Crossover
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Autore: Crybaby    11/07/2013    2 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Naruto]
Si sa: in un mondo dove i combattimenti sono all’ordine del giorno, ogni periodo di pace, breve o lungo che sia, è destinato a terminare. Anche se il suddetto periodo di pace, durato poco più di un anno, è seguito ad una dura e cruenta battaglia combattuta contro il male in persona.
La causa di tutto?
Cinque splendide ragazze, tornate misteriosamente alla vita.
Cinque brillanti scienziate, più potenti che mai.
Cinque diaboliche streghe, assetate di vendetta.
Cyprine, Telulu, Eudial, Viluy e Mimete: in altre parole, le Witches 5.
A un anno di distanza dagli eventi di “Last Menace Of Chaos”, i difensori della Terra sono chiamati ad una nuova, improbabile quanto difficile battaglia. Ma chi ha detto che debbano per forza essere loro i protagonisti?
Genere: Azione, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un grazie a Suikotsu per il controllo!

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Dura Realtà

Telulu si chinò a guardare i resti fumanti della videocamera.
-L'avevo appena comprata, accidenti! Come è successAAAH!!
Una specie di meteorite si schiantò su una Hyper Telulun a pochi passi da lei, incenerendola. Telulu si appiattì al suolo e si girò sulla schiena: da quella posizione vide Ub, sospeso a mezz'aria a qualche metro sopra il villaggio, intento a distruggere tutte le malefiche piante con sfere d'energia scagliate dalle mani. Terminato il lavoro, il ragazzo scese tranquillamente a terra, di fronte ad una Telulu scioccata come mai in vita sua.
-Andiamo a combattere da un’altra parte- ordinò lui, con tono di chi non ammette repliche.
-Coco-coco-combattere?! No no no no, aspetta un attimo, ragioniamo…
-NON ERA UNA DOMANDA.
-Okay, okay! Dammi solo un secondo per riordinare le idee!- la strega mise le mani avanti e si guardò attorno disperatamente, alla ricerca di qualcosa che la salvasse -il fatto è che non ero pronta ad un combattimento, contavo solo di fare uno scambio pacifico: il tuo cristallo in cambio della libertà di un ostaggio… Ostaggio che posseggo ancora!
Telulu puntò trionfante un dito verso un abitante a caso del villaggio.
-MANDRAGORA BUSTEoh no dimenticavo le carte bomba non posso fa…
-YAAAAAAAAAAHHH!!!
Alzando semplicemente un braccio Ub travolse la nemica con un’onda d’urto, scaraventandola lontano.

