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Autore: Laila    24/01/2008    1 recensioni
Questa è una mia vecchia fanfiction sul titubante decollo di una famiglia. Il titolo dice tutto!
Genere: Comico, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Premessa: i personnaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della Takahashi.
I pensieri sono tre le *stelline*
I dialoghi tra le -liniette-
I ricordi tra questi siboli §ricordo§
Detto questo buona lettura!
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Ranma diventa papà!

9° cap. “ Un passo dopo l’altro ”

L’arrivo a sorpresa di Ryoga non stupì affatto Akane abituata a tali evenienze, ma era la foga con cui aveva spinto giù dal secondo piano Ranma, una rabbia inverosimile da un tipo così gentile e riservato come Ryoga a sorprenderla…
Ora i due amici-nemici, in questo caso più appropriatamente nemici erano piombati fra i rami di un albero e continuavano a picchiarsi di brutto, o almeno così sembrava dai tonfi assordati che continuavano a far scricchiolare l'arbusto là in fondo.
- Ciao Akane – una voce conosciuta la distolse dallo scontro.

- Una settimana che manco!!!Come hai potuto farle questo! – Più che altro Ryoga era ferito dal suo comportamento verso di sé, Ranma sapeva che lui era cotto d’Akane, ma era mai importato qualcosa a lui?* No. E non m’importa neanche a me di lui*
- Ti giuro che non me lo ricordo! – Ranma sviò un gancio destro- E successo per un trucco di…-
- Zitto!!!dicevi così anche quando l’hai baciata!-(vedi manga nd.a) Sta volta il giovane venne preso in pieno volto e finì scaraventato sonoramente dentro la piscina.
La signorina dai capelli rossi uscì dall’acqua grondante di rabbia – Ora basta mi sono stancato! –
Ryoga si mise sulla difesa preparato al contrattacco di Saotome-chan. Ma sta volta non fu d’atto.
- Io non ho più voglia di giustificarmi – strizzò il codino vermiglio fra ambo le mani lei sbuffando.
- Che vuoi dire? Cosa significa questa farsa?– il forte Hibiki scese dai rami e mostrò il biglietto d’invito trovato in un posto indefinito di Nerima tremando di Rabbia.
- Ryoga… gli e l’ho detto – il suo sguardo azzurro lo bucò dentro, come se avesse messo i piedi in fallo, in una buca fantasma, Ryoga fletté appena le ginocchia inarcandosi indietro…quel tono compassionevole, come se a Ranma fregasse qualcosa dell’uomo che aveva maledetto in quello stesso istante, più che qualunque sorgente cinese avesse potuto. L'amaro gli discendeva nella gola.
* Non mi sembra molto in sé *-E’ strano, ma poi lei ha detto di sì e lasciamo stare... il resto –
* Cretino! Credo tu fossi l’unico a non accorgerti che t’amava! * lo tenne per se, non voleva dargli pure questa soddisfazione.
- So che chiedo tanto, ma vorrei che tu venissi al matrimonio… io… ci conto - continuò la ragazza col codino.
Ryoga la guardò al con tempo fra l’invidia e l’odio, poi si girò e andò via senza rispondere * Addio per sempre * l’amaro era finalmente salito, appannandogli in pieno la vista.


Perché insistere? Sbattere la testa una, due, tre volte ti sembra meglio che cominciare da capo, o no?

- Ranmaaa! – * Che c’é ancora? * si chiese il ragazzo appena tornato normale col bollitore dello sgabuzzino in palestra.
C’era la rosa nera ora… indossava un abito da lutto, con un cappello stile ottocento francese, munito di retina scura a livello degli occhi. – Ho saputo della notizia… e così ti sposi? – si strofinò un fazzoletto sulle ciglia ancora asciutte. Dette fondo ad un respiro fastidioso – Lo accetto e sia!Ma vorrei che in cambio assaggiassi questo ramen – gli mostrò un piatto di bell’aspetto pieno di rondelle, la pancia di Ranma a quella visione dette segni di resa.
- Ma veramente… ho già mangiato – In fondo non voleva rischiare l’avvelenamento.
La ragazza con la coda laterale tirò fuori il nastro e legatolo a salame, lo costrinse ad ingoiarne qualcuna…
* Come pensavo c’è del veleno paralizzante *
- Ah, ah, ah!!!Ora avremo un bambino e non sarai più costretto con Akane, amore mio! –
Si erano tutti arresi? Codardi un branco di codardi, lei no! avrebbe dimostrato fino alla fine che i suoi sentimenti non erano cambiati, lui avrebbe capito e si sarebbero sposati!
Se solo quella Tendo non comparisse sempre spezzando l’incanto, pensò proprio mentre l’aveva alle spalle circondata da un aura bluastra.

