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Autore: Kirara    24/01/2008    7 recensioni
[...]Era talmente accecato dai sensi di colpa, da non rendersi neppure conto che LEI, aveva iniziato a guardarlo con occhi diversi. Ma Naruto Uzumaki, ancora una volta, pensava di essere rimasto solo. Era convinto che tutti lo odiassero per non essere riuscito a riportare indietro l’ultimo erede del Clan Uchiha e proprio per questo, Naruto aveva smesso di fidarsi delle persone[...]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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keep

Keep holding on…

Era cresciuto.

Si era lasciato alle spalle quella brutta vicenda riguardante Orochimaru. Non ne voleva più sapere.

Si era lasciato alle spalle il suo migliore amico, consapevole del fatto che oramai nessuno avrebbe potuto salvarlo. Nessuno, neppure lui.

Si, era cresciuto. Era cresciuto combattendo contro “suo fratello”, combattendo contro sé stesso e la sua natura. Però ce l’aveva fatta, aveva dimostrato a tutti che spesso, avere la testa dura, essere ostinati ed incredibilmente scontrosi, porta a dei risultati e lui, Naruto Uzumaki ne aveva ottenuti parecchi.

Anche lei si era accorta del cambiamento.

Lei che un tempo non aveva occhi se non per quel ragazzo misterioso, dall’aria poco socievole, Sasuke.

Lei che non faceva altro che prendere in giro Naruto per la sua poca abilità, per la goffaggine nel muoversi.

L’osservava spesso, allenarsi di nascosto, nel fitto della foresta, lontano da tutto e da tutti; l’osservava silenziosa dall’alto di un albero.

I suoi capelli, con lo scorrere del tempo si erano allunganti, diventando ancora più splendenti di quanto già non fossero prima e spesso, i ciuffi ribelli della frangia, erano intrappolati sulla fronte a causa del sudore.

Quelle braccia, una volta gracili e poco resistenti, avevano lasciato spazio a dei forti e robusti bicipiti, che con violenza, scagliavano i Kunai contro gli alberi.

Per non parlare poi dell’espressione del viso.

Mai era stata tanto ferma e decisa, persino la vecchia voce squillante di ragazzino, si era sostituita ad una voce più calda e profonda, un modo di parlare che avrebbe potuto ipnotizzare chiunque.

I suoi muscoli crescevano di giorno in giorno, il suo corpo si fortificava ed evolveva; Naruto era diventato un uomo e nel Villaggio della Foglia, tutti avevano notato questo repentino cambiamento.

Anche Ino, che spesso in passato lo aveva canzonato insieme a Choji e Shikamaru, si era dovuta ricredere e, con enorme sorpresa della stessa Sakura, aveva iniziato a correre dietro al biondino, come una volta faceva con Sasuke.

Però lui non aveva tempo per certe cose. Era troppo occupato a soffrire di nascosto, ad auto-commiserarsi per non essere riuscito a salvare il suo migliore amico.

Aveva fallito miseramente e a nulla erano valsi gli sforzi nell’allenarsi duramente, per tutti quei lunghi anni. A nulla.

Era talmente accecato dai sensi di colpa, da non rendersi neppure conto che LEI, aveva iniziato a guardarlo con occhi diversi.

Ma Naruto Uzumaki, ancora una volta, pensava di essere rimasto solo.

Era convinto che tutti lo odiassero per non essere riuscito a riportare indietro l’ultimo erede del Clan Uchiha e proprio per questo, Naruto aveva smesso di fidarsi delle persone. Diffidava persino del Maestro Kakashi e durante gli allenamenti, se ne stava sempre zitto, eseguendo gli ordini impeccabilmente.

Ma Sakura non voleva che Naruto diventasse un secondo Sasuke, così chiuso ed introverso.

No, lui era l’esatto opposto di Sasuke e a differenza sua, le aveva sempre mostrato infinito rispetto e ammirazione; però lei pareva non poter fare nulla per riuscire a smuovere quell’animo congelato dalla solitudine. Dalla rabbia.

