Keep holding on…
Era cresciuto.
Si era lasciato alle spalle quella
brutta vicenda riguardante Orochimaru. Non ne voleva più sapere.
Si era lasciato alle spalle il suo
migliore amico, consapevole del fatto che oramai nessuno avrebbe potuto
salvarlo. Nessuno, neppure lui.
Si, era
cresciuto. Era cresciuto combattendo contro “suo fratello”, combattendo
contro sé stesso e la sua natura. Però ce l’aveva fatta, aveva dimostrato a
tutti che spesso, avere la testa dura, essere ostinati ed incredibilmente
scontrosi, porta a dei risultati e lui, Naruto Uzumaki ne aveva ottenuti
parecchi.
Anche lei si era accorta del
cambiamento.
Lei che un tempo non aveva occhi se non
per quel ragazzo misterioso, dall’aria poco socievole, Sasuke.
Lei che non faceva altro che prendere in
giro Naruto per la sua poca abilità, per la goffaggine nel muoversi.
L’osservava spesso, allenarsi di
nascosto, nel fitto della foresta, lontano da tutto e da tutti; l’osservava
silenziosa dall’alto di un albero.
I suoi capelli, con lo scorrere del
tempo si erano allunganti, diventando ancora più splendenti di quanto già non
fossero prima e spesso, i ciuffi ribelli della frangia, erano intrappolati
sulla fronte a causa del sudore.
Quelle braccia, una volta gracili e
poco resistenti, avevano lasciato spazio a dei forti e robusti bicipiti, che
con violenza, scagliavano i Kunai contro gli alberi.
Per non parlare poi dell’espressione
del viso.
Mai era stata tanto ferma e decisa,
persino la vecchia voce squillante di ragazzino, si era sostituita ad una voce
più calda e profonda, un modo di parlare che avrebbe potuto ipnotizzare
chiunque.
I suoi muscoli crescevano di giorno in
giorno, il suo corpo si fortificava ed evolveva; Naruto era diventato un uomo e
nel Villaggio della Foglia, tutti avevano notato questo repentino cambiamento.
Anche Ino, che spesso in passato lo
aveva canzonato insieme a Choji e Shikamaru, si era dovuta ricredere e, con
enorme sorpresa della stessa Sakura, aveva iniziato a correre dietro al
biondino, come una volta faceva con Sasuke.
Però lui non aveva tempo per certe
cose. Era troppo occupato a soffrire di nascosto, ad auto-commiserarsi per non
essere riuscito a salvare il suo migliore amico.
Aveva fallito miseramente e a nulla
erano valsi gli sforzi nell’allenarsi duramente, per tutti quei lunghi anni. A
nulla.
Era talmente accecato dai sensi di
colpa, da non rendersi neppure conto che LEI, aveva iniziato a guardarlo con
occhi diversi.
Ma Naruto Uzumaki, ancora una volta,
pensava di essere rimasto solo.
Era convinto che tutti lo odiassero per
non essere riuscito a riportare indietro l’ultimo erede del Clan Uchiha e
proprio per questo, Naruto aveva smesso di fidarsi delle persone. Diffidava
persino del Maestro Kakashi e durante gli allenamenti, se ne stava sempre
zitto, eseguendo gli ordini impeccabilmente.
Ma Sakura non voleva che Naruto diventasse
un secondo Sasuke, così chiuso ed introverso.
No, lui era l’esatto opposto di Sasuke
e a differenza sua, le aveva sempre mostrato infinito rispetto e ammirazione;
però lei pareva non poter fare nulla per riuscire a smuovere quell’animo
congelato dalla solitudine. Dalla rabbia.
Senza contare che, durante l’ultimo
scontro con Sasuke, lo spirito della Volpe a Nove Code, si era manifestato in
maniera completa, mostrando interamente la sua terribile forza distruttrice;
gli occhi di Naruto erano cambiati, sembrava come essersi trasformato in un
Demone privo di ragione, pronto ad uccidere a sangue freddo chiunque.