Un luogo completamente buio, eccezion fatta per il pavimento attraversato da continue linee luminose di diversi colori psichedelici: questo è ciò che le Sailor si ritrovarono dinnanzi una volta ripresa conoscenza. Per quello che riuscivano a capire, le guerriere si trovavano ognuna prigioniera all’interno di una cabina trasparente, immobilizzate alle pareti della stessa da cavetti neri.
Dopo lunghi istanti il silenzio fu finalmente rotto da Sailor Uranus, la quale esternò un pensiero su cui tutte in quel momento erano d’accordo.
-Bella figura di merda abbiamo fatto.
-Suvvia, non essere dura! La trappola di Viluy è stata davvero imprevedibile, chi mai avrebbe potuto anticiparla?
-Mah, Michiru, non so... TU, ad esempio?
-Io?
-Hai uno specchio che rileva il pericolo a un chilometro di distanza, e te ne esci con "Sta bluffando! Attacchiamola!"? Ma per favore!
-Oh insomma, tu non sbagli mai?
-Non in situazioni serie come questa.
-Ah, quindi la battaglia contro Chaos Goku non era una situazione seria? Ti ricordo, mia cara, che per correggere il tuo “errore da niente” la sottoscritta ci ha rimesso la vita!
-Vuoi ancora rinfacciarmi quella storia? Tu non sei solo spietata, tu sei il demonio travestito da angelo!
-Grazie, ma sappi che i complimenti non attaccano. Se vuoi che accetti le tue scuse dovrai fare meglio di così.
-Scuse?! Ero io quella arrabbiata all’inizio della discussione, non puoi girare il manico del coltello dalla tua parte così come se…
-BUONASERA.
Guardando avanti, anche perché non potevano muovere la testa in nessun’altra direzione, le due compagne si videro avvicinare da uno stranissimo soggetto: una donna robot, dalle sembianze vagamente ricordanti quelle di Viluy, con una ruota al posto delle gambe e delle tenaglie come mani.
-BUONASERA, E BENVENUTI ALLA PROCEDURA AUTOMATICA DI ESTRAZIONE DEI CRISTALLI DEL CUORE PURO.
La pseudo-Viluy si avvicinò sempre più minacciosamente, mentre le sue tenaglie cominciavano a sprizzare scariche elettriche.
-Bella fine di merda stiamo facendo.
-Haruka ti prego non ricominciare. Potrebbe essere la nostra ultima conversazione, pensa a qualcosa di commovente da dire piuttosto!
-…aehm, dunque, ti ricordi quando l’altra sera dicevo di avere mal di testa? Beh…
-DEAD SCREAM!!!
Una sfera di colore violetto incenerì il robot, precedendo la comparsa di Sailor Pluto seguita dalle Inner.
-Setsuna?!
-Poco prima di esser stata aggredita dai robot di Viluy ho fatto in tempo a… fermare il tempo- spiegò lei, mentre aiutava Michiru a liberarsi -così da dare a Sailor Mercury l’occasione di analizzare ciò che la strega aveva fatto a voi due, ed escogitare un sistema per difenderci.
-Sistema gentilmente offerto dalla sottoscritta- continuò Sailor Jupiter, distruggendo la cabina contenente Haruka con un pugno ben piazzato -donando parte della mia energia alle altre ho fatto in modo di proteggerci tutte, e di non perdere i sensi come è successo a voi una volta colpite.
-È stata una manovra rischiosa, ma ha funzionato- concluse Sailor Mercury -infatti, quando ci siamo ritrovate in questo luogo eravamo già libere di muoverci, a differenza vostra.
-Tutto ciò è molto illuminante, ma mi sorge spontanea una domanda.
-Di che si tratta, Haruka?
-Dunque… PERCHÉ ACCIDENTI AVETE ASPETTATO COSÌ TANTO PRIMA DI LIBERARCI???
-Forse erano rimaste incantate dal nostro battibecco di prima- suggerì Sailor Neptune -a proposito, devi spiegarmi cosa c’era di commovente in quello che stavi dicendo…
-Un’altra volta. In questa sottospecie di cyberspazio in cui ci troviamo Viluy ci starà sicuramente tenendo d’occhio. Dobbiamo stare in guardia.
-Io non ne sarei così convinta.

Ub fissò il corpo di Telulu farsi un puntino in lontananza, e precipitare in una macchia di alberi ai piedi del pendio su cui era stato costruito il villaggio. In quell’istante, l’allievo di Goku avrebbe tanto voluto rimanere per abbracciare i suoi famigliari e sincerarsi che non fossero rimasti feriti, ma si costrinse ad aspettare ancora; doveva prima assicurarsi che la strega non costituisse più un pericolo. Così, senza guardarsi indietro Ub si rialzò in volo e si portò sulla zona in cui Telulu era scomparsa.
“Dev’essere caduta qui, se ho visto bene… !”
Qualcosa schizzò all’improvviso fra le cime degli alberi e si strinse attorno al collo e agli arti di Ub: un gruppo di spessi rami verdi, che prima lo colpirono con una scarica elettrica e poi lo scaraventarono con forza verso la spiaggia che circondava l’isola, precisamente contro una scogliera.
Mentre la polvere alzata dall’impatto si posava, dalla boscaglia giunse sulla spiaggia una Telulu irriconoscibile. La pelle le si era colorita di un verde pallido, mentre in più punti del suo corpo e fra i capelli ora sciolti erano spuntate diverse Telulun grandi e piccole, insieme a rami spinosi che le ricoprivano un braccio, una gamba e la vita, proteggendola come un’armatura. In una mano, la strega teneva stretta una siringa ormai vuota.
-Complimenti, sei solo la seconda persona sulla faccia della Terra che sia riuscita a spingermi a tanto. Ma la tua fortuna si conclude qui e ora: consegnami il cristallo, se non vuoi che…
Gli scogli esplosero fragorosamente, sollevando un polverone ancora più grande. Quando si fu diradato ne emerse la figura di Ub, senza alcun graffio.
-Riuscirò mai a finire una frase ogg…
-Dimmi cos’hai a che fare con Viluy.
Con la sua velocità Ub si era portato a pochi centimetri da Telulu, facendola cadere a terra dallo spavento.
-I-in che senso, cos’ho a che fare con Viluy? Non ti ha già detto tutto le… !!!
-NON PRENDERMI IN GIRO!!!
Una mano di Ub scattò sul collo di Telulu, stringendo con forza.
-Quando stavi torturando mia sorella prima hai detto che Viluy si è fatta scoprire. Cosa intendevi dire?
-Ascoltami, sono confusa quanto te! Viluy mi ha mandato un segnale nel caso si fosse fatta smascherare, e tu eri con lei, giusto? Allora perché…
Ub strinse ancora di più la presa.
-Va bene, va bene! Ti dirò tutto! Anzi… NO!!!
Dalla pupilla di un occhio della strega germogliò velocemente una piccola Telulun, la quale spruzzò una scarica d’energia rossa in faccia a Ub, per confonderlo e succhiargli via il cristallo. Telulu spinse lontano da sé l’avversario e si rialzò, massaggiandosi la gola.
-Anche questa è fatta. Non voglio portarmi sfiga da sola, ma devo ammettere che è stato più facile del previst…
Ancora nel pieno della lucidità Ub rifilò un gran pugno in faccia a Telulu, scaraventandola una spiaggia più in là. Il ragazzo prese poi fra le mani l’oggetto rubatogli e lo fissò a lungo, confuso.
“Così è questo il cristallo di cui ha parlato. Sembra… no, non può essere la mia anima! È assurdo!”
Il cristallo nel frattempo gli ritornò automaticamente in corpo, ma Ub quasi non se ne accorse, perso com’era in un ricordo di più di un anno prima.

