Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: brjngmethehorizon    15/07/2013    1 recensioni
Harry, Liam, Louis, Niall e Zayn raccolgono in dei Diari le loro storie, sfogandosi e raccontando di loro. Un giorno dopo capodanno, succederà una cosa che cambierà loro la vita.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Same Diaries.

Liam Payne 09/11.
Se c’è una cosa che odio, è l’indifferenza. Dicono sia un’arma, ma alla fine fa’ solo soffrire. Io ad esempio, non la uso, e ci sto male, come un deficiente. Non reagisco, faccio finta di nulla. Altra cosa che odio è il bianco, un colore vuoto, senza alcuna emozione. Secondo me non è neanche un colore, ma un qualcosa che rappresenta l’infinito, che per me è una cazzata. Insomma, parliamoci chiaro, niente è infinito. Le persone, l’acqua, la vita, la terra, le stelle, le dita delle mani, i secondi che passano prima che finisca tutto, i minuti, le ore, i giorni, gli anni, i secoli. Tutto prima o poi finisce. Solo l’universo. Talmente grande quanto misterioso, il ché un labirinto senza fine per la mente umana. I labirinti. La mia vita potrebbe sembrare proprio quello in questo momento, un labirinto, ove ogni vicolo, lungo andare, mi riserva un muro. Che non so se scavalcare o meno, dato che le spine lo circondano. Altra cosa che detesto è il fatto che persone più forti facciano del male ai più deboli, giusto per giustificare il loro fallimento, perché alla fine rappresentano dei falliti. Chi prende di mira i più deboli sono solo dei falliti. Sto scrivendo questa pagina di diario con rabbia, Ed Sheeran di sottofondo che mi fa’ compagnia con la sua ‘Lego House’. Conoscendo la Playlist tra poco portò godermi ‘Drunk’.
Oggi sono andato in ospedale e del rene ancora niente. Ho problemi al rene da praticamente quando sono nato. O morto, dato che ero praticamente senza vita. Nessun organo funzionava, ma erano formati. Alla perfezione. Quando lo ho scoperto ci sono rimasto. Solo grazie a diverse iniezioni sono riuscito a vivere.
Ho quindici anni, una vita monotona, genitori separati, problemi a scuola. Sono uno dei primi nel corso di Fisica, ed è questo il problema. Soffro di bullismo da quando ho messo piede in quella scuola, fisico …, psicologico. Non ho fatto mai intervenire nessuno e non lo farò, anche se mi infliggeranno danni permanenti. Fumo di nascosto, non sempre, ma quando proprio devo distendere i nervi, la sigaretta è l’unica cosa che può calmarmi. Per questo ho comprato questo diario, per sfogarmi prima che ne diventi dipendente. Loro non lo sanno che fumo, non sanno che sono un autolesionista, che soffro di bullismo, non sanno dei miei lividi, delle mie braccia, di cosa nascondono quei bracciali, quelle lunghe maniche messe anche d’estate.
Non vado a mare, non voglio saperne, sarei solo una scena orrenda per chi abbia a che fare nel vedermi. Non bevo, sempre per il problema al rene, che non si è mai ripreso.
Ricordo bene il primo giorno di bullismo. Ero solo, fino ad allora andava tutto bene. Poi vidi una massa informe di persone che venivano verso di me. Non me ne resi conto, ero troppo distratto, pensavo ad altro. Poi il primo spintone, susseguito da insulti su insulti. Non sapevo bene perché lo avevano fatto, solo dopo lo scoprì, il ricordo è vago, ma credo si tratti di amore. La ragazza di quel tipo, aveva preso una cotta per me. Non la conoscevo, o forse si, so solo che l’amore è un guaio. Si soffre, si sta male, si piange, e alla fine finisce tutto. Ecco un altro esempio di cosa ‘finita’. Anche l’amore è finito. Finisce sempre. Prima o poi. Fu’ quella la prima volta che ebbero la meglio su di me. Speravo che tutto passasse, che non se ne accorgesse nessuno, ma invece no. E’ diventata un abitudine. E mi ammazzano, lentamente, giorno dopo giorno. Se si vuole un amore perfetto, basta accendere la tv e cercare qualche film strappalacrime, come Titanic. Anche io mi commuovo in quel film, ma alla fine, Jack muore di ipotermia perché quel pirla voleva arrivare prima a Londra. E una storia d’amore buttata nel cesso. Una storia d’amore negata.
Non ho amici, no. Tutti mi considerano lo sfigato, e preferisco mille volte rimanere solo, in un angolo a disperarmi, piuttosto che stare con qualcuno che alla fine ti fa’ stare peggio.
Oggi i miei polsi non hanno subito molti danni, sto bene. Si. Sto benissimo. Se non fosse che vada tutto storto, e mi senta ogni giorno un errore, uno sbaglio, sia solo.
La mia vita è questa, caro diario. La routine è sempre questa, non cambia mai, è il dolore, la solitudine che cambia.
Caro diario, benvenuto nell’inferno.



Harry Styles 11/11.
Queste sono le fortune della vita. Avevo bisogno di una sterlina per comprare questo quadernetto, che mi è piaciuto fin da subito, e un’anziana signora, vittima di un enorme paia di occhiali con cui, a mio parere, vedeva poco e niente, le son cadute delle monete. Mi colsi a prenderne qualcuna, ma quel che mi serviva me lo tenni, il resto glielo restituì. Insomma, era per una buona causa, adesso la mia passione per lo scritto può espandersi lungo tutte queste pagine bianche. Potevo benissimo scrivere su un foglio o un altro quaderno, sì, ma non volevo dei miseri fogli che possono perdersi, o che potrebbero finire in mani sconosciute, volevo qualcosa che potevo tenere per tutto il tempo e magari con qualche altra fortuna, comprarne un altro e attaccare le ultime due pagine assieme da renderne tutt’uno. Sì, come idea non è male. Mi chiamo Harry Styles, ho sedici anni compiuti da poco, lavoro in una panetteria e vivo a Holmes Chaples, piccola cittadina sperduta nell’Inghilterra. Sono alto, bruno e riccio, occhi verdi, e sto affrontando solo ora il divorzio dei miei, nonostante sia successo quando avevo solo sette anni. I miei genitori litigano giorno dopo giorno per telefono, e mio padre ha iniziato a bucarsi e mia madre a bere. C’è il mio patrigno che ogni volta la ferma, ma lei è ormai sbronza. Troppo tardi.
Mia sorella sa’ il fatto suo, vive la sua vita. Ora è all’università. Mi ha promesso che mi avrebbe portato via di qui, che mi avrebbe ospitato a casa sua e del fidanzato finché non sarei diventato abbastanza autonomo da averne una, ma sono ancora qui. Già, a subirmi l’iperattività di mio padre, che al momento sembra uno scolapasta, e le ripetute sbronze di mia madre. A scuola non ho problemi. Io. La gente ha problemi con me. Non ho problemi con le materie, ma i miei professori sono venuti a sapere del fatto che i miei sono dei poveri drogati. E in questo caso provano un po’ di … pena? Sì. Sono un povero figlio di siringhe e bottiglie vuote di vodka, vini con i gradi alle stelle e basta. Sono solo il ragazzo con i problemi, quello “carino” della porta accanto, quello che passa le soluzioni nei test in classe, quello che ti passa accanto e non lo vedi nemmeno. Ecco, io non sono nessuno. Sono solo qualcuno che vive la sua ipotetica vita, con quel poco che ha.
I miei non si sono mai degnati di darmi una lira, la spendono in alcolici e spacciatori, per poi chiamarsi e litigare come degli indemoniati  al telefono. Che poi, non hanno nemmeno il coraggio di vedersi di persona, no, al telefono. Tutti sono bravi dietro a un computer, un pezzo di carta, un telefono, ma faccia a faccia?

