Il
Ritorno dell'Angelo
by Kurenai88
§ La Kurenai
è tornata ed ancora una volta sta 'sfruttando' la
gentilezza di Giugiu, che non finirò mai di
ringraziare.
Comunque questo è il secondo chappy
riguardante Arashi, l'Angelo del Fuoco.
Spero vi
piaccia!! §
Umiliato.
Ecco come si
sentiva.
Umiliato.
Lui, il più grande artista
che Iwa avesse mai visto, si era fatto fregare da una
semplice arte oculare.
E ora si ritrovava a dover seguire
quei tre sfigati, poco artistici, perché arruolato a
forza in quell'organizzazione criminale, nota come
Akatsuki.
Sbuffò e mise nella sacca le sue ultime
cose e si fermò a guardare la sua nuova uniforme.
Nera con nuvole rosse.
Beh, almeno era artistica.
Spostò
lo sguardo di lato dove era appeso un lungo
cappotto.
Allungò la mano per prenderlo, era ciò
che di più caro avesse al mondo.
" Penso che
ormai non ti serva più."
Sussultò
voltandosi di scatto riconoscendo quella voce femminile. Ma
alle sue spalle non c'era nessuno.
Non poteva esserselo
sognato... aspettava quel giorno da quando era diventato
genin appena un anno dopo la sua entrata in Accademia.
"
L'hai tenuto in ottimo stato, grazie.", si voltò
ancora ed il soprabito era sparito. Tornò veloce e la
vide.
Bella come se la ricordava. Stesso vestito, stessi
capelli e stesso tono di voce.
La guardò mettersi
bene il soprabito addosso e gli sfuggì un sorriso.
"
Arashi...", mormorò e lei alzò lo
sguardo.
" In persona. Vedo che ti ricordi di
me."
Si avvicinò esitante.
" Come
potrei dimenticarmi?"
Lei sorrise e iniziò a
camminare attorno a lui, studiandolo.
" Vedo che sei
cresciuto tantissimo.", constatò. " Sei
diventato genin a 7 anni e chunin a 8. E a solo 10 anni eri
già un jonin. Sapevo che saresti diventato qualcuno
ed infatti sei un noto terrorista."
"
Artista.", la corresse sorridendo, di solito si
arrabbiava per quelle affermazioni ma con lei... con lei non
poteva.
" Un terrorista.", ribatté lei.
" Ma anche un artista.", concesse. " Ed ora
sei un mukenin membro dell'Akatsuki."
" Sai
tante cose su di me."
" Solo il tuo nome mi
sfugge.", svelò mostrando l'unica disattenzione.
" Non mi interessava prima visto che non avevo la
sicurezza che tu riuscissi a diventare qualcuno ma ora...",
lasciò la frase in sospeso lasciando intendere la
fine.
" Deidara."
" Bene, Deidara, ora
posso dirti, con orgoglio ed onore, che sono il tuo angelo
custode e che ti seguirò ovunque. Sempre se tu vorrai
e se io avrò voglia di seguirti ovunque. Avvolte
anche noi angeli abbiamo bisogno di riposo."
Deidara
sorrise ancora e senza resistere abbracciò Arashi che
rimase immobile ed un po' stupita. Mai nessuno l'aveva
abbracciata.
" Grazie Arashi se sono diventato
qualcuno è solo grazie a te.", mormorò.
"
Ehi! Io non ho fatto nulla. Sei tu ad aver fatto tutto! Ed
ora lasciami!", era imbarazzata da quella
situazione.
Il ragazzo ubbidì e si allontanò
un poco.
Arashi si ricompose velocemente.
" Bene,
ora penso tu debba andare. I tuoi nuovi compagni ti
aspettano all'uscita del villaggio."
" Lo so.
Vieni con me?"
" Il contratto che mi lega a te
dice che devo seguirti e indicarti la via giusta. Quindi la
risposta è sì."
Deidara sorrise e si
mise la palandrana e poco dopo uscirono insieme dal
villaggio fino a raggiungere i tre membri dell'Akatsuki che
erano venuti a prendere Deidara.
" Alla buon ora.
Odio aspettare.", si lamentò quello più
basso e grosso.
Deidara sbuffò poi lanciò
un occhiata a quello dalla pelle blu e quello che l'aveva
umiliato, poi guardò Arashi che sorrideva.
"
Loro non possono vedermi se io non voglio.", spiegò
tranquilla.
Deidara annuì impercettibilmente e poi
guardò i suoi compagni, pronto per
partire.
L'Akatsuki lo attendeva e con Arashi tutto
sarebbe andato per il meglio.