Quella mattina,Dora era seduta, intanta
nello scrivere una lettera, su uno scrittoio abbastanza consunto sul
quale erano poggiati alcuni fogli sparsi a destra e a manca senza un
ordine preciso. Dopotutto il binomio Dora-ordine era davvero
impensabile. Macchie di inchiostro bagnato su alcuni fogli completavano
l'enorme disordine che regnava sovrano in quella stanza
Cara mamma, Ti ringrazio per il
bellissimo regalo che mi hai mandato,quel vaso che si auto-ripara
è davvero particolare. Capisco che sono un disastro
ambulante e distruggo tutto quello che mi capita tra i piedi, ma non
c'è bisogno che tu me lo ribadisca ad ogni compleanno con
certi regali! Spero di riuscire a
venire a trovarvi presto,tu e papà mi mancate tanto!.
Con affetto,
Tua Dora.
Posò la penna nella boccettina di inchiostro,e
sorrise soddisfatta. Il mio compleanno, pensò. Un intero
giorno tutto per me. Chissà Molly cosa ha preparato di buono.
"Chissà se Remus mi ha comprato un regalo...."
"Dora che stupida che sei" si diede un colpetto in testa,come per
scacciare via quel pensiero "Remus ha già abbastanza a cui
pensare senza che si metta a pensare ad un regalo per te!"
Si alzò dallo scrittoio con la lettera per la madre in mano.
Avrebbe chiesto Edwige a Harry in prestito per poterla spedire.
"Io e la mia stupida cotta"
Si diresse verso la camera del ragazzo,fuori dalla stanza non volava
una mosca. Solo lo scricchiolio ovattato delle sue pantofole sulle assi
di legno malconce delle scale.
Arrivata davanti alla porta della stanza del ragazzo bussò
con energia alla porta. Nessuna risposta.
"Se cerchi Harry non c'è, è uscito con gli altri"
Al suono di quella voce sobbalzò letteralmente.
"B-buongiorno Remus"
"Ciao Tonks,ti ho spaventata?"
"Oh no no non ti preoccupare"
"Bel pigiamino"
Solo in quel momento Tonks si ricordò di indossare ancora un
assurdo pigiama con dei vivaci orsetti rosa e blu.
Dora cerco di nascolderlo meglio che poteva con le braccia,poi fece una
risatina poco convincente,per smorzare l'imbarazzo.
"Oh si,è...un regalo"
Remus sorrise e si illuminò.
"A proposito,auguri di cuore per il tuo compleanno!" le si
avvicinò radioso e le diede un bacio sulla guancia.
Tonks avvampò. Per fortuna la tenue luce del mattino non
riusciva ad illuminarle abbastanza il viso altrimenti lui avrebbe visto
tutto.
"Do...dove sono tutti quanti?"
Remus le sorrise dolce.
"Oh bè...fingi di essere sorpresa quando tornano,ma sono
andati a comprare l'occorrente per una festa coi fiocchi e naturalmente
i regali per te"
"Oh ma non dovevano,io..."
"Anche io ne ho uno per te"
Dora strabuzzò gli occhi e le farfalle nel suo stomaco
presereo a vorticare trionfanti.
"Non dovevi Remus...sei davvero gentile..."
"Dovere...ma lo avrai solo quando sarà il momento giusto" le
sorrise,enigmatico.
"Ce..certo"
Remus si guardò l'orologio con un cipiglio preoccupato.
"Oh com'è tardi...devo uscire Dora,ci vediamo più
tardi...ah gli altri non torneranno prima dell'ora di pranzo"
Prese a scendere le scale,di corsa.Dopo qualche metro si
fermò e si voltò di nuovo verso di lei.
"...mi dipiace lasciarti qui da sola ma..."
"Nessun problema Remus vai tranquillo" gli sorrise.
La porta si chiuse con un tonfo lontano e Dora fu sicura di essere sola
in casa.
"bene" disse "sono appena le nove del mattino e sono sola, in casa
senza nulla da fare il giorno del mio compleanno"
Già aveva cominciato a fantasticare su quella
mattinata...lei e Remus da soli,magari seduti di fronte al
camino,stretti in un caldo e dolce abbraccio.Magari a parlare,a ridere
a scherzare...e magari lui,prendendole il viso tra le mani le avrebbe
confessato il suo sentimento per lei e tenedola stretta l'avrebbe
baciata,suggello di un amore che sarebbe durato per sempre....e
poi...il regalo di Remus... Lo avrai quando
sarà il momento giusto...che diavolo voleva
dire??
