Cosa era successo? Perchè?
Smisi di pensare a me stessa e concentrarmi sui miei sentimenti quando notai le lacrime che le rigavano il volto.
Non capivo, temevo di dire qualcosa di sbagliato, di aver frainteso il tutto e continuai a fissarla senza aprir bocca.
Mi avrebbe dato delle spiegazioni, giusto?
Così fu, dopo che si passò le dita affusolate sulle guance.
«Devi scusarmi».
Attesi che continuasse a parlare, ma non sembrava essere sua intenzione.
«Non capisco», mormorai.
«Se accettassi l'invito dell'altro giorno? Credo che avremo bisogno di tempo».
Tempo? Per che cosa? Ammettere che mi ha abbracciato senza un motivo o, peggio ancora, che è stato un errore? O dirmi semplicemnte che non era lì per me? Mentre nascevano in me tutti questi dubbi, annuii con il capo senza rendermene conto, e la vidi girarsi e farmi segno di seguirla.
Le stetti dietro come un cagnolino, fino all'ingresso del pub più vicino.
«Prego», disse indicando la porta con la mano.
Trovato un tavolino accanto alla vetrata e ordinato i due espressi, finalmente riprese il discorso: «Mi ha fatto piacere vederti Calliope. Il motivo di quell'abbraccio è che sono una persona impulsiva. Ti ho vista avvicinarti e mi sono ancorata a te come fossi una zattera di salvataggio. È stato un gesto automatico»
«Ma piangevi..»
«Fammi finire, ti prego. Il motivo della mia presenza in studio e delle mie lacrime non c'entrano con te.»
Come immaginavo, è arrivato il momento di distruggere le mie illusioni.
«Il motivo si chiama Tim.»
Tim, il suo ragazzo? Tim, il fidanzato? O Tim, il marito?
Non credo di poter ascoltare oltre.
Devo andare. Ora mi alzo e scappo, lontano dai miei film mentali.
«Mio fratello.»
Doveva aver notato la mia espressione.
Sospirai. Erano sospiri di sollievo, e potei riacquisire il contatto visivo con lei.
«È morto in guerra».
Silenzio. L'unico rumore che coglievo era quello delle mie rotelle messe in funzione dalle sue ultime parole.
Era la puntata di commemorazione, che razza di stupida. Egoista ed egocentrica.
«Mi dispiace, io...»
Mi fece un cenno, come per farmi tacere.
«Non dire niente».
Faceva fatica a parlarne, lo capivo.
«Il fatto è che sei stata toccante durante la diretta, volevo solo ringraziarti per l'attenzione rivolta a quelli come.. mio fratello. Ero in preda all'emozione e volevo sfogarmi, ecco tutto. Ora è meglio che vada, voglio passare al cimitero. Scusami se ho agito senza pensare, ci conosciamo a malapena. Magari verrò ancora ad assisterti. Arrivederci»
Non ebbi il tempo di controbattere.
Rimasi nel locale fino a orario di chiusura.
'Magari'. Evento incerto, ma probabile.
Analizzavo le sue parole in continuazione.
Avrà detto sul serio? O sarà stata una frase di circostanza?
Forse non ci credevo.
'Forse', evento incerto, ma probabile.
L'angolo dell'autrice: Ri-eccomi! Su questo capitolo non ho nulla da aggiungere, se non che anche le vostre recensioni sono eventi incerti, ma probabili e ben accetti!
xoxo,
- flood <3