Maledette crociere!
-Hikari-
Oh
Kami siamo arrivati a Manila!!!
È
il 16 luglio, cioè il nostro secondo giorno a bordo di
questa nave!!
Il
mare è una tavola blu, il sole è alto nel cielo e finalmente stiamo attraccando
alla prima tappa della nostra crociera...Filippine!
Chiudo
gli occhi per un momento, abbandonandomi alla brezza estiva e alle mie fantasie
su un bel filippino alto e abbronzato e...
Poi
l’immagine svanisce e subentra un biondino, con degli occhi così trasparenti da
far invidia all’oceano e far rabbrividire chiunque gli
capiti a tiro.
Sospiro...Che
bello scoprire che non siamo le uniche single su
questa nave, almeno per me! Sora, forse, è un po’ meno entusiasta
ma, secondo il mio modesto parere, dopo quello che è successo l’altra
sera, si sta ricredendo anche lei.
E
il mio pensiero vola via come quello strano uccello esotico lì...come non
ricordare la splendida serata di ieri, a ballare con Takeru tutto quel tempo?? Che sensazione meravigliosa!Non fosse stato
per quel disgraziato d’un fratello...Che nervi!!
“Come
mai volteggi da sola?”
Ecco,
si parlava giusto di lui.
“Taichi
caro, stavo giusto pensando a te...Come sarebbe a dire che volteggio?”
“Oh, sì, sorellina, ti osservo da mezzora...Prima eri affacciata dal pontile,
poi hai chiuso gli occhi, hai parlato da sola e ti sei messa a danzare...ma sembravi così eterea che non volevo
interrompere...”
Mi da un buffetto sulla guancia. Che...che carino!
“Comunque, sappi che parlare da soli è il primo segnale di
pazzia.”
Come
volevasi dimostrare.
Mi
scanso.
“Tu parli a me di pazzia?”
Scandisco
bene ciò che voglio far risuonare. Io sarei pazza? IO?
“Hai
visto Sora, piuttosto?”domando, mentre lui ciondola tranquillo per la nave.
“Oh,
prima era con quel Yamato, le ho anche parlato un po’,
ma non ho visto il tuo spasimante!”
“Takeru non è il mio spasimante!”
“Ah, no? E come mai ti stava incollato come una patella allo scoglio?!”
Ma
che razza di paragoni poetici sono?
“Senti, tu! Sono grande, vaccinata, ho il pieno possesso delle mie facoltà e
posso decidere tranquillamente da sola chi frequentare! E
poi...è simpatico!”arrossisco.
Taichi
mi guarda sospettoso, ma viene richiamato all’ordine
da Yumie.
“Come
vuoi, sorella. Ma ti tengo
d’occhio, e farò in modo che tu non soffra.”
Sto per ribattere piccata, ma si è già allontanato.
Oh,
che rabbia! Ma vediamo se mi deve rovinare la vacanza!
Intanto, la nave ha ormeggiato...E ci aspetta una bella giornata libera per Manila!Però... dove s’è cacciata Sora?
Possibile
che fosse, che sia, che davvero con Yamato?
Cioè, prima mi fa tutte quelle paranoie e quei problemi sulla
serietà delle relazioni intraprese in crociera e poi che fa, s’imbosca con il
primo arrivato?
In
un’altra vita farò la psicologa, per tentare di capirne qualcosa in più!
E intanto cerchiamola...
“AHIA!”
“Oh, non l’ho fatto apposta!”
D’accordo
che sono magra, ma da qui a non vedermi ce ne passa di acqua
sotto i ponti!
Mi sono scontrata con una ragazza che avrà più o meno la mia età.
Allora
non siamo davvero solo noi...
È
alta, quasi quanto Takeru, ma decisamente più
robusta...Mi ha steso!
E la sua è palesemente tinta...Si vede dalle dita di ricrescita nera che si
spengono in un biondo cenere.
Mi
da comunque una mano per aiutarmi a tirarmi su, e mi
sorride.
“Perdonami,
non ti avevo vista.”
“Non...non c’è problema.”
C’è, nelle sue scuse, un non so che di affettato e mellifluo, che mi mette a
disagio.
“Che maleducata, non mi sono nemmeno presentata! Mi chiamo
Hikari!”
“Io Sachiko, lieta di conoscerti. Ci rivedremo presto, presumo.”
Inforcando degli occhiali da sole e agitando i capelli mossi platealmente, scende dalla nave col suo ragazzo, diretta al centro della
capitale filippina.
Cosa che dovrei fare io con la mia compagna d’avventure!
...Che è tranquillamente ferma con la nostra borsa a chiacchierare amabilmente
con i due fratelli.
