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Autore: ichigo_sakura    13/07/2013    6 recensioni
Salve a tutti! Questa FF parla di, ovviamente, Raf e Sulfus! Già, questa storia racconta di come trascorreranno la nostra coppietta il secondo anno di scuola! Cosa succederà? riusciranno a continuare la loro storia in segreto... oppure il loro amore verrà messo alla prova da qualcosa... o da qualcuno? Ma sopratutto "come" trascorreranno l'anno? Beh, insomma: Nuovo anno, nuovi terreni, nuovi amori e nuova storia!! ^^
(è la mia prima FF su Angel's Friends quindi mi piacerebbe avere tanti pareri, ma siate clementi!! ^//^")
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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* Prologo del capitolo *
Eppure non avevo mai fatto nulla per indurlo a credere quello che aveva creduto. E allora perché ero lì…? O, quantomeno, perché noi eravamo lì? Beh, trovarci a scuola non era strano ma Sulfus, un Sulfus che mi sbraitava contro… beh, quello lo era eccome.
-E allora, lo ammetti?- mi strillò contro gesticolando.
-No. Che cosa dovrei ammettere?-
-Mi stai prendendo per il culo?!- urlò lui afferrandomi il polso con una violenza tale da obbligarmi a emettere un gemito di dolore.
-Smettila Sulfus! Ci sentono tutti- eravamo in classe quel lunedì, tutto procedeva nel più normale dei modi, apparte…
 
* Quel mattino *
-Uff… si torna già a scuola, è incredibile quanto il tempo passi veloce con gli amici!- cantilenò Uriè prendendo la sua borsa e mettendosela a tracolla.
-Già- convenni io, ed ero sincera… solo che volevo anche tornare a essere terrena, per continuare a fare il mio dovere di custode… e per stare con Sulfus, soprattutto.
-Oh, vieni qui!- esclamò Uriè venendomi in contro a braccia aperte, accogliendomi in un lungo e caloroso abbraccio.
-Grazie- dissi io sorridendole e stampandole un bacio sulla guancia.
-Ci vediamo in giro… forse…- continuai staccandomi e prendendo il mio zainetto celeste.
-Si, di sicuro!- annuii in lontananza mentre finiva di prepararsi.
Scesi le scale piano, accidiosa, trovandomi di colpo in strada con i rumori delle macchine che passavano a tutta velocità per le vie abitate…
Ed eccolo lì, fuori dal mio appartamento ad aspettarmi. Come sempre.
-Buon mattino… Angelo mio- disse lui venendomi incontro protendendo le braccia verso le mie e intrecciando le nostre dita. Le portò all’altezza delle sue labbra e, una alla volta, baciò tutte le nocchie con una dolcezza disarmante, ma anche con un accenno di malizia nei suoi occhi ambrati.
-Buon mattino…- dissi io arrossendo leggermente e strusciando la mia fronte contro la sua come un gattino.
-Devi prendere qualcosa?- mi chiese lui staccandosi giusto il tempo di guardarmi negli occhi.
-Mm… beh, in realtà volevo fare colazione- dissi io e, quasi a comando, il mio stomaco brontolò.
-Haha, okay. Ti accompagno su, vieni- disse lui aprendomi la porta e facendomi passare, per poi scivolare dietro di me con passo felpato, prima che la porta automatica si chiudesse.
 
-Okay…- cominciai io imbarazzata.
-Avevi detto che mi avresti accompagnata, non che mi avresti preparato tu la colazione!- seduta al tavolo osservavo la schiena di Sulfus che si muoveva. Le braccia aggiungevano, frenetiche, ingredienti alla pastella compatta e grumosa.
-Io non ho mai detto che non te l’avrei preparata, però!- esclamò lui e lo capii, anche se era girato di spalle, che stava sorridendo.
Sbuffai scherzosamente –Almeno mi puoi dire cosa stai facendo?- chiesi cercando di sbirciare.
-Hei, stai lì al tuo posto!- mi disse voltandosi e sventolandomi una mano davanti agli occhi.
-Dovrai aspettare ancora dieci minuti…-
-Mm… ok-
Infilò l’impasto in dei piccoli contenitori che poi mise in forno. Dopo dieci minuti precisi li tirò fuori e, assieme a una tazza di latte caldo, me ne offrì un paio.
-Sono muffin!- esclamai addentandone uno.
-Al cioccolato bianco e alle fragole! Sono squisiti! Ma dove hai imparato, Sulfus?- lui sorrise rubandomene un pezzetto da quello che tenevo in mano, sporgendosi a tal punto sul tavolo, e vicino a me, che i suoi capelli mi solleticarono il naso.
-Che ci vuoi fare… talento?- fece sarcastico mandando giù il boccone.
-Ma smett… Ha! Dobbiamo andare, è tardissimo!!!!- sbottai alzandomi di colpo dalla sedia facendola stridere sul pavimento. Afferrai l’ultimo muffin sulla tavola e lo misi in un sacchetto di carta, mentre con l’altra mano trascinavo Sulfus.
-Dai, Angelo! Sono stato così bravo oggi… potresti chiudere un occhio sulla mia frequenza a scuola!- disse supplichevole sfoderando due occhi dolcissimi.
-Neanche per sogno!- dissi io scuotendo la testa.
-C’ho provato-
 
