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Autore: Imyoursproudlyso    13/07/2013    0 recensioni
Possono dei ragazzi intelligenti e pieni di loro aiutare a cambiare una ragazza apparentemente senza futuro e guidarla in un percorso?
#finchel #ziam e accenni #brittana #quick pochissima #larry
Genere: Drammatico, Fluff, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Finn Hudson, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana, Finn/Rachel, Puck/Quinn
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L'ultimo giorno di scuola era finalmente arrivato, segnando la fine di un anno scolastico.
Durante quell'anno qualcuno si era impegnato di più, qualcuno di meno. C'erano state bocciature, c'erano state insufficienze recuperate all'ultimo momento e c'erano stati i diplomandi che aspettavano quel giorno ormai dal primo.
Ed era arrivato, era arrivato più presto del solito. Lasciando tutti un po' con l'amaro in bocca.
Ora avrebbero preso tutti un cammino differente, si sarebbero persi di vista, avrebbero cambiato professori oppure si sarebbero subito approcciati alla vita lavorativa, andando a fortuna. Altri, sarebbero andati fuori dall'Ohio per cercare un ambiente meno opprimente per i loro sogni, per farli volare in alto e realizzare tutto ciò che avevano in mente, avendo successo nella vita come un po' tutti desiderano.
Zayn indossò la toga rossa e mise il cappello dello stesso colore, quello strano abbigliamento lo faceva sentire parecchio nervoso, ce l'aveva fatta, si stava per diplomare e lasciare quel posto pidocchioso con un pezzo di carta in mano. Non avrebbe mai immaginato quanto gli aiuti petulanti di Rachel e Liam l'avrebbero aiutato ad andare avanti, a crescere e lasciare il disperato bisogno di attirare l'attenzione da parte.
In quei piccoli momenti in cui aveva capito che aveva persone fantastiche al suo fianco e che non sarebbe servito a niente esporsi per farsi notare da sua madre, lei non sarebbe più tornata, non l'avrebbe più cercato, non avrebbe più pensato alla sua famiglia e poco gli importava. Non gli interessava più perchè il suo punto di riferimento femminile lo aveva trovato in una persona più vicina a lui, una ragazza che era cresciuta con lui solo in quel vero periodo: Rachel.
Non l'avrebbe mai ringraziata abbastanza per quello che faceva per lui, per tutte le notte insonni per studiare, le urlate perchè non gli entrava niente in testa e perchè non aveva voglia di studiare, il fatto di preferire una sigaretta ad un libro o una festa ad uno studio intensivo, non sarebbe mai stato in grado di restituire un favore così grande ma ci stava provando giorno per giorno.
Si guardò allo specchio del bagno della scuola e sospirò, chissà cosa avrebbe pensato suo padre a vederlo sul palco dopo aver pronunciato il suo nome.
Sarebbe stato orgoglioso? Fiero? Il suo viso sarebbe stato attraversato da un vero e proprio sorriso, sorriso che sembrava aver perso quando sua madre aveva li aveva abbandonati?
E le sue sorelle? Lo avrebbero guardato a testa alta? Anche loro sorridendo e forse commuovendosi per i suoi successi? Anzi, per il suo primo e vero successo?
Fu interrotto da quei pensieri grazie a dei passi e un ragazzo che si posizionò proprio al suo fianco. -”Come siamo belli.”-.
-”Tu di più.”-disse, lui, avvicinandosi e baciando un Liam nervoso e felice.
-”Ce l'abbiamo fatta.”-affermò il castano staccandosi e cingendo i fianchi di Zayn con le sue mani. -”Insieme.”-.
Il moro annullò ancora una volta le distanze, entrambi con quel tessuto addosso si sentivano completi, si sentivano realizzati. Aveva appena raggiunto uno degli obiettivi più importanti della vita di un uomo, avevano raggiunto una delle cose che Santana non era riuscita a fare e ne avrebbero fatte altre.
