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Autore: CathCarey    12/07/2013    3 recensioni
La magia del primo amore consiste nel non sapere che esso può sempre finire.
Questa storia totalmente autobiografica racconta il mio primo amore, i fatti non sono assolutamente inventati.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Contesto generale/vago
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La prima volta può deludere, se sei andata in crisi, c'è un perchè tu eri bambina e ora non lo sei più
 



Mi svegliai, ero nervosa, agitata, ma non lo feci vedere, i miei genitori quella mattina non c'erano, io e mia sorelle eravamo a casa da sole, così presi i miei vestiti, un paio di leggins e una maglietta comoda.
Andai in bagno, mi lavai i capelli e mi depilai, e mentre lo facevo pensavo se stessi facendo la cosa giusta, se ero realmente sicura di quello che stavo per fare, cercavo di eliminare quei pensieri, forse stavo facendo lo sbaglio giusto, ma in cuor mio sapevo che non ero pronta, e di motivi per non sentirmi pronta erano tanti, il primo che mi martellava era il tempo, insomma erano passate appena due settimane, poi il mio corpo, il mio corpo era pronto per affrontare un passo così importante? e soprattutto lui era la persona giusta?
Mi asciugai i capelli bagnati, indossai i vestiti, e mi truccai, andai in cucina e salutai mia sorella, prima di uscire di casa guardai casa mia e pensai " forse dopo quando metterò piede in questa cosa non sarò più vergine."
Camminai il più lenta possibile, la mia mente non riusciva a fare altro che pensare, avevo paura, mi tremavano le gambe e le mani, eppure nonostante la paura, le gambe mi portavano da lui.
Arrivai vicino alla fermata dell'autobus, lui arrivò cinque minuti in ritardo, appena lo vidi lui si avvicinò e mi baciò a stampo , la sua bocca odorava di dentifricio alla menta.
Mi prese per mano e mi portò a casa sua ,  e mentre camminavamo mi disse che mi vedeva nervosa e agitata, e io gli risposi che era normale che fossi un po' intimorita.
Prese le chiavi e aprì la porta , fui la prima ad entrare a casa sua, il suo letto era ancora disfatto, lui dormiva su un divano letto, le lenzuola sapevano ancora di lui.
Osservavo tutto di quel letto, adesso in quel letto ci avrei fatto l'amore, la mia prima volta.
Sentivo che c'era la musica , era musica reggaeton, quella musica mi metteva l'ansia, poi lui notando la mia agitazione mi chiese se volessi bere, e gli dissi di si, mi portò un bicchiere e d'acqua e poi lo posai sul piccolo tavolo.
Subito dopo si mise davanti a me e incominciammo a baciarci, avevo il cuore che batteva a mille, ero agitata, e nervosa, i nostri baci erano talmente appassionati che andammo a sbattere contro la porta del piccolo ingresso, facevamo tutto questo a ritmo di musica.
Mi incominciò a spogliare, era la prima volta che un ragazzo mi spogliava, lui si tolse la maglietta, perchè io non ero in grado di fare niente, ero paralizzata, ero un tronco, ero di marmo, ero gelida.
Mi spinse sul letto e mi tolse i pantaloni, e mentre mi baciava si mise sopra di me, ci baciavamo e io mi rendevo conto perfettamente di quello che stavo facendo.
Spense tutte le luci,e ci infilammo tutti e due sotto le coperte, io gli accarezzavo il petto dolcemente, ma non riuscivo a rilassarmi, quando all'improvviso sentìì al pc la nostra canzone " Arrivi tu" e in un certo senso mi tranquillizzò in quel momento.
Mi tolse le mutandine, e lui si tolse i Boxer, fui in quel momento che realizzai che avevo troppo paura, e mi stavo chiedendo se dovessi farlo o meno, la mia testa diceva che dovevo fermarmi, mi diceva che se l'avessi fatto mi sarei pentita prima o poi.
Ci sdraiammo e ci baciammo, lui era ancora sopra di me, sentivo il contatto della sua pelle nuda con la mia, il contatto della sua parte intima con la mia, ero terrorizzata. Dopo poco lui mi chiese se avessi paura, io gli risposi affermativamente e lui mi disse di stare tranquilla, personalmente quella fu la cosa più dolce che mi disse, perchè per tranquillizzarmi non fece nulla, non fece nulla per mettermi a mio agio, ne un sorriso, ne una carezza, voleva arrivare subito al dunque, non mi sentivo usata, ma la mia prima volta non la volevo così, io avevo sempre desiderato una prima volta da film e forse ero una stupida a volerlo.
Aprìì le gambe , e in quel momento mi fece un ditalino, ricordo solamente che non sentivo piacere come le altre volte un po' di meno, forse era l'agitazione.