Senza contare che, durante l’ultimo scontro con Sasuke, lo spirito della Volpe a Nove Code, si era manifestato in maniera completa, mostrando interamente la sua terribile forza distruttrice; gli occhi di Naruto erano cambiati, sembrava come essersi trasformato in un Demone privo di ragione, pronto ad uccidere a sangue freddo chiunque.

“Non voglio essere ancora una volta la causa del male di tutti voi! Non voglio…non voglio svegliarmi una mattina e trovarti morta e non ricordare di essere stato proprio io ad ucciderti!” aveva gridato a Sakura un giorno.

 

You're not alone
Together we stand
I'll be by your side
You know I'll take your hand
When it gets cold
And it feels like the end
There's no place to go
You know I won't give in
No, I won't give in

 

 

 

 

 ***

 

“Mestro Kakashi –bisbigliò la giovane facendo capolino con la testa dentro l’ufficio del Quinto Hokage- E’ permesso…?

Tsunade si alzò lentamente dalla sua sedia e dopo averle rivolto un grande sorriso, uscì dalla stanza, richiudendosi la porta alle spalle.

Vide il Maestro Kakashi in piedi, davanti ad una finestra.

“Sakura…vieni, accomodati…”

Si avvicinò al Maestro.

“Lui…lui…stai osservando Naruto?” domandò con titubanza.

Il Ninja richiuse velocemente la tenda.

“Si. Sakura lui deve svegliarsi, non può vivere in eterno con questo senso d’angoscia che ogni giorno di più gli rosicchia un pezzo di anima…non può! Deve capire in qualche modo che non è solo come pensa…”

“Io ci ho provato Maestro Kakashi, ma lui è ostile e dice che non vuole causarmi alcun tipo di sofferenza!”

“Maledizione –ringhiò l’uomo battendo forte un pugno sul muro- …se penso che tutto questo è accaduto a causa di…di…Sasuke…erano talmente amici che Naruto è rimasto profondamente scosso da ciò che è successo.”

Si rigirò per guardare Sakura negli occhi.

Era convinto che avrebbe pianto, che avrebbe iniziato a singhiozzare rumorosamente, come era solita fare in passato, ma il susseguirsi delle varie vicende, lo scorrere lento del tempo, avevano fortificato in maniera estrema il suo animo, rendendola forte e paziente. No, Sakura ormai non piangeva più. E ancor di meno avrebbe pianto per Sasuke.

“Tu credi che se lui tornasse…”

“No! –sibilò lei- No! Sasuke non metterà mai più piede in questo Villaggio, ha scelto la sua via e adesso, qua dentro c’è più posto per uno come lui…”

Kakashi rimase incredibilmente sorpreso.

“Se penso che una volta avresti fatto carte false pur di averlo al tuo fianco…tutto ciò, non so il motivo, mi fa venir voglia di ridere…”

Abbozzò un debole sorriso.

“Che cosa ti ha fatto cambiare idea così all’improvviso?…Del resto, se posso permettermi, Sasuke è stato il tuo primo amore…”

Sakura arrossì violentemente, mostrando un lato del suo carattere che a lungo era riuscita a celare.

Sospirò.

“Buffo come la nostra testa rivaluti completamente una persona che abbiamo sempre creduto…banale…o normale…”

“Naurto?” chiese secco Kakashi.

Annuì.

“Allora l’unica in grado di aiutarlo sei tu!”


Keep holding on
'Cause you know we'll make it trough,

we'll make it through
Just stay strong
'Cause you know I'm here for you, I'm here for you
There's nothing you could say
Nothing you could do
There's no other way when it comes to the truth
So keep holding on
'Cause you know we'll make it trough,

we'll make it trough

 


Un altro giorno.

Ancora una volta, come faceva spesso, si era nascosta fra i fitti rami di un albero e in silenzio, l’osservava con attenzione studiando ogni suo minimo movimento.

La candida maglietta bianca, oramai interamente impregnata di sudore, aderiva perfettamente contro il suo corpo, mostrando la bellezza di quel fisico tonico, sviluppatosi durante i lunghi e faticosi allenamenti.

