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Autore: _justjuls_    12/07/2013    2 recensioni
Non so se ti è mai capitato di sentirti diverso; non uguale ai ragazzi e dalle ragazze della tua scuola, e magari ti hanno insultato, solo perché non sei come loro.
Beh, se sei mai stato in questa situazione, allora saprai come mi sono sempre sentita. Sono dislessica, iperattiva, con un disturbo da deficit dell’attenzione, insomma, non male per una matricola al primo anno di liceo. Scusa, non mi sono ancora presentata: mi chiamo Aurora Chord e in effetti sono diversa.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN REGALO INASPETTATO

Presto cominciarono le attività ed io e i miei fratelli andammo a tirare con l’arco. Sky mi insegnò a maneggiarne uno e come se lo facessi da una vita, centrai più volte il bersaglio. Tenere l’arco in mano e sulle spalle era un gesto che mi risultava piuttosto familiare, nonostante non l’avessi mai fatto; probabilmente era nei miei geni. Nonostante tutto, mi sentivo un po’ a disagio con la mia nuova famiglia, forse perché non sono mai stata molto brava a relazionarmi con gli altri e quella situazione era piuttosto imbarazzante. Will se ne accorse e mentre stavo per scoccare una freccia si avvicinò. —Tutto bene Rory? — Mi domandò con comprensione. Io annuii poco convinta, fingendo che andasse tutto bene, ma lui non ci cascò. —Mi dispiace che tu ti senta a disagio, ma devi sapere che è capitato a quasi tutti qui. E’ un periodo di disorientamento nella tua vita, scoprì chi sei, chi sono i tuoi genitori e ti devi allontanare da tua madre per venire al campo,  che è un posto fantastico, — Fece un sospiro e riprese a parlare. — Ma hai comunque quella sensazione di aver lasciato la luce accesa, o meglio, una porta aperta. — Io ero ancora in posizione, pronta a lasciare la presa sulla freccia. Will riprese a parlare. —Ti ritrovi in mezzo a gente nuova, simile a te, e a convivere con fratelli e sorelle di cui non sapevi l’esistenza, non è una cosa facile, ma questo posto è davvero magnifico e tra qualche giorno saremo la tua vera e propria famiglia.— Will aveva descritto alla perfezione quello che sentivo, quel nodo nello stomaco che si contorceva quando pensavo a mia madre, e al disagio che provavo in quella situazione. Finalmente scoccai la freccia che centrò in pieno il bersaglio. Buttai l’arco a terra e saltai al collo di mio fratello, lui fu colto di sorpresa, ma poi ricambiò l’abbraccio; così gli sussurrai grazie. — E di che? — Rispose ridendo. Era bello avere un fratello al proprio fianco; quello che mi aveva detto mi fece sentire subito meglio.
 
