Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: Laila    24/01/2008    1 recensioni
Questa è una mia vecchia fanfiction sul titubante decollo di una famiglia. Il titolo dice tutto!
Genere: Comico, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Premessa: i personnaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della Takahashi.
I pensieri sono tre le *stelline*
I dialoghi tra le -liniette-
I ricordi tra questi siboli §ricordo§
Detto questo buona lettura!
----------------------------------------

Ranma diventa papà!

12° cap. “ Incontri ”

- Eccoci! – urlò Soun entrando spavaldamente in marcia assieme al panda che sbatteva dei piatti musicali d’ottone, come fosse un’attrazione da circo.
- Dov’è il mio bel nipotino? - Tendo si avvicinò verso la figlia minore per scrutare il fagotto che lei copriva con attenzione.
Akane si morse un labbro incurvando il tratto dolce della fronte, sapeva cosa stava per dirgli:
- Papà è una femmina – improvvisamente il sorriso di Soun come tutto il resto del corpo si bloccarono, facendosi di sasso… era lampante per tutti che attendesse un maschio, gli si leggeva in faccia!
- Siii!!! – Nabiki, sicuramente dall’esultanza aveva vinto un bel po’ di soldi.
- E bellissima e sana… ha i ciuffi ribelli di Ranma ed i lineamenti d’Akane – ne gioì Nodoka.
- Un maschiaccio insomma! – Ranma giustamente si prese una gomitata in pieno intestino dalla moglie, per un’affermazione tanto stravagante.
- Avete deciso il nome? Magari un nome di famiglia… potrebbe essere… – avanzò quietamente Kasumi portando l’indice al labbro inferiore con la testa esposta verso chissà quale nome.
- Yucci – dissero in coro i genitori.
- Yucci…Oh, sono una nonna così giovane… – commentò arrossendo Nodoka.
- Coff-coff! Fuori ci sono alcuni amici che vorrebbero vederla – li azzittì tutti un’infermiera appena aggiunta, poi lei stessa riprese:
– Devo portarla assieme agli altri bimbi… sapete, l’orario visite… è quasi finito – la donna rimase a fissarli non senza un certo imbarazzo, le seccava rompere l’allegro quadretto di famiglia.
Kasumi allora si offrì volontaria per far vedere Yucci agli altri, che l’aspettavano nel piano di sotto, la prese fra se, come se fosse sempre stata capace di allevare bimbi.
Ad uno ad uno, i consanguinei uscirono lasciando Akane sola… anzi non proprio, in quel momento, mentre anche Ranma se ne andava, sopraggiunse all’interno della stanza Nenia.
- Scusa, ma devo parlarti – s’intimorì leggermente stringendo un mazzo di rose fresche per lei.
Ma non era questa la cosa sorprendente…

Nel corridoio attiguo un gruppetto di persone dell’istituto scolastico s’erano agglomerate.
- Si ti dico che è successo mentre ci stavamo allenando – Dayosuke spifferava sul parto d’Akane alle compagne, Yura e Sayuri.
- E da quanto ti alleni da Saotome? – cambiò argomento una delle due.
Hiroshi con aria da figo holliwoodiano mise il braccio attorno all’amico:
– E’ chiaro, i muscoli attirano le ragazze! –
Sayuri e Yura scoppiarono a ridere sarcasticamente, quasi commosse dal fine innocente per cui i due, per nulla palestrati si stavano allenando.
- Oh, eccoli lassù! – indicò Yura, vedendo un’infermiera, Ranma, Kasumi e gli altri scendere le scale con la piccola Saotome.