-Raf!- Sulfus mi stava chiamando da in cima alle scale del secondo piano della Golden School.
-Si, cosa c’è?- chiesi sorridendogli e tendendogli la mano. Lui la prese e mi tirò a se con forza.
-Mi aspetti qui? Devo prendere una cosa...- sorrise passandomi una mano nei capelli.
-…Ma torno subito…- sussurrò poi al mio orecchio, sfiorandolo col naso.
-Mmm… non sarà un altro modo per marinare le lezioni, vero?- chiesi corrucciando la fronte.
-No, no! Tranquilla: sarò qui prima dell’inizio della lezione… o, comunque, prima che sia finita!- rise poi dandomi le spalle.
-Che stupido…- dissi a bassa voce quasi come fosse un rimprovero.
Continuai a camminare per il corridoio fino ad arrivare alla mia classe. La maggior parte degli studenti era già dentro, forse perché le giornate si facevano man mano più fredde, nonostante fosse ancora settembre, oppure, più semplicemente, perché non avevano nulla di meglio da fare.
Entrata in classe mi scontrai rumorosamente con qualcosa di caldo e morbido.
-Raf!- Gli occhi profondi di Gabi mi squadravano dalla testa ai piedi, in cerca di qualcosa che non andasse.
-stai bene?- chiese in fine.
-Hum, si. Sto bene- dissi alzando lo sguardo e massaggiandomi la testa, anche se non mi ero fatta nulla.
-Hei, aspetta! Gabi!- realizzai poi.
-Che diavolo ci fai qui? Non dovevi solo… sorvegliarci? Cosa ci fai qui a scuola… come… come, cosa sei, si può sapere?- chiesi io bisbigliando, quando notai che avevo attirato l’attenzione un po’ di tutti.
-Sono un supplente… e si, io sto sorvegliando te- disse lui aiutandomi a sistemarmi.
-Non era questo quello che mi avevi det…- dissi io accigliata e… si, arrabbiata.
-Hei, Chérie!- Una voce calda e profonda m’interruppe.
-Roberto, ciao…- sussurrai io osservando la figura tutta vestita di nero che mi si presentava davanti. I suoi occhi, uno diverso dall’altro, mi guardavano in modo differente: quello nero aveva uno sguardo indagatore, quasi gli dovessi qualcosa, mentre quello azzurro mi guardava come se fosse la prima volta che mi vedeva, con sincera curiosità. Era inquietante, perché in fondo, appartenevano allo stesso viso.
-Ciao… Conosci il nuovo prof.?- chiese senza però staccare gli occhi da quelli da Gabi.
-Io… hem, io…-
-Si, ero il professore di cattedra nella sua vecchia scuola. Mi è, però, sfuggito il tuo nome… tu sei?-
-Ro-ber-to!- disse puntandosi un dito contro e sfoggiando un sorriso sarcastico e sfacciato… voleva già cacciarsi nei guai?
-Ha, si! Quello sulla quale il vecchio professore mi ha lasciato un intero libro di annotazioni sotto il nome… mi pare di: “come tenere a bada il più asino della scuola”- a quel punto Roberto si zittì e fece scorrere il suo sguardo su di me: non appena m’accorsi di essere ancora avvinghiata a Gabi, mi staccai immediatamente e feci qualche passo indietro.
-Sta scherzando!- dissi io ridendo falsamente (penso se ne siano accorti, non sono poi un gran ché a sistemare le situazioni imbarazzanti)
-Devi sapere… che anche nella vecchia scuola faceva battute di questo genere, bisogna solo capirlo! Vero Gab… cioè, Professore?- vedendo che lui non rispondeva gli piantai un tacco a spillo nel piede facendolo gemere di dolore.
-Hm! Sì, ha ragione!- disse lui.
-Sarà… ci si vede, Raf- disse prima di voltarsi.
-Mi scusi Prof.- dissi io appena si fu un attimo allontanato, ma ancora a portata d’orecchio.
-Posso chiederle di scambiare due parole in privato con lei prima dell’inizio della lezione?-
-Certo, Raffaela. Vieni, parliamo in corridoio- disse lui poggiandomi una mano sulla spalla e spingendomi leggermente fuori.
-Ma si può sapere perché l’hai fatto?- dissi appena la porta si chiuse alle sue spalle.
-Fatto che?-
-Hai umiliato Roberto, il mio terreno, perché?- dissi mettendomi le mani tra i capelli.
-Non mi piaceva… come ti fissava…-
-E per questo ti comporti così? Lui è mia giurisdizione: come si comporta con me non ti deve interessare!- urlai. Ma me ne pentii quasi subito, non appena vidi accendersi i suoi occhi di qualcosa di molto vicino alla rabbia, ma non lo seppi definire.
-Ha, beh! Hai ragione, in effetti non è di lui che mi dovrei preoccupare, ma di quel diavolo!- urlò a sua volta.
-Quello con la quale, a quanto pare, te la stai spassando alla grande!- questa volta la sua voce era più bassa, quasi un sussurro.
-C-cosa? E chi te lo avrebbe detto questo?!- dissi io imbarazzatissima, possibile che lui sapesse quello che era successo quel sabato?
-Secondo te perché sono qui? Se non ci fosse stato il ben che minimo dubbio che voi due steste facendo… qualcosa, io non sarei venuto, ti pare?- disse lui quasi con fare… violento.
-Smettila! Tra me e Sulfus…- feci una breve pausa e presi un profondo respiro.
 
