Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ChiaraLilianWinter    13/07/2013    1 recensioni
Camilla Herstood ha quindici anni, un'amica fantastica che cambia fidanzato con la stessa velocità con cui si fa zapping in tv, una madre depressa che, dopo la fine di un matrimonio sbagliato, tenta di rifarsi con il primo che le capita sotto mano.
Camilla ama scrivere, ma, a forza di essere circondata da persone superficiali, ne ha assunto il carattere: non riesce a completare una storia, che già sta lavorando ad un'altra, e così di continuo.
Camilla ha un segreto, un segreto terribile che è costretta a trattenere all'interno del suo cuore.
Camilla incontra William, e da allora cambia tutto. Il ragazzo gli propone di esaudire dieci desideri, per superare la sua superficialità, e Camilla accetta. Tra i due nasce qualcosa che diventa sempre più profondo, ma il tempo a loro disposizione è poco, e ogni secondo che passa diminuisce.
Perchè anche William nasconde un segreto. E non solo lui.
I segreti, le bugie, i tradimenti, sono fili insidiosi che avvolgono tutto, in un intreccio terribile che Camilla dovrà districare. Ma ciò che rimarrà alla fine potrebbe non essere quello che lei e William hanno sperato.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ok, è un quarto d'ora che camminiamo e ancora non so dove voglia andare. Non dobbiamo esaudire il mio primo desiderio? Dobbiamo spicciarci, accidenti! Ma lui è calmo, continua a camminare. Poi, grazie al cielo, si ferma. Non conosco questo quartiere. Noto un cartello con scritto il nome della via: Via della Rondine. Tutto sembra piccolo e grazioso, qui. Non ci sono palazzi nè grattacieli, solo villette minuscole con minuscoli giardini e minuscole finestre, sulle quali sono appoggiati minuscoli vasi con dentro minuscole piantine. Mi sento fin troppo grande. Lui mi sorride e indica una stradina, poi la imbocca e io lo seguo. È davvero molto piccola, si conclude a poche centinaia di metri di distanza, con un arco in pietra. Ma è meravigliosa. Sopra di noi cè un soffitto ad arco formato da piante rampicanti, che qualcuno ha sistemato in questo modo, dall'inizio fino alla fine della stradina. È una via pedonale, sicuramente. In alto, ad intervalli regolari, ci sono delle lanterne che, di notte, devono illuminare tutto di una luce rosata. Sono rimasta a bocca aperta, e William sembra essere soddisfatto.
<< Questo posto... >>
<< Si chiama Via della Mezzanotte, perchè a quell'ora le lanterne vengono accese al massimo, e illuminano tutto di una luce rosata. Ti piace? >>
<< È meravigliosa, ma.. Perchè mi hai portato qui? >>
Tace, e per un attimo temo che non risponderà, ma poi parla.
<< Volevo scusarmi per prima. Sai, non molti sono a conoscenza di questo luogo, visto che è nascosto tra due edifici, ma volevo che tu lo vedessi. >>
Voglio chiedergli come fa lui a conoscerlo, voglio chiedergli perchè voleva che fossi io a vederlo, ma decido di non fare domande. Non voglio rovinare questo momento. Cammino in avanti, sotto l'arco di rampicanti, quando all'improvviso sento uno strano rumore. Un tic. Mi giro e vedo che William ha in mano la macchina fotografica, e mi sorride malizioso. Mi ha fatto una foto. Arrossisco subito, furiosa e imbarazzata, e corro verso di lui, che indietreggia mentre scoppia a ridere.
<< Cancellala subito! >>
<< Non ci penso neanche, sei uscita benissimo. >>
Lui mi fa vedere lo scatto, tenendo sempre la macchinetta a distanza di sicurezza da me. Non mi si vede il viso, in realtà. Sono girata di spalle e guardo in su. È davvero una bella foto.
Sbuffo e mi volto, non dando a vedere la soddisfazione per essere uscita così bene.
<< Allora, la devo cancellare? >>
<< Và al diavolo. >>
Ride e ripone la macchinetta nella custodia. Poi finalmente mi fa la domanda che stavo aspettando.