Quando ero piccolo, i miei non ebbero molte storie, insomma, lei ha il suo uomo, e lui la sua ragazza. Poi appena entrambi hanno iniziato a sballarsi, e sono venuti a sapere l’uno dell’altro, si chiamavano a vicenda, all’inizio ci scherzavano su. Poi sono finito in ospedale, quando ho provato a lesionarmi, e da allora è cambiato tutto.
Mia sorella fu’ la prima, o meglio unica, persona che mi venne a trovare. Era in lacrime, lo ricordo bene, e nel suo viso c’era la delusione di una sorella che vede il fratello in un letto bianco di una clinica. Ricordo bene che mi scoppiò a piangere tra le braccia. Lo ricordo bene. Con difficoltà mi disse «Non è facile nemmeno per me.» poi mi prese i polsi, li baciò e lì esplosi io, piangendo, in silenzio. «Sei l’unica persona che mi rimane, ti prego, non abbandonarmi anche tu.»
Poi la lasciai urlare, piangere sulla mia spalla, sfogarsi, e da allora non sono più il vecchio Harry Styes, perché vedere la persona più importante per te, scoppiare a piangere nelle tue braccia, uccide tutto quello che ti rimane.
Per un certo periodo sono andato da uno psicologo, mi ha aiutato per un po’, ma dopo mi chiese se c’erano problemi in casa. Lì lasciai tutto, sapevo bene che se sarebbe andato a sapere ciò che succede in casa mia, ci sarebbero gli assistenti sociali. Quindi ho preferito prendere un quaderno e sfogarmi qui, piuttosto che andare a finire in casa famiglia, quando loro sono fermamente convinti di avermi aiutato. Mia sorella ha provato a convincere i nostri genitori di andare in una comunità di disintossicazione, ma non ne vogliono sapere. Mio padre le ha alzato le mani, non avrebbe mai abbandonato le sue amate siringhe mentre mia madre ci sta provando. E’ in quella comunità da un paio di mesi, e quando la vado a trovare è sorridente, sta bene.
Solo questo voglio, mia madre è buona, mio padre puo’ anche fottersi.
 
Zayn Malik 17/11.
Mi sembra abbastanza infantile il fatto che stia scrivendo una sottospecie di diario segreto trovato per puro caso sulla soffitta di casa mia. Ma devo assolutamente distrarmi, pensare ad altro, dato che nel piano inferiore c’è mio padre, che sgrida brutalmente mia madre solo perché i piselli sono poco cotti. Ho sedici anni e posso fare ben poco ma il dolore è terribile. Ho origini Pakistane, e questa prevalenza dell’uomo sulla donna, questa mentalità del cazzo, devo sopportarmela, finché non finisce tutto, appena troverò una donna da sposare e andarmene via da qui. Mia madre non è musulmana, non sa le regole di mio padre che è praticamente cresciuto così, e quindi crede che qualsiasi donna lui abbia sposato, debba stare alla sua religione. Religione, ecco. Religione è parecchio diversa da usanza del cazzo, da inferiorità o meno, tutte stronzate. La donna è quel braccio che ti manca quando devi alzare un masso, la donna è quella luce che ti illumina durante un cammino buio, la donna sa’ amarti per quanto le è possibile amarti, e trattarla così, è come mettere un cane in gabbia, libero di niente, che deve obbedire e basta.
Per gli uomini musulmani, le donne sono schiave.
Non mi definisco Musulmano, cioè, si, credo in Allah, ma odio. Odio, questo pensiero.
«Quando sei musulmano, nascere donna, è una maledizione.»
Mia sorella Safaa, disse queste parole mentre era in un piumone sul pavimento a fissare il soffitto mentre io su un letto. Ricordo che le feci cambiare di posto, all’inizio negava, ma era un segno di rispetto che io provavo per l’altra sponda. Alla fine si convinse e io dormii sul pavimento. Non importava se il giorno dopo avevo dolori alla schiena, quelli sarebbero passati, ma la dignità a mia madre, le mie sorelle, chi l’avrebbe ridata indietro?
Sto progettando di partecipare a X-factor. Lo so, è solo un sogno nel cassetto, ma il razzismo è questo. Lavori qui non ne trovi, quindi rischio.
“Let me love you” sarebbe una canzone che ho in mente. La ho provata, e mia sorella Walihia ha detto che ho talento, così rischierò.
Dal piano inferiore ancora urla, e non so perché sono qui a scrivere piuttosto che essere giù e provare ad aiutare mia madre.
Non posso fare molto, mio padre è più forte e il capo della casa.
Non importa.
 