Io
non sono violenta, e non ho mai avuto reazioni troppo nevrotiche.
Finora.
Gli
occhi di Takeru vagano inquieti,trovando pace solo
quando s’incrociano con i miei. Ma...c’è qualcosa
d’insolito.
Non
riesco a fare a meno di sorridere, maledizione! Takeru strattona il fratello e
Sora...
“Finalmente
ti abbiamo trovata, Hikari!”
“Potrei
dire lo stesso...Ma dov’eri finita, Sora??Io sono
sempre stata qui!”
“Strano, non ti abbiamo vista.”
Sora scambia un’occhiata eloquente con Yamato, che getta il mozzicone.
Cos’è
questo insistere sulla prima persona plurale?
“Va
bene, non importa!Allora...a Manila!”faccio io spensierata.
Takeru
non ha smesso un solo secondo di osservare il pontile di questa nave,
irrequieto.
“Tutto ok?” sussurro, scendendo con la neonata comitiva, non
potendo eludere la preoccupazione nei confronti di mio fratello.
“Sta
tranquilla...Pensiamo a divertirci!” sorride.
Sarà,
ma non sono affatto serena.
Che
sensazione inebriante girare libere, anzi liberi, per
questa capitale!
“Vorrai
scherzare, io non entro in quel ristorantino pericolante!”strepita Yamato
all’indirizzo di suo fratello, decisamente su di giri.
“Ma
davvero è già ora di pranzo?”domanda Sora, quasi scendendo dalle nuvole e dando un’occhiata ad uno strano orologio da polso locale.
Oh
Kami non può essere... Ma quanto shopping abbiamo
fatto??
“Eh già, è ormai tardissimo...Non vi siete accorte di quante bustine avete?” fa
Takeru, con le gambe completamente immerse nelle acque del fiume Pasig, sulla cui foce sorge Manila.
Poco
lontano, c’è un ristorantino davvero caratteristico che sorge quasi come una
capanna sulle acque. Credo che di sera sia terribilmente romantico...
“In
effetti, ho fame.”comunico io. “Dai, Yamato, non sarà
la fine del mondo!”
“Non
ho alcuna intenzione di beccarmi la salmonellosi lì
dentro!”
“Non
fare la femminuccia!! È deciso,
vince la maggioranza!”
Tiriamo a fatica un imbronciato Yamato lì dentro.
Incredibile come due fratelli possano essere così diversi. Takeru
infatti mi sussurra, mentre prendiamo posto e galante mi fa accomodare
sulla sedia: “Ti avrei portato qui di sera, se non fossimo stati obbligati a
ritornare sulla nave...Voi ragazze adorate cose del genere.”
“Già”mormoro imbarazzata.
Specialmente
se fossi con te.
Oh,
e questo pensiero?
È decisamente ridicola l’espressione che assume Yamato
nell’ordinare certe pietanze che speriamo vivamente non siano locuste e affini!
“Avrei potuto portare la chitarra, almeno avrei allietato il pranzo!”recrimina
indispettito.
“Tu
suoni?”chiede Sora dolcemente.
“Oh,
la sua è una band famosissima!!” esclama eccitato
Takeru, porgendomi una rosa che ha acquistato da un venditore ambulante.
Quant’è dolce, tenero, carino e...Oh no.
No.
Arrossisco.
È
così palese.
Tutti
quei segnali.
Come
ho fatto a non capirlo prima?
Ditemi
che non mi sto innamorando.
Dopotutto,
siamo solo in un ristorantino sul fiume. Mi ha solo porto una rosellina rossa.
Ha
solo convinto il fratello ad imbracciare adesso un curioso strumento locale che
somiglia ad una chitarra e a suonare per noi.
Abbiamo
solo ballato insieme e...
Oh no.
-Sora-
“Tu
sei sicura che stiamo facendo la cosa giusta, Sora?”
“Non
vedo cosa ci sia di sbagliato, dopotutto...”
“Non vedo cosa ci sia di sbagliato??C’è che mi avete strattonato forzatamente lì dentro, per
quello che ne so potrei aver mangiato cavallette, e intanto quei due girano da soli !”
Ora
basta, se Yamato si lamenta un altro po’ lo consegno
all’ambasciata per il rimpatrio.
È
il primo giorno di libertà che abbiamo...
Un
caldissimo 16 luglio mi vede girare per la capitale filippina, dopo essermi
rimpinzata in un bel ristorantino del posto, in compagnia di un musicista
nevrotico.
“Scusami
se mi dispiaceva reggere la candela!”
“Chi reggeva la candela??”