<< Quale desiderio hai scelto? >>
Mi giro verso di lui, cercando di tenere un pò il broncio, ma non credo di riuscirci bene. L'eccitazione sta iniziando a pervadermi, insieme ad uno strano tremore.
<< Il primo. >>
Lui non fa nulla, poi alza un sopracciglio.
<< E quindi? >>
<< Non hai letto la lista? >>
<< No. >>
Una terribile consapevolezza inizia a farsi strada dentro di me.
<< Ma allora come facevi a sapere che era la lista dei miei desideri? >>
<< Non lo sapevo, non per certo. Te l'ho accennato facendo finta che l'avessi letta e la tua reazione me ne ha dato la conferma. Allora... Desiderio numero uno... >>
Estrae dalla tasca la lista e legge il primo desiderio. Solo quello. Io, intanto, sono immobile, attonita. Non l'aveva letta. Sono stata io. Sono stata io a cacciarmi in questo guaio. Questo tizio... Non sapeva minimamente che quella lista fosse vera. Arrossisco ancora di più, ho voglia di urlare, di seppellirmi, ma mi limito a mettermi le mani tra i capelli e sbattere la testa al muro, tutto questo sotto gli occhi di un William esageratamente divertito.
<< Allora, andiamo? >>
Lo osservo. Andiamo?
<< Il GE Building si trova a Manhattan. Noi siamo a Brooklyn... Se prendiamo la metropolitana, dovremo arrivarci in mezz'ora, giusto?>>
Annuisco e lui sorride, poi si volta e inizia a camminare, diretto verso la stazione più vicina. Quando esco dalla Via della Mezzanotte, una fitta di dispiacere mi pervade, ma riesco a reprimerla. So che ci tornerò, e poi adesso devo concentrarmi solo sul desiderio. Tiro fuori la lista, leggermente stropicciata, e controllo il Numero Uno:
Salire sul GE Building senza fare la fila.

Siamo davanti ad uno dei grattacieli più grandi di New York, devo salire fino all'ultimo piano senza fare la fila e non ho la più pallida idea di come fare. William è accanto a me, osserva impassibile l'edificio,ma sembra divertito.
<< Come mai un desiderio simile? >>
<< Non sono mai salita sul GE Building. >>
<< E già questo è abbastanza curioso, considerando che hai avuto quasi sedici anni a disposizione. Ma intendevo, perchè senza fare la fila? >>
Sospiro.
<< Un giorno mia madre mi ha portato all'Empire State Building. Ero felice, non vedevo l'ora di affacciarmi e abbracciare tutta New York con lo sguardo, ma c'era una fila enorme, chilometrica. Mi ha fatto passare la voglia. Alla fine, ero talmente stanca che nemmeno ho guardato più di tanto. >>
<< Quindi adesso vuoi goderti la vista? >>
Annuisco.
<< Non so come, però. >>
William osserva attentamente l'ingresso. C'è una sola entrata, con parecchio personale. Impossibile passare da lì.
<< Ci deve essere per forza un'altra entrata... >>
Ovvio che deve esserci. Non possono entrare tutti da lì. Sicuramente c'è una porta secondaria, ma bisogna cercarla e trovarla senza dare nell'occhio. Ci avviciniamo lentamente, confondendoci con i turisti in fila, e sento che mi manca l'aria: non amo i luoghi molto affollati. Scivoliamo lungo il muro, iniziando a percorrere il perimetro del palazzo. Andiamo prima sul lato destro, ma non c'è nulla. Quindi, ci spostiamo verso il lato sinistro. Siamo lenti, ma veloci quando la situazione lo richiede, e riusciamo a non attirare l'attenzione. William è bravo a muoversi, e io lo seguo. Alla fine del vicolo sul fianco sinistro del palazzo, troviamo la porta. È piccola, nascosta, ma è ugualmente controllata da una guardia. Anche lì, dannazione. William si volta verso di me e mi guarda, in attesa.
<< E adesso? >>
Un'idea ce l'avrei, ma devo essere sicura.
<< Senti... Nel GE Building ci sono anche appartamenti? >>
<< ...Mi pare di sì. Pochi, per clienti ricchi, ma ci sono. >>
La voce di William ha assunto uno strano tono. Perchè?
