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Autore: SaraRocker    13/07/2013    2 recensioni
primissima drarmione in assoluto da parte mia :)
Draco è in punizione, deve controllare la biblioteca, soprattutto l'ala proibita, ma si presenterà un Hermione ed ecco che tra i due, come sempre nasce una nuova e muta sfida.
Cosa farà Draco pur di "distrarla" dalla vittoria?
Estratto.
-Fallo- fece calmo lui alzando le spalle fingendo indifferenza.
Lei annuì per poi voltarsi verso il pomello.
Sospirò rumorosamente, per poi poggiare la propria mano su di esso, ed in quel momento il Serpeverde iniziò a preoccuparsi.
Si preoccupò di potere perdere quella sorta di sfida che erano andati ad ergere senza una ragione. Perchè? Perchè lo infastidiva tanto la possibilità di dargliela vinta? Pur non essendoci nulla in palio, lui doveva avere ragione, come ogni volta. Come sempre. Eppure lei aveva smesso di tremare ed aveva cominciato a roteare il pomello.
Doveva fermarla. Non poteva permetterle di farcela tanto facilmente, di batterlo in quella sorta di patetica sfida in cui si erano cimentati. Sì, perchè era solo che patetica.
Patetica era la sfida e ciò che stavano facendo.
Quanto non potessero sopportare una vittoria per l'altro.
E quella di lei era tanto vicina che un dannato sorriso era andato a disegnarsi sul
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Era finito nuovamente in punizione!
Lui, lui che cercava ad ogni modo di essere uno studente perfetto solo ed esclusivamente per essere apprezzato da altri oltre un paio di patetici seguaci, era stato obbligato a seguire una  detenzione.
Tutto a causa dello sfregiato, quell'insopportabile ragazzo, il famosissimo Harry Potter, quella stella che aveva salvato il mondo senza nemeno sapere come. Odiava il suo modo di atteggiarsi a perfetto, gentilissimo e umile ragazzino quale era. Cresciuto da una famiglia di luridi babbani e mandato nell'omonimo istituto per gentile concessione di Albus Silente, che stravedeva per lui, e neppure segretamente.
Probabilmente era invidioso di lui; di come lo amassero, di come fosse al centro dell'attenzione del mondo pur essendo vissuto in modo patetico per undici anni, mentre lui Draco Malfoy, era vissuto nel lusso, in una famosissima villa, la sua tenuta, conosciuta in tutto il Mondo Magico, ed era popolare anch'esso, certo, ma per voci ben meno nobili rispetto al signor Potter.
Storse la bocca infastidito. Non aveva problemi ad ammettere questa sua invidia, purchè l'ammettesse esclusivamente a se stesso.
Era malvisto a causa di una famiglia con un passato e un presente disgustoso. Mangiamorte e assassini, altro non erano. E lui, pur di apparire perfetto al padre, fingeva anche di ammirare le sue disgustose e passate azioni.
Quel pomeriggio aveva intavolato una sin troppo accesa discussione con il ragazzo e i suoi due amichetti: Wisley e la mezzosangue. Questi ultimi però, non si erano lasciati travolgere come lui e Potter, che erano stati mandati in punizione, fortunatamente in luoghi differenti.
Lo sfregiato doveva andare in perlustrazione con Hagrid per la foresta, e la cosa che più infastidiva Draco era che per l'altro ragazzo, quella, poteva parirgli solo che una passeggiata di divertimento visto quanto stravedeva per il guardiacaccia.
Lui invece, il nobile serpeverde, era stato costretto a rimanere per tutta la notte a guardia della biblioteca, sostituendo così l'inquietante secondino che era Gazza.
Doveva stare in particolare attento che nessuno andasse a sbirciare nella sezione proibita, in quanto era spesso accaduto che studenti si fossero introdotti lì per quell'unico fine.
Sorrise; per lo meno a differenza di Potter, lui non era costretto a rimanere all'esterno dove le temperature erano andate con il farsi più rigide.
 
