Ti svegli.
Guardi quel piccolo spiraglio di luce provenire dalla porta aperta,lo scruti,ti incanti,come se da esso scaturisse la tua energia vitale.
Senti un nodo alla gola: si stringe,le tue corde vocali sono incapaci di produrre alcun suono.
Ti dimeni,nessuno viene in tuo soccorso,nessuno accoglie quell’urlo cieco. Sei sola.
Ti senti come una nuvola: per natura bianca e incontaminata,ma unita da minuscole e fragili gocce d’acqua. Improvvisamente,l’aria diventa più pesante,una scarica elettrica ti percuote; diventi pesante,sei incapace di mantenere la stabilità che avevi acquisito dopo che,goccia dopo goccia,eri riuscita ad assemblare le tue parti vitali,rendendole capaci di vivere.
Precipiti.
Lentamente,istante dopo istante,crolli. La forza di gravità ti spinge a terra. Non vuoi essere schiava di questa energia,ma non hai abbastanza potenza per rimanere sospesa in aria.
Speri di morire,toccando terra,schiantandoti come le altre mille gocce che popolavano il tuo piccolo spazio di cielo.
Spalanchi gli occhi,sei ancora viva. Il sogno è finito. Hai smesso di illuderti di aver messo fine a tutto ciò.
Lo spiraglio che proveniva dalla porta si ristringe lentamente,per poi scomparire.
Capisci cosa vuol dire vivere,ora?





***tendo a precisare che questa è una flashfic,ovvero inizia e finisce così...non ci saranno altri aggiornamenti!NanaOsaki****