Lui un tempo aveva un sogno; diventare L’Hokage più forte e famoso di tutti i cinque Villaggi, ma Sakura, osservandolo, capì che ormai quel sogno era svanito, sfumato come l’ultimo residuo di nebbia al mattino presto.

Naruto non si allenava così duramente per diventare Hokage, semplicemente perché aveva bisogno di colmare un vuoto. Aveva bisogno, in qualche modo di riempire le sue giornate.

Ripensò alle parole del Maestro Kakashi “L’unica in grado di aiutarlo sei tu!”.

Sorrise.

 

So far away
I wish you were here
Before it's too late, this could all disappear
Before the doors close and it comes to an end
With you by my side I will fight and defend
I'll fight and defend, yeah yeah

 

 

Saltò giù dall’albero finendo proprio alle spalle del ragazzo.

“Mi chiedevo se ti saresti mai fatta vedere… –affermò lui, infilando alcuni Kunai nella sacca appesa alla cintura della divisa- E’ così divertente guardarmi tutti i giorni, mentre mi alleno?” chiese infine.

La giovane fece un passo indietro.

“…Te ne sei accorto?”

Abbozzò un sorrisetto.

“Abbiamo combattuto fianco a fianco un numero infinito di volte, siamo compagni di squadra da sette anni e…permettimi di dire che…il tuo profumo è inconfondibile…”

Arrossì.

“Che sei venuta a fare qui?” domandò con indicibile freddezza.

Per un attimo le parve di sentir parlare Sasuke, quando la cacciava via dai suoi allenamenti.

“Sei noiosa ragazzina…fila altrove…” sbraitava.

“Allora?” incalzò il biondo.

“Io…io…beh… -strinse i pugni- …volevo chiederti se ti va di venire con me a mangiare una…no anzi due, ciotole di Ramen! Offro io non preoccuparti…”

In quel preciso istante, nel momento in cui dalle labbra di Sakura fuoriuscì la parola ‘Ramen’, gli occhi di Naruto si illuminarono ed un enorme sorriso gli si formò in volto.

“Certo! Molto Volentieri!” rispose.

In quei pochi minuti seduti alle sedie del vecchio chiosco di Ramen, a Sakura parve di fare un enorme balzo indietro nel tempo.

Naruto era tornato quello di una volta e nel vederlo trangugiare come un animale la grande ciotola di cibo, rivide finalmente il ragazzino attaccabrighe e pasticcione. Rivide il vero Naruto, quello che nonostante tutto riusciva sempre a farla divertire, a tirarle su il morale qual ora fosse a terra.

Ecco ritornato, seppur per poco, Naruto Uzumaki.

“Ti ringrazio tanto Sakura!” esclamò posando sul bancone le bacchette di legno.

Lei scosse il capo.

“Non devi neanche dirlo, mi fa sempre piacere trascorrere del tempo con te…oltre gli allenamenti, ovviamente…”

Come si alzarono, apprestandosi a scostare le tendine del chiosco, l’espressione sul viso del ragazzo mutò immediatamente, come fosse entrato subito in un altro mondo.

L’aria ingenua e beata, lasciò ancora una volta posto a quello sguardo freddo ed inespressivo.

“Dove vai?” chiese lei vedendolo partire di fretta.

“A farmi un giro fuori dal Villaggio…” rispose con sufficienza.

“Posso venire anche io?” insistette mettendosi al suo fianco.

Fece spallucce e continuò a camminare.

“Se proprio ci tieni…ma ti avverto, non sono un tipo chiacchierone…”

“Una volta lo saresti stato. Avresti cominciato a parlare e…”

“Le cose cambiano!” fu la secca e brusca risposta.

 

Hear me when I say, when I say I believe
Nothing's gonna change,

nothing's gonna change destiny
Whatever is meant to be
Will work out perfectly…

 

Giunsero in una radura circondata dal alberi e lì, entrambi, rimasero in silenzio a lungo.

Ma l’animo della giovane Ninja Medico era estremamente turbato; Naruto non aveva aperto bocca per tutto il tragitto, neppure quando un piccolo uccellino gli si era posato, cinguettando, sulla spalla. Fece tutt’altra cosa, lo cacciò via dicendo che non aveva tempo per giocare.

