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Autore: HikariKanna    23/01/2008    9 recensioni
Provate a prendere uno scrittore in pieno decollo,una maestrina elementare…entrambi appena stati lasciati…E provate a prendere una rockstar ed una stilista… metteteli insieme,tutti sulla stessa nave,per dieci giorni…ne uscirà la vacanza più strana della loro vita! Piccola fanfiction che avevo in mente da un secolo,e che avevo promesso a Sora89 e Sae in special modo!^^ Dedicata specialmente a Sorato,ma sapendo i miei gusti,credo vi possiate immaginare che ci sarà un po’ di Takari!! Vi aspetto numerosi!^^
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hikari Yagami/Kari Kamiya, Sora Takenouchi, Takeru Takaishi/TK, Yamato Ishida/Matt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Maledette crociere

Maledette crociere!

 

-Hikari-

 

Oh Kami siamo arrivati a Manila!!!

È il 16 luglio, cioè il nostro secondo giorno a bordo di questa nave!!

Il mare è una tavola blu, il sole è alto nel cielo e finalmente stiamo attraccando alla prima tappa della nostra crociera...Filippine!

Chiudo gli occhi per un momento, abbandonandomi alla brezza estiva e alle mie fantasie su un bel filippino alto e abbronzato e...

Poi l’immagine svanisce e subentra un biondino, con degli occhi così trasparenti da far invidia all’oceano e far rabbrividire chiunque gli capiti a tiro.

Sospiro...Che bello scoprire che non siamo le uniche single su questa nave, almeno per me! Sora, forse, è un po’ meno entusiasta ma, secondo il mio modesto parere, dopo quello che è successo l’altra sera, si sta ricredendo anche lei.

E il mio pensiero vola via come quello strano uccello esotico lì...come non ricordare la splendida serata di ieri, a ballare con Takeru tutto quel tempo?? Che sensazione meravigliosa!Non fosse stato per quel disgraziato d’un fratello...Che nervi!!

“Come mai volteggi da sola?”

Ecco, si parlava giusto di lui.

“Taichi caro, stavo giusto pensando a te...Come sarebbe a dire che volteggio?”
“Oh, sì, sorellina, ti osservo da mezzora...Prima eri affacciata dal pontile, poi hai chiuso gli occhi, hai parlato da sola e ti sei messa a danzare...ma sembravi così eterea che non volevo interrompere...”
Mi da un buffetto sulla guancia. Che...che carino!

Comunque, sappi che parlare da soli è il primo segnale di pazzia.”

Come volevasi dimostrare.

Mi scanso.

Tu parli a me di pazzia?”

Scandisco bene ciò che voglio far risuonare. Io sarei pazza? IO?

“Hai visto Sora, piuttosto?”domando, mentre lui ciondola tranquillo per la nave.

“Oh, prima era con quel Yamato, le ho anche parlato un po’, ma non ho visto il tuo spasimante!”
“Takeru non è il mio spasimante!”
“Ah, no? E come mai ti stava incollato come una patella allo scoglio?!

Ma che razza di paragoni poetici sono?
“Senti, tu! Sono grande, vaccinata, ho il pieno possesso delle mie facoltà e posso decidere tranquillamente da sola chi frequentare! E poi...è simpatico!”arrossisco.

Taichi mi guarda sospettoso, ma viene richiamato all’ordine da Yumie.

“Come vuoi, sorella. Ma ti tengo d’occhio, e farò in modo che tu non soffra.”
Sto per ribattere piccata, ma si è già allontanato.

Oh, che rabbia! Ma vediamo se mi deve rovinare la vacanza!
Intanto, la nave ha ormeggiato...E ci aspetta una bella giornata libera per Manila!Però... dove s’è cacciata Sora?

Possibile che fosse, che sia, che davvero con Yamato?

Cioè, prima mi fa tutte quelle paranoie e quei problemi sulla serietà delle relazioni intraprese in crociera e poi che fa, s’imbosca con il primo arrivato?

