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Autore: __fissata    12/07/2013    1 recensioni
"L’effetto che provavi dopo era come essere ubriachi, ti sentivi aldilà del pianeta. Quello che succede dopo non lo ricordi neanche, ti svegli la mattina col mal di testa inesauribile, e le macchie sul corpo che lasciano immaginare cos’era successo la notte precedente."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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Sul punto di cadere

1.

Eccolo, il momento giusto: mezzanotte, chi vuoi che mi sorprenda? Mi affiancai al mobiletto e sfilai dal pacchetto di Marlboro una sigaretta, accesi la fiammella dell’accendino (unica fonte di luce nell’oscurità del salotto) e dopo qualche secondo mi ritrovai fregata..

‘Saresti potuta uscire prima di accendere l’accendino, no?’ quella voce.. I brividi cominciarono a prendere il sopravvento sul mio corpo, ero inerme, con lo sguardo basso. Mio padre provocava in me una paura immane.
‘Metti a posto quella sigaretta’ la sua voce rauca mi fece sospirare, così feci quanto detto. Evidentemente era dell’umore giusto: sogghignai.
‘Che ti ridi, brutta puttana?!’ si avvicinò a passo felpato, fortunatamente non troppo. La sua corporatura possente in confronto alla mia minuta faceva alquanto spavento, era un tipo muscoloso quello lì. Le sue parole oltre che passive, erano per me inutili, senza senso.. Sapevo di non essere una puttana e sapevo anche che non lo sarei mai diventata, quindi non avevo nulla per cui offendermi.
‘E’ la milionesima volta che ti becco a fregarmi delle sigarette, lo sai che dovrei punirti?’ mi morsi il labbro per frenare le mie emozioni: sarei riuscita a scoppiargli a ridere in faccia.. Ma avrei avuto la peggio. Comunque sia non gli risposi, dargli torto o ragione era inutile! Avrei solo alimentato il suo odio e la sua ira.

Erano ormai cinque minuti che gli davo le spalle, lui non accennava a batter ciglio.. Sapevo che mi stava aspettando di nuovo qualcosa di losco.

Dieci minuti, ancora silenzio.. Il pavimento in legno cominciò a scricchiolare: segno che aveva avanzato di un passo.. Dov’era mia madre in quei momenti?! Ah, certo.. Nel sonno più profondo dopo l’iniezione di quella fottuta droga.. L’artefice del quale era mio padre.

‘Ho delle idee, vuoi che ti dia una regolata o torniamo a quanto fatto due mesi fa..?’ rise alle sue stesse parole.. Il sangue mi si gelò nelle vene. Per regolata intendeva mandarmi a dormire a suon di botte.. Due mesi fa invece, Dio.. Che disgusto! Violentare una figlia era forse un bene..? Era una cosa normale? Per colmare gli orgasmi di mio padre certamente lo era.. Per quanto era pazzo, anche.

Non ebbi il coraggio di rispondere, sapevo che quando non gli rispondevo si passava alla seconda fase.. Ma io non volevo rispondergli, non volevo dargliela vinta così!

‘Menomale che c’è mia figlia..’ sussurrò al mio orecchio mentre mi conficcava un ago nella pancia, quel liquido contenuto nella siringa fu iniettato nel mio corpo.. Cominciava a bruciare.. L’effetto che provavi dopo era come essere ubriachi, ti sentivi aldilà del pianeta. Quello che succede dopo non lo ricordi neanche, ti svegli la mattina col mal di testa inesauribile, e le macchie sul corpo che lasciano immaginare cos’era successo la notte precedente.

Questa è la storia di una diciassettenne che comincia col patire le pene dell’inferno grazie a suo padre.. Che grazie ad un caso ribalterà la sua vita.



Sono Ellen, ma tu puoi chiamarmi El.



Note.
Ho lasciato il mio EFP in bilico per 10 mesi, omg.
Beh, sono di nuovo qui! Spero che questa storia v'intrighi, ma questo è solo l'inizio :)
xoxo. Lasciate una recensione, plis <3




  
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