L'ala di libero accesso era completamente illuminata, seppure nessuno stesse studiando o cercando eventuali libri. Se ne erano tutti andati poco prima del coprifuoco.
Aveva fatto una breve ronda per controllare non ci fosse più nessuno, per poi sedersi su una sedia stanco e annoiato, poggiando i piedi accavallati sopra la scrivania di fronte, mentre si rigirava la bacchetta tra le mani facendola roteare tra le proprie lunghe ed affusolate dita.
Non si avvertiva alcun suono, il ragazzo era inghiottito nel completo silenzio.
In effetti, la sua detenzione risultava davvero patetica e la sola noia che ne era risultata era il fatto che dovesse rimanere sveglio a non fare nulla per l'intera notte, mentre augurava con un sorriso strafottente, a Potter, di incontrare qualche spaventosa creatura.
 
Così proseguì la serata, sin che un suono improvviso non risvegliò Draco dai suoi monotoni pensieri.
Si alzò agilmente fermando la bacchetta dal moto che aveva continuato a donargli e puntandola dritta di fronte a sè.
Si mosse lentamente sino all'entrata con passo felpato così da non farsi sentire, per poi nascondersi dietro una colonna, da cui, sporgendosi, vide una ragazza intenta a prelevare dei libri.
Poteva vederla solo di spalle, mentre allungava le proprie braccia in alto intenta a raggiungere un volume sull'ultimo ripiano della libreria.
Una cosa che il ragazzo notò in breve oltre la sua evidente bellezza nel corpo fu la sua incredibile goffaggine.
Dovette mettersi una mano davanti alla bocca per non scoppiare in una fragorosa e denigrante risata, mentre la povera tentava più e più volte di allungarsi come meglio poteva per quanto palesemente inutile fosse. 
Calciò il pavimento frustrata per poi dirigersi verso una sedia. Una sedia, che Draco notò, era incredibilmente vecchia e instabile.
 
Lei la posizionò di fronte allo scaffale che le interessava e anche se intimorita dalla poca sicurezza dell'oggetto, ci salì. In quel modo arrivava perfettamente al volume da lei sin troppo agoniato. Lo afferrò con un allungo di troppo, che fece scivolare la sedia a terra, e che si sarebbe con ogni probabilità portata con sè anche la ragazza, se non fosse stato per il giovane Serpeverde, che con un piccolo, ma rapido scatto, era riuscito a prenderla in braccio prima della rovinosa caduta che le si prospettava.
 
Lei, intimorita dalla possibile evenienza, tirò un sospiro di reale sollievo nel notare delle braccia che la tenevano sollevata dal terreno, e il suo sorriso andò ad allargarsi vedendo che teneva tra le mani il libro che le serviva tanto.
Alzò lo sguardo intenta a ringraziare il suo salvatore, ma rinunciò all'impresa nel vedere chi esso fosse -Malfoy??-
Il serpeverde, al suono di quella voce cambiò completamente espressione: da fiera e orgogliosa per il salvataggio appena compiuto, a disgustata e infastidita -Granger!-
-Lasciami andare stupida serpe!- esclamò lei dandogli deboli pugni sugli avambracci completamente in imbarazzo dalla situazione.
Lui sorrise divertito per poi lasciare con sin troppa ed estranea delicatezza la ragazza.
-Potresti ringraziare, mezzosangue- incalzò il biondo guardandola dall'alto al basso con la sua tipica straffottenza.
-E per cosa scusa?- domandò falsamente con il tono da saputella la rossa.
-Forse perchè ti ho appena salvata? Sei salita su una sedia per...- si bloccò strappandole di mano il maestoso volume rilegato in pelle e leggendone il titolo nonostante le lamentele di lei -Uno stupidissimo libro di erbologia??!!?- 
-E' un enciclopedia... E dovevo leggere il volume successivo- rispose la ragazza in un sorriso denigrante.
-Oh... E non riuscivi a dormire al pensiero di non avere il tuo prezioso libro sulle piante prima di domani?-
-No! E' che- -Non sai che se un prefetto venisse qui, ora, la tua preziosissima carriera da ragazza modello, andrebbe al diavolo?- chiese interrompendola e divertito Malfoy.
-Stupido, la mia casata non perderà punti per una stupida visita alla biblioteca... Non sono certo andata nella sezione proibita!-
Il biondo rimase interdetto, incerto su come rispondere, per poi tornare velocemente con la sua espressione fiera e altezzosa, o meglio solenne -Ahahaha! In effetti, Granger, dubito fortemente ne avresti il coraggio... Intendo, forse sarai brava a parole e incantesimi, ma  il coraggio in sè, ti manca particolarmente- concluse il ragazzo incrociando le braccia sul petto.
Era certo della reazione che avrebbe ottenuto: la Grifonfdoro, colma d'orgoglio come solo quella serpe era, avrebbe reagito con sin troppo ardore, non potendo accettare una simile accusa e a quel punto, usarla sarebbe parso una paseggiata.
-Mi manca il coraggio?! Ah davvero?- incalzò la rossa colpita sul vivo.
-Non devi prendertela tanto mezzosangue, non tutti possono averne-
-A me non manca coraggio!- esclamò ribandendo ciò che prima aveva fatto intenedere implicitamente.
-Lumos!- esclamò facendo apparire sulla punta della propria bacchetta, una piccola sfera luminosa, fatta di luce stessa -Seguimi!- lo incitò poi saccente.
Draco alzò le spalle divertito, seguendola come lei aveva detto. Si stava dirigendo verso la sezione proibita, ma dubitava fortemente ci sarebbe andata.
Era diventata improvvisamente una sfida tra i due, come sempre andava a concludersi un loro incontro, e pur non essendoci nulla in palio, ognuno dei due desiderava troppo ardentemente vincere.
Era qualcosa di viscerale, causato da due ragazzi dall'orgoglio smisurato, pronti a tutto pur di dimostrarsi migliori, ritenendosi appunto tali.
 