In un’altra vita farò la psicologa, per tentare di capirne qualcosa in più!
E intanto cerchiamola...

“AHIA!”
“Oh, non l’ho fatto apposta!”

D’accordo che sono magra, ma da qui a non vedermi ce ne passa di acqua sotto i ponti!
Mi sono scontrata con una ragazza che avrà più o meno la mia età.

Allora non siamo davvero solo noi...

È alta, quasi quanto Takeru, ma decisamente più robusta...Mi ha steso!
E la sua è palesemente tinta...Si vede dalle dita di ricrescita nera che si spengono in un biondo cenere.

Mi da comunque una mano per aiutarmi a tirarmi su, e mi sorride.

“Perdonami, non ti avevo vista.”
Non...non c’è problema.”
C’è, nelle sue scuse, un non so che di affettato e mellifluo, che mi mette a disagio.

Che maleducata, non mi sono nemmeno presentata! Mi chiamo Hikari!”
“Io Sachiko, lieta di conoscerti. Ci rivedremo presto, presumo.”
Inforcando degli occhiali da sole e agitando i capelli mossi platealmente, scende dalla nave col suo ragazzo, diretta al centro della capitale filippina.

Cosa che dovrei fare io con la mia compagna d’avventure!
...Che è tranquillamente ferma con la nostra borsa a chiacchierare amabilmente con i due fratelli.

Io non sono violenta, e non ho mai avuto reazioni troppo nevrotiche.
Finora.

Gli occhi di Takeru vagano inquieti,trovando pace solo quando s’incrociano con i miei. Ma...c’è qualcosa d’insolito.

Non riesco a fare a meno di sorridere, maledizione! Takeru strattona il fratello e Sora...

“Finalmente ti abbiamo trovata, Hikari!”

“Potrei dire lo stesso...Ma dov’eri finita, Sora??Io sono sempre stata qui!”
“Strano, non ti abbiamo vista.”
Sora scambia un’occhiata eloquente con Yamato, che getta il mozzicone.

Cos’è questo insistere sulla prima persona plurale?

“Va bene, non importa!Allora...a Manila!”faccio io spensierata.

Takeru non ha smesso un solo secondo di osservare il pontile di questa nave, irrequieto.

“Tutto ok?” sussurro, scendendo con la neonata comitiva, non potendo eludere la preoccupazione nei confronti di mio fratello.

“Sta tranquilla...Pensiamo a divertirci!” sorride.

Sarà, ma non sono affatto serena.

 

Che sensazione inebriante girare libere, anzi liberi, per questa capitale!

“Vorrai scherzare, io non entro in quel ristorantino pericolante!”strepita Yamato all’indirizzo di suo fratello, decisamente su di giri.

“Ma davvero è già ora di pranzo?”domanda Sora, quasi scendendo dalle nuvole e dando un’occhiata ad uno strano orologio da polso locale.

Oh Kami non può essere... Ma quanto shopping abbiamo fatto??
“Eh già, è ormai tardissimo...Non vi siete accorte di quante bustine avete?” fa Takeru, con le gambe completamente immerse nelle acque del fiume Pasig, sulla cui foce sorge Manila.

Poco lontano, c’è un ristorantino davvero caratteristico che sorge quasi come una capanna sulle acque. Credo che di sera sia terribilmente romantico...

“In effetti, ho fame.”comunico io. “Dai, Yamato, non sarà la fine del mondo!”

“Non ho alcuna intenzione di beccarmi la salmonellosi lì dentro!”

“Non fare la femminuccia!! È deciso, vince la maggioranza!”
Tiriamo a fatica un imbronciato Yamato lì dentro.

Incredibile come due fratelli possano essere così diversi. Takeru infatti mi sussurra, mentre prendiamo posto e galante mi fa accomodare sulla sedia: “Ti avrei portato qui di sera, se non fossimo stati obbligati a ritornare sulla nave...Voi ragazze adorate cose del genere.”
“Già”mormoro imbarazzata.

