COMMENTO DELL' AUTORE: ciao a tutti, spero che vi piaccia la mia prima fanfiction, fatemi sapere se vi piace tramite le recensioni... e accetto qualsiasi commento: sia negativo che positivo, grazie a tutti e mi raccomando leggete... Ciao mi chiamo Leo e frequento la terza A della scuola media Giovanni Pascoli. Sono un tipo molto allegro e amo stare sempre in compagnia, però i miei insegnanti e i miei compagni mi dicono che tendo a comportarmi da bullo e a volte divento violento con alcuni miei compagni. La verità è che ho bisogno di sfogarmi, di buttare fuori tutta la rabbia che provo dentro per alcuni problemi di famiglia, infatti non so se lo sapete ma ho una nonna malata che vive a casa mia e che soffre tantissimo, e , anche se non serve a niente, me la prendo con tutti quelli che, a mio avviso, stanno bene. Per esempio l’ anno scorso è venuto nella mia classe un nuovo compagno che proviene dal Senegal, si chiama Alì, era un tipo timido e impacciato forse perché non conosceva l’ italiano,e cicciottello, si vestiva in un modo assai curioso con lunghe casacche e scarpe a punta rosse o marroni ; nessuno gli parlava, anzi lo prendevano in giro e ridevano ogni volta che entrava in classe. Era un tipo intelligente , in un solo mese già parlava l’ italiano e in matematica che per me era la materia peggiore, era un asso!!! Insomma, piano piano iniziò a farsi degli amici e soprattutto fece amicizia con Emily, la ragazza per la quale ho una grande cotta da un anno. Mi dispiace dirlo, ma io ero l’ unico che continuava ad odiarlo, quel tipo!! E cercavo in tutti i modi di ostacolarlo prendendolo in giri o ignorandolo. Ed ecco che arrivò il giorno del tanto temuto compito di matematica! Tutti i miei amici erano tranquilli perché contavano su Alì che senz ‘ altro gli avrebbe dato una mano! La secchiona Margherita era assente! Proprio in quel giorno si era presa il morbillo… e io non sapevo proprio come fare perché non avevo mai aperto il libro di matematica invita mia! Ma Alì , vedendomi in preda al panico, mi lanciò di nascosto una copia del suo compito svolto bene. Io capii che era stato lui, ma continuai a prenderlo in giro fin quando la professoressa riportò i compiti e vidi un bel sette scritto in rosso!! Non riuscii a crederci e mi misi a piangere: era la mia prima sufficienza. A quel punto non resistetti più e corsi ad abbracciare Alì , a ringraziarlo e a chiedergli scusa! Da quel giorno diventammo amici e capii quant’ è importante rispettare gli altri e di conoscerli bene prima di giudicarli. Ora è passato un anno e per motivi di lavoro di mio padre, sono io ora a dovermi trasferire in Africa, precisamente in Marocco . Non so cosa mi aspetta perché ora sarò io il “diverso”. Ma sicuramente sarò più gentile verso gli altri e non giudicherò più nessuno prima di averlo conosciuto.