-Per quanto riguarda Sailor Moon, temo tu sia arrivato troppo tardi. Certo, non è morta, ma tecnicamente è come se lo fosse. Vedi quei frammenti di cristallo? Ebbene, quello era il Cristallo d’Argento, l’anima stessa di Sailor Moon. Puoi ben immaginare cosa succede quando qualcuno perde la propria anima.

Con le parole di Chaos Goku ancora in testa, Ub corse a velocità massima verso Telulu, la quale doveva ancora riprendersi dal colpo.
-È il momento che tu mi dia le spiegazioni che voglio.
-Primo, io ho un nome. È Telulu, ricordatelo. Secondo…
La strega si ritrovò puntata contro una gigantesca sfera d’energia.
-…risponderò a tutte le tue domande, sei contento?

“Così facendo, darò a lei il tempo di arrivare. Spero solo che non sia andata ad abbuffarsi all’altro capo del mondo!”

Tutte si girarono verso Ami.
-Che vuoi dire?
-Quella pseudo-Viluy di prima ha parlato di un’estrazione dei cristalli automatica. Il che potrebbe significare che lei in questo preciso momento è occupata altrove. Magari sta combattendo contro Trunks, chi lo sa.
-Quindi se ho capito bene- disse Sailor Venus, sospirando mesta -non ci resta che aspettare che Trunks ci faccia uscire da questo posto. Comunque sia andata, alla fine ha ragione Haruka. Abbiamo fatto proprio una bella figura di…
-NO, Minako. Possiamo uscire da qui anche da sole.
-E come?
-Teletrasportandoci, ovviamente. Ma per farlo avremo bisogno che Makoto ci presti ancora la sua energia. Te la senti, Makoto?
-Non c’è neanche bisogno di chiederlo!- rispose Sailor Jupiter mostrando un bicipite -però non capisco, come mai sei certa che la mia energia sia la soluzione?
-Ecco, è solo una teoria, ma credo che quella tua esperienza di un anno fa nello spazio ti abbia resa in qualche modo immune a questo genere di cose… Makoto, stai bene?
No. Mentre Ami ancora parlava la guerriera di Giove si era accucciata a terra stringendo a sé le gambe e nascondendovi la faccia. Subito Minako, Rei, Michiru e Haruka si avvicinarono a lei, cercando di calmarla.
-Ecco Ami, hai visto che hai combinato? Lo sai che Mako-chan ha ancora gli incubi per quella storia!
-Su su Makoto, ormai è tutto passato! In fondo sei stata… quello che sei stata per pochissimi minuti!
-È vero. Guardati ora, non sei mai stata così in alta definizione come oggi!
-Complimenti così a me non li hai mai fatti, cos’è questa storia? Vedendo quello spettacolo ad Ami crebbe una gocciolona dietro la testa.
-M-mi dispiace, Makoto, non immaginavo… P-prenditela con calma, va bene? Torneremo da Trunks e Viluy quando sei pronta…
-No, Sailor Mercury. Sarà un’altra la destinazione.