Specialmente se fossi con te.

Oh, e questo pensiero?

È decisamente ridicola l’espressione che assume Yamato nell’ordinare certe pietanze che speriamo vivamente non siano locuste e affini!
“Avrei potuto portare la chitarra, almeno avrei allietato il pranzo!”recrimina indispettito.

“Tu suoni?”chiede Sora dolcemente.

“Oh, la sua è una band famosissima!!” esclama eccitato Takeru, porgendomi una rosa che ha acquistato da un venditore ambulante.

Quant’è dolce, tenero, carino e...Oh no.

No.

Arrossisco.

È così palese.

Tutti quei segnali.

Come ho fatto a non capirlo prima?

Ditemi che non mi sto innamorando.

Dopotutto, siamo solo in un ristorantino sul fiume. Mi ha solo porto una rosellina rossa.

Ha solo convinto il fratello ad imbracciare adesso un curioso strumento locale che somiglia ad una chitarra e a suonare per noi.

Abbiamo solo ballato insieme e...

Oh no.

 

 

-Sora-

 

“Tu sei sicura che stiamo facendo la cosa giusta, Sora?”

“Non vedo cosa ci sia di sbagliato, dopotutto...”
Non vedo cosa ci sia di sbagliato??C’è che mi avete strattonato forzatamente lì dentro, per quello che ne so potrei aver mangiato cavallette, e intanto quei due girano da soli !”

Ora basta, se Yamato si lamenta un altro po’ lo consegno all’ambasciata per il rimpatrio.

È il primo giorno di libertà che abbiamo...

Un caldissimo 16 luglio mi vede girare per la capitale filippina, dopo essermi rimpinzata in un bel ristorantino del posto, in compagnia di un musicista nevrotico.

“Scusami se mi dispiaceva reggere la candela!”
“Chi reggeva la candela??
“Noi due, idioti! Non ti sei reso conto di come si stiano corteggiando Hikari e Takeru?”

Il mio compagno di viaggio mi lancia un’occhiata eloquente.

“Proprio per questo sto cercando di raggiungerli.

“Non oggi.”
Lo strattono con me in un mercatino.

Se i ragazzi in generale odiano lo shopping, quanto varrà questa regola per lui?
Suppongo 10 volte tanto.

“Ma...Avevamo un patto!”piagnucola, osservando allarmato tutte le magliette che sto adocchiando.

Sorrido ripensando alla sua espressione ieri sera.

Quando era una splendida “donna”.

“Ti avevo promesso che avrei frenato i loro bollenti spiriti, in effetti.”ammetto riluttante.
Ma non credo che lasciandoli andare in giro da soli questo accadrà.”
“Rilassati”sussurro dolcemente, provandomi un foulard rosa acceso.

“Come mi sta?”
“Benissimo”esclama sbrigativo, senza nemmeno vedermi. “Ascolta, Taichi mi ucciderà se quei due si metteranno insieme! E poi, conosco mio fratello e...”
“Oh, potresti stare zitto anche solo per un secondo?Sei in vacanza!V-a-c-a-n-z-a.

Sillabo affinché capisca meglio.

“Sì ma ci tengo alla mia vita.”
“E io al mio relax”

“Fantastico.”
Roteo gli occhi, uscendo dal negozietto.

È impossibile comprare qualcosa con Yamato, non ti da la benché minima soddisfazione!

“Yamato, so bene anche io quanto sia importante che quei due non stiano assieme. Ma...Ci ho pensato bene ieri sera. Non credo che siano ancora arrivati alla fase dell’innamoramento senza speranza.”
“Oh, e sentiamo, a che fase sarebbero?”
Cos’è questa nota ironica?

“Alla fase della conoscenza.”puntualizzo acidamente.

