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Autore: JiyuNoKaze    15/07/2013    2 recensioni
Nami è malata a causa del morso della zecca e finalmente si trova al caldo nello studio della dottoressa Koreka, accudita con passione dal piccolo Chopper.
Le sue condizioni sono ancora critiche e la febbre alta la portano a delirare nel sonno: sarà proprio nel mondo dei sogni che una persona le darà consigli preziosi, ma inaspettatamente scorgerà anche un viso bellissimo...il volto della persona che, in un futuro non molto distante, conquisterà suo cuore e la sua mente con un paio di irresistibili occhi blu...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ah, fa caldo, mi manca il respiro, eppure sento i brividi freddi che mi scuotono il corpo: probabilmente la febbre è ancora oltre i 40 gradi. Rubber ha detto che mi avrebbe portato da un dottore....ho cercato di reggermi alle sue spalle con tutta la forza che mi restava, ma adesso sono sfinita. Sento in bocca un gusto amaro che si propaga per tutta la gola, giù, fino allo stomaco, e deduco che devono avermi dato una medicina; se ne avessi la possibilità, penso che la sputerei. E' orribile!! Ora sento che un sonno profondo si sta impossessando di me...
...
...
...-Nami...-
La ragazza si guardò attorno.
"Ma dove mi trovo? Attorno a me c'è solo una strana nebbia, o forse sono nuvole: sono forse morta? No, non è possibile!! Devo ancora disegnare la mappa del mondo, nonché diventare estremamente ricca!!! Nooo, sono troppo giovane per morireee...."
...-Nami...-
"Oh, c'è qualcuno che mi chiama; un momento, conosco questa voce."
Una figura si avvicinò lentamente facendosi largo nella foschia.
-Nami.-
Improvvisamente apparve una donna: aveva una sigaretta tra le labbra, indossava una camicetta verde acqua a quadretti e un paio di comodissime infradito.
La rossa, scoppiando in lacrime, si lanciò tra le braccia della donna, la quale prontamente la strinse e le accarezzò la testa per consolarla.
-Piccola mia, come sei cresciuta.-
"Oh, Bellemer...mi sei mancata così tanto! Speravo di poterti rivedere, un giorno."
La donna sorrise, serrando ulteriormente la sigaretta tra i denti.
-Sei rimasta la solita piagnucolona, eh?- Le sollevò il viso, in modo da asciugarle le lacrime.
-Vorrei davvero stritolarti per bene e soffocarti di baci, ma purtroppo non ci è concesso molto tempo, perciò ascoltami.-
"Perché? Non sono morta?"
-No sciocchina, stai solo sognando.
Sono qui perché devo istruirti su alcune cose: nonostante la mia dimensione non sia più quella terrena, sono sempre tua madre, e spetta a me il dovere di guidarti nelle tue prossime scelte.-
Nami l'ascoltò con attenzione, mentre il paesaggio attorno a sé sfumava fino a dipingersi delle verdi tonalità dell'agrumeto di Coconut Village. Bellemer invece, continuando a guardarla con tenerezza, le sorrideva e la coccolava, come faceva quand'era ancora una bambina, prima che fossero costrette a separarsi prematuramente.
-So che ormai sei diventata una pirata a tutti gli effetti, e non negherò che la cosa mi preoccupi. Moltissime avventure pericolose attendono te e i tuoi compagni, ma non dovrete mai perdervi d'animo, perché siete guidati da un ragazzo che sa quello che vuole e ha la forza di proteggervi. A mio parere è un incosciente, ma sa bene quali sono i valori che davvero contano nella vita.-
Nami sorrise, mentre il viso di Bellemer assumeva un'espressione contrita.
-E non permettere a quel cuoco maniaco di metterti le mani addosso, chiaro? Anche se ha rispetto per le donne è un dongiovanni; non è candidato come tuo possibile partner, e tu sei destinata a una persona migliore.-
La ragazza arrossì.
"Bellemer!! Ma che ti viene in mente!!!" Protestò. "Non ho alcun interesse per nessun membro della ciurma, men che meno per quel pervertito di Sanji, inoltre l'amore non fa parte di me."
La donna le regalò un buffetto.
-E qui veniamo al motivo del nostro incontro. Anche tu conoscerai l'amore, Nami, e prima di quanto immagini; ma sei mia figlia e so quanto sei testarda.- Risero insieme. -Non spaventarti Nami, non respingere l'amore e fidati di ciò che senti dentro.-
"Perché mi dici questo?" Chiese la giovane. "Sai già chi incontrerò e di chi m'innamorerò? Di sicuro sarà una persona ricca, ho ragione?"