Tipico atteggiamento dei fratelli più pazzi di Nerima, che non li lasciò neppure fra le sicure mura domestiche.
- Akane c’è Kuno per te! – annunciò alla sorella Nabiki, strizzandole l’occhio divertita.
- Me l’aspettavo – si alzò dal parquet fino a raggiungerlo sulla soglia.
- Ciao – le sorrise cordialmente una volta a ridosso dell’entrata.
- E’ un mesto giorno questo Akane Tendo, vorrei sapere se sei d’accordo su che questo crimine ve..-
- Sì Kuno ne sono consapevole – Ma il sempai era ancora intento a finire saggiamente il suo lungo discorso, chissà perché adorava farlo, la sua era una sorta d’egocentrismo.
- Sappi mia dea che possiamo sempre attuare una fuga d’amore! -
* Non ne posso più, mi verrà la nausea se continua così * - Sparisci! – con un bel pugno, l’aveva sistemato.

Se non è chiaro l’arrivo e non lo è nemmeno la partenza, sarà che l’amore segue tutt’una sua frequenza. Le venne in mente il pezzo d'una bella canzone.

- Ucchan -
* E arrivato qua, per farla star peggio! * rifletté Konatsu vedendolo torvo, mentre puliva la piastra con una paletta passandola sugli avanzi lasciati dalle okonomiyaki.
Il diciassettenne si avvicinò girandosi i pollici, imbarazzato. Akane avrebbe subito i nove mesi, a lui spettavano gli inviti.
- Che c’è? – la sbrigò la cuoca evitando il suo sguardo.
- Mi farebbe piacere se tu venissi per…-
- Lo so, lo so il tuo…matri-monio – non la mandava proprio giù ancora quell'aria di festa.
- Ci tengo molto che tu venga… pensi di esserci? –sussurrò il giovane arrossendo a capo chino.
Ukyo si era ripetuta mille volte al riflesso della sua pala § Non posso Ran-chan, mi spiace § ed ora era pronta a rispondergli:
- Certo che ci sarò –
Assurdo! Non era proprio quello che si era ripetuta… ma vedere Ranma così abbattuto dalla sua probabile assenza era riuscita a giocarla. Quel sorriso a trentadue denti che le regalò con un –Grazie – sospirato che la fece sentire triste e felice allo stesso tempo.
- Naturalmente aspetto anche te, Konatsu – era uscito dal suo chiosco, oltre che da una parte di lei… l’assistente dalle fattezze femminili prese Ucchan delicatamente per una spalla:
- Ci sarò anch’io, signorina – com’era rinfrancante la sua voce in quel momento.

- Sono tornato – ecco spuntare il giovane Saotome.
- Già finito? -
- Shampoo non c’era – un po’ era rassegnato.
- Venite con noi, un attimo – Soun e Genma che lasciano gli shoji? Qui c’è sotto qualcosa, pensavano comunemente Akane e il fidanzato.
* Perché usciamo? * altra riflessione in comune mentre li seguivano pochi passi indietro.
- Vedete… io vi ho seguito fin’ora abbastanza, ma l’ho fatto per te – Akane sembrava commossa.
- Anch’io figliolo – Ranma guardò di traverso Genma non appena gli si accostò per “copiare” Soun.
- Per questo, ti abbiamo costruito una nuova casa. – Fece notare orgoglioso che metà area del parco, retrostante due passi dall’abitazione dei Tendo, era occupata da un nuovo edificio, la loro casa.
Ranma sgranò gli occhi.* Per questo se ne andava dal letto a notte fonda, non per mangiare!*
Akane si riprese da una prima commozione notando che suo padre la voleva ancora “vicina”
- Grazie papà, ti verrò a trovare comunque! – Ecco fatta la lacrimuccia! prese il via così anche Soun si mise a piangere come un rubinetto tenendo fra le braccia la figlia.
- Papà? Ma dov’è mio padre una volta che lo voglio ringraziare? -
- Però abbiamo pagato solo la prima rata… il resto -
- Ci pensiamo noi papà – le rispose Akane, la quale si girò verso il fidanzato con occhi a palla.
Che sensazione strana dietro la schiena, come d’un brivido caldo, Ranma ebbe quasi la sicurezza di credere che sua madre fosse alle sue spalle.
- Ranma figlio mio!come sei diventato forte e… virile! – infatti era là dietro,(ecco perché Genma era fuggito) pronta ad abbracciarlo.
- Sono proprio felice per voi, sapete? – e si congratulò con la ragazza dai capelli a caschetto.