“Noi due, idioti! Non ti sei reso conto di come si stiano
corteggiando Hikari e Takeru?”
Il
mio compagno di viaggio mi lancia un’occhiata eloquente.
“Proprio
per questo sto cercando di raggiungerli.”
“Non
oggi.”
Lo strattono con me in un mercatino.
Se
i ragazzi in generale odiano lo shopping, quanto varrà questa regola per lui?
Suppongo 10 volte tanto.
“Ma...Avevamo
un patto!”piagnucola, osservando allarmato tutte le
magliette che sto adocchiando.
Sorrido
ripensando alla sua espressione ieri sera.
Quando era una splendida “donna”.
“Ti
avevo promesso che avrei frenato i loro bollenti spiriti, in effetti.”ammetto
riluttante.
“Ma non credo che lasciandoli andare in giro da soli
questo accadrà.”
“Rilassati”sussurro dolcemente, provandomi un foulard rosa acceso.
“Come
mi sta?”
“Benissimo”esclama sbrigativo, senza nemmeno vedermi. “Ascolta, Taichi mi
ucciderà se quei due si metteranno insieme! E poi, conosco mio fratello e...”
“Oh, potresti stare zitto anche solo per un secondo?Sei in vacanza!V-a-c-a-n-z-a.”
Sillabo
affinché capisca meglio.
“Sì
ma ci tengo alla mia vita.”
“E io al mio relax”
“Fantastico.”
Roteo gli occhi, uscendo dal negozietto.
È
impossibile comprare qualcosa con Yamato, non ti da la
benché minima soddisfazione!
“Yamato,
so bene anche io quanto sia importante che quei due non stiano
assieme. Ma...Ci ho pensato bene ieri sera. Non credo
che siano ancora arrivati alla fase dell’innamoramento senza speranza.”
“Oh, e sentiamo, a che fase sarebbero?”
Cos’è questa nota ironica?
“Alla
fase della conoscenza.”puntualizzo acidamente.
“Oh”
“Inoltre,
non si vedranno più, no? Che male c’è?”
“Che male c’è???”
Mi massaggio le tempie.
Questo
ragazzo mi ucciderà.
“Ok,
prometto che se la cosa dovesse degenerare interverremo.”
“Ehi, è già degenerata!”
“Ma che dici! Tu non conosci bene il sentimento dell’amore!”
Un lampo di tristezza percorre i suoi occhi, e un fremito improvviso mi ricorda
che non so niente di lui.
Potrebbe
essere un tasto dolente.
E
d’un tratto mi viene da pensare a stasera e al fatto che in fondo anche noi due
non ci vedremo più.
Che
strano.
Yamato
si stiracchia.
“Eccoli
lì, vedi come sono carini?”Esclamo.
Takeru
e Hikari stanno accarezzando uno strano animaletto che non ho mai visto in
Giappone.
Sono
così dannatamente ingenui e impacciati nei movimenti da fare tenerezza.
“Non
li trovi perfetti insieme?”
“Cos’è, un recedere dal patto?”
Mi
stressa profondamente.
“Oh, Yamato, ma non credi che a volte bisogni soprassedere di fronte
all’amore?”
Ovviamente no.
Rido per l’assurdità della situazione. Io e lui, che niente abbiamo
in comune, a spiare di nascosto un nuovo amore che sta sbocciando.
Quanto
li invidio.
Sospiro.
“Bè,
forse hai ragione, raggiungiamoli...”
“Oh, finalmente sei rinsavita!”
Mentre percorriamo quel breve tratto di strada che ci divide dai piccioncini, affollato di persone, mi rendo conto che
nonostante tutto Takeru ha uno sguardo intensamente pensieroso.
“Cos’è
successo a tuo fratello?”
“Oh,
ha incontrato la sua ex sulla nave”risponde sbrigativo Yamato.
Cosa?!
La sua ex?!
“E
me lo dici così??Chi è?!”
“In che altra maniera te l’avrei dovuto dire?Si chiama Sachiko, te la farò
notare nei prossimi giorni.”
Oh, spero davvero che Hikari non lo sappia...
Eccoci qui.
“Oh,
Sora, Yamato!Credevamo vi foste persi!”
Adoro il sorriso dolce e quieto di Hikari.
Probabilmente
non avrà sospettato nulla.
E comunque, le sarebbe piaciuto se fossimo scomparsi in certi
frangenti, eh?
Mi
rivolge un sorriso sornione, indicando con le spalle Yamato.
Non
avrà pensato che...
“E se andassimo un attimo a prendere il sole in
spiaggia?”domando, nervosa.
Dovrò
chiarirmi con la mia compagna d’avventure.
