti i giorni in estate e in piscina in inverno. Prenderemo il gelato tutti i giorni e..." Harry interruppe il suo discorso sul loro futuro, guardando Avalon.
"E cosa Harry?" lo incitò la giovane.
"E andremo via da qui, andremo a vivere a Parigi, come hai sempre sognato. Allora ti va o no?" concluse il ragazzo, sorridendo
Lei annui, lasciando che le braccia di Harry la trasportassero, accompagnandola nuovamente nel mondo dei sogni.
* otto mesi dopo *
Avalon era dentro a quella stanza da quasi un'ora, mentre Harry la aspettava seduto su una delle sedie nella sala d'aspetto.
I due si erano recati in ospedale per un controllo, uno di quelli che Avalon doveva fare ogni due mesi.
Il dottore uscì dallo studio, con un'aria apparentemente rilassata.
Quando il ragazzo lo vide entrare scattò subito in piedi, chiedendo notizie di Avalon.
L'uomo parlò e una lacrima rigò la guancia di Harry.
"Bene, se vuole dirlo lei alla ragazza si trova nella stanza 23" disse il signore, allontanandosi.
Subito il ragazzo corse per tutto il corridoio, arrivando davanti alla camera di Avalon.
Aprì delicatamente la porta, trovando un'infermiera che aiutava Avalon a vestirsi.
"Lasci, ci penso io" disse il riccio, andando verso il letto.
La signora li salutò e uscì.
Tra i due regnava il silenzio, quasi da film horror.
Nessuno dei due parlava, non sapendo cosa dire o cosa aspettarsi in risposta.
Harry aiutò la ragazza a infilarsi gli ultimi vestiti, prima di sedersi al suo fianco sul letto.
"Ho parlato con il dottore che ti ha visitata" sussurrò il ragazzo, fissando il pavimento.
Lo stesse fece Avalon, aspettandosi il peggio.
"Ha detto che sei guarita completamente, il cancro è completamente sparito" disse entusiasta il riccio, lasciandosi scappare altre lacrime, questa volta per la troppa felicità.
Avalon rimase pietrificata, mostrando subito dopo un bellissimo sorriso a 32 denti.
Con le poche forze che aveva si buttò su Harry, che finì sdraiato sul materasso, tenendo stretta la ragazza.
Scoppiarono entrambi in un pianto liberatore, per sfogare tutte quelle emozioni che in otto mesi avevano soppresso. 
"Harry questo vuol dire che potremmo fare il viaggio in Europa, andare al mare e in piscina, mangiare il gelato tutti i gironi e andare a vivere a Parigi" esultò Avalon, tornando a sedersi sul materasso, mentre Harry piangeva insieme a lei.
"Si, faremmo tutto questo e molto altro. Ora però devi rimetterti completamente, poi partiremo e andremo al mere come ti avevo promesso" rispose il riccio, asciugando le lacrime di Avalon.
Lei annui entusiasta, alzandosi in piedi e mettendosi davanti ad Harry. 
Lui le mise le mani alla base della schiena, attirandola più vicina al suo corpo.
Avalon intrecciò i ricci di Harry sulle sue dita, mentre lui le accarezzava tutta la schiena, procurandole brividi di piacere.
Lentamente Harry si avvicinò al viso della giovane, baciandole prima la punta del naso e dopo le labbra.
Si baciarono a perdifiato più e più volte, finché Harry non si mise in piedi.
"Ora andiamo a casa, così posso prenderti il gelato che tanto aspettavi" sussurrò il riccio, abbracciando Avalon.
Lei sorrise, finalmente felice.
* altri due mesi dopo *
Avalon e Harry partirono per il viaggio che tanto avevano aspettato.
L'ultima meta prima del trasferimento a Parigi sono le spiagge delle Hawaii, dove il ragazzo ha portato Avalon per il suo compleanno.
Quella mattina Harry si svegliò piuttosto tardi.
Aprì appena gli occhi, quel poco da permettergli di vedere che Avalon non era più al suo fianco.
Si mise seduto sul letto, strofinandosi gli occhi con le dita.
Solo in quel momento si accorse della ragazza seduta sul mobile, che lo guardava con occhi sognanti.
Si alzò e si fermò a pochi centimetri dal suo viso.
"Signorina posso sapere cosa guarda?" scherzò il riccio, lasciandole un bacio all'angolo della bocca.
Lei sorrise abbassando la testa.