Ci baciammo ancora  e ancora ma dopo poco lui disse una cosa che mi buttò totalmente a terra " Non trovo il buco."
Mi caddero le braccia, nel vero senso della parola risi leggermente e dissi " Come non trovi il buco? " per lui era una situazione abbastanza imbarazzante , in quel momento risi di gusto e so che non avrei mai dovuto farlo perchè lo mortificai, ma non ridevo per lui ridevo perchè in quel momento mi venne in mente mia cugina che aveva avuto lo stesso problema con il suo ragazzo.
Mi sdraiai e riprendemmo a baciarci anche se nell'aria si avvertiva un certo imbarazzo.
Diceva che la mia parte intima fosse strana, diventai tutta rossa e mi chiedevo cosa avesse di strano.
Passarono altri dieci minuti passati a baciarci, ma ancora dovevamo arrivare al dunque e dubitavo seriamente che ci saremmo arrivati, perchè io in quel momento realizzai di non voler andare avanti.
Ma poco dopo lui entrò leggermente dentro di me ma non  andò infondo, entrò proprio pochissimo , quindi per fortuna non mi sverginò, lo feci uscire subito perchè sentì un po' male.
All'improvviso mi fermai e respirai , lui voleva riprovare di nuovo ad entrare ma io non glielo permisi.
Così dopo poco molto dispiaciuta gli dissi " Scusami ma non ce la faccio" lui si fermò subito e si mise seduto nel letto, io sospirai , mi coprì il viso e dissi " Perdonami, ma non sono pronta"
Lui non rispondeva, era freddo, gelido, di ghiaccio, si vedeva da lontano un miglio che era deluso.
Ma io non volevo farlo, non mi piaceva come si era creata la situazione, non mi piaceva il modo in cui mi aveva trattata, non mi piaceva per niente, io volevo solo un po' di romanticismo e un po' di dolcezza in più.. era chiedere troppo non arrivare subito al punto?
Non la volevo così la mia prima volta, non con una persona che conoscevo appena da due settimane, non con uno che non trovava il buco, non con uno che non fece niente per farmi rilassare e farmi stare tranquilla!
Ero arrabbiata con me stessa, certo, ma ero arrabbiata anche con lui ! Come pretendeva che andassi a letto con lui dopo due settimane? come poteva trattarmi così? è vero la colpa non era solo sua, la colpa la dividevo a metà.
Mi passò la mutanda e mi vestì, quel silenzio mi stava lentamente distruggendo.
Andai in bagno e mi guardai allo specchio, vedevo un mostro,  e mi veniva da piangere, la situazione era bruttissima, io mi sentivo un fallimento totale, se non fossi stata vergine la cosa sarebbe stata diversa.
Tornai giù, e lo vidi, era nervoso lo avvertivo e non aveva il coraggio di guardarmi in faccia.
Gli chiesi se fosse arrabbiato con me, fece di no con la testa, avrei preferito che mi urlasse contro, ma no che rimanesse in silenzio, perchè quel silenzio faceva troppo male.
Uscimmo di casa, da un lato ero in pace con me stessa, non l'avevo fatto, mi si era tolto un peso.
Gli chiesi se potesse darmi una sigaretta avevo bisogno di calmarmi perchè tremavo tutta.
Vedevo nel suo sguardo la delusione, andammo al centro commerciale e finalmente ne parlammo.
La cosa che non mi aspettavo e che mi fece ancora più male, lui mi addossò praticamente tutta la colpa.
Era tutta colpa mia, così diceva.
Diceva che non era eccitato, che io avrei dovuto stimolarlo di più, che ero ferma e non si era eccitato abbastanza, voleva che lo eccitassi come avevo fatto ieri al parco, oppure quando era sotto casa mia, ma era la mia prima volta, il mio primo rapporto, come pretendeva che sapessi cosa fare? come pretendeva che non avessi paura? cosa pretendeva che mi comportassi da porno star alla mia prima volta?
Mi arrabbiai, ma non dissi niente, volevo urlare, ma restai solamente in silenzio, perchè in quel momento mi fece sentire sbagliata.
Non faceva altro che ripertermi che avrei dovuto impegnarmi di più.
Ma sapevo che il mio non era un problema di verginità, e pensavo pure di sapere come comportarvi in quei casi, io pensavo di sapere come si facesse, ma un conto era parlarne con le mie amiche, e un conto era farlo, indipidentemente dal fatto che l'esperienza ci fosse o no.
Mi sentivo persa..
Tutt'oggi mi domando se la colpa sia stata mia.
E' così ? ho qualche colpa? se non quella di essere vergine?
Dopo poco andammo via dal centro commerciale e mi acompagnò alla fermata dell'autobus, il bus arrivò subito, e lo baciai a stampo, e lo abbracciai e se avessi saputo che quello fu l'ultimo abbraccio l'avrei stretto più forte.

  
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