Faceva male al cuore vedere Naruto così cambiato, così diverso ed indifferente nei confronti della vita.

“Quel destino di cui parli, io lo posso cambiare…” erano state queste le parole che aveva pronunciato a Neji, un giorno.

Eppure la situazione era tornata esattamente quella iniziale, dove Naruto recitava il ruolo del povero ragazzino emarginato e tutti quelli che lo circondavano, compativano la sua situazione.

 

Era in piedi sul bordo della radura. In silenzio. Come sempre.

Sakura avanzò di qualche passo, avvicinandosi.

“Naruto… -iniziò decisa- …ti va di parlare?”

“Di cosa vorresti parlare?”

“Girati!” ordinò con voce ferma.

Il Ninja obbedì alla richiesta e anche se di malavoglia, sbuffando, si ritrovò a scrutare nei grandi occhi verdi della ragazza.

“Quindi…?”

“Vorrei che tu ritornassi a sorridere.”

“Ma se fino a poco fa abbiamo riso e scherzato…”

Lei scosse il capo.

“Vorrei che fosse sempre così, mi piacerebbe vederti ridere e scherzare come facevi una volta, quando… -si bloccò, era tanto tempo che non pronunciava quel nome davanti a Naruto- …Quando ancora…Sa-Sasuke era con noi…” concluse distogliendo lo sguardo.

Naruto si spostò, allontanandosi dal crepaccio.

“Sei proprio una stupida!”

“Come?”

“Si hai capito bene, sei proprio una stupida se pensi che ritornando a fare il buffone, Sasuke abbandoni Orochimaru per noi due!”

“No, non hai capito! A me di Sasuke non importa più niente, lui ha scelto la strada da percorrere e nonostante abbia arrecato sofferenza a molti, dobbiamo accettarlo…quello cui alludevo…era…è la nostra amicizia.”

“A-amicizia?”

“L’unica persona con la quale mi sento davvero bene sei solamente tu!”

“Non capisco…”

Sakura gli si avvicinò prendendolo per mano.

“Torniamo amici come prima, quando tu facevi battute stupide e io ti rincorrevo con il pugno chiuso per picchiarti. Quando mi tiravi fuori dai guai senza aspettarti un mio ringraziamento…io stavo bene, mi piaceva.”

Strinse di rimando la mano della ragazza, ma non come gesto d’affetto. No, era arrabbiato. Infinitamente arrabbiato.

“Niente potrà mai tornare come prima, io non ce la faccio! Mi sento un pesce fuori d’acqua, non ho più le forze per sorridere e far finta di niente…”

“E il tuo grande sogno di diventare Hokage?”

“Puha! Solo le baggianate di un ragazzino!”

“Adesso basta! Smettila! -gridò lei- Tuo padre è stato Hokage e la sua grandezza ti scorre nelle vene. Sei un Ninja forte e coraggioso, capace di tenere unito e sicuro questo villaggio…non puoi aver dimenticato tutti i bei discorsi con i quali mi riempivi la testa…Ogni Santo Giorno!” esclamò alzando maggiormente il tono di voce.

Naruto si divincolò dalla presa di Sakura, allontanandola violentemente con una spinta.

Nonostante i suoi occhi le suggerivano il contrario, Sakura si sforzò di non piangere; non aveva mai visto Naruto osservarla con quell’espressione così insensibile e piena di risentimento, quello non era il suo sguardo.

“Vai via Sakura. Questo argomento per me è storia chiusa da molto tempo e non capisco per quale assurdo motivo, hai deciso di tirarlo fuori proprio adesso!”

 “Perché questo non sei tu maledizione! Il Naruto che ho incontrato sei anni fa non sei tu e io voglio rivedere quel ragazzo. Non il surrogato di Sasuke! Sei convinto che comportandoti come lui riuscirai a sentirlo più vicino a te!”

“Piantala di dire assurdità! Piantala! Sei venuta qui per farmi la ramanzina? Io non ho bisogno della balia, non ho bisogno di essere controllato dal Maestro Kakashi! Io non ho bisogno di nessuno!” concluse più in collera che mai.