<< Capisco. >>
Posso farlo, anche se mi occorrerà un bel pò di sfacciataggine. William si accorge del luccichio nei miei occhi e assume un'espressione leggermente preoccupata quando capisce quello che sto per fare.
<< Ehi, non vorrai mica.. >>
Troppo tardi, sono uscita dall'oscurità e mi dirigo a grandi passi verso la porticina. La guardia mi osserva, impassibile.
<< Buongiorno. >>
<< Buongiorno. L'entrata per i turisti è dall'altra parte. >>
Scoppio a ridere. Signore, fa che sia convincente.
<< Turista? Cosa vi fa pensare che siamo turisti? >>
<< Tutti sono turisti, qui. >>
Lo osservo. Cavolo, credo di essere stata molto fortunata. Vogliamo scommettere che...
<< Tu, sei nuovo, piuttosto. Mi sbaglio? >>
Mi guarda stupito, ma non risponde.
Bingo! Sarà più facile del previsto.
<< Beh, se sei nuovo, allora posso perdonarti il tempo che mi stai facendo sprecare. >>
Lo guardo maliziosa.
<< Anche se pensavo che tutti potessero riconoscermi. >>
Deglutisce. Ah, ah. Continuiamo così.
<< Riconoscervi? >>
<< Certo. Lei ovviamente sa chi sono io, giusto? >>
Lentamente e in modo incerto scuote la testa. Faccio finta di adirarmi, mentre dentro di me sto scoppiando per la soddisfazione.
<< Non sai chi sono io?! E ti stai pure permettendo di parlare con me e di farmi perdere tempo prezioso?! >>
<< Mi dispiace.. Ma ho ricevuto l'ordine di non fare entrare nessuno... >>
<< Nessuno tranne ME, tranne ME, dannazione, devono avertelo detto! >>
Nega di nuovo.
<< Non capisco... Se lei alloggia qui... Perchè non entra dall'ingresso principale? >>
<< Non ho mai detto di abitare qui. Qui ci vive la mia cara.. Zia. La vengo a trovare spesso. Tuttavia, non sono mai potuta passare dall'ingresso principale, e sai perchè? >>
Scuote il capo.
<< Soffro.. D'asma. Non riesco a stare nei luoghi affolati, nemmeno per poco tempo. Quindi ogni volta vengo qui. Prima di lei, c'era un controllore molto gentile e disponibile, ma adesso... >>
Mi mostro indignata.
<< Non pensavo che qui ci lavorassero anche i cafoni. Mia zia lo verrà a sapere! >>
Lui spalanca gli occhi, è terrorizzato.
<< Non... Non ce n'è alcun motivo... Aspetti un attimo... >>
Armeggia un attimo con le chiavi e apre la porticina, scansandosi per farci passare. Oh, ma che persona gentile. Entro con passo sostenuto e a mento alto, senza dire una parola. Una volta dentro, appena la porta è chiusa e io e William siamo da soli, sospiro. Non pensavo sarebbe stato così facile, e trattengo a stento un gridolino di gioia. Mi giro verso Will e gli sorrido. Lui è a bocca spalancata, stupefatto. Poi sembra riprendersi e scoppia a ridere.
<< Oh Signore, è stato incredibile! >>
Io gli intimo di stare zitto, la guardia potrebbe sentirci. Lui sorrie e si china su di me, facendomi arrossire mentre sussurra.
<< È stato incredibile. Mai visto qualcuno sparare così tante balle in una volta sola. >>
"Io sì", vorrei dirgli, "ho visto te.",ma sto zitta. Non voglio rovinare quel momento.
E adesso c'è qualcosa di più importante da fare. Senza nemmeno pensarci troppo, lo prendo per il polso e salgo fino al primo piano dove, correndo, ci fiondiamo nel primo ascensore. Fortunatamente, ci sono poche persone. William schiaccia il pulsante dell'ultimo piano e poi mi guarda, sorridente.
<< È strano che tu non ci sia mai salita. >>
Alzo le spalle.