Hermione era la strega più intelligente dell'intero istituto e vantava voti oltremodo eccellenti, e lei sapeva che con un semplice volteggio di bacchetta poteva atterrare chiunque.
 
Draco, invece, oltre a vantare una carriera scolastica alla pari della Grifondoro, era ricco, famoso e nobile. Ciò che ogni ragazzo avrebbe voluto essere.
 
L'orgoglio dei due quindi, era un'ovvietà.
 
 
Giunsero di fronte a quella porta, che separa va distintamente le due ale della biblioteca, e Malfoy ancora non aveva parlato, certo che la ragazza non avrebbe mai avuto tale coraggio. Fino ad allora aveva ceduto a Potter compiti ingrati come la perlustrazione di quella zona in momenti di bisogno, perciò non poteva credere nemmeno un istante che avrebbe trovato le forze per aprire quel portone in mogano.
-Guarda che lo faccio!- lo minacciò quasi lei.
-Fallo- fece calmo lui alzando le spalle fingendo indifferenza.
Lei annuì per poi voltarsi verso il pomello.
Sospirò rumorosamente, per poi poggiare la propria mano su di esso, ed in quel momento il Serpeverde iniziò a preoccuparsi.
Si preoccupò di potere perdere quella sorta di sfida che erano andati ad ergere senza una ragione. Perchè? Perchè lo infastidiva tanto la possibilità di dargliela vinta? Pur non essendoci nulla in palio, lui doveva avere ragione, come ogni volta. Come sempre. Eppure lei aveva smesso di tremare ed aveva cominciato a roteare il pomello.
Doveva fermarla. Non poteva permetterle di farcela tanto facilmente, di batterlo in quella sorta di patetica sfida in cui si erano cimentati. Sì, perchè era solo che patetica.
Patetica era la sfida e ciò che stavano facendo. 
Quanto non potessero sopportare una vittoria per l'altro.
E quella di lei era tanto vicina che un dannato sorriso era andato a disegnarsi sul volto della mezzosangue.
Per Draco fu troppo.
Doveva distrarla. Distrarla tanto da farle scordare il loro odio, e serviva perciò, qualcosa di travolgente.
 
Sorrise cominciando a camminarle incontro.
Vicino.
Lei percepiva i suoi passi lenti ed eleganti sul pavimento in marmo.
Vicino.
Il suo respiro, Hermione si sentiva il suo sorriso addosso.
Troppo vicino.
Le afferrò velocemente la vita per poi fare leva per voltarla. Le fù così di fronte, davanti al suo sguardo argenteo e penetrante. Non ebbe modo nemmeno di aprire la bocca, che essa si ritrovò occupata in un bacio travolgente condotto da lui e dalle sue labbra esperte.
Voleva staccarsi, ribellarsi. La sua mente, il suo astutissimo cervello capiva lo scopo di lui, ma il suo corpo non si muoveva. Le sue mani non si alzavano per spingerlo via e la sua lingua non smetteva di giocare con quella del giovane ed -dovette ammettere- affascianante serpeverde. Presto, anche l'ultimo neurone che disperatamente aveva tentato di fermare quel momento, si spense, lasciandoli soli, senza voci o pensieri fastidiosi.
 
