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Autore: FuyuShounen    13/07/2013    2 recensioni
La guerra è finita, ma non tutto è andato come vorremmo, e come vorrebbero i protagonisti. Tuttavia, l'amore può dare speranza anche quando tutto sembra perduto, e tenerci vicino anche dopo la morte.
Naruto e Hinata l'hanno capito.
N.B. Fic dedicata a SunliteGirl, che oggi compie gli anni. Spero che piaccia non solo a lei, ma anche agli altri lettori. Buon compleanno, SG!
Genere: Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Madara Uchiha, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Buon compleanno, SunliteGirl!

 
Sempre 

 

Parte 1: Naruto

<< No, Hinata, no! >>

La voce di Naruto, straziata, esplose nell’oscurità. Il ragazzo, che aveva esaurito la modalità Chakra della volpe, guardava il corpo inerme di Hinata, in ginocchio. Accanto a lui c’era Sakura, la quale tentava di rianimare la ragazza, senza successo.

<< Kurama, per favore, aiutami! >> pensò Naruto, rivolgendosi alla Volpe dentro di lui. Ma, nella sua mente, il giovane vide il suo compagno scuotere la testa davanti ai suoi occhi disperati.

<< Dammi un po’ del tuo chakra! Posso aiutare Sakura e… >>

<< Naruto, Sakura non può rianimarla… >> disse Kurama, provando compassione. << … Hinata è… >>

<< No! >>

Naruto interruppe il dialogo con Kurama e, in ginocchio sulla terra, meditava su cosa potesse fare per salvare Hinata. Gli venne in mente che la Vecchia Chiyo, per salvare Gaara, aveva utilizzato una tecnica medica di risurrezione. Stava per dirlo a Sakura, quando si ricordò che l’anziana donna aveva dovuto sacrificarsi la sua vita per riportare il suo amico indietro. Il ragazzo rimase zitto e cominciò a guardare i suoi compagni, che si erano riuniti attorno a loro. Sasuke, con il viso ricoperto di tagli e il braccio sinistro sporco di sangue. Il maestro Kakashi, con l’occhio sinistro chiuso, senza più lo Sharingan, e dal volto segnato dal dolore. Gaara, con i segni di una grave ferita al petto che Tsunade era riuscita a curare prima di svenire per l’esaurimento del chakra. Il maestro sopracciglione e Lee, che guardavano la scena atterriti, insieme a suo padre e agli altri Kage. Ma i volti più affranti erano quelli di Kiba, Shino e Hiashi. Quest’ultimo era come pietrificato, e sperava che tutto fosse un sogno. Sua figlia… sua figlia era…

Quando la consapevolezza di ciò che era accaduto lo colse, il padre urlò e cadde in ginocchio disperato.

<< Obito… parlava… di questo, Naruto >>.

Una voce conosciuta emerse dall’oscurità. Tutti si voltarono, e videro Madara che stava cercando di rialzarsi. Gli tremavano braccia e gambe, ma il tono era sempre tronfio e beffardo. Quando fu in piedi, guardò verso di loro. Si vedeva solo l’unico Sharingan ipnotico che gli era rimasto, quello nell’occhio sinistro. Con il sigillo che era appena stato eseguito, aveva perso il Rinnegan e l’occhio destro, ma non voleva arrendersi.

<< Questo è il mondo. Non ci sono speranze, e i sogni ti portano solo sulla strada della sofferenza. Lo Tsukuyomi infinito avrebbe risolto tutto, adeso non sareste lì a soffrire... >>

Naruto impallidì, mentre le parole di Obito gli tornavano in mente. Kiba, invece, strinse i pugni e si gettò sul redivivo, ignorando gli …. di Akamaru.

<< Taci. Bastardo! >> urlò, mentre si preparava a colpirlo. Madara, sorridendo, focalizzò su di lui lo sguardo, e del sangue cominciò a colargli dall’occhio sinistro.

<< No, Kiba! >> urlarono Shino e Kakashi, temendo di vedere la morte di Kiba. Minato, però, fu più veloce e, senza ricorrere alla Dislocazione istantanea, colpì in viso all’Uchiha con un Rasengan. Amaterasu non si attivò, mentre arrivarono anche gli altri tre Hokage.

<< Pensavo che fosse stato sigillato anche lui… >> disse Tobirama, mentre posizionava le mani insieme al fratello, a Hiruzen e al Quarto Hokage. Dopo poco, la Barriera delle quattro fasi lunari fu attiva.

<< Avete sigillato il Susanoo e il chakra di Hashirama che avevo in corpo >>, riprese Madara, rialzandosi, << ma avete fatto un errore di calcolo >>.

 << Cioè? >> chiese il Secondo Hokage, stupito e irritato.

