Mi chiamo Gemma, ho 15 anni e sono una directioner.

 Si sa come è essere una directioner, tutti mi prendono in giro per questo, tutti dicono che la loro musica fa schifo, che è indecente, ma a me fa sentire bella, sicura di me, e quando tutti mi dicono: “Perché ti piacciono? Sono gay!” È come una pugnalata al cuore, mi sento triste, ferita, non posso accettare quel disprezzo! Ho voglia di dirgli: “Sì mi piacciono e allora?Hai dei problemi per caso?” E non mi piacciono perché sono carini, mi piacciono perché fanno bella musica sono dei ragazzi speciali, come Niall... Sì Niall con quei capelli stupendi, gli occhi azzurri, è così dolce e quando sento la sua voce inizia a battermi forte il cuore! E Harry con quelle fossette sulle guance, ti fa sorridere, non si sente una persona speciale ed è questo che adoro di più di lui, Louis sempre preciso in tutto, mi fa sempre ridere, Liam sempre serio per la musica, non so perché, mi sento protetta con lui accanto e in fine Zayn il più tranquillo, il più tenero,quando sei triste riesce sempre a farti ridere.

Sono innamorata di ognuno di loro, ma ovviamente dato che ora ho Niall accanto che sta leggendo quello che scrivo, mi sento l'obbligo di dire che lo amo più di chiunque altro, ovviamente altrimenti come potrò diventare la sua ragazza nei prossimi capitoli???

Comunque, ho 15 anni e loro 17, il mio sogno è andare a vedere un loro concerto! Quando ho saputo che venivano in Italia... Bè, diciamo che è stato uno dei giorni più belli della mia vita, addirittura più bello del giorno del concerto! 

Io, che ero sicura che non ci sarebbe mai stato un loro concerto in Italia invece sbagliavo. 

“Scordatelo! Non ti porterò mai a vederli quei... Non so neanche come chiamarli!”, “Si chiamano One Direction, ecco come si chiamano! Ho abbastanza soldi per poterci andare! E non mi devi accompagnare te per forza, Giulia ci va e mi ha invitato ad andare insieme a lei, ci accompagnerà sua madre!” dico a mia madre arrabbiatissima. “Perché per una volta non mi fai felice, vorrei tanto andarci e ne ho il diritto!”, mia madre che non mi vuole mandare ugualmente, si inventa delle scuse: “Ascoltami, non ti puoi permettere un concerto, sei troppo piccola e poi, dove dormirete?” “In due anni sono già andata a vedere tre concerti!E poi ti ricordo che a Roma abbiamo una casa, è inutile dire così! Io ci andrò, costi quel che costi, non  perderò questa occasione.”

“E va bene! Hai vinto tu, andrai a quel concerto, sai già se ci sono biglietti disponibili e quanto costano?”,“Costano 80 euro, ma non c'è bisogno che te lo dica! Li ho già comprati, ero sicura che mi avresti detto di sì”.

É il tre luglio e io sono felicissima! Inizia il concerto, sono in prima fila, si vede tutto benissimo, le urla ci assalgono e iniziamo ad urlare anche noi, li vediamo spuntare dal palco, salutano tutte le fans e ho come la sensazione di sentirmi fissata, ma non so da chi, spesso Niall si gira e spesso è come se tra la folla andasse a cercare il mio sguardo. Ma so che impossibile, perché dovrebbe guardare proprio me. 

Tutte le ragazze, comprese noi cantiamo le canzoni insieme a loro! Il divertimento inizia con Live while we're young e si conclude con gli schizzi delle bottiglie d'acqua, le chiacchiere dei cinque e i ringraziamenti soliti... amiamo ciascuna di voi, grazie Roma...; eppure, ancora mi sento osservata dal primo momento che i ragazzi si sono girati verso la nostra parte. “Non hai la sensazione che qualcuno di loro ti stia guardando? Non dico in generale, io ho la sensazione che uno dei ragazzi stia guardando proprio te, e so già chi”, mi dice Giulia ridacchiando, “Ma dai, e perché dovrebbe guardare proprio me! Sono un mostro, non piaccio a nessuno!”, “Pfff... ma se a scuola i ragazzi non ti staccano gli occhi di dosso!Che c'è, non ci hai mai fatto caso?”.