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Autore: malpensandoti    12/07/2013    12 recensioni
Le mani di Zayn, per esempio, sono fatte solo per le sue. Quelle di lui sono grandi, callose, piene di vesciche secche e ruvide. Candice ci passa le dita mentre lui trattiene il fiato e quando fuori si alza l’alba, ride e: “Puoi sorridere, per favore?”
Missing moment della fanfiction "No church in the wild", da leggere anche separatamente
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Siccome pioveva'
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E quando tutto cade,
quando questo male mi pervade e persuade
starò lontano per più di un'estate,
poi ditele che l'amo e che appartengo alle sue strade.

 
 
 
 
 

Alcune cose, Zayn lo sa, sono fatte esclusivamente per Candice.
Il colore degli abiti che compra il sabato in centro, quelli che l’allungano e la stringono, che le fanno le gambe ancora più affusolate e belle. Sono fatti per lei i raggi del sole, per la sfumatura che prendono i suoi capelli alla luce, quel colore un po’ rossiccio e biondo, gli occhiali da vista che le incorniciano il viso quando sta studiando, il rossetto scuro che s’impiglia nel  bicchiere agli appuntamenti importanti, la matita nera che mette qualche sabato sera, il cappotto blu scuro che le ha regalato Megan per i vent’anni e che le sta un po’ largo sulle spalle. Sono fatti solo per lei i cartoni animati che si ritrovano a guardare nell’appartamento di lui, dopo una domenica passata con tutta la compagnia e lo stomaco pieno di pollo al curry. Sono fatte per lei le pantofole pelose, le magliette di Zayn, il parquet del suo appartamento piccolo e spoglio, i libri che compra in biblioteca, quelle pagine un po’ sbiadite per il troppo leggere.
Ci sono cose, nell'appartamento di Zayn, per strada, tra i cassetti e nelle metropolitane, che sono state create solo per Candice. Per lei, per la sua persona, la sua figura alta e slanciata, per le sue ossa piccole e le mani affusolate, per quel fisico da modella con il carattere da bambina, per quel neo che ha sulla spalla destra e la voce cristallina in qualunque circostanza.
Candice è brava con le parole, non è molto sicura di sé ma sa cosa vuole e come prenderselo. Conosce i suoi limiti, il numero esatto di cucchiaini di zucchero che vuole Emma nel thè caldo, quello delle pagine che le mancano da studiare per l’esame di storia della moda e anche il numero di scarpe di Louis Tomlinson – un quarantuno scarso. –
Alcune cose, sono state fatte solo per Candice. Zayn, per esempio, è stato creato solo ed esclusivamente per lei. È suo, le appartiene in tutti i modi possibili, lei lo tiene legato a se stessa senza aver bisogno di stringere troppo. Lui è un soldato, un guerriero, ha ventitré anni e una pallottola conficcata in una spalla, ha tante cicatrici sulle mani e nelle gambe, i capelli sempre in disordine e la risata quasi sforzata. Ha un affitto da pagare, un lavoro dall’altra parte del continente, tre sorelle più piccole e Candice. Candice che gli porta il pranzo quando lui non si sveglia prima delle undici, Candice che si preoccupa – forse troppo –, Candice che stira e cucina, che gli bacia le nuove cicatrici e passa le dita sulla sua pelle scura.
Sei indistruttibile”
“Io ho te”
Le mani di Zayn, per esempio, sono fatte solo per le sue. Quelle di lui sono grandi, callose, piene di vesciche secche e ruvide. Candice ci passa le dita mentre lui trattiene il fiato e quando fuori si alza l’alba, ride e: “Puoi sorridere, per favore?”
Quelle di Candice di mani, sono lisce e levigate, pallide e ben curate, smaltate di rosso fuoco e sempre calde. Zayn può sentire i polpastrelli che gli accarezzano le ferite, chiude gli occhi: “Fa un male cane”.
Candice lo tiene legato alla vita, al proprio appartamento che ormai condividono inconsapevolmente, al braccialetto che le ha comprato in aeroporto, a quella volta che ha scordato i fiori in macchina e sono appassiti. È qualcosa che non ha mai provato, qualcosa che riesce a fargli tremare le ossa un po’ arrugginite. È qualcosa che esplode più di tutte le bombe che gli hanno perforato le orecchie, quel qualcosa che quando brucia gli fa lacrimare gli occhi.
“Se tu non ci sei, io non esisto”
Quando le accarezza il viso, con le mani impregnate di guerra e sangue, Zayn freme. Le sue dita sono come inchiostro che macchia e non va più via e Candice è troppo bella per essere sporcata. E ci ha provato tante volte, a lasciarla andare. Ha detto: “Non ti voglio”, “Non puoi volermi”, “Non sono forte”, “Io non ci sarò”. Gliel’ha urlato, l’ha fatta cadere, piangere e tremare. E questo perché lui stesso ha imparato che le cicatrici non si rimarginano. E lui è sporco, sa di guerra e morte, il suo appartamento è vuoto e la sua divisa rotta sulle ginocchia.
“Puoi non partire, questa volta?”
Ci sono alcune cose, che combaciano solo con le labbra di Candice, con le sue dita diafane e i suoi piedi lunghi, con i suoi capelli sempre in ordine e lo scaffale della sua stanza pieno zeppo di libri. Zayn è incastrato nei suoi spigoli, impigliato col respiro, il cuore e gli occhi. Lui è liquido, Candice il suo contorno.
Nell’appartamento vicino a St. James Park, il sabato mattina c’è sempre odore di caffè e muffin al cioccolato bianco. Zayn si sveglia tardi, col letto vuoto e le coperte sulle gambe. La sente canticchiare qualche motivetto assieme alla radio che tiene bassa per non disturbare, la sente mentre cerca dappertutto una tovaglia o le posate, o mentre sbuffa e prende un respiro profondo.
E la ama, la ama tantissimo. La ama anche più di quanto può permettersi. E sa che è sbagliato, sa di averla macchiata da troppo tempo, sa che potrebbe finire carbonizzato da una bomba o colpito da un’altra pallottola in meno di tre secondi.
“Quando chiudo gli occhi, mi sembra di sentire ancora le urla”
“Tienili aperti allora. Guarda me, guardami come adesso”
“Sempre”