<< Il chakra di Hashirama mi ha reso estremamente più potente, e il chakra del Susanoo perfetto è aumentato. Inoltre, con il Rinnegan, stavo assorbendo il vostro chakra, nella speranza di annullare il Sigillo del vortice. Ve l’ha insegnato Mito, non è vero? >>.

Madara si voltò verso Hashirama, puntando su di lui l’occhio sinistro.

<< Anche questa volta, sei stato più forte. Il tuo chakra è veramente incredibile. E i sigilli di Mito si sono rivelati nuovamente una seccatura, come nella Valle dell’epilogo. Anche se senza il mio aiuto non avreste potuto sigillare Obito e il Decacoda. Dovete ammettere che le mie tecniche e il mio Chibaku Tensei… >>

<< Chiudi la bocca >> gli ordinò Tobirama, che era pronto ad eseguire il sigillo insieme agli altri Hokage.

<< Aspettate un momento, prima di sigillarmi per sempre >> disse Madara, distogliendo lo sguardo dal primo Hokage e rivolgendosi nuovamente a Naruto. Il ragazzo era rimasto impietrito da quando l’Uchiha gli aveva parlato, e non aveva cambiato espressione. Madara, nascondendo il suo compiacimento, assunse un’espressione seria.

<< Naruto, ti ricordi? Ora conosci la disperazione? Lei e tantissime altre persone sono morte per sigillare Obito e il Decacoda. Non torneranno più. Lei, quella che prima ti aveva dato la forza per non cedere, ormai è sparita per sempre. È solo un ricordo… >>

<< Chiudi. Quella. Bocca. >>

Naruto, improvvisamente rinsavito, strinse i denti e si alzò. I suoi occhi esprimevano rabbia.

<< Tu. Stai. Sbagliando. >>

Madara rise forte, mentre Naruto si avvicinava alla barriera. Quando fu vicino al redivivo, lo guardò negli occhi attraverso il velo blu della barriera. Gli occhi di Naruto erano addolorati, mentre rivedeva Hinata cadere al suolo, e non muoversi più. Mentre cadeva, la ragazza aveva gli occhi rivolti verso di lui, e Naruto non sapeva se fosse stato per caso o perché lei avesse voluto vederlo per l’ultima volta, nel momento in cui posero fine alla guerra.

<< Tu e Obito mi fate… compassione >>.

Il redivivo rise un’altra volta, mascherando stavolta la delusione per non aver ferito Naruto e il fastidio che aveva provato. Qualcuno provava compassione per lui?

<< I miei genitori… sono morti. Il mio maestro è morto. Neji è morto. Hinata è… >>

Naruto deglutì e rimase in silenzio per un momento. Non era ancora in grado di pronunciare quella parola riferendola a Hinata. Aveva abbassato lo sguardo, triste, ma poi lo aveva rialzato, guardando Madara.

<< Hinata mia ha dato la forza quando stavo per cedere. Ha combattuto per me, ha rischiato la vita. E’ un eroe. E ora… >>

Alcune lacrime cominciarono a scorrere sulle guance di Naruto, che non le asciugò.

<< E ora è morta >> concluse Madara, beffardo.

Naruto annuì. << Sì. Ed è devastante >>.

<< E allora? Sei tu a fare compassione a me, non il contrario. Io ho provato a porre fine a questa storia dolorosa, mentre voi la farete continuare. Finché vivremo, ci sarà sempre la possibilità di fare del male, e di conseguenza le persone soffriranno… >>

<< No >>. A Naruto tornarono in mente le parole di Hinata, dopo la morte di Neji. << La vita di Hinata non era più solo sua. Ha combattuto per noi, perché si costruisse una vera pace. Ha combattuto per me… perché mi amava. E il mio unico rammarico è di non averle detto subito che anch'io… >>

Il silenzio calò tra Naruto e Madara. I Kage li guardavano, e Minato si sentì colto dal dolore per suo figlio.

<< Ho sempre ritardato… >> continuò Naruto, mentre le lacrime scorrevano e rivedeva Hinata che combatteva contro Neji, che si lanciava conto Pain, che lo riconosceva nonostante la Modalità chakra. La rivedeva mentre gli accarezzava il volto, dopo la morte di Neji, incoraggiandolo a non lasciarsi vincere dalla disperazione. Quando aveva cominciato a provare qualcosa per lei…?

<< Naruto, io sono qui >>.

Il ragazzo, sorpreso, sgranò gli occhi e si voltò.

<< Cosa? >> pensò, mentre vedeva Hinata sorridergli e porgergli la mano destra. Era vestita con l’abito da combattimento, la tuta blu e il giubbotto verde tipico dei ninja della Foglia.

<< Naruto… non piangere. Ora lo so >>.

Naruto taceva e piangeva, mentre Hinata si avvicinava a lui, sorridendo.

<< Rimani con qui, con me… >>

<< Madara, la tua crudeltà non ha limiti >>.

