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Autore: CathCarey    12/07/2013    2 recensioni
La magia del primo amore consiste nel non sapere che esso può sempre finire.
Questa storia totalmente autobiografica racconta il mio primo amore, i fatti non sono assolutamente inventati.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Contesto generale/vago
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Lo cercherai ancora, inutile negarlo. E in mezzo alla gente avrai l'ansia di incontrarlo, come la prima volta che l'hai visto. E l'ultima volta che l'hai perso.






Ero felice, mi ricordo che i primi giorni furono difficili, ma poi realizzai che averlo lasciato fu la scelta migliore della mia vita, la mia vita andava tranquillamente avanti senza di lui, durante i primi tempi non avevo nessun rimpianto.
La mia vita procedeva tranquillamente, non ci pensavo più, non mi mancava più.
Era più di un mesetto che non avevo sue notizie , non lo vedevo nemmeno in giro per puro caso.
Ma qualcosa stava per accadere a mia insaputa.
Era il 7 novembre io e mia sorella e mia cugina decidemmo di uscire per andare al centro commerciale, mi ricordo che fuori era molto buio e c'era brutto tempo, camminavamo e io guardavo le vetrine dei negozi, quando mia sorella ci disse " Ehi ma quello non è Mario?. "
E lo vidi da lontano  che rideva e scherzava con un suo amico, mi venne la nausea, mi sentivo malissimo, il mio stomaco si contorse, e il mio cuore andò in tumulto, gli passai davanti e lui non mi notò, ma io e il suo amico ci guardammo intensamente.
Appena gli fui passata davanti mi strinsi lo stomaco come per strapparmelo via perchè mi faceva troppo male.
Ci sedemmo vicino ai tavolini del Mc e continuavo a parlare di lui, anzi insistevo che dovevo seguirlo, che dovevo vederlo, dovevo parlarci.
Li vidi ancora lui, e il suo amico, e il mio stomaco andava a puttane, mia cugina mi mandò a prendere l'acqua al mc, e per il momento non lo incrociai, ma quando stavo ritornando per dare l'acqua a mia cugina lo vidi e il mio sguardo si incrociò al suo e ci sorridemmo teneramente, come se tra noi non fosse successo nulla, non c'era amarezza nel suo sguardo, non c'era ne rabbia ne delusione.
Poi lui andò fuori a fumarsi una sigaretta e io dissi a mia cugina " Seguiamolo " e non mi importava se il mio poteva sembrare stalking.
Lo vidi fuori ma ci guardammo, e ci scambiammo qualche parola con il suo amico , ma io e lui non avemmo nessun contatto diretto.
Ci sedemmo nuovamente ai tavolini dei Mc e continuavamo a fissarci, ma poi distoglievo subito lo sguardo per paura che lui pensasse che io provassi qualcosa per lui.
Ma dovevo farmi notare , dovevo parlarci ad ogni costo così mi alzai e andai di nuovo al Mc, per un'altra bottiglia d'acqua, appena passai feci finta di nulla, e notai che il suo amico , si chiamava Diego, mi guardava, anche con Diego avrei passato un periodo magico della mia vita, ma questa è un'altra storia.
La tentazione di avvicinarmi e dirmi perchè mi guardava era forte ma alla fine mi feci i fatti miei.
Perchè non si avvicinava? possibile che non voleva un chiarimento da parte mia? si era già dimenticato di me? evidentemente si.
Lui se ne andò, ma io speravo con tutta me stessa di tornare a casa e di trovare un suo messaggio, ma la delusione nel non trovarlo fu grande.
Come era possibile? mi mancava, mi mancava terribilmente, realizzai che feci un errore grandissimo a lasciarlo, non avrei mai dovuto lasciarlo andare via, ed era bastato vederlo quasi due mesi dopo per capirlo.
Lo volevo, volevo lui solamente lui, ero solamente una gran cogliona questo ero.
Decisi di scrivergli io tanto non avevo nulla da perdere.
- Ciao, mi ha fatto molto piacere rivederti oggi.
- Anche a me ha fatto piacere, sinceramente sei stata quella che credevo di vedere.
Non capìì il senso della sua risposta ma mi fece piacere che rispose così.
Mi chiese come stavo, ma niente non si riferiva a noi, non parlava della nostra storia.
Mi disse che stava facendo le guide per la patente che stava cercando di andare avanti, ma di noi non parlò.
E poi mi salutò. come se volesse liquidarmi, come se parlare in chat come se niente fosse accaduto fosse un'atteggiamento molto infantile e ipocrita.
Ma fu in quel momento che capìì che l'avevo perso, e che non sarebbe mai tornato da me, e che ogni volta l'avrei cercato tra la folla del centro.

  
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