“D’accordo!”esclamano
i più giovani all’unisono, mentre Yamato straluna gli occhi.
Amo
il sole, ma da buona giapponese doc ho la carnagione
talmente chiara che per me è quasi un suicidio stare così stesa al sole, quasi
fossi una lucertola in vacanza.
“Finirai
per ustionarti”
“Taci, guastafeste”
“Come vuoi, io ti ho avvisato.”
“Tu non ti vuoi abbronzare, eh, Yamato?”
“Decisamente non rientra nei miei piani.”
“E, per curiosità, cosa diavolo sei venuto a fare in crociera?”
“Per
quel dongiovanni!”
Indica
spazientito il fratellino, che ha colto non so quale
fiore per la nostra dolce Hikari.
Hikari,
lei, sembra davvero felice, con quelle guance arrossate e quel
fiore tra i capelli.
“Le
manca solo un gonnellino e fa l’indigena.”
“La vuoi piantare, Yamato?”
“Il
romanticismo di voi ragazze è assurdo!”
“Quasi quanto il vostro tatto!”
Adesso
scoppio!
Ci scambiamo occhiate torve...Credo che Hikari non possa
equivocare più di tanto, ma è persa.
Persa
nel blu di occhi che spera sinceri.
Persa
in un sentimento che è scoppiato all’improvviso.
Persa
in...Braccia indigene??
“AAAH!LASCIATEMI!LASCIATEMIIII!”
Mi
strofino gli occhi, esterrefatta, inebetita, completamente smarrita nella
propaggine della confusione totale.
È
stato un momento, eppure Hikari e Takeru sono stati catturati da delle forti
braccia scurite dal sole; ed ora dei nerboruti autoctoni li stanno strattonando di qua e di là.
“Yamato,
non stare lì impalato, FA QUALCOSA!”
Lo
prendo per mano e lo sollevo di forza, mentre i rapiti si allontanano gridando
sempre di più.
“Cosa? Hai idea di quanto siano più
grossi di me?”
“Saranno anche più grossi di te, ma si tratta dei nostri amici!”
Corro, corro e nient’altro esiste se non questo folle inseguimento per le vie
affollate della città.
Ma
come cavolo è che alla gente sembra tutto normale??
Santi numi, siamo nel Terzo Millennio e siamo costretti a fare i
colonizzatori?!
“SORA
AIUTACI!”
“FRATELLONE!”
“Eh,
quando gli conviene!”
“...Yamato!”
Per
quanto sia più alto di me, le sue falcate sono pari alle
mie.
Stremati,
raggiungiamo una spiaggia isolata, col cuore che batte all’impazzata.
Stringo
ossessivamente i palmi di Yamato.
Sono...Scomparsi.
Lacrime
irrigano le mie guance.
Dove...dove
sono?
“Ehi
calmati. Non devono essere lontani.”
“Come...come fai a stare così calmo?!Siamo in un paese
che non conosciamo, tuo fratello e la mia migliore amica sono scomparsi,
catturati da incivili e...”
Mi zittisce con le sue dita fredde.
“Appunto.
Ti sembra normale? Ci dev’essere qualcosa sotto.
L’avevo detto io che quel ristorante era pericoloso...”
Mi dimeno dalla stretta, impotente.
“Io...Non
ti sopporto!”urlo, allo stremo delle forze.
Ma
la sua espressione rimane imperturbabile. Il che, forse, è la cosa peggiore.
Le
mie mani s’intrecciano sul mio volto. L’ultima cosa
che voglio è che Yamato mi veda disperata.
Cosa ci faccio io, su una spiaggia deserta, a rincorrere filippini
abbronzati, assieme a questo gufo?
Cosa ci faccio io senza Hikari, senza Taichi?
Cosa...
“IO
TI UCCIDO!!”
Sollevo
gli occhi, in contemporanea ad un sopracciglio di Yamato.
“Non
era Hikari, quella?”
“S...sì!”
E’
Hikari.
“DEVI
ESSERE DEL TUTTO IMPAZZITO!!”
Ta...Takeru.
Quanto
sono sollevata...
Così
tanto che quando Yamato si avvicina non posso fare a meno di aggrapparmi a lui,
liberando le paure disciolte in lacrime.
“Ehi”mormora
imbarazzato.
“Va
al diavolo, Yamato.”
“Stiamo
forse interrompendo qualcosa?”
Taichi...?
Davanti
a me si apre lo scenario più strano che io abbia mai
visto.
Un
Takeru trasfigurato dalla rabbia, un fiore spezzato, un’Hikari scura in volto
che emana fulmini contro Taichi, che, in tutto questo, conversa tranquillamente
con gli indigeni.