Telulu terminò le spiegazioni. La sfera d’energia che Ub le puntava contro, impercettibilmente, si rimpicciolì, manifestando tutta la confusione nella mente del ragazzo.
-Mi stai dicendo… che è stata Viluy… è stata lei a fare del male a Mister Satan e Bu? A Pan e Goten? A Gohan e Videl?
-Non proprio. Di Mister Satan si è occupata una piattola umana di nome Mimete, mentre Bu non so proprio chi sia. Gli altri quattro però sono caduti tutti per mano di Viluy. Tu e Trunks sareste dovuti essere i prossimi sulla sua lista, per la cronaca.
-No… NO! Tu stai mentendo! Viluy è mia amica! Ha promesso di aiutarmi!
-Cavolo, deve aver recitato bene allora. Con me e le altre streghe è sempre così stronza! Comunque se non mi credi ancora, pensaci bene. Come ho fatto a trovare quest’isola? Perché Viluy mi ha fornito le coordinate. Da chi le ha avute? Ma da te, ovviamente. Anzi, per essere precisi, dal fratellino che ti porti sempre appresso, che le ha gentilmente indicato l’isola su una cartina del mondo. Che dici, adesso torna tutto? …oh.
Con l’ira negli occhi Ub aumentò a dismisura la sfera d’energia, ed era pronto a lanciarla.
Ma qualcosa lo fermò all’ultimo secondo. Un’aura stranissima, proveniente da un punto imprecisato del sottosuolo, e che stava rapidamente avvicinandosi.
-Avverti la sua presenza?- chiese Telulu, notando che il nemico stava fissando la terra -peccato, speravo di contare sull’effetto sorpresa.
-Cosa sta succedendo? CHI sta arrivando? PARLA!
-Si chiama Gyga Telulun, ed è la migliore creatura floreale che il mio genio e la mia serra abbiano mai concepito. Pensa, io e lei siamo così in sintonia che non ho nemmeno bisogno di aprire bocca per comunicarci, mi basta solo mandarle un brevissimo impulso telepatico e lei capisce subito che cosa voglio! Quando non mi serve, la lascio scorrazzare liberamente per il pianeta a cibarsi di animali selvatici. Ma quando mi serve, le ordino di ingoiare i miei nemici, estrarre loro i cristalli ed eventualmente mangiarseli. …ehi, dove vai?
Ub si librò in aria, qualche metro sopra Telulu, e puntò la sfera sotto si sé.
-Ho già distrutto le tue “piante” poco fa, distruggerò anche questa appena emergerà dal suolo.
-Sei molto sicuro, vedo. Beh, mi dispiace tanto ma su una cosa ti sbagli: non è a te che la Gyga Telulun sta mirando.
Il ragazzo impiegò meno di un secondo per capire.
-NO!
-Oh sì! Te lo dico per l’ultima volta: il tuo cristallo in cambio della salvezza dei tuoi…
Il tempo di sbattere le palpebre, Ub era già scomparso alla vista.
-…cari. Ma perché non mi ascolta?!
Intanto Ub aveva già raggiunto i pressi del suo villaggio, notando subito che tutte le persone che aveva salvato dalle Hyper Telulun erano rientrate. Stava per gridare loro di andarsene, di mettersi in salvo… ma una marea di dubbi lo assalì all’improvviso, obbligandolo a scendere e fermarsi al limite della macchia d’alberi sottostante. La Gyga Telulun si faceva sempre più vicina, ma allo stesso tempo era impossibile capire dove avrebbe colpito esattamente, o quanto grande fosse: la sua aura si percepiva praticamente ovunque. Certo, con la sua supervelocità Ub avrebbe potuto portare via i suoi cari in un altro posto, ma dove? E avrebbe fatto in tempo a salvare tutti? In ogni caso, con un simile mostro impossibile da localizzare, nessuno sul pianeta era al sicuro. Ub si sentiva con le spalle al muro.
-Ti vedo confuso. Vuoi un aiutino?
Nel frattempo Telulu aveva risalito il pendio ed era a pochi passi.
-Tu… fermala! Fermala subito, altrimenti…
-Altrimenti nulla. Se mi uccidi, la Gyga Telulun si nutrirà comunque di uno qualsiasi degli abitanti del tuo povero villaggio. O di qualsiasi altro dei sette miliardi di abitanti del mondo. C’è un solo modo per fermare tutto ciò, e ormai mi sono stufata di ripeterlo.
Ub non rispose. Non sapeva proprio cosa fare.
-Chi tace acconsente.
La strega allungò una mano verso l’obiettivo, quando un sasso lanciato da lontano la colpì in pieno.
-Di nuovo?!
Ub si voltò, ma fu Telulun, grazie ai fiori sul suo corpo a donarle maggior percezione, ad accorgersi per prima di chi aveva lanciato la pietra: un ragazzo tremebondo, all’apparenza un paio d’anni più giovane di Ub, caratterizzato da piccoli occhi neri e una rotonda testa completamente calva.
-Dunque sei tu il misterioso cecchino. Gyga Telulun, la pappa. Anticipato da una scossa simile a un leggero terremoto, dal terreno bagnato e direttamente attorno al malcapitato comparve un gigantesco fiore bianco.
-Akop! NO!
Disperatamente, Ub si lanciò sul ragazzo e lo spinse via. La Gyga Telulun emerse del tutto, e a caderne vittima fu proprio l’allievo di Goku.

