Capitolo XXIX
Eccomi tornata. Volevo avvisarvi che il capitolo intero è leggermente
NC17, vale a dire un rating rosso. Ho riflettuto a lungo se inserire o no
determinate scene ed alla fine mi sono risposta che è necessario. Sotto mi
spiegherò meglio, adesso vi auguro solo buona lettura…
Sono stretta al torace di Mamoru e solo da poco ho smesso di piangere. Ciò
che ho visto nel mio incubo mi ha sconvolta e non poco. Mamoru accarezza i miei
capelli e, da quando sono piombata in camera sua, non ha aperto bocca. Mi ha
fatto piangere e sfogare senza mai dire nulla, credo però, che sia giunto il
momento di chiarire il perché sono qui, e soprattutto, perché in queste
condizioni disastrose.
- Mi spiace, non volevo svegliarti.
Asciugo il viso ancora bagnato dalle lacrime con la manica della camicia
da notte. Sorrido a Mamoru cercando di rassicurarlo, poi mi metto a sedere sul
letto lasciando il conforto delle sue braccia. Solo adesso mi permetto di
osservare con attenzione la stanza e noto che è molto elegante ed accogliente.
Anche qui è presente una porta finestra che dà sul giardino e la specchiera è
posta proprio al fianco di questa. Oltre al letto a baldacchino è presente un
grande armadio, credo in ciliegio, come lo scrittoio con tutto l’occorrente
necessario per scrivere delle lettere. Le pareti sono di un tenue azzurro come
le tende che adornano la porta che dà sul balcone.
- Immaginavo un risveglio diverso lo ammetto, ma non posso lamentarmi.
Sei qui tra le mie braccia.
Mi volto e sorrido. Mamoru riesce a farmi sorridere in ogni circostanza,
anche in questa. Porto indietro i miei capelli e lo osservo. Ricordo ancora il
sogno, la sua pelle fredda e bianca e così, inavvertitamente, per assicurarmi
che sia tutto reale, sollevo una mano portandola sulla sua guancia
accarezzandola. Cogliendomi di sorpresa, Mamoru prende la mia mano nella sua e
vi deposita un lieve bacio sul palmo. Arrossisco mentre guardo Mamoru negli
occhi, ma non tolgo la mano. Questa stretta mi dona una sensazione di
protezione.
- Io… ho avuto un incubo.
Mamoru s’irrigidisce e si mette con la schiena ritta sul letto. Credo
che si sia reso conto che le mie parole sono pericolose. Illusion è la patria
dei sogni, qui gli incubi sono impossibili. Il regno è stato fondato sul potere
dei sogni ecco perché è così sconvolgente ipotizzare incubi in questa
dimensione.
- Devo parlare con Helios.
Si alza dal letto ma io lo trattengo. Resto alle sue spalle ma riesco a
fermarlo avvolgendo le braccia attorno al suo torace e poi, in un gesto
meccanico, poggio la testa sulla sua ampia schiena. Chiudo gli occhi ed inspiro
il suo profumo.
- Non andare, ti prego.
È un lieve sussurro ma sono certa che Mamoru abbia percepito la supplica
nella mia voce perché lo sento rilassarsi e stringere le mie mani. Si volta
lentamente verso di me e mi osserva. Sospira rumorosamente e mi riporta sul
letto. Ci sediamo entrambi, ma nessuno dei due è intenzionato a lasciare le
mani dell’altro.
- Cosa hai sognato.
Non è una domanda.
- Caos.
Mamoru torna ad irrigidirsi e così mi decido ad alzare lo sguardo,
tenuto basso dopo la carezza di poco prima, ed immergo i miei occhi nei suoi. Un
tuffo al cuore. Tutta la sua preoccupazione traspare da queste iridi color
tempesta. Mi sento colpevole, dopo tutto è colpa mia se adesso è così
preoccupato. Stavolta sono io ad espirare rumorosamente e riprendo a parlare
ancora una volta.
- Ero nei giardini del palazzo quando improvvisamente mi sono ritrovata
in una zona abbandonata. Quando mi sono voltata per tornare indietro mi sono
ritrovata Caos davanti.
- Come ha fatto Nemesi ad entrare nei tuoi sogni?
- Mamoru era Caos. Il vero Caos. Era nella sua forma umana.
Mamoru mi osserva scettico. Scuoto la testa preoccupata. Non deve aver
capito le mie parole. Lui, i generali e le Senshi sono abituati a identificare
nella persona di Nemesi lo stesso Caos ma non è così. Nemesi è solo posseduta
dallo spirito di Caos, il corpo del nostro nemico è altrove, magari in
un’altra dimensione protetto da chissà quale energia misteriosa e potente.