Louis Tomlinson 23/11.
Wow. Ho riletto questo diario, che è di quando ero piccolo. Ero così felice, spensierato, bei tempi. Ora di felicità conosco poco e niente, e so il fatto mio. Ho diciotto anni, e faccio il puttaniere. Non esiste più lo swag mastah, ora esiste Louis Tomlinson. Il tipo che per lavoro si porta a letto tipe e viene pure pagato.
Odio il mio lavoro ma lo sto facendo solo per Lottie. Il resto, mia madre, mio padre, non me ne frega più un cazzo. A loro non è mai fregato niente di me, né di Lottie. Io ero piccolo, e Lottie aveva solo Cinque anni, e loro, spensieratamente, scopavano davanti ai miei occhi, e io mi prendevo cura di mia sorella. All’inizio, quando ero piccolo, ci scherzavo su con il mio migliore amico Greg, la la mentalità cambia, e solo ora ho capito lo schifo che facevano a avere rapporti con due minorenni davanti agli occhi. Non gliene fregava un cazzo, io cambiavo stanza, ma urla, gemiti, c’erano. C’erano eccome e non finivano mai. Le capacità sessuali dei miei li conosco tipo a memoria e la nostra casa sembra la casa del sesso. Si, sembra, lo fanno ancora oggi, e Lottie è cresciuta, prova imbarazzo per questo. Lei crede che lavori come dj, in una discoteca, invece no. Torno la mattina alle cinque esausto, indolenzito e mia sorella ogni volta mi viene incontro, abbracciandomi stretto, facendomi pure male, non importa. Lei vuole andarsene, ma se andrà a sapere che anche io sono entrato nel girone del sesso sfrenato a pagamento, non mi guarderà più negli occhi. Devo solo raggiungere la quota totale, per una macchina, una casa, per pagarle la scuola, gli studi, e una vita. Quel che basta, e fin ora ho raccolto poco e niente anche se il mio organo sessuale chiede pietà, e de avesse delle gambe si metterebbe pure in ginocchio, ma gli tocca, come tocca a me. Riesco benissimo a nascondere succhiotti o segni di rossetto con i miei capelli alla Justin Bieber maniera, e con del fondotinta o correttore presi da mia madre, riesce tutto alla grande.
Odio mentire a mia sorella, ma se voglio portarla via da questo schifo di mondo, devo entrarci io, per spingerla fuori, prima che ne entri a far parte anche lei per pagarsi da bastare.
Passa il suo tempo a studiare o ascoltare musica, o direttamente fuori di casa.
Ha l’abitudine di raccontarmi tutto quello che fa’, come se fossi suo padre, e io faccio di tutto per esserle da fratello, da padre e da amico.
La ascolto quando deve sfogarsi, e io provo a esserci sempre.
Almeno, finché non mi chiamano.


Niall Horan, 25/11
“Oh Romeo Romeo, perché sei tu Romeo?”
Potrei considerarmi una sottospecie di Romeo moderno. In questo quaderno non so bene di che parlerò, so solo che parlerò, sparerò cazzate ed è la cosa che mi riesce meglio.
La professoressa ci ha assegnato un compito, “scrivi una pagina di diario, commentando e descrivendo ogni tuo singolo movimento e pensiero.”
Il compito lo ho fatto, ho inventato tutto dato che la mia vita è ben altro.
Ad esempio, Genitori presenti per tutto. O lavorano, o stanno in giro per i fatti loro.
Oppure le nostre condizioni economiche. Siamo una semplice famiglia del Mullingar sperduta in Irlanda, con un figlio che se ne è andato di casa e un nerd tremendo, ovvero io. Il cesso dai denti storti. Sì, questo è il mio titolo, tutti mi chiamano così, il che mi distrugge. Mi manda in uno sconforto totale, mi uccide. Alla fine non ho deciso io di essere così, sarei potuto benissimo essere un ragazzo biondo, dal sorriso perfetto, alto, bello da togliere il fiato ma no, non lo sono. La mia autostima equivale a zero in questo momento, e credimi, caro quaderno, darei tutto per essere accettato dagli altri.
Ho fatto tanti errori nella mia vita, anche se non volevo compierli. Sono sempre stata quella persona che provava a fare le cose per bene e invece no. È andato tutto male.

Sono solo in casa, a svolgere questo ‘Dopo compiti’  e a sfogarmi su un pezzo di carta.
Ho provato a suonare la chitarra da solo, senza la mano di nessuno, ed ora è la mia unica consolazione e da poco ho iniziato a pubblicare cover su Youtube. La voce, è l’unica cosa che mi piace di me. L’unica. Mi piace, roca, squillante allo stesso tempo, quando parlo, e neutra, soave mentre canto. Non mi monto la testa, ma è l’unica cosa che mi piace e la sfrutto al meglio. Ho anche problemi con il mio fisico. Uno o due anni fa’ iniziarono a insultare il mio peso e la mia ingordigia nel cibo, e da allora, se il peso non andava via da me, ero io ad andare via dal peso, ovvero dal cibo. Smisi letteralmente di mangiare, per due settimane non mi sedetti a tavola limitandomi a una mela e morendo letteralmente di fame. Sentivo il mio stomaco brontolare e il dolore era atroce, iniziarono le fitte e gli svenimenti improvvisi. Mia zia, notando questo mio strano comportamento mi portò in ospedale e si accorsero subito il mio stato penoso. Perdevo peso, ogni giorno, mi piaceva da pazzi il fatto che la bilancia misurasse sempre di meno, che diventassi sempre più snello, ma la mia felicità svanì non appena scoprì che mi stavo consumando all’interno e qualcosa mi stava letteralmente mangiando vivo. Sto combattendo contro l’anoressia da un pezzo ormai, peso solo quarantanove chili ed è un progresso. Ero arrivato a pesare Quaranta chili e se avrei avuto di meno sarei andato a finire su un sottopeso preoccupante. Seguo una dieta da parecchio tempo ormai, e vivo con questo peso addosso, facendo finta di nulla. Acquisisco peso man mano che il tempo e la dieta vanno avanti e a ogni visita rimango non triste, ma deluso del risultato perché so di poter fare di più. Molto di più, prima mi riusciva benissimo, ma prima era prima e ora è ora. Ora ho una specie di fobia per il cibo e lo evito, come una vittima di bullismo eviterebbe il bullo e il ché fa’ male. Perché ho fame. E non posso mangiare.
Benvenuto nell’ipotetica vita di un anoressico.
 
Harry Styles 14/11
Ed eccomi qui, a scrivere di nuovo su questo diario. Immaginavo che prima o poi lo avrei dovuto lasciare, o mi sarei scocciato di scrivere la mia vita e invece no, sto ancora scrvendo qua sopra, come se stessi parlando con me stesso.
Oggi ha chiamato mia sorella, era in lacrime. Aveva litigato con il suo ragazzo, perché è tornato a casa solo questa mattina e quando era tornato era sbronzo.
L’ho lasciata sfogare, poi le ho detto di raggiungermi a casa, che era vuota, mamma non c’era e Robin era a lavoro. È strano come Robin non ci abbia mandato tutti a fanculo fin dal principio, c’è ancora a mantenerci. Forse è seriamente intenzionato ad aiutarci, e io lo spero, perché mia madre l’unica cosa di cui ha bisogno adesso è aiuto.
Oggi ho passato il mio tempo al lago, a fissarmi i polsi. Le cicatrici di quella prima e ultima volta ci sono ancora, ed è come se stessero bruciando. Sono solo dei lievi segni bianchi, che non passano con l’abbronzatura, nulla, ci sono ancora e si vedono benissimo.
Ho provato tutto, sono ricorso anche al trucco ma nulla.
Sono cicatrici permanenti come la merda che sto vivendo.