Inquisì con gli occhi a forma di danari: la madre la colpì sulla testa. "Ahio!!"
-Sei proprio una testona, in tutti questi anni non hai imparato niente!! Lo sapevo che diventare una pirata non avrebbe giovato al tuo brutto caratteraccio.- Nami sbuffò, e il sorriso tornò sulle labbra di Bellemer. -Ma tu sei come me, ribelle e cocciuta, perciò non sarei riuscita a dissuaderti dalla tua decisione di partire. Non posso anticiparti il futuro, o rischierei di cambiarlo. Ma posso metterti in guardia: dovrai combattere, e tanto, fino allo stremo delle tue forze. Dovrai proteggere il tuo amore, piccola Nami, e non averne timore, perché è la cosa più bella che possa capitare a una persona.-
"D'accordo." La rossa si strinse a sua madre, la quale si chinò a baciarle la fronte.
-Ora devo andare, ma tu sai che c'è un posto in cui potrai trovarmi sempre, nei momenti di bisogno.- Indicò il suo cuore e le fece l'occhiolino. -Proprio qui.-
Bellemer si staccò da lei, le accarezzò un'ultima volta la guancia mentre i suoi occhi ritornavano a farsi lucidi, poi iniziò ad allontanarsi.
"Bellemer..."
-Ah, dimenticavo.- Esclamò la donna, fermandosi e girandosi ancora verso la ragazza. -Sono davvero fiera di te, figlia mia.-
Infine, liberando la sua risata cristallina che Nami ricordava con affetto, scomparve tra gli alberi di mandarino.
"Ti voglio bene, Bellemer." Mormorò Nami, prima che un vento fortissimo la investisse e lo scenario attorno a sé mutasse drasticamente. Si ritrovò improvvisamente avvolta dalle fiamme e iniziò a correre: sembrava che il fuoco la inseguisse, distruggendo tutto ciò che trovava sul suo cammino.
In preda al panico, invocò il nome della madre, sperando di vederla riapparire al suo fianco per rassicurarla e trarla in salvo, ma non accadde nulla. Continuò a correre, senza fermarsi, senza voltarsi indietro, seppur consapevole che ormai il pericolo la stesse incalzando: chiamando ancora e ancora Bellemer, mise il piede in fallo e si sentì cadere. Se avesse toccato terra, di certo sarebbe stata travolta dalle fiamme senza possibilità di salvezza. Ma due braccia erano apparse e l'avevano afferrata prima che potesse impattare con il suolo. Inconsciamente si strinse a quell'ignota figura e aspettò rassegnata una fine che invece non arrivò. Lentamente aprì gli occhi.
"Bellemer...?" Sussurrò timorosamente.
No, non era stata la madre a salvarla, ma qualcun altro.
-Va tutto bene, ora sei al sicuro.- Mormorò una voce calma, decisa e dolce al tempo stesso.
Nami si guardò in giro e notò che le fiamme l'avevano circondata assumendo un'insolita tonalità bluastra, ma non bruciavano: infine si decise a guardare la persona che ancora la stringeva a sé. Era avvolta nell'oscurità, perciò non riusciva a distinguere bene nulla, tranne un timido sorriso alquanto misterioso e un paio di iridi blu come quel fuoco che l'avvolgeva. Arrossì.
"Chi sei?"
Il sorriso si allargò e una mano calda corse al viso di Nami, sfiorandolo delicatamente.
-Il tuo futuro....devi solo avere pazienza e ti troverò.-
Gli occhi nocciola di Nami si allargarono, prima di chiudersi nuovamente e abbandonarsi alla sicurezza che quella figura le suscitava: era certa di aver già visto quelle iridi così belle, così intensamente blu, ma proprio non ricordava dove.
-Aspettami...-
Quell'invocazione fu l'ultima cosa che sentì prima di cadere in un sonno profondo che l'avrebbe riportata alla realtà.
...

Ma dove mi trovo? Chissà per quanto tempo ho dormito: credo che la febbre si sia abbassata, dal momento che non ho più brividi di freddo. Sento uno strano rumore provenire da un angolo della stanza...è uno strano animale dal naso blu!
Blu....proprio come quegli occhi bellissimi e incredibilmente misteriosi...
"Aspettami..."
La sua voce rimbomba nella mia testa, ma presto scompare, esattamente come il sogno in cui ho rivisto Bellemer.
Chissà se esisterà davvero una persona di cui m'innamorerò, o è stato tutto una conseguenza della malattia...scuotendo la testa ritorno alla realtà e alla piccola, tenera creatura, che timidamente si sta prendendo cura di me...
  
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