Una voce profonda, dalle profondità della mente di Naruto, dopo aver parlato, ruggì. Dopo aver tremato per qualche istante, l’illusione svanì nel nulla.

<< Ahahaha! >> Madara era divertito. << Ah, Naruto, sei patetico. Il tuo dolore ti consumerà… >>

<< No, Madara. >>

Naruto si voltò nuovamente.

<< Ah no? >> Madara era incredulo e irritato. No, avrebbe lasciato qualcuno dietro di sé, a continuare la sua opera. Naruto sarebbe stato consumato dal dolore, e il progetto dell’occhio lunare un giorno sarebbe stato portato a compimento. Poi, però, gli tornarono in mente la promessa fatta a suo fratello, e sentì la delusione invaderlo. Non aveva protetto nessuno. Aveva fallito.

<< No, Madara. Non succederà. E sai perché? >> La voce di Naruto era meno tremante di prima.

<< Grazie, Kurama >> pensò il ragazzo, asciugandosi le lacrime. << Perché io ho la speranza. Tu non l’hai mai avuta. E me l’hanno data i miei genitori, il mio maestro, i miei amici, e Hinata >>. Naruto chiuse gli occhi. << Lei sarà sempre con me. Lei è con me >>.

Madara tacque, serio. La giovane Forza portante riaprì le palpebre, e con i suoi occhi azzurri guardò il redivivo di rimando. L’Uchiha vedeva insieme il dolore, la speranza e la serenità. Erano luminosi, e Madara provò invidia per un attimo. Quando si era spenta quella luce nei suoi occhi? C’era ancora una scintilla di speranza dentro di lui, o l’aveva soffocata quando aveva abbandonato il Villaggio?

No, semplicemente la speranza non c’è. Come avrebbe potuto esistere? L'unica speranza era stato lo Tsukuyomi infinito. Ora tutti sarebbero  rimasti nel dolore, nel suo stesso dolore. Naruto era solo un illuso.

<< Addio, Madara >>.

La voce di Hashirama riportò Madara alla realtà. I due si guardarono un’ultima volta, mentre le mani venivano posizionate e il corpo di Madara cominciava a frammentarsi. Hashirama provò dispiacere nel vedere la fine di colui per il quale aveva provato amicizia, per cui avrebbe combattuto. Ma, alla fine, le loro scelte avevano portato a quell’esito. Il primo Hokage, mentre vedeva la luce che richiamava l’anima di Madara, si domandava cosa provasse Madara, se anche lui fosse dispiaciuto per come erano andate le cose.
<< Mpf! >>. L’ultima smorfia dell’Uchiha fece stringere il cuore ad Hashirama. Il corpo della risurrezione impura si sfaldò completamente, e l’anima di Madara fi visibile per qualche secondo. Tutti lo videro posare gli occhi su Naruto e sorprendersi.
<< Cosa? >> disse Madara, incredulo.
Lo stupore colse i presenti, mentre Madara abbandonava per sempre il mondo, con l’immagine di una ragazza dai capelli lunghi e dagli occhi chiari affianco a Naruto.

Parte 2: Hinata

Hinata aveva sentito il colpo arrivare potente su di lei, ma non aveva chiuso gli occhi. Quando fu sbalzata via, non si rese subito conto che la vita la stava abbandonando. Si sentiva arrabbiata perché aveva fallito quel tentativo, ma subito pensò che doveva rialzarsi e correre di nuovo ad affrontare la Forza portante del Decacoda. Per Naruto, per tutti… Mentre cadeva, aveva rivolto lo sguardo proprio a Naruto e, per un attimo, le era sembrato che lui avesse incrociato i suoi occhi. Era stata la sua immaginazione?

Quando aveva toccato il suolo, l’aria le era uscita dai polmoni, lasciandola stordita e dolorante. Dopo aveva perso sangue dalla bocca, e il Byakugan le si era disattivato.

<< Oh, no! >> aveva pensato la ragazza. Poi, si era resa conto che non riusciva più a muoversi. Qualcosa le si era spezzato. E lei non avrebbe potuto fare nient’altro.

La giovane Hyuga aveva chiuso gli occhi, sentendosi inutile. Inutile come era sempre stata: un peso per tutti, debole. Lei ci aveva messo tutto l’impegno, ma non era servito a niente. Aveva sentito qualcosa di caldo scorrere dalle sue orecchie e dal naso, scendendo da quest’ultimo sulla bocca.

Sangue.

<< No… >>aveva pensato Hinata. << io devo combattere… devo dimostragli la mia forza, dimostrargli che lo amo. Perché sono così debole. E, papà, dove sei? Hanabi? Neji! >>

La ragazza, percependo il suo cuore perdere battiti, si era disperata.