“Non voglio essere ancora una volta la causa del male di tutti
voi! Non voglio…non voglio svegliarmi una mattina e trovarti morta e non
ricordare di essere stato proprio io ad ucciderti!” aveva gridato a Sakura un giorno.
You're not alone
Together we stand
I'll be by your side
You know I'll take your hand
When it gets cold
And it feels like the end
There's no place to go
You know I won't give in
No, I won't give in
***
“Mestro Kakashi –bisbigliò la
giovane facendo capolino con la testa dentro l’ufficio del Quinto Hokage- E’ permesso…?”
Tsunade si alzò lentamente dalla sua
sedia e dopo averle rivolto un grande sorriso, uscì dalla stanza, richiudendosi
la porta alle spalle.
Vide il Maestro Kakashi in piedi,
davanti ad una finestra.
“Sakura…vieni, accomodati…”
Si avvicinò al Maestro.
“Lui…lui…stai osservando Naruto?” domandò con titubanza.
Il Ninja richiuse velocemente la tenda.
“Si. Sakura lui deve svegliarsi, non può vivere in eterno con
questo senso d’angoscia che ogni giorno di più gli rosicchia un pezzo di
anima…non può! Deve capire in qualche modo che non è solo come pensa…”
“Io ci ho provato Maestro Kakashi, ma lui è ostile e dice che non
vuole causarmi alcun tipo di sofferenza!”
“Maledizione –ringhiò l’uomo battendo forte
un pugno sul muro- …se penso che tutto
questo è accaduto a causa di…di…Sasuke…erano talmente amici che Naruto è
rimasto profondamente scosso da ciò che è successo.”
Si rigirò per guardare Sakura negli
occhi.
Era convinto che avrebbe pianto, che
avrebbe iniziato a singhiozzare rumorosamente, come era solita fare in passato,
ma il susseguirsi delle varie vicende, lo scorrere lento del tempo, avevano
fortificato in maniera estrema il suo animo, rendendola forte e paziente. No,
Sakura ormai non piangeva più. E ancor di meno avrebbe pianto per Sasuke.
“Tu credi che se lui tornasse…”
“No! –sibilò lei- No! Sasuke non metterà mai più piede in questo Villaggio, ha scelto la
sua via e adesso, qua dentro c’è più posto per uno come lui…”
Kakashi rimase incredibilmente
sorpreso.
“Se penso che una volta avresti fatto carte false pur di averlo al
tuo fianco…tutto ciò, non so il motivo, mi fa venir voglia di ridere…”
Abbozzò un debole sorriso.
“Che cosa ti ha fatto cambiare idea così all’improvviso?…Del
resto, se posso permettermi, Sasuke è stato il tuo primo amore…”
Sakura arrossì violentemente, mostrando
un lato del suo carattere che a lungo era riuscita a celare.
Sospirò.
“Buffo come la nostra testa rivaluti completamente una persona che
abbiamo sempre creduto…banale…o normale…”
“Naurto?” chiese secco Kakashi.
Annuì.
“Allora l’unica in grado di aiutarlo sei tu!”
Keep holding on
'Cause you know we'll make it trough,
we'll make it through
Just stay strong
'Cause you know I'm here for you, I'm here for you
There's nothing you could say
Nothing you could do
There's no other way when it comes to the truth
So keep holding on
'Cause you know we'll make it trough,
we'll make it trough
Un altro giorno.
Ancora una volta, come faceva spesso, si era
nascosta fra i fitti rami di un albero e in silenzio, l’osservava con
attenzione studiando ogni suo minimo movimento.
La candida maglietta bianca, oramai interamente
impregnata di sudore, aderiva perfettamente contro il suo corpo, mostrando la bellezza
di quel fisico tonico, sviluppatosi durante i lunghi e faticosi allenamenti.
Lui un tempo aveva un sogno; diventare L’Hokage più
forte e famoso di tutti i cinque Villaggi, ma Sakura, osservandolo, capì che
ormai quel sogno era svanito, sfumato come l’ultimo residuo di nebbia al
mattino presto.
Naruto non si allenava così duramente per diventare
Hokage, semplicemente perché aveva bisogno di colmare un vuoto. Aveva bisogno,
in qualche modo di riempire le sue giornate.