“Oh”

“Inoltre, non si vedranno più, no? Che male c’è?”
“Che male c’è???
Mi massaggio le tempie.

Questo ragazzo mi ucciderà.

“Ok, prometto che se la cosa dovesse degenerare interverremo.”
“Ehi, è già degenerata!”
“Ma che dici! Tu non conosci bene il sentimento dell’amore!”
Un lampo di tristezza percorre i suoi occhi, e un fremito improvviso mi ricorda che non so niente di lui.

Potrebbe essere un tasto dolente.

E d’un tratto mi viene da pensare a stasera e al fatto che in fondo anche noi due non ci vedremo più.

Che strano.

Yamato si stiracchia.

“Eccoli lì, vedi come sono carini?”Esclamo.

Takeru e Hikari stanno accarezzando uno strano animaletto che non ho mai visto in Giappone.

Sono così dannatamente ingenui e impacciati nei movimenti da fare tenerezza.

“Non li trovi perfetti insieme?”
“Cos’è, un recedere dal patto?”

Mi stressa profondamente.
“Oh, Yamato, ma non credi che a volte bisogni soprassedere di fronte all’amore?”
Ovviamente no.

Rido per l’assurdità della situazione. Io e lui, che niente abbiamo in comune, a spiare di nascosto un nuovo amore che sta sbocciando.

Quanto li invidio.

Sospiro.

“Bè, forse hai ragione, raggiungiamoli...”
“Oh, finalmente sei rinsavita!”

Mentre percorriamo quel breve tratto di strada che ci divide dai piccioncini, affollato di persone, mi rendo conto che nonostante tutto Takeru ha uno sguardo intensamente pensieroso.

“Cos’è successo a tuo fratello?”

“Oh, ha incontrato la sua ex sulla nave”risponde sbrigativo Yamato.

Cosa?! La sua ex?!

“E me lo dici così??Chi è?!”
“In che altra maniera te l’avrei dovuto dire?Si chiama Sachiko, te la farò notare nei prossimi giorni.”
Oh, spero davvero che Hikari non lo sappia...

Eccoci qui.

“Oh, Sora, Yamato!Credevamo vi foste persi!”
Adoro il sorriso dolce e quieto di Hikari.

Probabilmente non avrà sospettato nulla.

E comunque, le sarebbe piaciuto se fossimo scomparsi in certi frangenti, eh?

Mi rivolge un sorriso sornione, indicando con le spalle Yamato.

Non avrà pensato che...

E se andassimo un attimo a prendere il sole in spiaggia?”domando, nervosa.

Dovrò chiarirmi con la mia compagna d’avventure.

“D’accordo!”esclamano i più giovani all’unisono, mentre Yamato straluna gli occhi.

 

Amo il sole, ma da buona giapponese doc ho la carnagione talmente chiara che per me è quasi un suicidio stare così stesa al sole, quasi fossi una lucertola in vacanza.

“Finirai per ustionarti”
“Taci, guastafeste”
“Come vuoi, io ti ho avvisato.”
“Tu non ti vuoi abbronzare, eh, Yamato?”
Decisamente non rientra nei miei piani.”
“E, per curiosità, cosa diavolo sei venuto a fare in crociera?”

“Per quel dongiovanni!”

Indica spazientito il fratellino, che ha colto non so quale fiore per la nostra dolce Hikari.

Hikari, lei, sembra davvero felice, con quelle guance arrossate e quel fiore tra i capelli.

“Le manca solo un gonnellino e fa l’indigena.”
“La vuoi piantare, Yamato?”

“Il romanticismo di voi ragazze è assurdo!”
“Quasi quanto il vostro tatto!”

Adesso scoppio!
Ci scambiamo occhiate torve...Credo che Hikari non possa equivocare più di tanto, ma è persa.

Persa nel blu di occhi che spera sinceri.

Persa in un sentimento che è scoppiato all’improvviso.