Ad altezza ginocchia, semi-nascosto dalle pieghe del gonnellone di Nenia, c’era un bimbo di poco più d’un anno.
- Ciao – singultò Akane presa in contropiede dalla visita.
La nuova arrivata e il bimbo si avvicinarono un po’ tentennanti fino ad avvicinarsi al suo letto.
- Questo è mio figlio – Le spiegò la giovane, Akane la guardò squadrandola curiosamente, prima che lei riprendesse a parlare.
- Non l’ho detto a nessuno dal mio arrivo a Nerima, tu sai bene come corrono certe voci… – si strofinò le mani assieme con uno strano interesse.
Akane osservò il bimbetto in una tutina blu, ricordava il suo volto, i suoi capelli a spaghetto mori, quel taglio d’occhi… quell’espressione seria e sognante, MA dove l’aveva già vista?
- Come ti chiami? – domandò al bambino.
Il piccolo in tutta risposta si nascose abbracciando zitto, zitto, un polpaccio della madre.
- Daiki, non essere così impacciato, scusalo a casa é un uragano, ti assicuro! – fece spallucce Nenia con fare allarmante di chi conosce bene il proprio figlio. Daiki trattenne le rise un po’ a tratti, poi si ricoprì di nuovo dietro sua madre.
Ancora qualcosa non le tornava, Akane aveva sempre trovato in Nenia una persona irritante, le sembrava oltremodo spicciola nel parlare e soprattutto stava sempre appiccicata a Ranma, per questo l’aveva etichettata fra le sue rivali, non meno di Shampoo od Ucchan… ma adesso, col dubbio di questo bambino, doveva schiarirsi le idee, forse aveva intorpidito la pozza da sola.
Cominciò accusandola lievemente:
- Ma tu… tempo fa mi dicesti che era presto per… sposarmi -
- Sbagli, ti ho solo detto che ti saresti trovata in difficoltà sempre più grosse, io stessa ci sono passata. – rispose gentilmente, grattandosi sulla nuca il corto caschetto.
Possibile che si fosse sbagliata nel giudicare la ragazza dagli occhi di ghiaccio, che aveva dinanzi?
- Scusa se insisto, però tu… varie volte ti ho vista troppo intraprendente con mio marito! – era il massimo, ora si metteva pure a fare la donna gelosa, se Ranma l’avesse sentita! Palpitò al solo pensiero.
Daiki prese a sbattere le manine ridendo ed ignorando che sua madre aveva da comunicare all’altra donna qualcosa d’importante…
- Credo sia nel mio carattere, sono un’esploratrice marziale, giro per il mondo e mi alleno nella lotta indiscriminata, e… mi piacerebbe se diventassimo amiche –
Sta volta la signora Saotome aveva preso un granchio, non c’era vena di rancore ne odio nei modi della ragazza, sembrava una brava persona.
- Certo – congiunsero entrambe le mani in comune accordo – Un ultima cosa…- chiese Akane prima di lasciarle il palmo.

In corridoio, era stato tempestato letteralmente di domande e “che bel faccino” oppure“come si chiama?” e “quanto pesa?” o ancora “come sta Akane?” possibile che un padre venisse intervistato così dalla gente, in un giorno che doveva essere all’invito della pace e serenità per lui… Ranma non aveva mai conosciuto il senso ne dell’una ne dell’altra parola in vita sua, ma oggi poi gli era impossibile pensare che certe qualità esistessero.
- Lanma? – l’ultima voce che si aspettava di sentire, si roteò col busto verso l’amazzone dai gonfi capelli viola, sì era proprio lei.Gli sbatté un mazzo di margherite giganti in faccia.
- Dalesti questi da palte di mia nonna, Mousse…e mia al maschiaccio? -
Ranma annui sbalordito, per quei fiori inaspettati – Certo –
- Glazie – si inchinò con la schiena la cinese, una cascata di riflessi lillà le ricaddero oltre le spalle.
- Fi… figurati – sussurrò prima di vederla scappare via… qualunque cosa le fosse accaduta, l’aveva cambiata, strinse l’involto velato, non si aspettava tanto e così prestò, ma probabilmente l’uomo-papero ci aveva messo lo zampino.
Rimasto solo Saotome scorse un’ombra in tralice* Non può essere lui… si dirigeva di sopra, Akane! *

-…Dì un po’ chi è tuo marito? – una consapevolezza si faceva spazio nella mente d’Akane che continuava a fissare il giocoso Daiki.
Gli occhi di Nenia si ridussero in due fessure - Lo conosci… lui… ricorda pochi eventi o persone, ma di te non si è mai scordato… non hai mai abbandonato la sua mente - c’era una vena di tristezza in quella frase.
CLACK, la maniglia venne spinta in giù, e dalla porta apparve il sospetto:
- …Shinnosuke è lui mio marito – finì Nenia indicandolo, Akane aveva visto giusto.
Il giovane scapestrato le salutò così:
- Finalmente ti ho trovata! Perché non mi hai detto che andavi all’ospedale… A..Akane?! – il giovane sembrava spaesato e sorpeso allo stesso tempo.
La compagna di Shinnosuke prese in collo il giovane Daiki con una calma quasi irreale, poi si rivolse di scatto verso il ragazzo smemorato:
- Ti ho detto 100 volte prima di uscire che venivo qui in ospedale! -
CLACK… Un istante più tardi, la truppa era al completo.
-…Ranma – si lasciò sfuggire Akane, il giovane col codino insorto allora sgranò le folte sopracciglia:
- Sei proprio tu, Shinnosuke! –
Il suo rivale più ingenuo e acerrimo era venuto a trovare Akane, sua moglie… Che voleva? Il sangue gli risalì fortemente dalle vene come pompasse controcorrente, lo sentiva dai freddi polsi irrigiditi… Shinnosuke... ora gli avrebbe dato lui la giusta accoglienza!

fine 12 cap.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: Laila