Rimasero incollati uno all'altro per qualche minuto, le bocche vogliose in cerca dell'altro, l'amore nell'aria, la semplicità e la dolcezza in quei movimenti che ormai facevano parte di un noi, un noi tanto voluto e desiderato da tutti e due.
-”Ragazzi, la cerimonia sta per iniziare.”-disse Louis aprendo la porta e facendo spuntare i suoi capelli castani disordinati sotto il copricapo rosso e gli occhi curiosi azzurri come il mare.
-”Mmmh, arriviamo.”-mugugnò Liam continuando a baciare il suo ragazzo prima di abbandonare quel contatto e iniziarne uno nuovo: si presero per mano. Intrecciarono le loro dita alla perfezione e quasi erano invisibili a causa della lunghezza delle maniche della toga.
Si incamminarono in un silenzio religioso e trovarono il loro gruppo ad attenderli, in piedi, nel corridoio principale.
Ce l'avevano fatta tutti, anche chi si pensava che non ce l'avrebbe fatta è passato, avrebbero condiviso quel ricordo tutti insieme, nessuno escluso. In quel momento tutti erano un solo corpo, una sola anima e una sola emozione.
Si sorrisero, senza aprire bocca e cominciando a camminare prima di posizionarsi dietro la tenda.
Finn e Puck corsero verso il palco e presero in mano gli strumenti. Il preside aveva chiesto a qualcuno di cantare durante la consegna e loro si erano proposti con tranquillità, come se fossero due vecchi amici di infanzia.
Puck cominciò a suonare la chitarra e intonare le prime note della canzone.
I had a friend was a big baseball player back in highschool. He could throw that speedball by ya, make you look like a fool.
Finn lo guardò complice, sorridendo e raggiungendolo con la voce e con la batteria.
Nel frattempo il preside Figgins prese il microfono, guardando la folla. -”Niall Horan.”-.
Il biondino, sentendosi nominare, spuntò da dietro alle quinte con un sorriso smagliando afferrando il pezzo di carta e sventolandolo in alto.
We went back inside, sat down, had a few drinks, but all we kept talking about glory days, yeah they'll pass you by.
-”Brittany Pierce.”-pronunciò ancora l'uomo, la biondina uscì, fece un passo di danza per poi prendere al volo il diploma e fare un inchino.
There's this that lives up the block, back in school she could turn all the boys heads. Sometimes on Friday I'll stop by and have a few drinks after she put her kids to bed.
-”Liam Payne.”-e a quel nome il ragazzo spuntò, tremolante e prese la carta. Guardò verso il pubblico e notò tutta la sua famiglia a sostenerlo.
We just sit around talkin about the old times, she says when she feels like crying she starts laughing thinking about glory days.
Zayn guardò verso Rachel e la vide attraversare tutto il palco e contenere le lacrime di gioia per il traguardo raggiunto, Quinn la seguì dopo poco con la sua solita grazia e il suo solito temperamento mite, Louis e Harry dopo la biondina e ringraziarono tutti il preside, con cui avevano preso uno strano rapporto di amicizia finale.
Spostò un po' la tenda, fissando le scalinate e riconoscendo la sua famiglia stretta e compatta. Tutti ad aspettare che lui attraversasse il palco, tutti schiacciati ed emozionati che seguivano con il capo la musica che continuava ad inondare la sala.
-”Zayn Malik.”-si sentì quasi morire e una piccola spinta da altri diplomandi, riuscendo a spuntare e causando un applauso infinito verso di lui.
Prese il diploma e vide due minuti dopo Puck fare lo stesso, seguito da Finn che aveva abbandonato la batteria ma non aveva smesso di cantare.
Glory days, yeah, they're gone bad. Glory days, ah, he ain't never had.
I due intonarono le ultime note e si misero al fianco del gruppo che era riunito in un abbraccio. Poi tutti i diplomandi si disposero in due file, sorridenti, con ancora in testa la melodia che avrebbero portato nel cuore per sempre.
