Anime & Manga > Bleach
Segui la storia  |       
Autore: Alexys88    12/07/2013    0 recensioni
«Non è assolutamente accettabile... non sono degni di ricoprire tale titolo!»
«Il loro ultimo scontro è stato a dir poco deludente... sono solo dei buoni a nulla...»
«Tsk... perchè farla tanto lunga e perdersi in chiacchiere? Stanno facendo un pessimo lavoro come Shinigami!»
«Tu cosa ne pensi...?»
«...»
«Credo sia arrivato il momento... di riprenderci il ruolo che ci appartiene di diritto...»

Una fanfiction a quattro mani mia e di Xemyd. Una saga ambientata durante i 17 mesi dopo la sconfitta di Aizen.
Genere: Azione, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccoci di nuovo qui con un altro aggiornamento.
Se, come si suol dire, “Dio ci assiste”, saremo abbastanza veloci con gli aggiornamenti xD sperando che i
problemi non ci vengano a cercare uno dietro l’altro!
Non abbiamo molto da dire al momento, speriamo solo che anche questo capitolo sia di vostro
gradimento! Vi lasciamo alla lettura!


♫♪♫♪ ~ Bleach OST 1 – Will of the heart


IL CUORE CONFUSO DI RUKIA

Era trascorsa una settimana da quando Rukia aveva poggiato gli occhi su quella ragazza che sembrava,
quasi, la fotocopia di Hisana.
Durante i sette giorni la giovane Shinigami non aveva fatto altro che chiudersi nella sua stanza a fissare, in
totale silenzio, la foto di sua sorella. Continuava, comunque, a compiere i suoi doveri, ma cercava di
sbrigarsi ogni singolo giorno per poi tornare a casa e fissare nuovamente quell’immagine. Un velo di
tristezza aveva ormai ricoperto i suoi occhi.
«Rukia… devi riprenderti, maledizione… quella ragazza non era Hisana… mostra un po’ di carattere!»
Era sicuramente più facile dirlo a sé stessa che farlo.
Era consapevole che quella donna non fosse Hisana, lo sapeva, ma allora per quale motivo faceva così male
ricordare il suo viso?
Non riusciva a reagire, era questa la verità.
Si diede nuovamente della stupida da sola.
Ogni volta che c’era da rimproverare Ichigo era sempre pronta a spronarlo a dovere, picchiandolo se
necessario. Perché ora lei stava facendo così fatica a reagire?
«È proprio vero… è facile predicare… ma quando si tratta di sé stessi nessuno è realmente in grado di
reagire a meno che qualcuno non ti spinga di cattiveria a farlo…»

Sospirò per l’ennesima volta. Niente, non c’era niente da fare.
Sotto questo punto di vista era una vera e propria vigliacca.
Un sussulto violento scosse il suo corpo quando un pensiero le balzò alla mente, veloce come un fulmine.
E se sua sorella… si fosse reincarnata in quella ragazza?
Era una possibilità senza ombra di dubbio. Se veramente Hisana era “tornata in vita”, allora forse sarebbe
valsa la pena tentare di risvegliare le memorie dell’anima.
Se ci sarebbe riuscita… avrebbe avuto di nuovo sua sorella accanto, anche se nel mondo reale.
«Potrei tentare… sì… perché no? Non mi interessano le regole, questa è un’opportunità più unica che rara…
potrei finalmente avere mia sorella accanto a me…»