Persa in...Braccia indigene??
“AAAH!LASCIATEMI!LASCIATEMIIII!”

Mi strofino gli occhi, esterrefatta, inebetita, completamente smarrita nella propaggine della confusione totale.

È stato un momento, eppure Hikari e Takeru sono stati catturati da delle forti braccia scurite dal sole; ed ora dei nerboruti autoctoni  li stanno strattonando di qua e di là.

“Yamato, non stare lì impalato, FA QUALCOSA!”

Lo prendo per mano e lo sollevo di forza, mentre i rapiti si allontanano gridando sempre di più.

Cosa? Hai idea di quanto siano più grossi di me?”
“Saranno anche più grossi di te, ma si tratta dei nostri amici!”
Corro, corro e nient’altro esiste se non questo folle inseguimento per le vie affollate della città.

Ma come cavolo è che alla gente sembra tutto normale??
Santi numi, siamo nel Terzo Millennio e siamo costretti a fare i colonizzatori?!

“SORA AIUTACI!”
“FRATELLONE!”

“Eh, quando gli conviene!”
“...Yamato!”

Per quanto sia più alto di me, le sue falcate sono pari alle mie.

Stremati, raggiungiamo una spiaggia isolata, col cuore che batte all’impazzata.

Stringo ossessivamente i palmi di Yamato.

Sono...Scomparsi.

Lacrime irrigano le mie guance.

Dove...dove sono?

“Ehi calmati. Non devono essere lontani.”
“Come...come fai a stare così calmo?!Siamo in un paese che non conosciamo, tuo fratello e la mia migliore amica sono scomparsi, catturati da incivili e...”
Mi zittisce con le sue dita fredde.

“Appunto. Ti sembra normale? Ci dev’essere qualcosa sotto. L’avevo detto io che quel ristorante era pericoloso...”
Mi dimeno dalla stretta, impotente.

“Io...Non ti sopporto!”urlo, allo stremo delle forze.

Ma la sua espressione rimane imperturbabile. Il che, forse, è la cosa peggiore.

Le mie mani s’intrecciano sul mio volto. L’ultima cosa che voglio è che Yamato mi veda disperata.

Cosa ci faccio io, su una spiaggia deserta, a rincorrere filippini abbronzati, assieme a questo gufo?

Cosa ci faccio io senza Hikari, senza Taichi?

Cosa...

“IO TI UCCIDO!!

Sollevo gli occhi, in contemporanea ad un sopracciglio di Yamato.

“Non era Hikari, quella?”

“S...sì!”

E’ Hikari.

“DEVI ESSERE DEL TUTTO IMPAZZITO!!
Ta...Takeru.

Quanto sono sollevata...

Così tanto che quando Yamato si avvicina non posso fare a meno di aggrapparmi a lui, liberando le paure disciolte in lacrime.

“Ehi”mormora imbarazzato.

“Va al diavolo, Yamato.”

“Stiamo forse interrompendo qualcosa?”

Taichi...?

Davanti a me si apre lo scenario più strano che io abbia mai visto.

Un Takeru trasfigurato dalla rabbia, un fiore spezzato, un’Hikari scura in volto che emana fulmini contro Taichi, che, in tutto questo, conversa tranquillamente con gli indigeni.

“Tu...li conosci?”

No. Il mio cuore prima o poi mi darà il benservito.

“Certo! Ragazzi, vi presento...”
Ma
non ascolto più.

“TAICHI YAGAMI, COSA DIAVOLO TI E’ PASSATO PER QUELLA TESTA SCIACQUA, BACATA E...E ASSURDA CHE TI RITROVI?!”mi scopro ad urlare.

“Ehm”fa Yamato con un colpo di tosse.

“Ehm”sorridono gli altri in coro.

Oh.

Non m’ero accorta di essere ancora addosso a Yamato.

Cos’è quell’occhiata di Hikari?