Ripensò alle parole del Maestro Kakashi “L’unica in grado di
aiutarlo sei tu!”.
Sorrise.
So far away
I wish you were here
Before it's too late, this could all disappear
Before the doors close and it comes to an end
With you by my side I will fight and defend
I'll fight and defend, yeah yeah
Saltò giù dall’albero finendo proprio
alle spalle del ragazzo.
“Mi chiedevo se ti saresti mai fatta vedere… –affermò lui, infilando alcuni Kunai nella sacca appesa alla
cintura della divisa- E’ così divertente
guardarmi tutti i giorni, mentre mi alleno?” chiese infine.
La giovane fece un passo indietro.
“…Te ne sei accorto?”
Abbozzò un sorrisetto.
“Abbiamo combattuto fianco a fianco un numero infinito di volte,
siamo compagni di squadra da sette anni e…permettimi di dire che…il tuo profumo
è inconfondibile…”
Arrossì.
“Che sei venuta a fare qui?” domandò con
indicibile freddezza.
Per un attimo le parve di sentir
parlare Sasuke, quando la cacciava via dai suoi allenamenti.
“Sei noiosa ragazzina…fila altrove…” sbraitava.
“Allora?” incalzò il biondo.
“Io…io…beh… -strinse i pugni- …volevo chiederti se ti va di venire con me
a mangiare una…no anzi due, ciotole di Ramen! Offro io non preoccuparti…”
In quel preciso istante, nel momento in
cui dalle labbra di Sakura fuoriuscì la parola ‘Ramen’, gli occhi di Naruto si
illuminarono ed un enorme sorriso gli si formò in volto.
“Certo! Molto Volentieri!” rispose.
In quei pochi minuti seduti alle sedie
del vecchio chiosco di Ramen, a Sakura parve di fare un enorme balzo indietro
nel tempo.
Naruto era tornato quello di una volta
e nel vederlo trangugiare come un animale la grande ciotola di cibo, rivide
finalmente il ragazzino attaccabrighe e pasticcione. Rivide il vero Naruto,
quello che nonostante tutto riusciva sempre a farla divertire, a tirarle su il
morale qual ora fosse a terra.
Ecco ritornato, seppur per poco, Naruto
Uzumaki.
“Ti ringrazio tanto Sakura!” esclamò
posando sul bancone le bacchette di legno.
Lei scosse il capo.
“Non devi neanche dirlo, mi fa sempre piacere trascorrere del
tempo con te…oltre gli allenamenti, ovviamente…”
Come si alzarono, apprestandosi a
scostare le tendine del chiosco, l’espressione sul viso del ragazzo mutò
immediatamente, come fosse entrato subito in un altro mondo.
L’aria ingenua e beata, lasciò ancora
una volta posto a quello sguardo freddo ed inespressivo.
“Dove vai?” chiese lei vedendolo partire
di fretta.
“A farmi un giro fuori dal Villaggio…” rispose con sufficienza.
“Posso venire anche io?” insistette
mettendosi al suo fianco.
Fece spallucce e continuò a camminare.
“Se proprio ci tieni…ma ti avverto, non sono un tipo
chiacchierone…”
“Una volta lo saresti stato. Avresti cominciato a parlare e…”
“Le cose cambiano!” fu la secca e brusca
risposta.
Hear me when I say, when I say I believe
Nothing's gonna change,
nothing's gonna change destiny
Whatever is meant to be
Will work out perfectly…
Giunsero in una radura circondata dal alberi e lì,
entrambi, rimasero in silenzio a lungo.
Ma l’animo della giovane Ninja Medico era
estremamente turbato; Naruto non aveva aperto bocca per tutto il tragitto,
neppure quando un piccolo uccellino gli si era posato, cinguettando, sulla
spalla. Fece tutt’altra cosa, lo cacciò via dicendo che non aveva tempo per
giocare.
Faceva male al cuore vedere Naruto così cambiato,
così diverso ed indifferente nei confronti della vita.
“Quel
destino di cui parli, io lo posso cambiare…” erano state queste le
parole che aveva pronunciato a Neji, un giorno.