*°*°*°*

Renji era furioso.
Anzi, furioso era dire poco.
Per un’intera settimana aveva provato a parlare con Rukia per capire, principalmente, il motivo del suo
comportamento al parco di Karakura.
E per tutta la settimana la ragazza l’aveva ignorato.
La vedeva svolgere velocemente i suoi compiti da Shinigami per poi tornarsene di corsa a casa.
Non riusciva a capire che diavolo stesse succedendo, ma ora più che mai era intenzionato a scoprirlo.
Entrò dentro casa del suo capitano, camminando velocemente in direzione della stanza dell’amica.
Quando vi arrivò non si preoccupò nemmeno di bussare, spalancò la porta con uno sguardo furibondo.
«Rukia… si può sapere che diavolo ti prende?!» Sbraitò furente.
Trasalì, tuttavia, quando vide l’amica sussultare e voltarsi verso di lui quasi spaventata. In quel momento le
sembrò quasi un bambina colta sul fatto a rubare caramelle. Inarcò un sopracciglio al gesto di lei.
«Re-Renji…»
«Mi sono stufato! È una settimana che provo a parlarti ma tu, puntualmente, ti rintani immediatamente qui
in camera tua non appena finisci il tuo lavoro! Dimmi che accidenti sta succedendo!»
La ragazza fissò lo Shinigami con occhi lievemente spalancati. Non poteva certo dargli torto.
In questa settimana non lo aveva degnato nemmeno di uno sguardo quando, invece, prima che succedesse
quanto accaduto, una volta finito il lavoro si vedevano praticamente tutti i giorni e si aggiornavano
sulle varie novità nel Seireitei.
Abbassò lo sguardo colpevole. Non era certo sua intenzione ignorarlo ma, purtroppo, da quando i suoi
occhi si erano posati su quel volto gentile i suoi pensieri e ricordi erano andati completamente in tilt, e
il turbine di emozioni non faceva altro che massacrarle il cervello assieme al cuore.
«Renji… è… è complicato…»
«Non mi interessa, non mi muovo da qui finche non mi dici cosa sta succedendo!»
Sospirò sconfitta, Renji aveva ragione.
Non poteva assolutamente continuare così, aveva bisogno di parlare con qualcuno altrimenti sarebbe
sicuramente esplosa.
Annuì all’amico, prima di sospirare nuovamente, raccontandogli tutto.
Gli raccontò di aver visto Ichigo e gli raccontò anche di quando aveva visto al parco la ragazza così simile
alla sua ormai defunta sorella.
Il suo sguardo, mentre raccontava i vari avvenimenti, era fisso sul pavimento, in questo modo non ebbe
modo di vedere lo Shinigami sussultare lievemente non appena fece il nome di Hisana.
«Rukia…»
«Forse… è veramente l’anima di mia sorella… se fosse così… allora potrei…»
«Piantala di dire sciocchezze…»
Trasalì quando alle parole del luogotenente, sollevò lo sguardo per fissarlo con occhi lievemente sgranati e
sussultò per l’ennesima volta quando vide il ragazzo fissarla serio, con aria di rimprovero.
«Posso solo immaginare quanto tu muoia dalla voglia di poter rivedere tua sorella, ma sappiamo entrambi
che quella ragazza non può essere lei.»
«Ma…»
«Sai benissimo che quando un’anima o uno Shinigami muore… essi diventano Reishi e vanno ad integrarsi
alla Soul Society… e sai anche che, ogni volta che qualcuno qui muore… una nuova vita sulla terra nasce…»
Cominciò lievemente a tremare alle parole di Renji, digrignò i denti furibonda, sbattendo con forza la mano
sul pavimento e fissando furente l’amico.
«È proprio perché so come stanno le cose che credo che quella ragazza sia l’anima di mia sorella
reincarnata! Lei è morta, quindi è possibile che la sua anima sia finita nel corpo di quella donna!»
«Tua sorella è morta più di cinquant’anni fa! Se fosse davvero accaduto ciò che pensi allora la persona in
questione dovrebbe avere più di cinquant’anni! E quella ragazza dimostrava tutto meno che quell’età!»
«Forse mia sorella ha trovato un modo per ingannare il tempo! Forse è riuscita in qualcosa che noi tutti
crediamo impossibile! Non puoi esserne certo!»
«Stai vaneggiando, Rukia…»
Sussultò pesantemente. Bastarono quelle tre semplici parole a farle rendere conto delle sciocchezze che
stava dicendo.
Abbassò lo sguardo colpevole, ancora una volta aveva parlato senza riflettere. Il desiderio quasi maniacale
di poter rivedere sua sorella l’aveva logorata al punto di immaginare cose che erano praticamente impossibili.
Chiuse gli occhi, sospirando per l’ennesima volta.
Era già accaduta una cosa simile… quando affrontò il nono Espada… Aaroniero…
Ma lì era diverso.
Durante quel combattimento, quando l’Espada aveva preso le sembianze di Kaien, furono il cervello e gli
occhi a volerla convincere del fatto che l’uomo davanti a lei fosse colui che anni prima l’aveva addestrata.
In questo caso era il suo cuore a volerla persuadere di aver visto di fronte a lei l’anima reincarnata di sua
sorella, mentre il cervello cercava di farla pensare razionalmente e di farla rinsavire, non riuscendoci.
Strinse i pugni sulle sue gambe, mentre il corpo della Shinigami venne scosso da nuovi tremori.
Ancora una volta un vero e proprio tornado di emozioni iniziò ad impadronirsi di lei, facendola tremare
ancora di più.
Era confusa, era spaventata.
Non sapeva davvero cosa fare.
Scattò appena quando il luogotenente le mise gentilmente una mano sulla spalla. Sollevò di nuovo lo
sguardo, andando a fissare quello serio dell’amico, che le annuì lievemente.
«Probabilmente io non sono l’uomo adatto per parlare con te di un argomento così delicato… può
sembrare una pazzia… ma ti consiglio di parlarne col Capitano Kuchiki...»
Di nuovo il suo corpo ebbe un leggero scatto.
Parlarne con suo fratello? Non era sicura che fosse la cosa giusta da fare.
Molto probabilmente Byakuya era ancora troppo aggrappato al ricordo di Hisana e, forse, parlare con lui
era a dir poco una pessima idea.
Ma, d’altro canto, si ritrovò ad annuire alle parole di Renji. Aveva ragione, c’era poco da fare.
L’unico con cui avrebbe potuto parlare ed esprimere i suoi timori e la sua confusione era anche l’unica
persona legata a sua sorella forse anche più di lei.
Byakuya Kuchiki. Suo fratello.
Si alzò in piedi, mantenendo lo sguardo a terra prima di sollevarlo e regalare al suo amico un lieve sorriso,
mentre annuiva appena.
«Grazie, Renji… grazie davvero…»
Lo Shinigami, in tutta risposta, ghignò soddisfatto e annuì alle parole della ragazza.
«Ora muoviti a parlare col Capitano… e vedi di tornare ad essere te stessa domani… altrimenti mi arrabbio
veramente…» scherzò il luogotenente.
Renji si alzò in piedi e saluto la Shinigami prima di uscire con calma dalla stanza di lei e, successivamente, dall’abitazione.
Rukia, intanto, raccolse tutto il coraggio necessario prima di iniziare a cercare suo fratello, intenzionata più
che mai a parlargli.