E gli dispiace essere così ossessivo, farle la ramanzina perché non risponde ai messaggi e poi ignorare le sue chiamate. Gli dispiace esserci solo qualche volta, dimenticarsi che l’acqua bolle sul fuoco o che deve comprare il pane perché è finito. Gli dispiace di quella volta in cui ha preso a pugni il ragazzo che le ha toccato il fianco, o quando si è arrabbiato per il vestito troppo scollato, per il collo scoperto o l’uscita notturna con Megan.
Gli dispiace parlare poco, essere poco loquace, non avere molti amici e partire ogni tre mesi. Lasciarla sola e baciarle le mani come se fosse un addio ogni volta.
“Tanto poi torni”
Zayn non ha sicurezze, ha un mitra in mano e un casco sulla testa. Non c’è un domani, un futuro, una casa con il giardino e due bambini che in salotto fanno i compiti. Non ci sarà mai un cane che morde le pantofole e Candice che lo sgrida. Una ventiquattrore appoggiata sul tavolo, una cravatta allentata e un bacio a stampo, lei che si pulisce le mani sul grembiule e: “Come è andata la giornata?”
Candice vuole due figli, una villetta in periferia e un vestito bianco per il matrimonio. Vuole un anello, il viaggio di nozze in Sud Africa e una Mercedes nel vialetto. Vuole una suocera con cui sorridere falsamente, un marito per farsi stringere da dietro sotto le coperte, un bacio sul collo e un: “Buonanotte” prima di fare l’amore. Vuole una vita perfetta che ha sempre sognato, una monotonia da principessa che i suoi sforzi le hanno sempre promesso. Ma vuole anche Zayn.
Svegliarsi nel cuore della notte per un brutto sogno, i messaggi che vanno e vengono, litigare per i vestiti troppo stretti, superarlo in altezza coi tacchi, il sapore di caffè e muffin, il bacio sul collo prima di dormire e i pugni serrati per il troppo dolore.
“Vorrei abbracciarti, ma quelle ferite non mi piacciono. Ho paura di farti male”
“Mi fai male solo se non mi stringi”

Ci sono alcune cose, che sono state fatte solo per Candice. Le sue cicatrici, le cicatrici di Zayn, per esempio, hanno la misura adatta per farsi accarezzare dai suoi polpastrelli abili. E le sue ciglia, hanno la lunghezza adatta per fargli il solletico sul collo.
Zayn è liquido, Candice il suo contorno.
“Se tu te ne vai, io non respiro”




 


ci siamo, ci siamo!
stiamo per concludere questi missing moment, manca solo liam.
cosa dire di questa one shot? è bella? fa schifo? non lo so, sinceramente. non è come me l'aspettavo e come me l'ero immaginata due settimane fa.
credo che ci sia tutto ma alla fine non ci sia nulla, che il rapporto di candice e zayn non si riesca a capire ma che nel frattempo sia cristallino.
è stata la storia più difficile da scrivere, e se penso a liam mi viene male ahah
spero che i miei sforzi siano stati soddisfacenti, ma non ne sono sicura e ho il terrore che faccia schifo.
mi piacerebbe molto sapere cosa vi è arrivato stavolta, se zayn e candice vi sono piaciuti e, perché no, chi è la vostra coppia preferita fino ad ora.
vi lascio il link della storia che ho iniziato da poco, Italic calligraphy , e spero di leggere i vostri commenti!
una montagna di baci e abbracci,
caterina


 

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