Liam Payne 15/11.
Oggi non sono andato a scuola, ho preso questo quaderno e lo ho infilato in una borsa a tracolla. Le cuffie dell’ “iPod” nelle orecchie e il mondo a volume bassissimo. Le braccia mi bruciano, tanto, ma stringo i denti e non lo do’ a vedere. Sono contro la quercia di un albero a guardare il tramonto, e a scrivere questo diario, estasiato dai giochi di colore innanzi a me. Scrivo e guardo il cielo, fantastico. Non mi sono collegato su Twitter, nemmeno su Facebook. Volevo seriamente evitare di  avere contatti con il resto delle persone che sono nella mia vita. Stare solo è diventata un abitudine e alla fine ti abitui. Quando hai un problema, trova il modo di risolvertelo. Quando vuoi scoppiare a piangere, non hai una spalla, hai l’aria e accontentati di quella. Quando hai bisogno di essere ascoltato scrivi, come in questo momento, e accontentati. Quando vuoi essere guardato negli occhi, accontentati di abbassarli. Quando hai bisogno di sentirti apprezzato, sforzati di essere apprezzato da te stesso. Quando vuoi un abbraccio, accontentati del cuscino. Ecco, tutto basato sull’accontentarsi. E l’accontentarsi porta alla depressione, e la depressione è uguale a crollo totale. E io sono dentro una buca. Non posso uscirne, è più profonda di quel che ho potuto immaginare, e giorno dopo giorno, le mie lacrime la fanno diventare sempre più profonda finché non hai nemmeno la forza di fare quello. Di piangere, perché piangere è una richiesta di aiuto, e se nessuno corre da te, allora tanto vale sorridere, sforzarsi di fallo, nascondere le braccia e fare finta di nulla.
La vita va’ avanti, e tu devi solo sopravvivere. Sì, perché sopravvivi, sei insensibile e non ti importa più di niente, diventi bipolare, e alterni momenti di ‘Finta gioia’ a depressione totale, freddezza a dolcezza, e così via, ma fa’ male, molto. Perché alla fine, vorrei smettere di mentire, di dire ‘Sto bene’ quando i tuoi occhi e ogni atomo del mio corpo urla: ‘aiutatemi!’.
E la cosa che ti ammazza, che ti consuma come acido muriatico sul petto, dritto verso il cuore, è che nessuno, nessuno mai ti aiuterà. E diventi autonomo.
Autonomo, e soffri con la consapevolezza che devi vivere nello scuro del tuo dolore. Ma sorridi, continui a sorridere, facendo finta che tutto vada bene.
 
Louis Tomlinson 17/11.
Sono le cinque e quarantacinque, credo. Sono tornato da lavoro e sono sul divano, esausto. Il petto e le spalle mi fanno male da morire. La ragazza di oggi era parecchio aggressiva, e i segni sono la testimonianza. La ho ripresa diverse volte, ma le sue unghie continuavano a graffiarmi e il dolore era immenso. Sì, dolore, perché ormai diventa un lavoro fare sesso. Non c’è quel sentimento quando lo fai con la ragazza che ami, non c’è quel batticuore, quei gemiti soffocati per sentire solo il nostro cuore battere forte per il momento di passione.  I ‘ti amo’ soffocati, non ci sono, solo dei ‘Fottimi!’ ‘Più veloce!’ ‘Louis!’ ‘Dio, così’ urlati con tutta la forza che si ha. Alla fine diventi come un ‘cazzo artificiale’. Unica fonte di piacere e rimpiangi il passato. E poi c’è quel momento in cui speri che il giorno dopo ti svegli e fai per andartene ma il lui o la lei ti fermino, dicendo o chiedendo di rimanere ancora un po’ e ti coccoli per tutto il resto del tempo che passerete assieme, o che il giorno dopo ti sorrida e che ti tratti come un essere umano. Invece è il contrario. Appena la persona con cui hai passato la notte ti paga fa’ come se non fosse successo nulla. Questo ti fa’ sentire solo un misero oggetto per godere.
E fa’ male, perché sono più di un semplice puttaniere … ma lo faccio per mia sorella. Devo portarla via da questa casa.
Oggi i miei non si sono ritirati, e Lottie è in camera sua a dormire, almeno spero.
Il sonno si fa’ sentire, ma è solo un illusione, perché appena ti infili sotto le coperte partono i pensieri.
Come una gara a chi arriva prima e fissi il soffitto, senza battere le palpebre, e pensi. Pensi a tutto quello che c’è di sbagliato nella tua vita e a un modo di rimediare che anche se stai più di una notte a pensarci, pensi solo ‘Continua a lavorare, porta soldi a casa, e vattene.’
L’unica soluzione è questa, e devo portarla a termine.

Niall Horan 24/11.
Sono esausto. Sono appena tornato dalla clinica e mi sono subito un discorso di un’ora dalla dottoressa.
Sono stufo di questa situazione, sono stufo di essere anoressico, sono stanco, stanco di tutto. Scrivo questa pagina di diario dopo che ho pianto, e poco fa’ mi sono guardato allo specchio. Ho gli occhi gonfi, rossi e le occhiaie. Sono stanco, distrutto, esausto.
Apposto di prendere peso, lo perdo. Ho perso due chili in un mese quando dovrei metterne. Non ce la faccio più, rivoglio indietro la mia vita, la mia voglia di vivere, il mio sorriso spontaneo, non voglio più essere il peso di nessuno.
Mi ero accorto di un cambiamento nel mio corpo, ero più asciutto, le costole ben in vista e ciò disgustava anche me. Un incavo, il mio ventre è diventato quello e i pantaloni mi cadono. Non ce la faccio più, cerco di essere forte ma proprio non ci riesco, la situazione mi svicola via dalle mani come sabbia e non riesco più a prenderne il controllo. Come se niente fosse, i miei svenimenti, erano anche sintomi di mancanza di ferro e vitamine. Provo ad andare avanti e a mangiare, ma mi risale tutto in gola e sono costretto a rimanere vuoto, di nuovo. Oggi ho trovato mio padre ubriaco, totalmente in lacrime. È deluso, sicuramente. Deluso di me, come lo sarebbero tutti, anche io stesso. Mi ha guardato e ha scosso la testa dicendo di andarmene, e io non ho potuto fare altro che andarmene, tornare sul tetto di casa mia e tornare a piangere. Come ora d’altronde. Sono su un tetto, con gli occhi che urlano e piangono in silenzio e la mano che scrive da sola con la mia scrittura disordinata e sforzata compresa solo dal sottoscritto. Dicono che la scrittura rappresenti il carattere e la personalità della persona, bene. La mia scrittura va’ sempre più su o più sotto del rigo e supera il margine del foglio. Le lettere sono una più grande dell’altra ed è un disordine. Perché sì, la mia vita ora è proprio questo, un disordine. Un completo casino, un disastro. Ed è tutta colpa mia.
Mi odio.