“Tu...li
conosci?”
No.
Il mio cuore prima o poi mi darà il benservito.
“Certo!
Ragazzi, vi presento...”
Ma non ascolto più.
“TAICHI
YAGAMI, COSA DIAVOLO TI E’ PASSATO PER QUELLA TESTA SCIACQUA,
BACATA E...E ASSURDA CHE TI RITROVI?!”mi scopro ad urlare.
“Ehm”fa
Yamato con un colpo di tosse.
“Ehm”sorridono
gli altri in coro.
Oh.
Non
m’ero accorta di essere ancora addosso a Yamato.
Cos’è
quell’occhiata di Hikari?
“Ad...Ad ogni modo, qui qualcuno ci vuole spiegare la
situazione?”
“Oh,
non c’è niente da spiegare, se non che io non ho più
un fratello.” Afferma Hikari con voce piatta.
“Oh,
suvvia, era uno scherzetto innocente...” esclama Taichi sulla difensiva.
“Hai anche il coraggio di chiamarlo innocente?”lo riprende Takeru.
La
cosa si trasforma in una diatriba senza né capo né coda.
“Adesso
basta!”tuona Yamato infuriato.
O
almeno credo, è sempre così difficile capire cosa pensa.
Gli
animi si calmano, e uno dei besti prende la parola.
“Se permetti, Taichi, facciamo tutto noi, eh?”
I tre indigeni si schiariscono la voce, schierandosi ordinatamente.
Iniziano
a cantare.
“Teeeeempo faaaa, noi eravamo un
gran bel gruppettoooo...”
“Fiiiiiinchèèèèèè conoscemmo questo ragazzo e il suo viziettooooo...”
“Di fare scherzettiiiii aiii
suoi clientiiiii...”
“Ehi non hai fatto la rima!”rimbrotta il secondo.
“Licenza
poetica!”replica il terzo, il più “basso”, con una linguaccia.
In
che gabbia di matti siamo capitati...?
“Ma che razza di vocalizzi sono?!”
Yamato
appare scandalizzato.
“Ragazzi,
se volete v’insegno a cantare. Avete una chitarra?”
Ditemi
che non è vero...
Allora.
Mi
sono calmata.
È
stata la serata più strana della mia vita.
Passata
ad un falò con dei carinissimi autoctoni che hanno studiato a Cambridge e hanno
il pallino del teatro e del cabaret.
“In
sostanza, voi due stavate allegramente prendendo il sole...”
“...Quando David, Jim e Will ci hanno presi con forza e portati in una landa sperduta. Non ti dico
le grida, Takeru che mi prometteva protezione ma era
il primo che aveva bisogno di aiuto e...”
Il racconto entusiastico di Hikari continua; la rabbia è sbollita un po’.
Non
ci posso ancora credere che è tutta colpa di Taichi, che ha assoldato questi
ragazzi per far sì che Takeru e Hikari si prendessero un bello spavento-
utilizzando la scusa di aver colto un fiore sacro o che so io- che ora se ne sta tranquillo e serafico a bere una strana mistura del
posto.
E
pensare che ho pianto.
E
pensare che...
Il
mio sguardo s’incrocia con Yamato. Arrossisco palesemente, sulle note di una
strana melodia malinconica.
È
una serata intrisa di magia, e nonostante tutti i tentativi di Taichi, Hikari e
Takeru stanno sorridendo come due triglie lesse l’uno verso l’altro.
E
sento gli occhi penetranti di Yamato su di me.
E
non riesco a sostenerli.
Ed
è solo il secondo giorno di avventure.
Ragazzi... sono viva.
Non so come, davvero, ma ci sono, esisto...E finalmente aggiorno!!
Questa storia, poveretta, soffre più di tutte dei miei sbalzi d’ispirazione e
dei miei casini sentimentali(EH!EH!EH!Ho scoperto che esistono sul serio le feste
stile “Il vestito viola”!E chi mi conosce sa bene a cosa alludo!)...Ma sono
contenta di essere riuscita ad aggiornare!EEEEEEEEH! Ma che cap strani che
posto, a volte...Ditemi sinceramente quel che ne pensate, perché secondo me è troppo esaurito!XD Eheheh
scusatemi è che io decido la trama di questa storia volta per volta! Non doveva
essere così romantico o comunque impelagato di
sensazioni riguardo all’attrazione tra i protagonisti...Ma sono fermamente
convinta che le ragazze hanno un sesto senso speciale per queste cose!;) Bè
gente...Vi lascio, allora!E spero vivamente di tornare presto! Nel
frattempo...Continuate a seguirmi! Grazie di tutto!
HikariKanna