-”E questa è la classe del McKinley del 2013.”-terminò Figgins indicando loro al pubblico ed essere acclamati da quest'ultimi con un applauso.
Zayn imitò tutti lanciando il suo cappello rosso in aria e voltandosi verso Liam. -”Liam, Liam! Ti amo, grazie di tutto.”-urlò.
Il castano lo abbracciò fortissimo, presi dal momento e si baciarono. -”Anche io, Zayn! Ce l'abbiamo fatta!”-.
E con le urla in testa, sulle labbra il sapore delle labbra di Liam, Zayn si era appena diplomato.
 
 
Finn corse verso la stazione, era ancora un po' intorpidito dalla giornata appena passata. Il giorno del diploma era una grande rogna, non aveva fatto che sognare quel giorno per tutta la sua vita e poi si era ritrovato con la gola secca per le note che aveva intonato, un malditesta assurdo perchè la sua batteria era vicinissima alle casse e le labbra screpolate per i baci continui che aveva scambiato con Rachel.
Nonostante quelle strane sensazioni, era piuttosto triste.
Stava lasciando il luogo che l'aveva visto trasformarsi in un ragazzo patito per lo sport per un uomo formato e ancora pazzo per il football.
Cercò di sorrise ma non ci riuscì perchè il luogo per cui stava correndo non lo rassicurava, Liam e Zayn sarebbero partiti insieme verso New York e avrebbero studiato lì in un appartamento, Liam al college e Zayn avrebbe trovato un lavoretto da fare prima di capire cosa realmente voleva farne della sua vita.
Arrivò, finalmente, raggiungendo a passi lenti il gruppo che si era voltato tutto verso di lui.
Sperava di rallentare i tempi diminuendo l'andamento ma alla fine li raggiunse, con un sorriso spento e baciando Rachel con un trolley rosa al suo fianco.
Quel giorno indossava un basco rosso sulla frangia e un cappotto dello stesso colore fino alle ginocchia, aperto, facendo intravedere il vestito sotto, le calze bianche fino al ginocchio e le scarpe col tacco nere.
All'inizio non capì, non capiva perchè Rachel si era vestita in quel modo quando dovevano solo accompagnare Liam e Zayn. Poi si guardò attorno e vide la coppia senza alcuna borsa, l'unica valigia era quella di Rachel o almeno così suppose.
-”C-cosa succede?”-domandò balbettando e portandosi una mano sulla bocca.
-”Finn, mi dispiace. Devo partire a New York, devo andare lì. Ho scritto qualche canzone mia, ho capito cosa devo fare nella vita: ricordare Santana in tutti i modi possibili. Devo trasmettere al mondo quello che lei ha trasmesso a me, devo farlo.”-rispose la moretta.
Finn la guardò, non riusciva a capire perchè quello stava succedendo proprio a lui, perchè stava vedendo salire su un treno l'unica ragazza che veramente aveva voluto in vita sua anche più di Quinn, non riusciva a collegare i neuroni per spiegarsi il perchè Rachel non gli avesse detto niente della sua partenza.
-”Perchè? Perchè non mi hai detto nulla?”-sputò fuori, quasi urlando, con rabbia, disprezzo.
La sua ragazza non si piegò a quegli sguardi pieni di odio e gli accarezzò la guancia. -”Se dobbiamo stare insieme, staremo insieme.”-.
-”Io voglio sapere perchè mi lasci!”-.
-”Perchè non mi avresti lasciato partire da sola, è un viaggio che devo fare da sola, senza nessuno, ti prego accettalo.”-terminò Rachel prima di baciarlo per un tempo prolungato e abbracciare tutti altri del gruppo.
Afferrò il trolley rosa e salì sul treno.