Zayn Malik 31/11.
Oggi è una giornata di merda. Se il buongiorno si vede dal mattino, devo proprio dire che è stato un buongiorno sforzato. Quando mi sono svegliato la casa era vuota, più silenziosa del solito. Ho visto mio padre davanti ai fornelli, con la sua solita canottiera bianca, pantaloni di tuta grigi e aria da totale fallito.
Mia madre non c’era. Gli ho chiesto dove sia, e lui come se fosse la cosa più normale del mondo ha detto che se ne era andata. Sì, aveva abbandonato tre figli e un uomo, un totale pezzo di merda. Gli dissi che anche la donna più forte del mondo se ne sarebbe andata e gli ho sputato in faccia con tutta la rabbia che avevo che se ne era andata perché era stufa della sua mentalità del cazzo e perversa che non serviva a niente. E ora eccomi qui, con un occhio nero e un labbro rotto. Mi ha picchiato, si, ma non importa. Sai caro diario, sono felice che mamma se ne sia andata anche se ci ha abbandonati. Era stanca ci soffrire, di essere maltrattata e anche se ora per colpa di mio padre verrà presa per una charmuta (trad. Puttana) non mi importa. Almeno quella charmuta ha avuto le palle di andarsene, a differenza di tutte le altre. Sono fiero di mia madre.
Oggi mio padre se ne è andato, e non è tornato più, come mia madre. Non è tornato nemmeno lui, pazienza. Puo’ anche fottersi, per me è uguale. La sua presenza o non è indifferente e spero che sia nei peggiori bar a bere e ubriacarsi come non ha mai fatto, e magari ci rimanga.
Spero che subisca quel che si merita dopo tutto quello che ha fatto passare a mia madre.
Lo spero vivamente.
 
Harry Styles 03/12

Sono diversi giorni che non scrivo su questo bizzarro quadernetto verde. In questi giorni ho scritto una canzone, strano, molto. Parla di un ragazzo che tenta di uscire da un labirinto, ma alla fine è sempre punto e accapo. Più o meno è la situazione che sto vivendo ora. Gemma ha rotto con Derek, e non so che fine abbia fatto lui. So solo che la tradiva e questo mi fa’ imbestialire, perché mia sorella sta male per una testa di cazzo.
Oggi c’è stata la gara di football della mia scuola, ma non ci sono stato. Dai diversi tweet su twitter posso dire che hanno vinto quelli della squadra opposta. Non mi importa molto, ho ben altro a cui pensare. Coincidenze della vita, mi ha chiamato mio padre, ordinando mi che sarei dovuto andare agli allenamenti della nuova squadra che si sarebbe formata nella mia scuola e io come risposta gli ho attaccato il telefono in faccia.
Non c’è mai stato per me, e per una stupida partita sta facendo tanto? Cos’è, si deve vantare con gli altri drogati come lui che sono buono a qualcosa più di lui?
Beh, non gli darò questa soddisfazione perché non farò nessuna partita.
 
Zayn Malik 13/12
È passata una settimana e di mio padre nemmeno l’ombra. Una telefonata, niente, nemmeno per sapere che cazzo di fine abbiamo fatto. Ho trovato lavoro, faccio il fattorino in una pizzeria e la mattina do’ una mano in una specie di fabbrica per parabrezza. Faccio due lavori, e con quel che guadagno compro da mangiare e faccio mangiare le mie sorelle. Almeno ci provo. Non guadagno molto, trenta la sera e la mattina quaranta solo quando mi chiamano per gli extra e per questo tento di risparmiare il più possibile almeno per andare avanti. Pensare che dovrò anche trovare i soldi dell’affitto mi terrorizza. E se non riesco ad averli? A racimolare quel che serve? Finiremo ad avere lo sfratto e le mie sorelle che fine faranno?
Dio, è più complicato di quel che credevo.


Louis Tomlinson 17/12.
Non è Louis che scrive ora. È Lottie, la sorella. O una delle tante sorelle. Ho dodici anni, e ho letto questo diario solo ora. Ecco spiegato il fatto che mio fratello tornava presto la mattina e andava via tardi la sera. Non è un vocalist, né un dj. Un puttaniere.
Non so descrivere quello che provo, c’è un misto tra rabbia e rancore. Sono delusa. Sapeva quello che provavo verso i nostri genitori e ha fatto un lavoro che rispecchiava perfettamente il loro comportamento. Poteva trovare un altro lavoro, uno più normale, perché proprio il puttaniere? Questo non me lo so spiegare. La rabbia dentro di me è tanta, tanta, ma mi sto sforzando di capirlo e sono sicura che leggerà questa pagina di diario, quindi perché Louis, perché mi hai mentito? Avrei preferito essere arrabbiata per un paio di giorni, ma così mi hai deluso. Deluso fortemente e non concluso nulla. Perché? Perché?! Voglio solo sapere perché hai dovuto mentire tutto questo dannato tempo? Cavolo avrei preferito stare di merda, non bene di bugie! Perché mi hai fatto questo? Sai cosa devo sopportare per i nostri genitori. E perché hai fatto esattamente come loro?
Grazie.
Grazie davvero.
 
Liam Payne 21/12
Sono diversi giorni che non scrivo su questo diario, e ho assolutamente bisogno di sfogarmi anche se poco fa’ un trincetto ha già fatto il suo lavoro. È sera, e fa’ freddo. Ha anche nevicato qui e ogni volta che guardo fuori dalla finestra vedo solo un tappeto bianco e delle case perfettamente uguali alla mia di fronte a me. 
I segni bruciano come il fuoco, e non so come ho avuto la stravagante idea di chiudermi nel gabinetto. C’è puzza di merda. Coincidenza della vita, rispecchia perfettamente quello che ho dentro e come sto ora io. Sono finalmente iniziate le vacanze natalizie e non mi subirò i miei cari amici fino al sedici. Quest’idea mi tranquillizza e i miei lividi non fanno più tanto male come prima. Sono a digiuno da un paio di giorni e mia madre e mio padre non fanno altro che discuterne e a darsi dei pessimi genitori. E non do torto a nessuno di entrambi.
Hanno per la prima volta ragione in vita loro.
 
