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Autore: CathCarey    13/07/2013    1 recensioni
La magia del primo amore consiste nel non sapere che esso può sempre finire.
Questa storia totalmente autobiografica racconta il mio primo amore, i fatti non sono assolutamente inventati.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Contesto generale/vago
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Mai se n'è andato per non tornare mai, e ha messo anche me fra  i suoi trofei.






18 Novembre.
 

Passarono dieci giorni da quel giorno che lo vidi quella volta al centro commerciale, e ormai la sua mancanza era una cosa naturale, lo pensavo continuamente, quando uscivo lo cercavo tra gli sguardi della gente, pregavo sempre di vederlo, lo scambiavo anche tra la folla.
Avevo smesso di sperare in un suo messaggio, anche se avrei voluto parlarci, volevo spiegargli come stavano le cose, che lasciarlo fu l'errore più grande della mia vita.
La sera del 18 novembre io , mia sorella, e mia cugina decidemmo di andare a ballare, sinceramente ne avevo voglia perchè dovevo svagarmi, dovevo dimenticarmi di lui almeno per una sera.
Andammo a ballare ci divertimmo molto e ci fermammo a dormire da mia cugina, erano quasi le due , quando all'improvviso aprimmo la chat di fb e trovammo Mario online, mia cugina gli scrisse per scherzare un po' e alla fine gli mandò la richiesta per fare la webcam.
Appena lo vidi con lo sguardo un po' assonnato mi si sciolse il cuore, non sapevo resistere aveva una faccia da cucciolo, mi veniva voglia di coccolarlo, io ero in pigiama ma mi piacevo avevo una strana luce in viso, ero illuminata, lui mi rendeva bellissima.
Non sentivamo quando ci parlava, e tra una cosa e l'altra finimmo per parlare di noi due, e lui mi chiese se potevo chiamarlo, non esitai nemmeno un minuto.
Appena sentì la sua voce per me fu un tuffo al cuore, ritornai con la mente a quelle serate passate a telefono per ore.
Lui mi chiese spiegazioni per il mio comportamento, io gli chiesi scusa per il mio comportamento infantile, e chiarimmo tutto quello che c'era da chiarire, parlammo della mia quasi prima volta a casa sua e lui non fece altro che addossarmi nuovamente la colpa, lui non era capace di dividerla a metà no, la responsabilità era solo mia.
Non mi amava, perchè non si distrugge la persona che si ama.
E non mi importava se si comportava da stronzo perchè io lo volevo come una sanguisuga.
Gli dissi " Mi manchi." e lui non rispose , fu rimasto in silenzio, e quel silenzio mi fece male, perchè significava che ormai per noi due era troppo tardi che non c'era più niente da salvare.
Mi disse che ormai lui stava bene, voleva solamente divertirsi e non aveva la testa per incominciare una storia.
E io gli dissi che l'avrei aspettato, che quando sarebbe voluto tornare da me io ci sarei sempre stata, e lui disse che lo sapeva, e che non rimpiangeva niente della nostra storia,
Ma solo adesso capivo che l'avevo perso per sempre, che non sarebbe mai più tornato, è che la colpa forse era solo mia, io l'avevo lasciato, ero io la colpevole.
Rimanemmo a telefono fino alle sei di mattina, ore , e ore passate a un telefono.
Come era possibile che era tutto finito?
Come era possibile che tutti i momenti passati insieme li buttò completamente nel cesso?
Non riuscivo a concepirlo.
Andai a dormire con un senso di colpa, e con una tale rabbia e con un vuoto che mai nessuno avrebbe mai potuto colmare se non lui.

 

  
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