Mentre ripeto tutto ciò a Mamoru lo vedo incaponirsi ancora di più.
- Cosa è accaduto. Perché sei corsa qui sconvolta.
Adesso arriva la parte difficile del racconto. Come posso dire a Mamoru
cosa è accaduto in quel giardino senza allarmarlo?
- Lui mi ha chiesto di schierarmi dalla sua parte ed abbandonarvi al
vostro destino. Io ho rifiutato ed ho attaccato ma è stato tutto inutile. Caos
è troppo forte anche per me, il suo potere è infinito. Non sono riuscita
neanche a provocargli un graffio.
- E poi? Cosa è successo? Cosa ti ha detto per farti precipitare qui in
piena notte?
Rabbrividisco se solo ripenso a quello che è accaduto. Lascio le mani di
Mamoru e mi alzo, vado verso la portafinestra, tiro le tende e lascio che i
raggi della Luna avvolgano la stanza. Chiudo gli occhi e poggio la fronte sul
vetro freddo. Sento Mamoru avvicinarsi e poggiare le sue mani sulle mie spalle.
- Il livido che hai al collo… è opera sua? Cosa ti ha detto di preciso
Usagi, parla ti prego. Non tenerti tutto dentro.
La sua voce è dolce ed allo stesso tempo preoccupata. Non posso mentire
ancora una volta, devo essere sincera. Non posso mentire davanti a questi occhi
che mi parlano con infinita tenerezza. Cercando la forza in fondo ai suoi occhi
gli rispondo con voce malferma.
- Mi ha fatto capire che se non avessi accettato di diventare sua sposa
vi avrebbe ucciso tutti, iniziando da te. A quel punto ho attaccato ma è stato
inutile. È svanito nel nulla assicurandomi che presto saresti morto. Io… sono
scappata in camera tua e quando ti ho raggiunto eri… eri…
Non riesco a continuare perché scoppio in lacrime. Mi aggrappo alla
camicia di Mamoru e piango più forte di prima. Sento Mamoru stringermi forte e
cercare di tranquillizzarmi.
- Usagi era solo un incubo, non preoccuparti. Adesso calmati.
Mi scanso da Mamoru e lo osservo portando le mani attorno al collo,
massaggiandolo, come se la stretta di Caos fosse ancora presente.
- E questo livido Mamoru? Come lo spieghi? Come spieghi la presenza di
questo livido. Caos ha stretto le sue mani attorno al mio collo e questi segni
ne sono la prova. Non era un incubo. Lui mi ha parlato davvero. Ci siamo
incontrati davvero… non so come…
Sono sconvolta ed aggredisco Mamoru che cerca di afferrarmi per le
braccia e fermarmi. Alla fine ci riesce e mi strattona un paio di volte, forte
con decisione, urlandomi di calmarmi. Mi zittisco ma, contemporaneamente,
m’irrigidisco tra le sue braccia mentre lo sento parlare.
- Non m’importa di morire.
- Cosa stai dicendo? Sei impazzito? Ed io? Io cosa farò senza di te?
Dimmi Mamoru, come farò senza di te?
- Usagi io sono già morto. Stare senza di te non è vivere. Non è
sopravvivere. È solo morire giorno dopo giorno ed io sono stanco di morire.
- Cosa stai dicendo? Mamoru non si tratta di me. Si tratta di te. Stiamo
parlando di Illusion. Stiamo parlando della Terra. Stiamo parlando della
Galassia. Dell’Universo, di questo universo e di altri mille universi.
- Usagi, per una volta parliamo di noi e lasciamoci alle spalle tutto il
resto. Si tratta di me. Si tratta di te. Si tratta di noi. Si tratta di un noi
che non esisterà mai perché ci è negato amarci ed essere felici. Il resto non
ha alcuna importanza. Usagi, se devo perderti, vivere o morire per me non fa
alcuna differenza.
Il rumore di uno schiaffo si sente per la stanza che adesso è caduta in
un silenzio irreale. Non mi sono trattenuta. Non sono riuscita a credere alle
parole di Mamoru. Non può… non deve…
- Come puoi dirmi tutto ciò? Mamoru… noi dobbiamo difendere tutto
questo. Come fai a ridurre tutto solo a me? Io non valgo nulla di tutto ciò che
ci circonda. Come puoi ridurre tutto a noi? Io non potrei mai vivere con te
sapendo che la nostra felicità è costata la vita di miliardi di esseri
innocenti? Io non potrei mai vivere il nostro amore sapendo che è costato la
tua vita. Io non ti capisco.