Finn la guardò dal marciapiede, fissò il viso rosso provato dalle lacrime, i singhiozzi appena accennati, gli occhi tristi rivolti verso di loro e verso di lui in particolare.
Il mezzo cominciò a prendere velocità e il ragazzo cominciò a correre, gli occhi ancora puntati sul vagone dove era seduta Rachel.
Poi dovette fermarsi e cadde a terra, sfinito e osservò per l'ultima volta il treno che ormai era lontano.
Lo stesso treno in cui all'interno c'era la sua anima gemella, la sua ragazza, la sua Rachel.
E forse era vero quello che diceva, forse era vero che se dovevano stare insieme si sarebbero trovati nonostante tutto, era vero che lo avrebbero fatto perchè erano destinati a usufruire uno della compagnia dell'altro.
Si sarebbero amati, sposati e avrebbero messo su famiglia a New York.
Non alzò il viso, non parlò, non riuscì ad avere la forza nemmeno di alzarsi. Rimase con gli occhi verso il basso, provato, deluso, triste e aiutato dai suoi amici.
Ma Finn sentiva di non esistere più, sentiva che una parte di lui era scomparsa per sempre e non sarebbe più tornata per molto tempo.
Un pezzo del suo cuore se n'erano andati prima con Santana e poi con Rachel, in un anno aveva perso due persone care, non tutte e due allo stesso modo ma le aveva perse, erano svanite nel nulla, erano scomparse e nessuna delle due avrebbe mai più messo piede nella sua vita.
Mai più.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Due anni dopo.
Rachel stese gli ultimi panni, godendosi del sole e dell'effetto risanante che aveva sulla sua pelle.
Salutò la sua vicina che, come lei, stava svolgendo le faccende di primavera e e sorrise, cordiale.
-”Allora, Rachel, come va al locale?”-domandò la ragazza con i capelli rossi, gli occhi verdi e grandi che luccicavano dalla curiosità, le luntiggini rese ancora più evidenti dai raggi solari, era radiosa, era di una bellezza così strana che poteva far rabbrividire, la stranezza del suo bellissimo aspetto era dovuta alla sua carnagione e il suo corpo, il colorito era troppo chiaro per una persona normale e il fisico troppo magro, quasi costitutito completamente da ossa.
-”Piuttosto bene, sono riuscita a comprarlo.”-rispose la moretta, appoggiandosi alla sua ringhiera e osservando ancora la vicina mentre bloccava un pezzo di stoffa con una molletta.
-”E i ragazzi?”-insistette l'altra per raccogliere più informazioni possibili.
-”Jenna, lo sai che non ho un ragazzo da...”-cominciò a dire prima di notare che la ragazza rossiccia stava terminando la frase per lei.
-”Da quando hai preso il diploma. Lo so. Me lo dici sempre ma non ti sembra giusto lasciarti quella faccenda alle spalle e trovare qualcuno più per te?”-Jenna sorrise, forse accorgendosi della durezza delle sue parole.
Rachel la salutò e rientrò nel suo appartamento, affondando il suo corpo esile su una poltrona.
In quei due anni erano cambiate tantissime cose, lei era andata a New York, aveva cominciato a lavorare in un locale e poi ci aveva cantato, un pezzo grosso l'aveva notata e aveva inciso il suo pezzo, poi l'album e infine aveva registrato il suo video. Raggiunti i soldi necessari aveva comprato il bar, lo aveva comprato perchè se no sarebbe stato reso in poltiglia e lei doveva qualcosa all'ex proprietario. Aveva continuato a fare musica, dedicando quasi tutte le sue canzoni o a Santana o a Finn, facendo continui riferimenti alla sua vita passata e a tutto ciò di schifoso in cui si era messa in mezzo durante il liceo.
Ormai quella era vita passata, era tutto passato come lo erano Santana e Finn. Ma non erano del tutto scomparsi dalla sua vita, il suo cuore ancora batteva se ripensava ai momenti con il ragazzo e sorrideva se le venivano in mente le battutacce di Santana durante i momenti meno opportuni.
