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Autore: Fabi_    12/07/2013    4 recensioni
La vita di Alessia scorre senza troppa allegria tra un colloquio e l'altro, si è arresa a una vita che non la soddisfa e cerca di tamponare i problemi pensando che l'unica soluzione sia resistere e trovare un lavoro.
Sta per incontrare qualcuno che le mostrerà che a volte basta poco per cambiare e sentirsi meglio.
Partecipa al secondo turno del contest "E tu chi scegli" indetto da Aras nel forum di efp.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Alessia'
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Questa flash partecipa al contest di Aras "E tu chi scegli".
È la seconda della serie. 
Questa è la drabble introduttiva che vi consiglio di  leggere per avere un'idea del personaggio di Alessia
B
uona lettura a tutti.
 

Profumo di Cambiamenti


Stava cercando le chiavi di casa nella borsa, maledicendosi per non essere rimasta direttamente a letto quella mattina, che invece aveva impegnato andando a un colloquio di lavoro, l'ennesimo.
Era andato male: la donna secca in tailleur blu notte aveva storto il naso più volte di fronte alle risposte di Alessia, dandole quasi l'impressione di volerla compatire e provocando nella ragazza il desiderio di sbatterle in faccia quanto poco le interessasse lavorare per lei. Le era sembrata quasi felice al momento del classico le faremo sapere.
Già si immaginava il sospiro triste della madre al telefono quando glielo avrebbe detto.

 
“Ciao! Sono la tua nuova vicina.”
Era persa nei pensieri, tanto che non aveva sentito aprirsi la porta dell'appartamento di fronte al suo; a parlare era stata una donna sui trentacinque anni con l’espressione vivace e i capelli scuri e ricci. Alessia si era un po’ spaventata, abituata com’era a non avere vicini, ma aveva recuperato il controllo, rassicurata da quella donna che le sembrava tutt’altro che pericolosa.
“Buongiorno.”
“Vieni a mangiare una fetta di torta? L’ho appena fatta.”
Alessia era incerta: odorava il profumo denso e burroso della torta e si sentiva acora un po’ triste per il colloquio, d’altra parte quella era un’estranea... “Perché no?” Aveva risposto scrollando le spalle.
La vicina le aveva teso la mano, sorridente. “Mi chiamo Elena, sono una pasticciera.”
“Io sono Alessia e, be’, sono disoccupata.”
Erano entrate in cucina scavalcando alcuni scatoloni ancora imballati e si erano sedute di fronte a una crostata alle fragole che aveva un'aspetto fantastico. Elena aveva tagliato la torta e l'aveva posta con cura su due piattini celesti, poi si era seduta di fianco alla ragazza e aveva ripreso a parlare. “Disoccupata, eh? È per questo che sei così pensierosa?”
"Non pensierosa, più che altro demoralizzata." Si era resa conto di avere seguito la strada che i genitori avevano disegnato per lei - quella laurea in economia che l'aveva fatta sudare, ogni esame sempre di più, perché non le interessava - lasciando da parte i suoi desideri e i suoi sogni. Sapeva però di avere bisogno di un lavoro e detestava l'idea di pesare sui suoi genitori o di ritornare a casa. Aveva faticato a diventare indipendente, ma i suoi risparmi erano ormai agli sgoccioli.
Mentre mangiavano la torta, avevano continuato a parlare, così Alessia aveva scoperto che Elena veniva dalla campagna e aveva preso in gestione una pasticceria lì vicino della quale avrebbe dovuto occuparsi insieme a un'amica che all'ultimo si era tirata indietro.
"È il destino che ci ha fatte incontrare, perché non mi dai una mano tu?"
"Ma io non so cucinare..."
"E io non voglio che tu cucini!" Aveva risposto Elena con la sua voce squillante. "Hai studiato economia, no? Puoi gestire la parte burocratica del lavoro e magari stare al bancone."
Alessia ci aveva pensato, ma non aveva trovato un motivo per rifiutare l'offerta. "Va bene."
 
Una volta a casa, aveva chiamato sua madre e le aveva detto che il colloquio era andato bene.
La monetina portafortuna aveva funzionato.


 
   
 
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