- Hai ragione Usagi. Tu non puoi capire. Io sono già morto. Non posso
amarti. Non posso stringerti. Non posso nulla… mi resta solo morire per te.
Morire davvero ed allora nella morte potrò trovare un po’ di pace. Almeno
nella morte, questa sofferenza finirà.
I nostri toni si sono calmati. Adesso entrambi parliamo sottovoce come se
le nostre orecchie temessero di essere ferite dalle parole dell’altro. Osservo
le mie mani, strette in quelle di Mamoru, bagnarsi di quelle che sono lacrime.
Ma non sono mie. Lascio questa stretta per prendere il suo viso tra le mani ed
allora le vedo. Le sue lacrime.
- Io non ti lascerò morire.
Mamoru sorride mestamente mentre mi stringe forte al suo torace. Non
piango stavolta. Lo stringo forte ma non piango. Dopo poco tempo lo prendo per
mano e lo conduco verso il letto. Lo faccio sedere ed io mi siedo a cavalcioni
su di lui, sto per baciarlo quando si scansa e guardandomi negli occhi inizia a
parlare.
- Usagi non devi sentirti costretta. Se tu non vuoi…
Poggio il mio indice sulle sue labbra e con un dolce sorriso blocco il
fiume di parole di Mamoru.
- Io voglio…
Riprendo a baciarlo con dolcezza e con passione sempre crescente. Le
nostre lingue si accarezzano timidamente, con timore. Forse per paura che tutto
possa finire da un momento all’altro. Forse per paura di scoprire che è tutto
un sogno. Lentamente ci separiamo, poggiando la fronte una contro l’altra, gli
occhi ancora socchiusi, sperando che non sia tutto frutto della nostra
immaginazione. Alla fine, dopo tempo che sembra illimitato, o forse dopo pochi
secondi, è Mamoru il primo a parlare.
- Se stai facendo tutto questo per quello che ho detto, o per quello che
hai visto nel tuo sogno, Usagi sappi che per me…
- No, Mamoru. Non è per le tue parole. Non è per ciò che ho sognato.
Si tratta di me e del mio cuore. Ho bisogno di te. Per una volta si tratta di
noi.
- Usako, io…
- Ssshh... ho solo bisogno di te.
E come se Mamoru avesse percepito la preghiera del mio cuore riprende a
baciarmi con maggiore passione. Mi stringo a lui e rispondo con altrettanta
passione. Le sue labbra sono infuocate e la sua pelle scotta. Non so come ma
adesso mi ritrovo a baciare il suo collo e sento pulsare le sue vene. Le nostre
mani vogliose accarezzano i corpi del compagno. Ci regaliamo carezze
pericolosamente seducenti. Con fare incerto sbottono la sua camicia mentre lui
insinua le sue mani sotto la mia camicia da notte ed accarezza la mia schiena
nuda. Le sue dita sono fredde e provocano come scariche elettriche sulla mia
pelle. Ad ogni tocco il bisogno di lui aumenta. Lo sento sussurrare il mio nome
mentre bacia i miei capelli. Le sensazioni di pace e tranquillità aumentano
ogni istante di più, ed alla fine decido di lasciare ogni remore e concedermi
all’unico uomo che ho sempre amato.
Osservo solo per un istante la Luna attraverso la porta finestra e
raccolgo tutto il mio coraggio. Sarà la Luna l’unica testimone di ciò che
sta accadendo stanotte in questa stanza. Sarà la Luna a benedire la nostra
unione.
Scendo dalle gambe di Mamoru e mi metto in piedi di fronte a lui. Con
mani leggermente tremolanti sciolgo il fiocco che chiude i lembi della mia
camicia da notte che immediatamente cade in terra, lasciandomi nuda ai suoi
occhi, formando così, una pozza argentea ai miei piedi. Mamoru di contro segue
con attenzione ogni mia mossa. Il mio sguardo non si alza di un millimetro,
osservo le mie mani, ma posso percepire in maniera chiara e nitida i suoi occhi
osservare i movimenti delle mie dita. Accarezza ogni centimetro del mio corpo
con i suoi occhi cobalto ed io mi sento, strano ma vero, protetta ed al sicuro.