Niall Horan 27/12
Tra cinque giorni ho un’altra visita, e tra cinque giorni è capodanno. Come mi sento? Mi sento come se fossi sott’acqua con un peso legato alla caviglia che non mi permette di risalire a galla. Avrei bisogno di aiuto, di qualcuno che si immerga nel mare e mi liberi. (cit.‘LOL’ )
Questo mio stato mi ha buttato giù, fino a farmi sprofondare nei miei complessi. In lotta contro l’anoressia, e in lotta contro il bipolarismo e la depressione. Non so se sto peggio ora o cinque minuti fa’, so solo che ho nascosto per ben due ore il cibo sotto il tavolo oppure lo davo al cane durante la cena di famiglia.
Nessuno prende sul serio niente e alcuni miei parenti mi  chiedono sempre se non mangio per manie di protagonismo o altro. Devono dimostrarlo per caso i miei quarantanove chili scarsi?
Nessuno prende più niente sul serio, tutti sono superficiali riguardo alla depressione, autolesionismo e altri problemi adolescenziali. Nessuno prende niente sul serio e finiamo come me, o qualcuno che sta ancora lottando contro qualcosa o sé stessi e la fine è sempre questa: chiudersi, diventare insensibili e fottersene anche di sè. Vivere con quel che basta e desiderare solo il peggio in ogni cosa che si fa’ perché si ha il costante pensiero di meritarlo, poi ci sono i perché, ed è tutto un giro che tormenta, una catena che non finisce mai. La società di oggi fa’ letteralmente schifo. Condiziona tutto e tutti e ti butta giù come un sacco e ti consuma dentro. Poi ti lascia lì, da solo, dove l’unica compagnia che ti rimane sono i tuoi pensieri, i tuoi perché di questa infinita catena, ma la vita va’ avanti.
Diventa tutto una routine: Ti svegli, ti lavi, ti guardi allo specchio provando a sembrare credibile nei sorrisi, esci, fingi, sorridi, “sto bene”, fingi, sorridi, torni a casa, fingi, piangi, dormi.

Poi basta leggere solo tutto dall’inizio.
 
Harry Styles 02/01
Ieri è stato uno dei giorni peggiori della mia vita. Ricordo che ero in un bar, mentre tutti festeggiavano con i conto alla rovescia, io contavo i bicchieri di birra che mandavo giù.
Ricordo l’alcool che mi bruciava in gola e la testa che girava, il resto è anonimo.
Ricordo la gente che festeggiava, i ragazzi che vivevano quel momento ricordando l’anno che sta finendo e non tornerà più, pensando al nuovo anno e a mille progetti per renderlo indimenticabile. Beh, io? Io stavo pensando che ho buttato quell’anno come gli altri d’altronde, a deprimermi, stare male per un qualcosa che non dovrebbe importarmi I miei genitori staranno bene, eviteremo lo sfratto e in qualche modo riuscirò ad aiutare mia madre a ricoprire gli affitti non pagati. Cambierò, devo cambiare. Farò sedici anni e non voglio buttare così la mia vita. Se la gente non mi apprezza, mi divertirò a farmi apprezzare a modo mio. Il vecchio Harry Styles, quello debole, non esiste più. Voglio buttare giù tutte le mie insicurezze, e parteciperò a X-factor.
Nuovo anno, nuova vita, si cambia.


Louis Tomlinson 15/01
La peggior cosa che può capitare a un fratello, è vedere la sorella che sta male per colpa tua, che sotto i tuoi occhi scopre il tuo più grande segreto, e se la prende con le proprie braccia. Tutta colpa mia, tutta. Ho letto quella pagina di diario nel più totale panico e cercandola la ho trovata nello sgabuzzino con un taglierino in mano che tremava. Si abbassò subito le maniche, ma quel gesto mi permise di capire tutto. Ho lasciato il mio lavoro e bevuto come una spugna, ero i un totale stato tremendo. I senti si colpa erano l’unica cosa che ho provato per tutto il tempo, poi è arrivato capodanno.
Ricordo che stavo fumando, sul tetto di casa e mi godevo i botti e i fuochi d’artificio finché non sono arrivate tutte le mie cinque sorelle. Una più bella dell’altra e Lottie senza dire niente mi spegne la sigaretta e mi abbraccia forte. Non ho potuto fare a meno di stringerla mentre lei mi augurava il buon anno nuovo.
In quel momento eravamo solo io, le mie sorelle, e nient’altro.

Poco fa’ mia sorella mi ha fatto notare le visualizzazioni  su youtube delle mie cover. Sono impressionato dai commenti positivi e dal numero sproporzionato di visualizzazioni. Era tanto tempo che non girovagavo su youtube, e mi ha gratificato, perché mi ha fatto capire che so fare qualcosa di buono, veramente buono, nella mia vita.
Nei commenti ricordo bene quel “Dovresti fare un’audizione a X-factor, la tua voce merita! xoxo”
Sono grato di tutti questi commenti positivi, ma non sto prendendo seriamente l’idea di partecipare a X-factor. Mia sorella dice che non è una cattiva idea e almeno di provare, rischiare. Perché rischiare nella vita significa non avere il rimpianto e il rancore di non aver provato e provare significa vivere. Solo ora ho capito cosa significa vita, ed è un dono che io stavo sottovalutando ma ora credo che proverò. Rischierò. Vivrò una volta per tutte, lasciando il passato al passato e puntando al futuro.
Tirerò fuori il vero Louis William Tomlinson, e vivrò intensamente, non importa quanti casini combinerò. Vivi la vita al momento, perché tutto il resto è incerto.

Zayn Malik 20/01/12
Si dice che i capodanno portino notizia, fortuna, ed è così. Quel giorno è tornata nostra madre, era in ottima forma, sorrideva, mi ha fatto un piacere enorme vederla. Mio padre non so nemmeno che fine ha fatto. L’importante è che è tornata nostra madre. Posso dire che è stato un capodanno fantastico, vedere dal giardino di casa nostra quei fuochi d’artificio era come se tutto quello che abbiamo passato tutti noi, tutto quello che ci ha fatto passare, è finito. Scoppia, sparisce, diventa un ricordo, e il ché mi ha dato speranza. Quei colori, quel cielo notturno e quel ‘Buon duemila dieci!’ mi fa’ felice. Perché si, lo so. Quest’anno sarà diverso da quello passato, non permetterò a niente e nessuno di rovinarlo. Ho passato una vita di merda, è ora di pensare a quel che sarà, non a quel che è stato, o starò male inutilmente.