"Dora svegliati!" si urlò Tonks camminando verso la cucina.
Si preparò la colazione,una tazza di latte e quanlche fetta
di pane tostato. Mangiò, ancora pensando a Remus. Sali su
nin camera sua e si cambiò siflandosi volentieri
quell'orrendo pigiama che aveva indosso...e Remus proprio con quello
doveva vederla addosso! Piccoli incidenti della vita,pensò.
Che la vita poteva anche riparmiarsi per quel giorno!
Infilò i primi vestiti che trovò,nell'armadio.
Voleva stare comoda,tanto aveva tutta la casa per se. Avrebbe passato
la giornata in un dolce,noiosissimo far niente.
Andò filata verso la saletta d'ingresso,a passo spedito,non
sapeva perchè dato che aveva tutta la mattina a disposizione
ma camminava e basta. Un tonfo fortissimo e un urlo stridulo di Tonks
riempirono il silenzio della stanza.
"Questa maledetta zampaccia di troll!!" disse lanciando un occhiataccia
all' oggetto enorme contro cui aveva dolorosamente urtato il piede
sinistro.
Scivolò lungo il muro sedendosi sul freddo pavimento.
"Ahi ahi ahi..buon compleanno Dora!" si disse,nervosa.
Si guardò intorno ancora massaggiandosi il piede dolorante.
Un luccichio in un angolo buio attirò la sua attenzione.
Si allungò sul pavimento trascinandosi con il piede sano.
Afferrò un piccolo e delicato cuore di cristallo rosa
accanto alla zampa di troll.
Lo guardò e sorrise,era della stessa tonalità
rosa del suoi capelli quella mattina.
Lo osservo meglio,era molto bello nelle sue sfaccettature e brillava
catturando la luce che filtrava da uno spiraglio del muro.
Tonks aggrottò un sopracciglio vedendo che c'era un piccolo
bigliettino legato all'oggetto.
Appena lo lesse a Tonks saltò letteralmente il cuore.
Per Dora Questo è il
mio cuore. Lo dono alla donna che
ormai da tempo, senza saperlo ne
è la padrona assoluta.
Remus
Rimase a fissarlo per qualche minuto con la mente
beatamente svuotata.
La porta si aprì,ed entrò Remus. Per un minuto
restò a fissarla con il suo regalo in mano,poi sorrise,un
sorriso meraviglioso.
"Oh Remus"
Dora si alzò,e incurante del piede ancora malconcio lo
abbracciò forte,lui ricambiò.
"Sapevo che saresti passata di qui...lo fai sempre..e che avresti fatto
cadere questo coso" spinse via con un piede la zampa."...quindi ero
sicuro che lo avresti trovato...anche perchè non so se avrei
avuto il coraggio di dartelo di persona" sorrise,dolce,leggermente
arrossito.
Dora rimase avvinghiata a lui fino a quando non si staccò e
con finta aria offesa,parlò.
"Vuoi dire che anche tu mi ritieni una pasticciona irrecuperabile,come
mia madre?"
"Si piccola,ed è proprio per questo tuo aspetto e per la tua
semplicità che..ti amo così tanto"
Si guardarono. Lei combatteva con una lacrima solitaria che le
scivolò sul viso. Ma che faccio piango? dovrei saltare di
gioia!
Remus le accarezzò una guancia,e si
avvicinò...sempre più...sempre più....
e la baciò. Semplicemente. Rimasero con le labbra chiuse in
una dolce stretta per molto tempo e dopo minuti che sembravano ore,si
divisero.
Dora lo accarezzò,guardandolo nei profondi occhi ambrati.
"Ti amo anche io,Remus da tanto,troppo tempo"
E ringraziò per non aver sostituito la zampa di troll con
quello stupido vaso auto riparante della mamma...
E sicuramente questò è il più bel
regalo di compleanno che io abbia mai ricevuto.
............................ Piccola storiella venuta
così...ispirata da un bel sogno fatto stanotte! spero
gradiate!!! Un bacione ;)