Ad...Ad ogni modo, qui qualcuno ci vuole spiegare la situazione?”

“Oh, non c’è niente da spiegare, se non che io non ho più un fratello.” Afferma Hikari con voce piatta.

“Oh, suvvia, era uno scherzetto innocente... esclama Taichi sulla difensiva.
“Hai anche il coraggio di chiamarlo innocente?”lo riprende Takeru.

La cosa si trasforma in una diatriba senza né capo né coda.

“Adesso basta!”tuona Yamato infuriato.

O almeno credo, è sempre così difficile capire cosa pensa.

Gli animi si calmano, e uno dei besti prende la parola.

Se permetti, Taichi, facciamo tutto noi, eh?”
I tre indigeni si schiariscono la voce, schierandosi ordinatamente.

Iniziano a cantare.

Teeeeempo faaaa, noi eravamo un gran bel gruppettoooo...”
Fiiiiiinchèèèèèè conoscemmo questo ragazzo e il suo viziettooooo...”
“Di fare scherzettiiiii aiii suoi clientiiiii...”
“Ehi non hai fatto la rima!”rimbrotta il secondo.

“Licenza poetica!”replica il terzo, il più “basso”, con una linguaccia.

In che gabbia di matti siamo capitati...?
“Ma che razza di vocalizzi sono?!”

Yamato appare scandalizzato.

“Ragazzi, se volete v’insegno a cantare. Avete una chitarra?”

Ditemi che non è vero...

 

Allora.

Mi sono calmata.

È stata la serata più strana della mia vita.

Passata ad un falò con dei carinissimi autoctoni che hanno studiato a Cambridge e hanno il pallino del teatro e del cabaret.

“In sostanza, voi due stavate allegramente prendendo il sole...”
“...Quando David, Jim e Will ci hanno presi con forza e portati in una landa sperduta. Non ti dico le grida, Takeru che mi prometteva protezione ma era il primo che aveva bisogno di aiuto e...”
Il racconto entusiastico di Hikari continua; la rabbia è sbollita un po’.

Non ci posso ancora credere che è tutta colpa di Taichi, che ha assoldato questi ragazzi per far sì che Takeru e Hikari si prendessero un bello spavento- utilizzando la scusa di aver colto un fiore sacro o che so io- che ora se ne sta tranquillo e serafico a bere una strana mistura del posto.

E pensare che ho pianto.

E pensare che...

Il mio sguardo s’incrocia con Yamato. Arrossisco palesemente, sulle note di una strana melodia malinconica.

È una serata intrisa di magia, e nonostante tutti i tentativi di Taichi, Hikari e Takeru stanno sorridendo come due triglie lesse l’uno verso l’altro.

E sento gli occhi penetranti di Yamato su di me.

E non riesco a sostenerli.

Ed è solo il secondo giorno di avventure.

 

 

 

Ragazzi... sono viva.

Non so come, davvero, ma ci sono, esisto...E finalmente aggiorno!!
Questa storia, poveretta, soffre più di tutte dei miei sbalzi d’ispirazione e dei miei casini sentimentali(EH!EH!EH!Ho scoperto che esistono sul serio le feste stile “Il vestito viola”!E chi mi conosce sa bene a cosa alludo!)...Ma sono contenta di essere riuscita ad aggiornare!EEEEEEEEH! Ma che cap strani che posto, a volte...Ditemi sinceramente quel che ne pensate, perché secondo me è troppo esaurito!XD Eheheh scusatemi è che io decido la trama di questa storia volta per volta! Non doveva essere così romantico o comunque impelagato di sensazioni riguardo all’attrazione tra i protagonisti...Ma sono fermamente convinta che le ragazze hanno un sesto senso speciale per queste cose!;) Bè gente...Vi lascio, allora!E spero vivamente di tornare presto! Nel frattempo...Continuate a seguirmi! Grazie di tutto!
HikariKanna

   
 
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