Arrossisco leggermente alzando i miei occhi per incrociare i suoi e notando le
sue pupille dilatate dallo stupore, e forse da altro, temo di aver commesso una
sciocchezza. Con le braccia copro i miei seni in un ultimo segno di pudore, il
timore di aver accelerato troppo i tempi diventa sempre più velocemente
certezza, ma il tutto dura solo pochi secondi. Mamoru si alza dal letto e con un
unico movimento mi solleva da terra, adagiandomi sulle lenzuola di seta bianca
senza staccare mai i suoi occhi dai miei. Come quella mattina nella mia stanza.
Adesso è il suo turno di spogliarsi e lentamente si libera della camicia che io
poco prima ho sbottonato. Con mano tremante accarezzo il suo torace e,
prontamente, lui prende la mia mano nella sua e la poggia al centro del suo
petto. Sento il suo cuore battere forte e veloce. Emozionato. Spaventato. Le
lacrime si formano agli angoli dei miei occhi ma Mamoru con dei dolci baci le
asciuga ancora prima che possano scendere lungo le mie guance. Poi con la stessa
delicatezza si sposta a baciare la mia fronte. La punta del mio naso. Le mie
guance. E scende ancora giù. Il mio
collo. Le mie scapole. In corrispondenza dei miei seni, ancor prima di baciarli,
si sofferma e mi guarda in cerca del mio consenso. Consenso che arriva subito
con una soffice carezza tra i suoi capelli neri. Senza distogliere gli occhi dai
miei scende a baciarmi il seno. Delicatamente. Dolcemente. Si sofferma a giocare
con i capezzoli turgidi per via delle attenzioni inattese. Le sue mani per tutto
il tempo sono rimaste intrecciate alle mie. Chiudo gli occhi e porto la testa
indietro a causa delle intense emozioni che sto provando in questo momento.
Senza attendere altro tempo sono io a capovolgere le posizioni e mi ritrovo
ancora una volta a cavalcioni su di lui. Lo bacio con la stessa dolcezza che lui
ha riservato a me. Con la stessa passione. Con lo stesso timore. Per me è la
prima volta, mentre per lui non è così. L’ ho capito. L’ ho percepito. Nei
suoi movimenti non vi leggo la stessa incertezza che ho io. È sicuro. Sa cosa
fare. Sa come muoversi. Questa consapevolezza, in un certo senso, provoca in me
un sentimento di gelosia che s’impadronisce della mia mente. Scendo a
baciargli il collo con un’intensità tale da lasciare me stessa stupita, credo
che sia la consapevolezza che lui sia stato di altre donne a spingermi ad essere
così vorace. È proprio sul suo collo che mi concentro in particolar modo perché
lo sento gemere sempre più intensamente mentre i miei baci sono sostituiti da
piccoli morsi. Mentre io sono concentrata sulla punizione da infliggere
al mio amante, non mi rendo conto che le sue mani sui miei fianchi mi spingono
in basso, m’invitano a poggiare il mio bacino sul suo, e senza accorgermene lo
faccio. Sussulto non appena avverto la sua erezione premere contro i pantaloni
che credo, ormai essere troppo stretti per contenerla. Non parliamo. Ci
limitiamo a guardarci negli occhi.
Ed è un attimo, ma sono nuovamente sotto. Mamoru ha ripreso ad
accarezzare il mio corpo. Le mie braccia. Il mio seno. Il mio addome. Le mie
cosce. Ed io sono su un altro pianeta e mi inebrio della sua dolcezza. Inarco la
schiena per via del piacere. Sussurro il nome di Mamoru ogni volta che le
emozioni si fanno più intense. Tremo ma non certo per la paura, forse un po’
anche per questa, ma tremo soprattutto per le forti sensazioni che sto vivendo
in questo momento. Giro la testa di lato come per sfuggire al troppo piacere, ed
allora le scorgo, le nostre immagini riflesse nello specchio. Resto sorpresa
della carica erotica che traspare ad ogni gesto. Ad ogni carezza. Ad ogni
movimento che compiono i nostri corpi. Sembrano essere stati creati per
completarsi l’uno con l’altro. Graffio la schiena di Mamoru non appena il piacere diventa
così intenso da non essere più trattenute. Mi mordo il labbro per impedirmi di
urlare mentre Mamoru intensifica i baci in quello che è il mio segreto più
prezioso.