E arrivò il gran giorno.
Fu un matrimonio classico, i nemici dello sposo a destra, le nemiche della sposa a sinistra.°( vedi nota in fondo nd.a)
Ranma in frac, Akane una dama raggiante, vestita di bianco, in testa un diadema con un pendente a goccia che ricadeva sulla frangia, da dietro vi partiva un ondulato e semplice velo.
Solo Ryoga mancava tra le panche.
- Bisnonna! – provò ancora la cinese sovrastando Mousse che le divideva.
- Silenzio! Un’amazzone esce sempre a testa alta dalle sue sconfitte. -
- Beh folse…-*folse non voglio più essele…un’amazzone!*
- Quant’è noiosa la tua bisnonna con queste stupide regole -
Shampoo sorrise ad Ukyo, ora non c’era nulla a dividerle ed in fondo la trovava meno antipatica d’Akane.
I Fratelli Kuno, venuti solo far confusione erano stati incatenati ed imbavagliati a delle sedie in un angolo remoto del dojo a scopo puramente precauzionale.
Anche per il dottor. Tofu venne presa una precauzione, grazie ad un posto assegnato opposto alla vista di Kasumi.
Giunse il momento del lancio del bouquet… le ragazze erano in fermento perché se non avevano avuto Ranma, almeno il mazzo di fiordalisi era un buon auspicio.
- Konatsu, esci dalla pista! Tu non sei una donna! – urlò al suo assistente Ucchan spedendolo in orbita con una fedele palata.
Dopo questo lieve frangente Akane lanciò in aria il bouquet, che finì strattonato dalla cinese e Ucchan tornate improvvisamente nemiche fininendo così per saltare nelle mani di Akari.
- Oh – la ragazza arrossì. Tra le foglie e i petali spuntarono in contrasto due orecchie nere a punta… ecco poi sbucare un nasetto rosa. Che sorpresa!
- Oh P-chan! Sapevo che non saresti mancato – la raggiunse Akane. – Mi spiace però per Ryoga, Akari… ci tenevo che venisse – il musetto del suino fra i fiori alternava tra Akane ed Akari.
- Come ci sarà finito nel bouquet! Questi fiori sembrano quelli del vicino…– esordì Ranma, poco prima di venire assaltato dal suino.
- Bo bo – il panda elegantemente vestito tirò fuori un cartello:
“ Sono quelli del vicino, li ho strappati da un cespuglio ”
- Così ti eri appisolato nel cespuglio é Ryoga? Sono contento tu sia qua! – sorrise Ranma tenendolo ben lungi dal suo viso.
- Akari – Akane le prese una mano. – Io ultimamente non mi sento proprio bene… P-chan… tu sei così brava con i maili sai come sia difficile accudirli…-
- Signorin… signora Saotome, mi stà forse chiedendo di tenerlo? – Akari si avvicinò alla sposa in punta di piedi con ansia.
- Si! -
- Oh! Certo che bello! – l’abbracciò la ragazza e pure il suo accompagnatore; un maiale gigante si tolse il cilindro in felice consenso.
Era fatta * Ora appartengo ad Akari *si lasciò scivolare un stilla il porcellino * Ma non ti dimenticherò mai e poi mai Akane…*

Fine 9°cap.

Riuscirà Akane a finire i nove mesi? (io spero di si perché non ne posso più di vederla in cinta^^;;;nd.a)
°NOTA: "Fu un matrimonio classico, i nemici della sposa a destra, i nemici dello sposo a sinistra" l'ho variata un pò, ma é una frase copiata spudoratamente da un film che adoro "Appuntamento sotto il letto" e che vi consiglio, tratta di due vedovi che si sposano, ma essendo molto affigliati entrambi, la famiglia che si crea arriva alla bellezza di 21 figli @___@!!!! chiusa parentesi.
Grazie a tutti...Laila

   
 
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