<< Scusatemi, ragazzi. Non sono mai stata all’altezza. Perdonatemi… non sono diventata forte>>

<< Smettila di deprimerti! Sei fin troppo forte! >> la voce di Naruto le aveva riempito la mente e il cuore, mentre sentiva le lacrime scorrere dai suoi occhi.

<< Naruto, quando mai sono stata forte? Io ho fallito, io sto per… >>

<< Tu  mia salvato. Ti ricordi, contro Pain? Ti sei gettata a capofitto nella lotta… >>

<< E ho perso >> aveva detto Hinata, interrompendo quella voce nella sua mente, così simile a quella di Naruto. Perché quell’allucinazione? Dentro di lei, però, la voce aveva continuato a parlare.

<< Non ti sei arresa davanti ad un avversario più forte, solo per me. Hai accettato di affrontare il dolore e fronteggiare cose molto più forti di te. La vera forza è il vero coraggio, non il Rinnegan o l’Arte del Legno. Tu nei sei piena, Hinata. >>

Quella voce… Hinata l’aveva trovata confortante e fastidiosa al tempo stesso, e non aveva capito il perché. Ma quel dialogo s’interruppe presto. Per caso, - o era stato il destino? – i suoi occhi avevano potuto vedere il Decacoda venire sigillato e fatto sparire in un’altra dimensione con lo Sharingan del maestro Kakashi. Avevano potuto vedere Naruto, che aveva esaurito la Modalità chakra dopo l’ultimo attacco, con i suoi occhi azzurri. Esprimevano la felicità e il sollievo per la vittoria, e la ragazza si era rammaricata di non poterne prendere parte insieme a lui e ai suoi amici, insieme a suo padre e a suo cugino. Ma almeno aveva avuto la possibilità di vederli. L’ultima cosa che avrebbe visto sarebbe stata la vittoria del ragazzo che amava, felice di aver portato la pace. Chissà se esisteva un Aldilà da cui avrebbe potuto vederlo diventare Hokage, coronare i suoi sogni…

La ragazza aveva chiuso gli occhi, pensando a Naruto vestito da Hokage, davanti a tutto il Villaggio, con il vento che gli soffiava sui capelli e gli muoveva la veste. Sorrideva, e salutava tutti. E aveva immaginato lei, in piedi, accanto a lui.

<< Naruto… >>

La ragazza aveva chiuso gli occhi, mentre una voce familiare, maschile, la chiamava. Hinata aveva avuto l’impressione che si trattasse di Neji. Perché la chiamava ad allenarsi con lui?

<< Cosa? >> disse Madara, osservando lei e Naruto. Questo non poteva accorgersene, però, quindi non seppe mai che l’Uchiha era incredulo davanti a loro due, non solo a lui. L’anima di Madara svanì. La guerra era finita. Tutto adesso sarebbe andato meglio. Prima o poi, tutto si sarebbe sistemato.

Mentre Naruto guardava il punto dove Madara era sparito, Hinata vinse la sua solita timidezza e gli mise una mano sulla spalla. Si appoggiò a lui con a testa, desiderando essere viva. Poi, invece, lo lasciò andare, con la tacita promessa di rimanergli sempre affianco, dall'Aldilà. La promessa di vegliare sempre su di lui.

Sì, per sempre.

Sempre.

 

Spazio Autore

Dopo il mio lunghissimo silenzio stampa… Nuovamente salve a tutti! E Buon compleanno, SunliteGirl! Spero che questa fic ti piaccia. Mi ci sono messo d’impegno, anche se forse ne è uscito solo un disastro. Questa è l’unica idea che mi è venuta in mente, e mi è piaciuta. Ho cercato di mettere dolore e speranza, di più personaggi (Hiashi, Hashirama, Madara) ma come protagonista sempre il NaruHina. Spero proprio che ti piaccia soprattutto la parte che riguarda Hinata. Io, nel punto in cui Neji la chiama, mi sono commosso mentre la scrivevo – non voglio sembrare ultrasensibile, ma è vero XD -. Io non sono riuscito a inserire la tua data nella storia, né a fare un banner… però  spero di aver fatto un buon lavoro. Volevo fare una fic “originale”, inizialmente, ma non mi veniva proprio niente…. Però, almeno, spero di ringraziarti per quando mi hai aiutato, perché so di essere talvolta indeciso e insicuro, e per gli aiuti informatici che mi dai –, per fare un esempio, sono su EFP per merito tuo – XD.

Ora parlo in generale: la fine della guerra e il modo in cui Obito e Madara sono stati sconfitti sono assolutamente immaginari. Spero almeno di averli resi coerenti con la storia. Non li ho accennati molto, però, perché ero comunque concentrato su Naruto e Hinata.

Beh, che dire? Continua a scrivere e a impegnarti sempre! Buon compleanno!!!

FuyuShounen

 Buon compleanno, SunliteGirl!

  
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