In quel momento, in un attimo, credo proprio in quel momento, sotto il cielo invidioso del mio germoglio malato e quegli occhi scuri a guardarmi, decisi che avrei piantato dei fiori a Chernobyl.
Ma c’è dell’altro. Credo perfino, delirando, che Annabel abbia sentito i miei pensieri soffiare questa promessa, perché mi sembra, di nascosto, di averla vista sorridere.