*°*°*°*

Aveva provato dappertutto.
Nella stanza dove vi era l’altare di Hisana, in giardino, in camera di Byakuya, niente.
Non vi era traccia del Capitano, fu allora che le venne in mente di cercarlo in un’ultima stanza. Si
incamminò velocemente, sicura più che mai di trovarlo all’interno.
Non appena arrivò di fronte alla stanza che suo fratello considerava una sorta di “biblioteca”, emise di
nuovo un profondo sospiro cercando di calmarsi, prima di bussare ed aprire lentamente la porta.
Proprio come si aspettava trovò suo fratello di fronte ad una libreria, col volto ora rivolto verso la soglia.
Entrò silenziosamente, tenendo lo sguardo rivolto verso di lui, mentre il Capitano la osservava con i suoi
soliti occhi impassibili.
Gli si avvicinò quasi imbarazzata, sollevando un poco la testa per poter continuare, così da permettere ai
suoi occhi di fissare quelli del fratello.

♫♪♫♪

Era dunque giunto il momento per lei di affrontare, una volta per tutte, questa dannata situazione che
stava seriamente rischiando di farla impazzire.
Abbassò lo sguardo, probabilmente parlarne con suo fratello era veramente un’idea sbagliata, ma lei non
poteva tacere, non ce la faceva più.
Voleva sapere da lui cosa doveva fare, come doveva comportarsi.
Avrebbe dovuto ignorare completamente la ragazza e far finta che non fosse mai esistita? Avrebbe dovuto
provare a “parlare” con lei?
Cosa doveva fare?
«Nii-sama… mi dispiace disturbarti…»
«Cosa c’è, Rukia?»
Sussultò appena alle statuarie parole del fratello, come al solito sembrava non mostrare la minima emozione.
Ma ormai ci era abituata, in fondo Byakuya aveva dimostrato in altri modi, più e più volte, di tenere a lei.
Deglutì appena, raccogliendo ancora una volta il coraggio, prima di sollevare di nuovo lo sguardo e tornare,
quindi, a fissare il fratello.
«Io… devo assolutamente parlarti… una settimana fa è accaduta una cosa e… probabilmente non dovrei
parlarne con te ma… sto impazzendo… e ho davvero bisogno che tu mi aiuti a capire cosa fare…»
Proprio come aveva immaginato il fratello non mosse un singolo muscolo, e continuò a fissarla. Lei decise di
sostenere lo sguardo inespressivo del Capitano, facendogli capire che non aveva nessuna intenzione di
lasciar cadere l’argomento e sospirò quando Byakuya annui lievemente alla sua richiesta, dandole
quindi il permesso di parlare.
Raccontò anche al fratello, quindi, degli avvenimenti accaduti una settimana fa e della ragazza che
somigliava in maniera incredibile a sua sorella.
Mentre parlava la massima reazione che ottenne da parte di Byakuya fu solo un quasi impercettibile
allargarsi degli occhi non appena nominò quella ragazza, nulla di più.
Stava per chiedergli cosa fare riguardo alla donna, come comportarsi, ma non ne ebbe il tempo dato che il
fratello cominciò a camminare in direzione della porta da cui lei era entrata.
Rukia si voltò, osservando la schiena di suo fratello, ora immobile sulla soglia.
«Nii-sama…»
«...Dove?»
Sussultò alla domanda. Abbassò lo sguardo, percependo il tono a dir poco glaciale del Capitano.
Sospirò dispiaciuta, convinta più che mai di aver combinato un disastro.
«Al parco di Karakura…» rispose solamente.
Sollevò lo sguardo un istante prima che Byakuya scomparisse dalla sua vista, utilizzando lo Shunpo.

♫♪♫♪

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: Alexys88