Mia madre è tornata con una cosa che non mi sarei mai aspettato. Un biglietto per Londra.
Si è autoimposta di farmi partecipare a ogni costo alle audizioni di X-factor. Non ha detto niente, voleva farmi una sorpresa, ma per me è stato proprio un colpo nell’occhio. Mi ha preso alla sprovvista, e non so neanche il motivo di questa sua improvvisa decisione.
Ma … perché tirarsi indietro? Insomma, è un’occasione unica, e se magari passo, realizzerò il mio sogno. Amo cantare, sprecherei ogni secondo della mia vita a farlo. Coltivo questa passione fin da piccolo, ma non l’ho mai messa in pratica. Paura? Molto probabilmente si. Paura di essere giudicato inadatto o non pronto, paura che il cantare diventi solo un hobby quando non lo è.
Comunque sia, proverò. E forse so anche che canzone cantare. “Let me love you.”
Si, è perfetta.

Liam Payne 31/01.
Ho passato il capodanno a fissare il muro, con le braccia sanguinanti e il volto bagnato dalle lacrime. Ricordo tutto benissimo, come se fosse ieri. Il capodanno peggiore di sempre. Ho cantato. Cantato ‘Cry me a river’ con la voce tremante e ricordo che è entrata mia madre. Mi ha visto ed è sbiancata. Sono sicuro che mi era venuta a cercare per sapere perché non ero con tutti al piano di sotto, ma ebbe la risposta da sola. Mi è scoppiata a piangere tra le braccia, poi iniziò a ripetere: ‘Cosa ti manca?!’ e in maniera isterica commentava i miei tagli. La calmai, dopo poco. Almeno, ci ho provato, il risultato che ottenni fu’ silenzio. Cosa che odio. È soffocante e in momenti così ti uccide. Lei tremava e piangeva in silenzio. Poi mi ha chiesto si sfogarmi, dirle cosa non va’. Lì ancora silenzio. Stava diventando imbarazzante, ma non riesco a tirar fuori quello che per due anni è stato in silenzio. Poi mi ha abbracciato, mi ha stretto forte e ha detto che non mi avrebbe più lasciato andare. Non so perché ma mi fidavo di lei. Sembrava sincera e le sue parole scorrevano tremanti ma allo stesso tempo fluide come l’acqua. Come le sue lacrime. Averle inflitto questo dispiacere mi ha fatto male, ma purtroppo quando stavo male io a nessuno importava. Mi dispiace quindi, ma fino a un certo punto, perché quando stai per troppo tempo male diventi insensibile, solo per non stare male, non per altro.
Poi il dolore torna, e quindi arrivi a non provare più un cazzo. Ma vedere una padre piangere quando credevi non le importasse nulla e che se un giorno vedesse i tuoi tagli, ti direbbe esplicitamente di essere un coglione che spreca la propria vita essendo depresso, ma invece no. Ha pianto e in quelle lacrime c’era dolore.
Poi mi ha chiesto, quanti anni sono passati dal mio provino a X-Factor.
Precisamente due, ma non mi importava. Poi l’illuminazione. “… Torna tra due anni …” ricordo benissimo quelle parole.
Mia madre mi incoraggiò ad andare, che questa volta era la volta buona, che magari avrebbe migliorato il mio stato. Allora ci vado, e canterò “Cry me a river.” Come la canzone che ho cantato davanti a quel muro gelido con le braccia sanguinanti.
Ebbene sono felice di annunciare che è un mese e trentuno giorni che le mie braccia sono semi pulite. Un mese e trentuno giorni che sembra che agli altri importi di me, appena si sono accorti che avevo bisogno di aiuto. Un mese e trentuno giorni che vado da uno psicologo, un mese e trentuno giorni che la mia vita sta cambiando, un mese e trentuno giorni che sono uscito dalla buca e un mese e trentuno giorni che sono riuscito a vivere.
Bentornato, vecchio Liam James Payne.
 
Niall Horan 31/01
Ieri sono tornato dalla visita.
Tre chili e otto.
Ho preso tre chili e otto in un mese. Sapete cosa significa per un anoressico prendere tre chili e otto in un mese? È una vittoria, ci sono riuscito.
Cazzo, non ci credo. Sono così entusiasta e credevo che non ce l’avrei mai fatta. Mi mancano le parole, mi sento invincibile ora, ed è strano di solito sono così vulnerabile ma ora è come se il mio corpo mi stesse dicendo: ‘Se sei riuscito a riacquisire peso, riuscirai anche a ottenere una vita come Dio comanda.’
E io ci proverò. Sono giovane e non butterò la mia vita così.
Se sono riuscito a ingrassare e il mio corpo rispondeva a ciò che facevo, devo, devo per forza riavere una vita.
Stavamo tornando dall’ospedale e nella radio stavano dando Michael Bublè. Iniziai a cantare, non curante di mia zia che min ascoltava attentamente.
Poi di colpo: “Ti ci vedo a te come cantante.”
Ricordo che risi, senza motivo. Strano che ti dicano che sei bravo a cantare, per la prima volta. Vieni colto di sorpresa e per la prima volta lo è ancora di più. Mia madre s’intromise e disse che la zia era seria. Io dissi per quale motivo mi vedeva nei panni di un cantante e lei mi disse perché la canzone, la musica mi esce dal cuore e la voce è il risultato finale.
Sono belle parole. Non mi ero mai reso conto della mia voce, eppure per me rimane qualcosa di non spettacolare.
Poi sta mattina mia zia torna, con un biglietto per Londra per X-factor. Mi ha iscritto a X-factor e il 14 aprile dovrò partire per Londra.
Ha fatto tutto lei, ma il resto dovrò farlo io e sono intenzionato a farlo. Almeno ci provo.
Mai dire mai, come dice Justin.

                                                

Niall Horan

“Cuz I’m so sick of love song, So tired of tears, So done with wishing she was still here. Said I’m so sick of love songs so sad and slow. So why can’t turn off the radio?”

 

Harry Styles

“Isn’t she lovely? Isn’t she wonderfull? Isn’t she precious? Less than one minute old. I never thought, thought love we’d be. Making one as lovely as she. But isn’t she lovely made from love?”

 

Liam Payne

“Now you say you’re lonely. You cry the whole night through, well you can cry me a river, oh cry me a river? I cried a river over you. And now you say you love me. Well just to prove that you do. Come on and cry me a river, oh cry me a river? I cried a river over you. Cry me a river.”