Ami si girò verso Sailor Pluto.
-Ma che dici, Setsuna?
-Non metto in dubbio le capacità di Ub, ma è da lui che dobbiamo assolutamente andare. Ha bisogno del nostro aiuto.
-Sì, lo so. Però anche Trunks…
-Ti sei già scordata che Telulu tiene in pugno un intero villaggio? Io ho già visto Telulun e Hyper Telulun in azione in passato, devi credermi se ti dico che dobbiamo dare a loro la priorità.
Ami cercò mentalmente una possibile soluzione, ma non la trovò. Dividersi in due gruppi di teletrasporto era impossibile, siccome per fornire la sua energia Makoto doveva necessariamente essere collegata alle altre. Trasportarsi da Trunks e poi farlo di nuovo, poi, era fuori discussione: avevano già eseguito il Teletrasporto Sailor nemmeno un’ora prima per recarsi a casa Brief, farlo altre due volte le avrebbe sicuramente portate allo sfinimento e di conseguenza rese incapaci di combattere. Alla fine, Ami annuì a Setsuna in silenzio.
-Sapevo che avresti capito. Ragazze, noi siamo pronte. …ragazze?
Rei e Minako si erano messe a fare un massaggio lobo-frontale a Makoto sussurrandole nelle orecchie “Pensa in HD, pensa in HD!”, mentre Haruka e Michiru erano ormai perse a bisticciare come una vecchia coppia di sposi. Di fronte ad un simile spettacolo, persino una come Setsuna avrebbe perso la pazienza.
-Insomma volete darvi una regolata?!? Non abbiamo tempo!
Ammutolite, le cinque insieme ad Ami e Setsuna si disposero in cerchio, si presero per mano e chiusero gli occhi.
-Così va meglio. Sailor Jupiter, procedi. Sailor Venus e Sailor Mercury, voi che siete state vicine ad Ub più di noi, concentratevi sulla sua aura. Tutte le altre cerchino di non pensare a nulla!
Le altre Sailor annuirono in silenzio. Poco a poco, grazie al potere elettrico elargito da Makoto il gruppo venne avvolto da una luce abbagliante.
Non appena avvertì l’energia dell’amica confluire in sé, Minako partì immediatamente alla mentale ricerca di Ub. Parecchi secondi più tardi, forse anche tre minuti, quando ormai stava perdendo ogni speranza di farcela, la mente della ragazza fu invasa da una miriade di immagini di luoghi della Terra tutte insieme: un segnale che in qualche modo fra la dimensione cibernetica di Viluy e quella reale si era davvero aperto un varco. Rinvigorita, la guerriera di Venere riprese la ricerca più motivata di prima. Finché…
-Setsuna, ci siamo! L’ho trovato! Ho trovato Ub!
-Perfetto! Al tre ci teletrasportiamo, intese?
Le altre le diedero l’okay con un cenno. Poi, in coro, iniziarono a contare.
-Uno…
-Due…
-…tre!
Esplodendo in un bagliore ancora più accecante, il gruppo si trasformò in un globo carico di elettricità e fu risucchiato all’interno di uno squarcio. Evadendo così finalmente da quella dimensione.

La mostruosa creatura floreale si erse in tutta la sua figura: un mastodontico centopiedi ligneo, dotato di una moltitudine di rami appuntiti che fungevano da zampe, la cui bocca, celata dall’innocua ninfea gigante, era dotata di una fila circolare di denti aguzzi e grondanti bava. Il ragazzino spaurito salvato da Ub, e tutti gli altri abitanti del posto accorsi, non potevano far altro che fissare la scena impotenti.
Dall’altra parte, Telulu esplose in una risata satanica.
-Ecco, che cosa si guadagna a fare l’eroe improvvisato. Gyga Telulun, che ne dici se andiamo a farci una nuotata?
Il mostro si abbassò, permettendo alla padrona di entrargli in bocca, e si allontanò strisciando verso l’oceano.

Ami osservò preoccupata lo squarcio dimensionale richiudersi, sperando con tutto il cuore di essersi staccata dal cerchio con il giusto tempismo.
“Mi dispiace, amiche mie. Ma il destino ha voluto dare a Viluy una seconda possibilità, e io non le permetterò di sprecarla.”

  
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