<< Mia madre... Non ha avuto tempo per portarmici. >>
William non è a conoscenza della mia situazione familiare, ne di quello che mi è successo... Beh, quest'ultima cosa non la sa nessuno. Nemmeno Lilian. E non posso dirla a nessuno. Mentre ripenso a quel giorno di quasi otto anni fa, un brivido mi sale per la schiena e le lacrime minacciano di sgorgare fuori dai miei occhi, ma le reprimo come sempre. Sorrido a William, ma lui ha cambiato espressione. Ha notato gli occhi lucidi? In ogni caso, non ha importanza. So che non mi farà domande.
<< Tu invece? Ci sei già salito, giusto? >>
<< Più volte di quanto tu creda. >>
Lo guardo con un'espressione interrogativa, ma lui ha assunto un tono cupo, e non continua. Quando arriviamo all'ultimo piano, corro fuori dall'ascensore forse con troppa euforia, trascinandomelo dietro. La terrazza è quasi piena, ma riesco a trovare un'angoletto vuoto e mi ci infilo, accanto a William. La vista è stupenda. Si vede tutta Manhattan, e anche altri quartieri di New York. Io e William siamo vicini, quasi spiaccicati l'uno contro l'altra, e mi accorgo di non volermi muovere, di non volermi scostare. Anzi, se fosse per me resterei così per sempre. Rimaniamo affacciati sulla terrazza per un buon quarto d'ora, William si sposta con me, paziente e divertito. Intanto, ha tirato fuori la macchinetta fotografica e scatta incessantemente da cinque minuti.
Poi, sento un rumore.
È strano, si avvicina. Ora riesco a riconoscerlo. Passi. La gente sulla terrazza si gira verso la porta, aspettandosi chissà cosa, quando ecco uscire un paio di guardie, accompagnate dal ragazzo che ci aveva fatto entrare. Sento William che mi stringe improvvisamente la mano e mi trascina, muovendosi lentamente, verso la seconda porta. Non capisco cosa succede, vedo solo le tre guardie gesticolare e discutere e scrutare tra la folla. La presa di William si fa più forte. E capisco. Cercano noi.
Ecco, ci siamo quasi. La porta è sempre più vicina e la folla ci nasconde, ma all'improvviso sento un urlo e tutte e tre la guardie si voltano verso la nostra direzione. Ci hanno visto.
A quel punto iniziamo a correre e ci fiondiamo all'interno, chiudendo la porta dietro di noi. Cosa inutile, visto che le guardie entrano dall'altra e ci ritroviamo insieme a loro sul pianerottolo. William impreca, poi vede un'ascensore quasi vuoto e mi trascina al suo interno. Fortunatamente, le porte si chiudono subito, lasciando i tre fuori. L'ascensore si dirige al piano terra, ovviamente, ma William schiaccia un altro pulsante. Piano 9. Io lo guardo confusa, ma lui è concentrato sui numeri che si rincorrono velocemente sul monitor. Che vuole fare?
Appena arriviamo al nono, lui mi trascina sul pianerottolo e si ferma davanti ad una porta. Interno 23.
Spalanco gli occhi, mentre lui estrae dalla tasca un mazzo di chiavi e, tremante, ne infila una nella serratura. La gira. La serratura scatta, e la porta si apre. Ci capisco sempre meno, so solo che William stringe la presa sulla mia mano ed entra nell'appartamento, trascinandomi con sè.

Nell'antro della strega <3
Ciao a tutti!
Allora, sono le 23:51 e non ho nessunissima voglia di scrivere, anche perchè non c'è molto da dire su questo capitolo, quindi quest'angoletto sarà molto breve. Come avrete notato, è iniziata la Missione Desideri! Uhuhuhuh non vedevo l'ora! Spero vi divertirete a leggere tutti i desideri di Camilla! Tra parentesi, non tutti i suoi desideri li ho inventati, alcuni sono i miei. Questo, ovviamente, no. Io posso permettermi al massimo di VEDERE il GE Building, figuriamoci salirci senza farci la fila. Comunque, nel prossimo capitolo vedremo uno scorcio del passato di William... E... Lui e Camilla sono da soli in un appartamento! Che succederà? Muahahahahahah...
Alla prossima!
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ChiaraLilianWinter