***
 

-Tra me e Sulfus… Non c’è proprio niente! In questa settimana non è successo nulla, n-non credo neppure più… di amarlo!-
Ero appena tornato. Stavo salendo le scale, svogliato come sempre, ma sentire quelle parole mi mise una rabbia addosso che avrei potuto… beh, non lo so. Ma ero incazzato nero.
-Ma fammi il piacere!- disse quell’insulsa sottospecie di angelo dagli occhi verdi.
-No. Devi credermi, e adesso, se non ti dispia…-
-Si, mi dispiace!- la interruppe lui. Io rimasi lì, fermo ad ascoltare. Non era da me, eppure non volevo intervenire, volevo sentire quello che dicevano, così da avere più scuse per spaccargli il culo.
-Non credo a una sola parola di quello che hai detto: voi due vi amate ancora, e state continuamente infrangendo il V.E.T.O!-
-Ha! Non c’entra nulla il V.E.T.O! Noi siamo terreni, ora. E poi ti ho già detto che non lo amo più!- disse lei ad alta voce, ma poi si calmò. Fece un profondo respiro e cominciò a sussurrare, dovetti sforzarmi molto per capire quello che diceva.
-Probabilmente… la vicinanza, ci ha… anzi, mi ha fatto capire che non è la persona adatta a me. È soltanto unostupido Devil. Appena prenderò l’Aureola Radiante e supererò lo Stage, sarà tutto finito, non dovrò più vederlo. Mi dimenticherò subito di lui. Quindi non temere, andrà tutto bene, ma tu non devi più proferire parola a riguardo, né tantomeno starmi così appiccicato: so gestire la situazione-
-Mmm…- fece lui indeciso.
-Mi fido-
 