Eppure la situazione era tornata esattamente quella
iniziale, dove Naruto recitava il ruolo del povero ragazzino emarginato e tutti
quelli che lo circondavano, compativano la sua situazione.
Era in piedi sul bordo della radura. In silenzio.
Come sempre.
Sakura avanzò di qualche passo, avvicinandosi.
“Naruto…
-iniziò decisa- …ti va di parlare?”
“Di
cosa vorresti parlare?”
“Girati!” ordinò
con voce ferma.
Il Ninja obbedì alla richiesta e anche se di
malavoglia, sbuffando, si ritrovò a scrutare nei grandi occhi verdi della
ragazza.
“Quindi…?”
“Vorrei
che tu ritornassi a sorridere.”
“Ma se
fino a poco fa abbiamo riso e scherzato…”
Lei scosse il capo.
“Vorrei
che fosse sempre così, mi piacerebbe vederti ridere e scherzare come facevi una
volta, quando… -si bloccò, era tanto tempo che non pronunciava
quel nome davanti a Naruto- …Quando
ancora…Sa-Sasuke era con noi…” concluse distogliendo lo sguardo.
Naruto si spostò, allontanandosi dal crepaccio.
“Sei
proprio una stupida!”
“Come?”
“Si hai
capito bene, sei proprio una stupida se pensi che ritornando a fare il buffone,
Sasuke abbandoni Orochimaru per noi due!”
“No,
non hai capito! A me di Sasuke non importa più niente, lui ha scelto la strada
da percorrere e nonostante abbia arrecato sofferenza a molti, dobbiamo
accettarlo…quello cui alludevo…era…è la nostra amicizia.”
“A-amicizia?”
“L’unica
persona con la quale mi sento davvero bene sei solamente tu!”
“Non
capisco…”
Sakura gli si avvicinò prendendolo per mano.
“Torniamo
amici come prima, quando tu facevi battute stupide e io ti rincorrevo con il
pugno chiuso per picchiarti. Quando mi tiravi fuori dai guai senza aspettarti
un mio ringraziamento…io stavo bene, mi piaceva.”
Strinse di rimando la mano della ragazza, ma non
come gesto d’affetto. No, era arrabbiato. Infinitamente arrabbiato.
“Niente
potrà mai tornare come prima, io non ce la faccio! Mi sento un pesce fuori
d’acqua, non ho più le forze per sorridere e far finta di niente…”
“E il
tuo grande sogno di diventare Hokage?”
“Puha!
Solo le baggianate di un ragazzino!”
“Adesso
basta! Smettila! -gridò lei- Tuo
padre è stato Hokage e la sua grandezza ti scorre nelle vene. Sei un Ninja
forte e coraggioso, capace di tenere unito e sicuro questo villaggio…non puoi
aver dimenticato tutti i bei discorsi con i quali mi riempivi la testa…Ogni
Santo Giorno!” esclamò alzando maggiormente il tono di voce.
Naruto si divincolò dalla presa di Sakura,
allontanandola violentemente con una spinta.
Nonostante i suoi occhi le suggerivano il
contrario, Sakura si sforzò di non piangere; non aveva mai visto Naruto
osservarla con quell’espressione così insensibile e piena di risentimento,
quello non era il suo sguardo.
“Vai
via Sakura. Questo argomento per me è storia chiusa da molto tempo e non
capisco per quale assurdo motivo, hai deciso di tirarlo fuori proprio adesso!”
“Perché questo non sei tu maledizione! Il
Naruto che ho incontrato sei anni fa non sei tu e io voglio rivedere quel
ragazzo. Non il surrogato di Sasuke! Sei convinto che comportandoti come lui
riuscirai a sentirlo più vicino a te!”
“Piantala
di dire assurdità! Piantala! Sei venuta qui per farmi la ramanzina? Io non ho
bisogno della balia, non ho bisogno di essere controllato dal Maestro Kakashi!
Io non ho bisogno di nessuno!” concluse più in collera che
mai.