- Usako… è l’ultima possibilità… fermami adesso perché dopo per
me sarà difficile farlo…
- Voglio essere tua… adesso e per sempre…
La sua voce trasmette tutta la carica erotica che possiede in questo
momento. Dalla mia traspare tutta la mia paura. Con calma lui si sfila i
pantaloni rivelandomi la sua nudità. Poi con delicatezza fa scivolare lungo le
mie cosce l’ultimo indumento che ci separa ed adesso siamo completamente nudi
uno davanti all’altro. Un ultimo sguardo per essere certo di non stare
forzando i miei tempi e come risposta un dolce sorriso. Allarga le mie gambe ed
inizia la sua discesa. Chiudo gli occhi non appena lo sento entrare. Il dolore
è atroce. Serro le palpebre ancora di più e conficco le unghie nella carne
della sua schiena. Mamoru resta immobile per permettermi di adattarmi alla sua
presenza nel mio corpo. Lentamente inizia a muoversi sinuosamente, ad ogni
spinta il dolore si intensifica lasciando che le lacrime bagnino le mie guance.
Lentamente, ad ogni spinta, il dolore si confonde col piacere. Non comprendo più
dove finisce l’uno, il dolore, ed inizia l’altro, il piacere. È tutt’uno
in un unico movimento armonioso dei nostri corpi che danzano.
È una dolce carezza quella che mi strappa alle braccia di Morfeo.
Lentamente apro gli occhi e quello che ho davanti è il sorriso più dolce
dell’universo.
- Buongiorno Principessa.
Sorrido mentre Mamoru mi bacia dolcemente. Accarezza la mia guancia ed io
non mi sottraggo per nulla a tutte queste coccole. Si sofferma a tracciare con
l’indice il contorno delle mie labbra mentre io, sorridendo birichina, afferro
il suo dito e, facendo un po’ di forza, lo costringo a distendersi su di me.
- Buongiorno Principe.
Poi lo bacio con dolcezza. Appena ci stacchiamo lo abbraccio con tutta la
forza che ho in corpo. Adesso che ci siamo ritrovati la paura di perderlo è
aumentata, ed ora, dopo aver conosciuto la dolcezza della sua passione, non
posso che ripensare alla promessa fatta a mio padre. Immersa in questa
constatazione avverto il suo corpo irrigidirsi e scostarmi leggermente dal porto
sicuro che rappresenta il suo torace. Poi parla, con voce calma, ma triste,
parla affidandomi il suo cuore.
- Usagi… qualsiasi cosa tu debba dirmi, ti prego non farlo adesso. Non
roviniamo anche questo momento…
Nei suoi occhi traspare tutto il bisogno di vivere questo momento in modo
normale. Come Usagi e Mamoru e non come Serenity ed Endymion. Posso comprendere
le sue necessità perché, in fin dei conti, sono anche le mie. Anche io sento
il bisogno di normalità, anch’io necessito di vivere per un po’ come una
ragazza qualsiasi ed, egoisticamente, stanotte e stamattina ho intenzione di
farlo. Non voglio altro che essere Usagi. Guardo Mamoru e gli accarezzo il viso
per far comprendere che ho accettato la richiesta silenziosa del suo cuore, che
sono pronta ad essere semplicemente Usagi, almeno fino a che sarò in questa
stanza. Come risposta ricevo un suo bacio.
Passione. Dolcezza.
Desiderio. Amore.
Paura. Coraggio.
Ci lasciamo andare a questo turbinio di emozioni e non so come, ma Mamoru
è nuovamente sopra di me che divora le mie labbra. Le cerca. Le corteggia. Si
avventa su di esse ed io lo lascio fare perché non desidero altro. Le sue mani,
intraprendenti, accarezzano il mio corpo e nuovamente le sensazioni della notte
appena trascorsa invadono il mio corpo. La passione di Mamoru mi lascia senza
forze. Mi sento come una naufraga in balia di una corrente che non conosco, ma
non ho paura. Con Mamoru al mio fianco non ho paura. È lui il mio faro nella
notte, ed in questo momento di confusione, lo è più che mai.
- Mamoru… Mamoru è accaduta una cosa grave… Usagi…
Un uragano entra nella stanza dove io ed il mio principe ci siamo
isolati. Ci separiamo immediatamente e scattiamo a sedere sul letto mentre,
tutto ad un tratto, ricordo di essere completamente nuda vicina a Mamoru che
prontamente mi copre con il suo corpo, ma neanche lui sta messo bene dato che, a
sua volta, è costretto a coprirsi con il lenzuolo.
- … Usagi… non… si trova… da nessuna…
La voce di Jadeite diventa sempre più un sussurro fino a che non si
spegne del tutto. Osserva, a bocca aperta, me e Mamoru. Poi come se ripresosi
dallo stupore indietreggia e richiude la porta davanti a sé, tenendo gli occhi
fissi sui suoi stivali.