Lui rimase sconvolto, destabilizzato. Aveva preso libero possesso delle labbra di lei con il solo scopo di evitare di darle la soddisfazione di una vittoria di troppo, ma poi quel bacio si era fatto quasi... Travolgente.
Lei aveva ricambiato con una enfasi tale da stupire Malfoy, il quale dovette ammettere -come sempre solo a se stesso- che il sapore di quella mezzosangue era davvero delizioso. E fu per questa sempplice ragione, che il ragazzo perse in fretta la testa, cominciando a giocare, non solo con le sue labbra, ma anche con la sua lingua, e lei ricambiò. Questo lo stupì.
Le mani della Grifondoro si erano fiondate sui capelli biondi e perfettamente ordinati di Malfoy, facendoli divenire una matassa confusa e scompigliata, mentre lui aveva cominciato ad accarezzare la schiena della Granger travolto dalle sensazioni.
 
Si divisero solo quando il respiro andò a mancare, e cominciarono affannati a cercare fiato rumorosamente, in quella sala, avvolti dal buio.
Nessuno dei due parlò in quei brevi attimi nei quali lei venne colta dall'imbarazzo, e Malfoy dalla confusione.
Si erano lasciati andare in qualcosa di talmente sbagliato da risultare... eccitante.
 
La ragazza, dopo un paio di minuti se ne andò con lo sguardo basso, senza dire una parola, lasciando solo il giovane serpeverde, che andò a scolpire sul proprio viso color avorio, un sorriso di trionfo.
 
***
 
La sala grande era gremita dai nuovi e i vecchi studenti. Quell'anno i nuovi iscritti ad Hogwarts erano moltissimi ed i tavoli parevano non finire più.
Hermione si sedette al fianco di Harry e Ron pronta per fare colazione. Era in ritardo vista l'ora avanzata in cui era riuscita ad addormentarsi al pensiero della notte precendente, ed oltretutto la mattina si era svegliata notando con rammarico che si era dimenticata il libro che era riuscita faticosamente a recuperare.
Tutto a causa di malfoy! Si ritrovò a pensare, e a quel pensiero si sentì avvampare.
Tastò istintivamente le proprie gote, che trovò accaldate; non capiva perchè quel bacio le fosse piaciuto tanto. E le pareva impossibile non capire qualcosa, non con la sua mente incredibilmente astuta!
-Hey Hermione, tutto a posto?- domandò Ron notando lo sguardo dell'amica.
-Eh? Oh sì sì! Non preoccuparti Ronald!- rispose la ragazza risvegliandosi da quella sorta di trans in cui era caduta e cercando di sfoderare un sorriso.
Era tranquilla con i suoi migliori amici attorno. Arrivò quasi a pensare che quello avvenuto la notte precedente fosse stato un sogno, qualcosa di surreale ed innimmaginabile, ma dovette ritirare questo pensiero vedendo quel ragazzo alto, magro, elegante e bellissimo avvicinarsi con il suo sguardo magnetico.
La strega lo guardava senza parole, mentre i due maghi, suoi amici lo scrutarono come fosse feccia.
Draco, senza dire nulla poggiò sul tavolo dei Grifondoro, proprio di fronte a Hermione il libro in pelle che lei aveva con affanno tentato di prendere la sera prima per poi soffiare con sin troppi segreti sottintesi -Te lo eri dimenticato in biblioteca, se non sbaglio-
Null'altro.
 
Si voltò nascondendole il suo sorriso compiaciuto e tornò al proprio tavolo.
Quella mattina aveva vinto lui.



_______


Buongiorno a tutti :) Spero che questa minuscola OS su Draco ed Hermione vi sia spiaciucchiata (?) ^^'' 
Non avevo mai scritto di loro, nè di Harry Potter in generale, quindi mi farebbe piacere sapere che ne pensate :) un bacio a tutti :)

Sara_
  
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