 

Zayn Malik

“Baby I just don’t get it. Do you enjoy being hurt? I know you smelled the perfume, the make-up on his shirt. You don’t believe his stories you know that they’re all lies. Bad as you are, you stick around and I just don’t know why. If I was ya man, babe you, never worry about, what I do, I’d be coming home, back to you, every night, doin’ you right. You’re the tipe of woman, deserves good things. First full diamonds, hand full of rings, babe you’re a star I just want to show you, you are. You should let me love you, let me be the one to give you everything you want and need. Babe good love and protection, make me your selection, show you the way love’s supposed to be. Bbe you should let me love you, love you, love you …”

 
Louis Tomlinson

“Hey There Deliah what’s it like in New York City. I’m a thousand miles away. But girl tonight you look so pretty. Yes you do. Times Square can’t shine as bright as you. I swear It’s true. Hey There Deliah don’t you worry about the distance I’m right there if you get lonely give this song another listen. Close your eyes, listen to my voice, It’s my disguise I’m by your side. Oh it’s what you do to me, Oh it’s what you do to me, Oh I’t what you do to me, Oh I’ts what you do to me, what you do to me.”

 



Oh I saw a girl. Brought to life. She was warm, she came around
and she was dignified. She showed me what it was to cry.
Well you couldn’t be that girl I adored.
You don’t seem to know seem to care.
What your heart is for.

But I don’t know anymore.

There’s nothing left I used to cry.
My conversation has run dry.
That’s what’s going on.

Nothing’s fine I’m torn.
I’m all out of faith, this is how I feel.
I’m cold and I am shamed lying naked on the floor.
Illusion never changed into something real.
I’m wide awake and I can see…

The perfect sky is torn.
You’re a little late and I’m already torn.
I’m already torn.

There’s nothing left I used to cry. My inspiration has run dry.
That’s what’s going on.
Nothing fine I’m torn.
You’re a little late.
I’m already torn, I’m already I’m already torn.

Torn.”
 

One Direction 23 Luglio 2013.
Caro block notes giallo.
Ci mancava scrivere. Si, ci. Ora siamo fratelli, come fratelli, e ricordiamo di aver letto ognuno i loro strani diari, colorati e presi per caso. Tutti e cinque avevamo dei problemi, e di famiglia ce ne erano molti.
Zayn è riuscito a sistemare la madre, ha comprato una casa a lei e le sorelle e quando Trisha ha bisogno lui c’è sempre.
Anche Harry, idem, stessa cosa. Ha evitato lo sfratto. Louis ha incontrato il suo vero padre, che lo ha abbandonato quando aveva solo due anni e l’unica cosa che Louis è riuscito a fare è voltare le spalle e andarsene. Dice di odiare il padre biologico, sparito nell’arco della sua vita e ritornato nel momento in cui era diventato famoso. Harry è riuscito a disintossicare la madre e Niall ha risolto i suoi problemi di salute. Ora mangia come un dannato e non gli importa più nulla del peso ideale. Tanto con tutti questi viaggi il cibo si smaltisce eccome. Zayn ha scoperto che il padre ha una nuova famiglia, ha smesso di bere ed è andato da Trisha a scusarsi per tutto il male che le ha causato. Poi ci sono io, Liam. Le mie braccia sono pulite e il mio rene funziona. La cosa divertente è che quando lo ho saputo festeggiai con un fruttolo.
Ognuno di noi ha insegnato qualcosa alle nostre fan.
Harry di non mollare mai, in nessun caso. Niall che le cose possono accadere per gioco e cambiarti la vita, Zayn che alla fine del tunnel c’è sempre la luce e bisogna avere fede. Louis di provare, rischiare, tentare e di vivere la vita al momento e io di essere forti. Forti in ogni caso perché ogni film ha il suo lieto fine, come un brutto inizio. Ma alla fine del film, ai titoli di coda, c’è sempre stato un lieto fine. Noi tutti abbiamo insegnato alle nostre fan che i problemi adolescenziali fanno le ossa. Crescono, fortificano il carattere. Guarda noi, caro block notes giallo, ora siamo invincibili. Cinque ragazzi che cantano, che hanno realizzato quel sogno. Che hanno cantato canzoni per far capire alle nostre fan che sono belle, What makes you beautiful, per buttare giù la loro insicurezza e la loro paura di non essere belle. Ma io lo so, lo sono tutte. E tutti devo dire, che mi è giunta voce che qualche ragazzo ci segue anche.
Beh, cosa dire? Mi sento forte e il fatto che sono arrivato qui con i miei cinque fratelli, dopo quello che è passato è una vittoria. Per noi. Abbiamo vinto su tutto. Ostacoli, paure, incertezze, continui ‘Perché?’.
La vita ti sorride solo se tu sorridi a essa, e da quanto ho capito, da quando noi tutti abbiamo iniziato a sorridere, è direttamente spuntato il sole.
Harry ha scelto il nome della band.
One Direction.
Azzeccato direi. One direction, una direzione. Noi puntiamo al cuore di chi ascolta e puntiamo alla luce e a un lieto fine. Al vivere finché si è giovani, Live While we’re young, a riparare gli errori, Same Mistakes, ai momenti della vita e alla persona che potrebbe lasciarci da un momento all’altro ma andare avanti, Moments, a far capire quanto un amore puo’ essere forte, More Than this, All’energia, Rock me.
Beh, caro block notes.
Io, Harry, Louis, Zayn e Niall siamo invincibili ora. Nessuno puo’ fermarci e continueremo a cantare finché il sole continuerà a essere dentro di noi anche se fuori piove.
Caro Block Notes, lo giuro, noi siamo infinito.

 

                                                ∞ Spazio Autrice. ∞ 

Siete riusciti a leggerla tutta. Wow.
beh, prima di tutto devo perfezionare una cosetta: è TUTTO inventato tranne il bullismo di Liam e il rene, Il fatto di non essere accettati di Harry, il suo tentativo di lesionarsi e basta. Resto tutto inventato.
Ecco, ora che ho precisato sta cosa sono più tranquilla :’)
Vi ringrazio ancora per essere arrivati fin qui, mi rende felice il fatto che vi sia interessata.
Ringrazio chi lascerà un commento o una recensione per dirmi cosa pensa della storia e beh.. che dire.
All’inizio avevo intenzione di farla solo su Liam, ma dopo ho pensato “E gli altri lavorano a maglia? Pensa Kat pensa.” E ho pensato questi problemi famigliari e li ho aggiunti tutti e.e

Ora vi lascio andare e grazie ancora per averla letta.
Alla prossima One Shot.
-brillyam. 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: brjngmethehorizon