- Per caso avevi intenzione di mantenere il segreto?
Dalla voce di Mamoru si capisce che sta compiendo uno sforzo incredibile
per trattenere le risa ed io lo osservo confusa, ancora non mi sono ripresa del
tutto dall’irruzione inattesa di Jadeite e sto per rispondergli male quando mi
accorgo del suo sguardo sereno. Lui non ha paura. In un certo senso è felice di
essere stato scoperto.
- Usagi non fare questa faccia. Dai non ha visto nulla, è uscito appena
ha capito di essere di troppo.
- Mamoru… non ti rendi conto… lui ci ha visti…
- Allora? Usagi stai calma, conosco Jadeite, non dirà nulla. È la
persona più discreta di questo mondo.
- Lo so ma non dovevano venirlo a sapere certo in questa maniera.
Racconterò tutto, certo non nei minimi particolari ma dirò tutto anche del mio
incubo.
Sbuffo e mi alzo. I capelli mi ricadono sulla schiena ricoprendo, in
parte, le mie nudità. Cerco la mia camicia da notte ed infine la trovo sulla
sedia vicino la scrivania. La prendo e quando sto per infilarla Mamoru mi
afferra per i fianchi e mi avvicina a lui.
- Cosa c’è? Non ti fidi di Jadeite?
- No, non si tratta di Jadeite. È Rei? Capirà tutto… e poi… è
imbarazzante… lui ci ha visti… nudi…
Mamoru sorride divertito. Cosa ci sarà da ridere poi non riesco proprio
a capirlo. È imbarazzante. Mi libero dalla sua stretta ed infilo la camicia da
notte. Quando tiro fuori la testa Mamoru è in piedi, davanti a me, nudo.
Arrossisco improvvisamente e mi volto dandogli le spalle, poi con voce acida lo
aggredisco.
- Potresti coprirti per favore?
Sento le sue grandi e calde mani sulle mie spalle. Mi fa voltare
lentamente e fissa i suoi occhi nei miei.
- Usagi… ieri sera e soprattutto poco fa, non mi sembravi così
pudica…
Il tono della sua voce, vagamente seducente, mi fa innervosire
ulteriormente. Tolgo le sue mani dalle mie spalle e lo guardo dritto in faccia.
Devo avere un’espressione davvero furibonda dato che Mamoru indietreggia di un
passo ed io, approfittando di questo suo attimo di indecisione, inizio il mio
rimbrotto, attaccandolo improvvisamente senza dargli il tempo di reagire. Avanzo
puntando il mio indice sul suo torace.
- Tu non riesci a capire. Adesso io non potrò più guardare in faccia le
mie amiche. Io adesso dovrei preoccuparmi di altro e non dovrei essere qui,
nuda, con te.
Le mie guance diventano sempre più calde ed io mi sento impacciata perché
sto parlando con un uomo completamente nudo, ma non per questo sono meno decisa.
Ad ogni parola punto il mio indice con maggiore forza nel suo torace. Lo faccio
indietreggiare volta per volta di un passo. Per un attimo, solo uno però, vedo
una strana luce nei suoi occhi. Una luce maliziosa oserei dire. All’ennesima
spinta cade sul letto ed io, non so come, sono trascinata nella sua caduta
ritrovandomi distesa sopra di lui con la camicia da notte a ricoprire a malapena
i miei glutei.
- Hai visto che alla fine sei proprio tu che fai di tutto per finirmi
addosso…
Adesso credo di capire il perché della luce maliziosa di poco prima.
Aveva calcolato tutto. Io… mi blocco non appena lo sento baciare languidamente
il mio collo. Un gemito fugge dalle mie labbra serrate e serve a risvegliarmi
dallo stato di trance in cui stavo per cadere. Mi stacco con un groppo al cuore,
ma devo farlo. Ricompongo, nei limiti del possibile, la mia figura, e mi dirigo
verso la porta.
- Per favore… renditi presentabile. Ti aspetto di sotto, nella sala del
consiglio.
- Finisce tutto così? Uscendo da quella stanza dimenticherai tutto
quello che c’è stato tra noi?
Mi fermo con la mano sulla maniglia e comprendo che la magia di questa
notte è perduta. Svanisce nel nulla come una bolla di sapone. Torno sui miei
passi avvicinandomi al mio amore che mi guarda con espressione addolorata.
Ripenso alla notte appena trascorsa che però… che però mi ha lasciato in
dono una consapevolezza: la autenticità del nostro amore ed una nuova forza che
nasce proprio dal mio cuore. Lentamente mi avvicino a Mamoru e con gli occhi
lucidi rispondo alle sue domande.