Solo in quel momento il ragazzo notò la camicia che indossava Avalon: a quadri rossi e bianchi, maniche lunghe e chiaramente di Harry.
Sorrise quando se ne accorse.
"Lo sa che non si devono rubare i vestiti al fidanzato? Perché se no poi lui si arrabbia" continuò a scherzare il ragazzo, baciandola successivamente.
"Ti amo Avalon" disse il riccio, fissando i suoi occhi verdi in quelli della ragazza.
"Ti amo anch'io Harry" rispose lei, mentre il ragazzo le accarezzava i capelli.
Due giorni dopo partirono alla volta di Parigi, pronti ad iniziare una nuova vita insieme, lasciandosi il passato alle spalle.
* qualche tempo dopo *
"Avalon vieni a dormire?" chiese Harry, quasi urlando.
La ragazza sbucò da dietro la porta, per poi girarsi per spegnere una delle luci.
Si avvicinò al letto, ma prima che arrivasse si sentì afferrare per i fianchi e poi sollevata e appoggiata delicatamente sul letto.
Harry si mise su di lei, reggendosi sugli avambracci per non pesarle.
Presero a baciarsi subito dopo, mentre Harry inizio ad accarezzare ogni centimetro di pelle scoperta.
Quando furono costretti a dividersi Avalon si mise a fissare la Tour Eiffel, che si vedeva dalla finestra della loro camera da letto.
"Contenta di essere a Parigi?" le chiese il ragazzo, lasciandole baci umidi su tutto il viso.
Lei scosse la testa, accennando un piccolo sorriso. 
"Non fraintendere, ma con te potrei stare ovunque e essere nella città che amo con l'uomo che amo è la cosa migliore che potesse succedermi in tutta la vita" spiegò Avalon, appoggiando le mani sulle spalle di Harry.
"Allora posso dire che per me è lo stesso, perché finché siamo insieme non mi importa di dove siamo" rispose lui, sorridendo, per poi tornare a baciarla.
"Guarda un po' che ore sono" disse il riccio, mostrando ad Avalon l'orologio posto sul comodino.
Lei sorrise, coprendosi il viso con le mani, per non mostrare il rossore che si era fatto visibile sulle sue guance.
"Le due di mattina del venticinque dicembre, due anni che stiamo insieme" rispose il riccio, rimettendo a posto la sveglia e baciandola.
"Ti va di andare in terrazza a guardare Parigi illuminata dalle luci notturne?" propose poi il ragazzo, spostando una ciocca di capelli di Avalon dietro il suo orecchio.
Lei annui, alzandosi poco dopo.
"Però non vorrei ch.." Avalon non riuscì a terminare la frase che Harry la trascinò fuori, avvolgendola subito dopo in una pesante coperta di lana.
Lo stesso fece lui, coprendosi con un'altra coperta.
Il ragazzo si mise a sedere su una piccola poltrona, facendo sedere Avalon sulle sue gambe e accogliendola tra le sue braccia.
"Mi piace guardare la città da sopra le tue gambe, sei parecchio comodo" scherzò Avalon, poggiando la testa sulla spalla di Harry.
Lui fece una leggera risata, posando le sue labbra sulla fronte della giovane.
"Io però preferisco guardare le mie ragazze" rispose lui, girando il viso di Avalon verso di se, per poi baciarla, mentre le accarezzava il ventre già tondo.
"Anch'io preferisco guardare voi" sussurrò lei, abbandonandosi tra le braccia di Harry.
Non appena il riccio si accorse che la giovane si era addormentata si alzò e rientrò in casa.
Lentamente si avviò verso la camera da letto, dove distese Avalon nel letto, mettendosi successivamente al suo fianco.
Si addormentarono abbracciati, come la famiglia che erano destinati ad essere.
Fine❤
Hello People:') (?)
Allooooraaaa...... Che dire?
Questa è in assoluto la prima One-Shot che scrivo, per cui non c'è da stupirsi se è venuta fuori una schifezza...
Per scriverla mi sono ispirata a diverse canzoni, ma soprattutto Moments dei One Direction.
La scelta di usare Harry non ha una ragione precisa, semplicemente mi viene più facile scrivere di lui.
Detto questo spero che vi sia piaciuta e se aveste un consiglio o altro sarei felice di saperlo^_^

 

 

  
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