Nel sentire quelle parole, nel rendersi conto che Naruto si stava realmente trasformando in un nuovo Sasuke, Sakura non ci pensò due volte, agì d’impulso, guidata solo dai suoi sentimenti. Sentimenti che forse, per troppo tempo aveva represso.

Afferrò il Ninja per la divisa, ed indietreggiando sempre di più arrivò a stretto contatto contro la fastidiosa corteccia di un albero, trascinandosi davanti Naruto.

“…E adesso che ti prende?” chiese con fare scocciato.

Lasciò la violenta presa e posandogli piano le braccia attorno alle spalle, si alzò in punta di piedi, andando a sfiorare le labbra del giovane con le sue.

Non voleva che quella situazione sfociasse in un litigio ancor più furibondo e inizialmente, rimase ad attendere la reazione dell’amico.

 

Keep holding on
'Cause you know we'll make it trough,

we'll make it through
Just stay strong
'Cause you know I'm here for you, I'm here for you
There's nothing you could say
Nothing you could do
There's no other way when it comes to the truth
So keep holding on
'Cause you know we'll make it trough,

we'll make it trough

 

Una forte scossa, sciolse all’istante lo strato di ghiaccio che, per lungo tempo, aveva imprigionato il cuore di Naruto.

Abbracciò forte Sakura.

Dov’era finito tutto l’amore che provava per lei? Tutta la venerazione che le aveva sempre dimostrato in passato?

Naruto ne era perdutamente innamorato, eppure senza rendersene conto, quel grande amore era stato inconsciamente ibernato, dando per scontato che LEI, oltre a Sasuke, non avrebbe mai più amato nessuno.

“Scusami…” mormorò poco prima di lasciarsi andare in un lungo ed intenso bacio.

Sakura strinse a sé il corpo del ragazzo, insinuando le mani fra i suoi capelli d’orati.

“Hai capito allora che non sei solo?…Ci sono io qui con te…”

Sorrise ed appoggiò la testa sulla spalla di lei, respirando lentamente, assaporando fino in fondo ai polmoni il suo dolce profumo.

Per tutto quel tempo non aveva fatto altro che scappare e nascondersi da coloro che in realtà volevano solo stargli accanto.

Il Maestro Kakashi, i vecchi compagni del Team Shikamaru, Nonna Tsunade e Sakura, la sua Sakura.

Le carezzò il viso, asciugando con le dita l’unica lacrima che lei non era riuscita a controllare.

“Ti Amo… -le bisbigliò all’orecchio- Probabilmente avrei dovuto dirtelo prima, ma il mio stupido orgoglio è riuscito a sotterrare tutti i sentimenti che provavo per te, facendomi dimenticare chi sono io veramente…”

“Promettimi che rimarrai accanto a me per sempre…”

Annuì.

“Certo, il mio futuro sei solo tu!”

 

 

Non sei solo, siamo insieme, sarò al tuo fianco
sai che prenderò la tua mano quando si raffredderà
ed è come se fosse arrivata la fine perchè
non c'è alcun posto dove possiamo andare
tu sai che non mi arrenderò, no non lo farò…

 

 

 

*Avril Lavigne, Keep Holding On.

 

 

*§*§*§*§*§*

 

 

Ciao a tutti, sono tornata con questa nuova Song-Fic-One-shot.

Devo ammettere che fra tutte le One shot che ho scritto, questa su naruto è stata la più difficile, specialmente dover descrivere i sentimenti e le emozioni dello stesso NARUTO. Non so cosa ne sia uscito alla fine.

Ad ogni modo, chiedo perdono a tutti quelli che sono per la coppia Sakura-Sasuke ma io….a quel complessato proprio non lo sopporto, è più forte di me, ho rigetto per Sasuke e anzi…tifo di brutto per suo fratello!

Itachi è molto più itrigante.

Cmq, Sakura e Naruto secondo me insieme sono perfetti!

Avril Lavigne diciamo ke è completamente fuori dal genere di musica che ascolto, ma questa canzone mi piace davvero tanto!

Spero in ogni caso che qualcosa di questa “cosa” vi sia piaciuto!

Alla prox!

Aly.

   
 
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