Dalla
parte giusta
di
black_kisses_
<<…Abbiamo
vinto la
battaglia. Avete perso metà dei vostri combattenti. I miei
Mangiamorte vi
superano in numero e il Ragazzo Che E’ Sopravvissuto
è morto. La guerra deve
finire. Chiunque continui a resistere, uomo, donna o bambino,
verrà ucciso
insieme a tutti i membri della sua famiglia. Uscite dal castello, ora, inginocchiatevi davanti a me e verrete
risparmiati. I vostri genitori e i vostri figli, i vostri fratelli e
sorelle
vivranno e saranno perdonati e vi unirete a me…>>
Narcissa
Malfoy aveva camminato al fianco del Signore Oscuro e ora ascoltava,
alla gola
il nodo più difficile che avesse mai dovuto districare.
Sulla guancia pallida,
il solco di una lacrima silenziosa. E un’altra ancora.
I
Malfoy non erano nient’altro che individui in ginocchio.
Narcissa Malfoy che vantava
la posizione del
marito e quella della sua famiglia, Narcissa Malfoy che camminava a
testa alta,
orgogliosa e rigida, Narcissa Malfoy Purosangue privilegiata. Padrona
del suo
mondo. Quella donna non esisteva. Solo un’altra schiava,
pedina costretta in
ginocchio.
Narcissa
aveva, ormai, sbattuto forte contro una realtà atroce e
pericolosa e aveva
paura. Per Draco, per suo marito, per sé stessa, per quello
che le era rimasto.
Ma non era solo questo che faceva male. Era un orgoglio andato in
frantumi.
L’odore
della Foresta proibita la soffocava; un silenzio gravava nella radura
dove i
Mangiamorte attendevano, col fiato mozzato, la reazione del loro
Padrone ; faceva
freddo ma le sue mani
erano umidicce.
<<
Tu. >>
“E’
incredibile” - lei pensò - quanto una sola
parola potesse suonare assordante. Sentì la paura invadere
ogni singola fibra
di sé stessa. “ E’ una
condanna.”
<<
Controlla.
Dimmi se è morto.
>> Sussultò.
A
Narcissa tremavano le gambe, ma
camminò
dritta fino al corpo inerte di Potter, al centro del circolo formato
dai suoi
compagni, nella disperata e pallida speranza che…
S’inginocchio
accanto al ragazzo. Gli dischiuse una palpebra, ascoltò il
suo cuore battere
agitato contro le
costole e accertò che
fosse vivo. Si chinò ulteriormente : <<
Draco
è
vivo? E’ nel castello?>>
sussurrò.
<<
Sì
>>
“Sì.
Sì!” Si
concesse qualche
secondo per assimilare la bella notizia, poi si abbassò
nuovamente sul ragazzo
sfiorandogli il petto.
E’
ora di fare la cosa giusta. Menti.
<<
E’ morto! >>
annunciò a tutti.
Non
prestò orecchio a quello che venne dopo. Alle urla di
esultanza, né a sua
sorella che strillava, con un ghigno di folle gioia stampato sul volto,
né ai
lampi d’argento che Yaxley e Rowle fecero sprizzare dalla
punta delle loro
bacchette. Si accostò a suo marito con un gran sorriso
incoraggiante, prendendogli
la mano.
<<
Draco
è vivo >>
Fu
una grande notte.
Ci fu una grande battaglia,
nel castello di
Magia e Stregoneria di Hogwarts. Quelli di Silente e quelli
dell’Ordine
combatterono con tutte le loro forze, opponendosi ai Mangiamorte. Fu la
notte
in cui trionfarono, ma
anche le brave
persone persero la vita.
Fu
la notte in cui molte grandi persone misero
in gioco coraggio e talento; e qualcuno
diventò eroe, qualcuno martire, con nostro grande dolore e
abbattimento. Fu
l’ultima notte di quel dittatore oscuro, che i più
vecchi di ora ricordano col
nome di Voldemort. Per mano del coraggioso Harry Potter.
Ma
ho voluto raccontare la storia di qualcuno che probabilmente
passò in secondo
piano in questa vicenda fantastica. Qualcuno che mi stupì a
suo modo, come
fecero molti, sebbene.
Fu
anche la notte infatti, in cui Narcissa Malfoy fece la cosa giusta, in
cui
salvò la vita di Harry Potter e in cui – per la
volta definitiva- i
Malfoy passarono dalla parte dei retti. Non
furono i soli Mangiamorte che
tradirono
Voldemort, certo. Uno lo ingannò fin dall’inizio.
Ma questa è un’altra storia.
A
Cristian, qualunque cosa succeda mi sta sempre vicino!