Nel sentire quelle parole, nel rendersi conto che
Naruto si stava realmente trasformando in un nuovo Sasuke, Sakura non ci pensò
due volte, agì d’impulso, guidata solo dai suoi sentimenti. Sentimenti che
forse, per troppo tempo aveva represso.
Afferrò il Ninja per la divisa, ed indietreggiando
sempre di più arrivò a stretto contatto contro la fastidiosa corteccia di un
albero, trascinandosi davanti Naruto.
“…E
adesso che ti prende?” chiese con fare scocciato.
Lasciò la violenta presa e posandogli piano le
braccia attorno alle spalle, si alzò in punta di piedi, andando a sfiorare le
labbra del giovane con le sue.
Non voleva che quella situazione sfociasse in un
litigio ancor più furibondo e inizialmente, rimase ad attendere la reazione
dell’amico.
Keep holding on
'Cause you know we'll make it trough,
we'll make it through
Just stay strong
'Cause you know I'm here for you, I'm here for you
There's nothing you could say
Nothing you could do
There's no other way when it comes to the truth
So keep holding on
'Cause you know we'll make it trough,
we'll make it trough
Una forte scossa, sciolse all’istante lo strato di
ghiaccio che, per lungo tempo, aveva imprigionato il cuore di Naruto.
Abbracciò forte Sakura.
Dov’era finito tutto l’amore che provava per lei?
Tutta la venerazione che le aveva sempre dimostrato in passato?
Naruto ne era perdutamente innamorato, eppure senza
rendersene conto, quel grande amore era stato inconsciamente ibernato, dando
per scontato che LEI, oltre a Sasuke, non avrebbe mai più amato nessuno.
“Scusami…” mormorò
poco prima di lasciarsi andare in un lungo ed intenso bacio.
Sakura strinse a sé il corpo del ragazzo,
insinuando le mani fra i suoi capelli d’orati.
“Hai
capito allora che non sei solo?…Ci sono io qui con te…”
Sorrise ed appoggiò la testa sulla spalla di lei,
respirando lentamente, assaporando fino in fondo ai polmoni il suo dolce
profumo.
Per tutto quel tempo non aveva fatto altro che
scappare e nascondersi da coloro che in realtà volevano solo stargli accanto.
Il Maestro Kakashi, i vecchi compagni del Team
Shikamaru, Nonna Tsunade e Sakura, la sua Sakura.
Le carezzò il viso, asciugando con le dita l’unica
lacrima che lei non era riuscita a controllare.
“Ti
Amo… -le bisbigliò all’orecchio- Probabilmente
avrei dovuto dirtelo prima, ma il mio stupido orgoglio è riuscito a sotterrare
tutti i sentimenti che provavo per te, facendomi dimenticare chi sono io
veramente…”
“Promettimi
che rimarrai accanto a me per sempre…”
Annuì.
“Certo, il mio futuro sei solo tu!”
Non sei
solo, siamo insieme, sarò al tuo fianco
sai che prenderò la tua mano quando si raffredderà
ed è come se fosse arrivata la fine perchè
non c'è alcun posto dove possiamo andare
tu sai che non mi arrenderò, no non lo farò…
*Avril Lavigne,
Keep Holding On.
*§*§*§*§*§*
Ciao a tutti, sono tornata con questa
nuova Song-Fic-One-shot.
Devo ammettere che fra tutte le One shot
che ho scritto, questa su naruto è stata la più difficile, specialmente dover descrivere
i sentimenti e le emozioni dello stesso NARUTO. Non so cosa ne sia uscito alla
fine.
Ad ogni modo, chiedo perdono a tutti
quelli che sono per la coppia Sakura-Sasuke ma io….a quel complessato proprio
non lo sopporto, è più forte di me, ho rigetto per Sasuke e anzi…tifo di brutto
per suo fratello!
Itachi è molto più itrigante.
Cmq, Sakura e Naruto secondo me insieme
sono perfetti!
Avril Lavigne diciamo ke è completamente
fuori dal genere di musica che ascolto, ma questa canzone mi piace davvero
tanto!
Spero in ogni caso che qualcosa di
questa “cosa” vi sia piaciuto!
Alla prox!
Aly.