- Non finirà mai amore mio e non potrò mai dimenticare neanche un
particolare di questa notte. Tu ormai sei qui e non potrai più lasciarmi.
Porto la sua mano all’altezza del mio cuore. La stringo forte per
trasmettergli quel po’ di pace che riesco a trovare al contatto con il suo
corpo e, prima di andare via, deposito un bacio sul palmo aperto della sua mano.
Ammetto che volevo
continuare il capitolo ma alla fine ho deciso di lasciarlo così. Aggiungere
altro avrebbe sicuramente rovinato il tutto. Finalmente la nostra Usagi si è
lasciata andare ed ha aperto il suo cuore a Mamoru, permettendogli di amarla.
Come avrete notato la seconda parte del capitolo è più “leggera” della
prima e questa è una mia scelta, il mio dovrebbe essere un tentativo per
allentare la tensione creata nella prima parte. Adesso però devo darvi una
brutta notizia. È vero che ho risolto i problemi di linea (ci credo telefonavo
agli operatori del gestore telefonico cui faccio riferimento due volte al
giorno, ormai non mi sopportavano più tanto sono diventata insistente…), ma
ho un altro problemino. Lo studio. Mi sono resa conto di non poter aggiornare più
ogni due settimane per questo dopo un’attenta riflessione ho deciso che
aggiornerò una volta al mese. Lo so è poco, pochissimo, vi chiedo perdono ma
io scrivo per divertirmi ed il pensiero di avere una scadenza così imminente
toglie tutto il mio entusiasmo e la voglia di continuare questa fic.
Inizialmente avevo ipotizzato anche di ridurre la lunghezza dei capitoli ma tale
soluzione è stata scansata quasi subito. Non voglio modificare il mio stile e
magari sorvolare su quelli che per me sono particolari importanti solo per
aggiornare ogni settimana. Avevo pensato anche di non rispondere alle recensioni
ma ho scartato anche questa soluzione: voi meritate delle risposte, anzi quando
non posso farlo mi sento in colpa nei vostri riguardi. Alla fine come unica
soluzione ho trovato solo quella di ridurre la frequenza di aggiornamenti anche
perché oltre questa fic ne ho altre due in corso (una nella sezione di Harry
Potter dal titolo Avanti nonostante tutto, l’altra tra gli originali,
mi cimento in una commedia che ha per titolo una canzone di Carmen
Consoli, L’ultimo bacio, per chi fosse
interessato può sbirciare in queste due fic che ancora sono in un punto morto
perché sono particolarmente concentrata su questa dedicata alla guerriera che
veste alla marinara. ) e non credo sia giusto interrompere la stesura di queste
due, non è giusto nei confronti di coloro che le seguono. Ma tornando a noi,
spero che riusciate a perdonarmi per questa mia decisione. Adesso però passiamo
ai ringraziamenti.
RINGRAZIAMENTI:
-
SEASONS_GIRL: oddio
credo di essere un po’ troppo dura con Usagi… per quel che riguarda Mamoru
credo che lui abbia la cura giusta per la sua emicrania, non credi? Questo
capitolo è un mix di sentimenti, ma su tutti c’è l’amore. Ho cercato di
aggiungere un po’ di umorismo e malizia, spero solo di esserci riuscita.
-
KILLKENNY: se
devo essere sincera la penso come te. Caos può scavarsi la fossa ho intenzioni
bellicose… il tuo alterego demoniaco può prepararsi alla vendetta. Per quel
che riguarda Haruka… anche lei ha ragione…
-
PRINCESSANGEL: ciao
Vale, immagino. Il V anno per certi versi è il più difficile ma anche il più
facile, difficile perché hai l’ansia degli esami, facile perché
ormai i prof ti conoscono. Riguardo la storia… dimmi un po’, questo capitolo
ti ha angosciato come il precedente?
-
VALEPIGIA: hai
visto le coincidenze della vita, si vede che in un certo senso siamo sulla
stessa lunghezza d’onda… volevo assicurarti che non ho nessuna intenzione di
lasciare questa storia incompiuta anche perché ormai è parte integrante della
mia giornata. Ogni giorno mi soffermo su di essa e scrivo qualche rigo, a volte
anche qualche pagina, ma c’è dell’altro. Io odio le cose lasciate a metà,
quindi stai serena non lascerò né questa né altre storie incompiute ed anche
per questa ragione ho deciso di aggiornare una volta al mese per dedicarmi
serenamente alle mie adorate fic. Per quel che riguarda il capitolo, secondo te
Mamoru l’avrà consolata abbastanza?