Sorrise, ancora sulla poltrona, e prese un foglio dove cominciò a scrivere qualcosa.
Lei era così, quando si lasciava andare ai ricordi, prendeva un foglio e scriveva. Scriveva tutto quello che l'affliggeva, non aveva paura di sembrare autentica perchè era, forse, proprio per quello che aveva cominciato a prendere il successo, assaporandolo piano.
In più, abitava in quel localetto minivano perchè non voleva essere scoperta dai paparazzi, voleva ancora godersi dei momenti di intimità e di tranquillità.
Voleva ancora sentirsi normale anche se non lo era più da un pezzo.
Il campello la fece spaventare e la mina della matita tracciò un segno non previsto.
Rachel sbuffò e guardò dallo spioncino un gruppo di ragazzi.
Spalancò la porta e li vide tutti quanti. Erano tutti lì, dopo due anni che ancora si ricordavano di lei.
-”Non mi dire che il successo non ti fa parlare con i tuoi migliori amici!”-esclamò una testa mora, facendosi spazio e abbracciandola calorosa.
-”Zayn? Ma che ci fate qui?”-domandò incredula, stringendo uno ad uno e facendoli accomodare.
-”Liam e Zayn alla fine si sono trasferiti davvero qui, Quinn e me siamo appena approdate a New York direttamente da Yale, Niall dalla NYU e Finn è tornato qualche giorno fa dal servizio militare.”-annunciò Brittany sorridendo e facendo un inchino solenne in compagnia dell'altra ragazza presente in stanza, oltre Rachel.
-”Puck è al college, per prendere l'attestato di insegnante e noi due abbiamo appena iniziato una piccola attività in centro.”-spiegò, invece, Louis indicando Harry e giustificando l'assenza di Puck.
-”Chi l'avrebbe mai detto.”-disse più a Finn che agli altri.
Trovarseli tutti lì era un'emozione unica, indescrivibile, enorme ma ancora più impossibile da tradurre a parole era la presenza di Finn nel suo piccolo appartamentino in periferia di New York.
Sorrise e lo guardò. -”Mi hai trovata.”-.
-”Lo avevi detto che se dovevamo finire insieme, sarebbe stato così.”-rispose Finn scoppiando a ridere.
Rachel si sedette e incoraggiò i suoi amici di fare lo stesso. -”Buffo che siamo ancora una volta tutti insieme.”-.
-”E lo saremo sempre.”-cantilenò Quinn, facendo sorridere tutti.

 

 

 

E ancora una volta ciao! Allora questo è il capitolo conclusivo *me triste*.
Come potete vedere dal titolo c'è il diploma, tutti si amano e si adorano e c'è una scena Finchel straziante çç
Btw, due anni dopo si rincontrano e rimangono insieme per sempre!
Detto sinceramente volevo farla finire male ma poi una mia amica mi ha minacciato di uccidermi ahahaah!
Comunque sia, volevo precisare che le parti in corsivo nella prima parte sono di una canzone, ovvero Glory Days che è cantata nella 3x22 di Glee davvero da Puck e Finn e la potete trovare qui --->http://www.youtube.com/watch?v=WG4JavPvsFE

Ringrazio chi ha letto e chi continuerà a seguire la mia storia, siete fantastici çç 
Voglio dedicare la storia a due mie amiche: Sabrina e Roberta. Sabrina è la mia migliore amica e le dedico tutte le parti Ziam e invece a Roberta dedico, come sempre, le parti Finchel sperando che piacciano ad entrambe.
Inoltre, volevo dirvi che lunedì pubblicherò la mia nuova long (sforno long da far schifo ahahaahah) interamente ZIAM, quindi chi vorrà leggere è il benvenuto. Con questo vi lascio e vi saluto.
Alla prossima storia♥
  
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