L’attività seguente era l’allenamento con la spada. Ci incamminammo verso l’arena seguendo Ray, e quando fummo arrivati la trovammo occupata da Chirone e da alcuni ragazzi del campo. Chirone ci guardò con aria compiaciuta e io mi ritrovai sul volto un sorriso piuttosto imbarazzato.
Chirone esordì. — Ho chiesto ai migliori spadaccini del campo di dare lezioni private ad ogni cabina oggi, in modo che se ci sarà in una spiacevole situazione come quella di un paio di anni fa, — Aggiunse sospirando. — saremo meglio preparati durante uno scontro spada contro spada. — I miei fratelli si scambiarono degli sguardi malinconici e infine annuirono assieme.
—Ah, quasi dimenticavo, —Aggiunse il centauro. —Ray, verresti un attimo? Devo parlarti. — Ray si voltò e rispose. — Certo, arrivo subito. — E rincorse Chirone che si era già incamminato.
—Allora, come va nella tua nuova cabina? — Chiese una voce allegra e familiare alle mie spalle. Mi voltai e incontrai gli occhi azzurri di Brad. Mi misi a ridere. Non so perché, ma Brad mi faceva ridere ogni volta, anche quando non diceva nulla. — Tutto okay — Risposi sorridendo. Lui prese una spada col fodero, me la lanciò ed Io la presi al volo. —Sei pronta per l’allenamento ? — Mi domandò. —Certo. — Mi passò anche uno scudo e mentre lui ruotò il quadrante del suo orologio dorato, che improvvisamente si tramutò in uno scudo ed io rimasi sbalordita. Lo scudo era molto simile all’orologio: Due ali argentee opposte tra loro spuntavano fuori dal cerchio , due serpenti dorati si intrecciavano sul perimetro, il tutto su uno sfondo bronzeo. Era veramente uno scudo spettacolare.
—   Sorpresa, eh ? — Mi chiese  facendo ruotare la spada nella sua mano destra. Mi resi conto di avere le palpebre sbarrate così le sbattei più volte per riprendermi da quel fantastico shock. — E’ il regalo di mio padre che più preferisco. Sai, ogni anno da quando ho scoperto le mie origini, il giorno del mio compleanno mio padre mi spedisce un regalo. Questo è l’unico che lui mi abbia mai dato di persona. E’ stato fantastico vederlo per la prima volta.
 Per un secondo fissò lo scudo con un pensoso con un sorriso malinconico in viso, ma poi distolse lo sguardo e tornò del suo solito umore allegro.
—   Non sapevo fossi un bravo spadaccino. — Cambiai argomento io.  — Mi ha insegnato mio fratello parecchi anni fa, lui era il migliore, sotto tutti i punti di vista. — Visto che anche quell’argomento sembrava tirarlo giù di morale nuovamente non mi soffermai su suo fratello.  Mi guardai intorno e notai che tutti stavano già combattendo così sfoderai la spada e cautamente la feci ruotare, sperando di non mozzarmi una mano.
—   Allora, hai intenzione di insegnarmi qualcosa? — Gli domandai ridendo. — Ti avverto che potrei benissimo essere un fiasco totale.
—Beh, potresti. — Rispose sorridendo.
Mi insegnò ad affondare e a schivare, devo dire che me la cavavo meglio di come mi aspettassi e Brad non ne sembrava troppo stupito.
Quando finimmo l’allenamento erano più o meno le undici e mezzo, e per darci una lavata prima di pranzo i miei fratelli, le mie sorelle ed io ci incamminammo verso la cabina.
Passeggiavo sola, quando Brad mi raggiunse con uno scatto.  — Ma tu non stai mai con quelli della tua cabina? — Gli domandai sorridendo. — Eloquentemente posto.  — Rispose con un insolito linguaggio arguto. — Sai che te la cavi piuttosto bene come spadaccina? — Aggiunse. — Con un pochino più di pratica potresti diventare una tra i migliori. — I suoi occhi mi stavano studiando il viso, e quando mi voltai il suo sguardo si incrociò con il mio, e mi venì da ridere.
—Grazie mille Brad. Ma ora non esagerare però. —  Eravamo ormai arrivati alla mia cabina; molti dei miei fratelli e delle mie sorelle erano già entrati . —Allora ci vediamo dopo a pr… — Ma non ebbi tempo per finire la frase, perché Sky all’interno della cabina stava urlando a squarciagola il mio nome con una nota di entusiasmo.
Corsi all’interno della cabina non sapendo cosa aspettarmi, seguita da Brad.  Trovai tutti radunati intorno al mio letto che fissavano un pacco regalo  sulle lenzuola. Il pacco era dorato e la luce che filtrava su dalla finestra si fissava su di essa. Non era molto grande, era una di quelle scatoline lunghe, strette e basse. Mi feci spazio per passare e senza esitare mi sedetti sul letto accanto al pacco e cominciai a scartarlo. All’interno c’era un braccialetto dorato a forma di arco. Lo tirai fuori cautamente e dal pacchetto uscì una piccola pergamena di canapa arrotolata e chiusa da un nastrino dorato.
Mi alzai dal letto e  mi diressi fuori, verso scale davanti all’entrata della cabina, aprendo lentamente la pergamena con un misto di curiosità e stupore. Mi sedetti sul primo gradino e cominciai a leggere la lettera. Non ho mai ricevuto una lettera e un pacco, pensaichissà chi me la manda.
 
Aurora Chord
c/o Collina Mezzosangue
Farm Road 3141
Long Island, New York 11954
 
La calligrafia era antiquata, piena di arricciamenti e scritta con un inchiostro nero su una superficie che pareva dorata. Non avevo mai visto tanto oro in vita mia: La cabina, il pacchetto, il nastro, il braccialetto ed ora anche la pergamena !
 
Cara Rory,
Sfortunatamente non ho il tempo per allietarti con uno dei miei fantastici haiku.
Ho sentito dire che sei una grande arcera, quindi ho deciso di donarti l’Arco di Epiro. Ora è solo un braccialetto, ma sfilandolo diventerà un meraviglioso arco.
       Fanne buon uso.
             
          Tuo padre.
 
—L’Arco di Epiro… — Sussurrai sovra pensiero. — Alla faccia del regalino ! — Disse una voce alle mie spalle. Era Ray. — Così Papà ti ha regalato l’Arco di Epiro, eh? sai di cosa si tratta Rory? — Mi chiese con sguardo esaltato, sedendosi accanto a me. Io scossi la testa.
—   Vedi, l’Arco di Epiro è un arma mitologica. Non si tratta di un'arco qualunque, esso è in grado di sprigionare un'energia straordinaria. E’ composto di bronzo celeste e molto leggero. E’ in grado di generare luminose frecce illimitate, e non manca mai il bersaglio. Rory, hai al polso uno degli archi più potenti mai stati creati.
Ero piuttosto sbigottita, ero lì solamente da due giorni, ed avevo già ricevuto un regalo, e a quanto pareva, non comprato da una bancarella dell’usato.
In quel momento arrivò anche Brad, con un’aura allegra. — Ecco la cocca di papà!!! — Urlò quando mi vide. Il mio volto diventò fucsia per l’imbarazzo. — Ma smettila! — Urlai.  Lui si mise a ridere e si sedette vicino a me.
—   Dai, che dobbiamo andare a pranzo.
  E seguiti da tutti i miei fratelli e dalle mie sorelle ci dirigemmo verso la mensa.
 
 



*SPAZIO AUTRICE*
Dopo due settimane, sono finalmente tornata con un nuovo capitolo !
Spero col cuore che vi sia piaciuto, e vi prego, RECENSITE :)

Vi ringrazio per aver letto, 

Julie
  
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