***

 
Okay, ero riuscita a cavarmela piuttosto facilmente…  se non fosse stato per il fatto di mentire, mentire era difficile. Lo odio.
-Uff…- sbuffai teatralmente ritornando in classe. Erano le otto e un quarto. Ma dov’era finito Sulfus?
Clap, clap
Da lontano mi giunse un leggero applauso. All’inizio non pensai che fosse rivolto a me e non ci badai, ma quando fu arrivato praticamente al mio orecchio, alzai lo sguardo.
Sulfus mi applaudiva sarcastico, ma quando lo guardai in faccia il suo volto era tutt’altro che felice. Anzi, era livido di rabbia.
-Sulfus, ma che cosa c’è? Cos’è successo?- gli chiesi alzandomi in piedi. La mia mano corse spontaneamente al suo volto, per accarezzarlo, consolarlo, ma fu scacciata in malo modo prima che potessi anche solo sfiorarlo.
-Non mi toccare!- disse acido.
-Sai benissimo cos’è successo! Dopotutto, se sono solo uno stupido Devil, puoi anche starmi alla larga!- continuò lui. Giurai che nel suo sguardo ambrato ci fosse un tocco di rosso, come se stessero andando a fuoco.
-Ma di cosa stai parlan… aspetta! Tu hai…- dissi io portandomi una mano alla bocca. Aveva sentito tutto.
-E allora, lo ammetti?-
-No. Che cosa dovrei ammettere?-
-Mi stai prendendo per il culo?-
-Smettila Sulfus! Ci sentono tutti…-
-Sulfus, devi credermi, qualsiasi cosa tu abbia sentito…-
-Ma piantala!- m’interruppe lui.
-Credevo di essere io il diavolo qui- disse lui. Il suo sguardo divenne così triste che sentii chiaramente il mio cuore andare in mille pezzi.
-Credevo… sì, credevo che tu fossi un angelo. L’Angelo venuto per salvare il mio cuore corrotto… sceso per amarmi…- fece un’altra breve pausa e si girò dandomi le spalle.
-Mi devo essere sbagliato- concluse poi facendo qualche passo verso la cattedra, dove ad attenderlo c’era Gabi.
-Sai- esordì Sulfus.
-Mi ero preparato: quando saresti stato terreno ti avrei spaccato il culo. Forse ero invidioso di te… perché sei un angelo, perché sareste potuti stare assieme senza problemi… ma mi sbagliavo. Sei un verme subdolo a tal punto da farla in barba al peggiore dei Devil. In realtà mi fai una gran pietà. Non ne vale proprio la pena, di sporcarsi le mani con uno come te-.
Non riuscii a vederlo in volto, ma anche di spalle, riuscivo a percepire lo stesso sentimento che provavo io in quel momento: disperazione. Si, Sulfus era disperato, e affranto. Proprio come me.
Gabi, invece, era sbigottito. Rimase per un po’ a bocca aperta dopo che Sulfus se ne fu uscito sbattendo la porta e poi cominciò con la sua “lezione” come se nulla fosse.
Proprio in quel momento, io, notai un bigliettino tutto colorato a pochi passi dal mio banco. Era tutto stropicciato, doveva essere stato tenuto in tasca per un po’. Lo scartocciai.
 
BALLO D’INIZIO ANNO!!!!
Tema: Il Regno di Re Artù
21 settembre 2013
A partire dalle 20.30
 
P.S. è TASSATIVAMENTE obbligatorio indossare maschere.
Ma quello che mi stupii non fu propriamente il biglietto del ballo, ma quello che era stato appuntato al di sopra.
 
Scommetto che sarai la più bella Ginevra che Camelot abbia mai visto. Mi concederesti l’onore di essere il tu re Artù?
Sulfus
 
 
 

 
 
Ciaooo!!!!
Le cose cominciano a complicarsi un po’ per la nostra coppietta, vero? Sulfus la voleva invitare al ballo prima che scoprisse che la sua Raf aveva mentito a Gabi sul fatto di aver mentito a lui ( O.o a volte mi stupisco pure io della mia stupidità) comunque, cosa ne pensate??? Mi raccomando recensite, come al solito: positivo, negativo e neutro vanno tutti bene, ormai mi conoscete!!! Anche chi non si è mai fatto sentire, si faccia avanti! A me non fa altro che piacere ricevere tanti suggerimenti o consigli… o, beh, se ci sono, apprezzamenti!!!
Un bacione a tutti!!!!
Icchy <3
P. S. Per il disegno, ho deciso di fare una mini storia a vignette. Se vi piacciono così le illustrazioni le farò più spesso (se non vi piacciono torno a quelle normali)! Ha, poi ho notato solo ora che ho messo le vignette (come nei manga originali) ordinate da destra verso sinistra. Scusate,  abitudine ^^
 

 

  
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