- KIRBY: hai
atteso abbastanza ma alla fine spero di averti resa felice con il capitolo
passato ed ancora più felice con quest’ultimo. Per una volta Usagi è stata
egoista, anche lei dopotutto è umana ed io credo che sia proprio questa sua
umanità a renderla così perfetta nelle sue imperfezioni. Cosa posso aggiungere
ancora? Caos? Ancora non sono del tutto certa del suo ruolo ma io sono
dell’avviso che quando si odia una persona accade solo per due ragioni: o
perché ci ha fatto soffrire o perché la si ama ma non si può sperare in un
futuro insieme, in tal caso è più facile detestarla. Vedremo perché si
comporta così con Usagi… grazie per i complimenti un bacio ed a presto.
-
USAGI_84: prima di
arrivare alla Dream ‘s Room siamo passati nelle stanze di Mamoru ed Usagi. Non
so cosa ha sognato Mamoru, ma ti assicuro che il suo risveglio, credo, sia stato
molto meglio di qualsiasi altro sogno. Non lo credi anche tu? Bacio a presto.
-
ROMANTICGIRL:
sono felice che il capitolo ti sia piaciuto e sono ancora più felice di sapere
che il mio modo di scrivere ti abbia permesso di essere lì accanto alla nostra
eroina. Essere il più descrittiva possibile e il più precisa possibile per me
è molto importante. Alla prossima.
-
BUNNY1987: grazie per i
complimenti ma così finisce che mi monto la testa e che non riesco più a
scrivere capitoli davvero belli.
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JOY WYATT: grazie per
tutto questo amore ma non credo di aver fatto poi chissà cosa. Cosa posso
dirti, non ti ho fatto attendere molto tra un capitolo e l’altro ma come hai
potuto notare d’ora in poi aggiornerò una volta al mese tutte le mie fic
quindi passerà un po’ prima del prossimo capitolo, però tutto sommato non è
che ti ho lasciato col fiato sospeso più di tanto in questo capitolo…
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SELENE89: che idee avevi
a riguardo? Magari un Mamoru tenero e protettivo che asciugasse le lacrime di
Usagi e dopo, con un bacio in fronte la faceva dormire tranquilla accanto a sé?
Ed invece… vedi come è diventata intraprendente la nostra piccola Usagi… il
mio problema di linea è stato risolto (io credo che gli operatori non mi
sopportassero più), ma gli aggiornamenti hanno subito ugualmente una brusca
frenata. Mi spiace ma spero che tu riesca a capirmi. Prima il dovere (lo studio)
e poi il piacere (le fanfic). A presto un bacio.
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MANDERLAY: ammetto
di non sapere cosa sia lo spaghetto ma non mi preoccupo più di tanto per il
riavvicinamento… spero di averti accontentata, o forse volevi qualcosa di meno
coinvolgente? Spero di poter trovare la risposta al mio quesito nella tua
recensione, sempre se hai tempo e voglia di farla.
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DINNY: ci hai
azzeccato in pieno. Caos ed Usagi si sono davvero incontrati ne è una
dimostrazione i lividi della nostra eroina attorno al collo. A quanto pare per
la reazione delle Senshi si dovrà aspettare, anche perché credo che avranno
altro di cui parlare, tu che dici?
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PERA11:
se devo essere sincera inizialmente avevo qualche dubbio su
cosa fare con Kenji, poi un giorno l’illuminazione ed ecco la verità sul
conto del padre terrestre di Usagi, spero che ti sia piaciuta l’idea e che non
ti abbia deluso. Passando al resto cosa dire, non potevo far morire Mamoru, cosa
avreste fatto tutte? Mi avreste perseguitata e costretta a cambiare il
seguito… scherzo. No Mamoru è vivo e vegeto e lo resterà per molto, salvo
qualche cambiamento dell’ultimo momento… mi auguro solo che il capitolo
corrente ti sia piaciuto. Ho esaudito le tue aspettative?
Sono lieta di comunicarvi che con il prossimo capitolo entreremo nella
seconda parte della storia che non so per quanti capitoli si snoderà.
Probabilmente, nulla è certo però cambierò diverse volte anche il punto di
vista narrativo. Adesso vi lascio e vi comunico che il prossimo aggiornamento
sarà tra il 24 ed il 26 febbraio. Mi spiace ma non posso fare diversamente. A
presto e spero di non perdere lettori!