Crossover
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Autore: Caster_Gamer    15/07/2013    1 recensioni
Avete mai provato a pensare di ritrovarvi con i personaggi dei vostri Anime, Manga e Libri preferiti?
Io sì.
I mondi di Death Note, Kuroshitsuji, Host Club, Blue Exorcist ed Harry Potter, sì uniranno per ritornare ognuno al loro posto, ed alcuni di loro solo dopo aver sconfitto il nemico riusciranno a tornarci.
Sarà una follia?
Sarà uno scontro?
Sarà il valore dell'amicizia? Dell'amore?
Sarà un'avventura divertente e a volte anche romantica.
Il sogno si realizza!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Killer.

(Sogno o realtà?)

#MomentoSerietà#

 

Chi si rifugia nei sogni è prettamente classificato come codardo, ma non è sempre così.

Spesso e volentieri chi si nasconde nella fantasia lo fa semplicemente perché ha bisogno di riposarsi anche solo poche ore dopo la lunga sfida che è la vita, in modo da poterla riprendere con più facilità. A volte invece lo si fa per divertirsi, altre per realizzare ciò che nella realtà non è possibile...

Eppure per Me era e sarà sempre stata codardia.

Sì, lei credeva di essere forte, ed effettivamente lo era, ma non fino al punto che pensava.

Era difficile, e tanto anche, andare avanti quando tutto sembrava andare per il verso sbagliato, ma a lei non era mai andato sempre tutto male, aveva avuto molte fortune e di certo la sua vita si poteva considerare comune e felice.

Ma lei prendeva in seria considerazione la parola “felicità”, e si limitava a dire di essere contenta.

Però solo in quel momento, prima di perdere qualsiasi sorta di emozioni, si era accorta di essere felice insieme a quelle persone...era tutto perfetto.

Fu quella la goccia che fece traboccare il vaso: non si accontentava mai di nulla, e lo sapeva bene.

Voleva di più, quando conosceva una persona e si fidava di lei pretendeva il massimo, ma lei non lo dava sempre, anzi, aveva sempre dato il minimo di se stessa alle persone.

Egoismo? Sì.

Possessività? Sì.

Troppe pretese? Sì.

Codardia? Sì.

Non riusciva a trovare un solo lato positivo in lei, per questo emise quell'urlo.

Era stato così forte che aveva raggiunto le orecchie di Lory, in un solo istante la mente divenne confusa e cadde in un sonno profondo.

Stanchezza avevano detto, ma non era così.

E proprio quando si era svegliata, quando tutto stava per sparire, dopo qualche istante Me aprì gli occhi, ritrovandosi sospesa da fili di ragnatele nel vuoto.

« Ragnatele...ragno...Crodo? Sei venuto a salvarmi? » scherzò, nonostante quella situazione.

In fondo l'altezza non le aveva mai fatto paura, il vuoto non aveva un effetto particolare se sapeva di non essere da sola.

« Aaah, mi ha dovuto ubbidire. »

Una voce familiare la fece sorridere spontaneamente, ma nel buio quel sorriso andò perso.

« Be- »

« La mia anima piena di rancore sembra essere buona sai? E poi quel demone da quattro soldi è più idiota di quel che pensassi. » la interruppe, lei ci rifletté su.

« Perché hai corrotto Claude? Lui è dalla nostra parte! ...O- »

« Me, io sono sempre stato dalla tua parte, ma solo io. Volevo davvero aiutarti. » non la lasciò finire di parlare, di nuovo.

« Che significa? Anche gli altri volevano- »

« Tornare a casa? Hai ragione. Ma io volevo di più, in fondo il tuo desiderio era rimanere sempre qui...con loro. »

« Sì...sì è vero. » gli accennò un sorriso, anche lui ne fece un altro ma era completamente diverso da quello della ragazza.

« Cosa c'è di meglio nel rendere felici sia me che te? »

« Mh? » sollevò il capo cercandolo da qualche parte, ma di lui nessuna traccia « E come? »

Finalmente nel buio vide avvicinarsi una figura, più si faceva vicina più riconosceva che stava parlando proprio con la persona che pensava.

« Tu puoi avere me...e nel frattempo io posso avere la mia vendetta. »

Me sussultò.

« La tua...vendetta? »

« Mh. » annuì sorridendole « Dovresti rinunciare a tutti gli altri...ma io non sono più importante? Sono quello che ti ha aiutata per più tempo. »

« Ah...questo è vero ma... » sospirò, lui spezzò con un colpo tutti i fili di ragno che la tenevano facendola quasi cadere, ma alla fine le afferrò il polso.

« Accetta la mia proposta. » disse con fermezza, la ragazza si attaccò alla sua gamba.

« S-sollevami! »

« Finché non sei sicura di te non toccherai terra, come posso non farti cadere? »

« M-ma p-potresti mettermi sulle spalle! No? » gli sorrise comprensiva, in quel buio lui riusciva stranamente a vederla e viceversa.

« Tu non accetterai, io lo so. Perché dovrei salvarti? »

La ragazza sgranò gli occhi.

« V-vuoi...vuoi approfittarti del mio affetto solo per la tua vendetta!? »

« Non crederai veramente che possa affezionarmi ad una- »

« SALVAMI! FAMMI SALIRE! » toccò con i piedi una specie di roccia laterale che non poteva vedere, era come se si trovasse sul dirupo di una montagna ed a forza di agitarsi con i piedi sembrava arrampicarsi sempre di più.

Beyond invece si sentiva come sprofondare, più lei saliva più lui cadeva.

« IO DAVVERO TI VOGLIO BENE! IO DAVVERO FAREI QUALSIASI COSA PER TE! MA TU...TU NON MERITI TUTTO QUESTO! » lo raggiunse fino a ritrovarsi faccia a faccia con lui « Eppure...andrei contro tutto e tutti lo stesso, ma non contro chi voglio bene come te. » lo abbracciò mentre il terreno sotto ai piedi del bruno si solidificava ancora.

Tutto appariva sempre più luminoso, sotto di loro l'erba diventava visibile, lentamente tutto il terreno si sparse attorno ed anche gli alberi erano alti e verdi, quasi brillavano.

Ogni cosa stava tornando alla normalità, nessun vuoto, nessun senso di tristezza...quando...

« Non vuoi essere felice? Mi va bene... » tirò fuori dalla tasca un coltello mentre con l'altro braccio le cingeva il busto « Ma io ho bisogno di te comunque per la mia vendetta. »

Me ebbe appena il tempo di capire le sue intenzioni quando il fruscio dietro la sua schiena le fece partire un brivido che la paralizzò.

Poi...niente.

Si fermò, nessun altro movimento, nulla di nulla.

« Tu non farai nulla. »

La voce di Matt la fece sussultare, il battito cardiaco riprese anche se veloce ed il respiro si regolarizzò.

La mano di Beyond cominciò a tremare, ci stava mettendo tutta la sua forza ma lui aveva la presa ferrea come mai.

« Cos'è!? Com'è che sei più forte di me adesso!? »

Lentamente il rosso allontanò la sua mano finché non poté tirare Me a sé, la ragazza lo guardò trovandolo stranamente serio.

« M-Matt- »

Le rivolse un sorriso dolce, sincero, tutto quello di cui aveva bisogno in quel momento.

« Stai bene? »

Arrossì ed abbassò lo sguardo imbarazzata.

« Sì...adesso sì. » mormorò abbozzando un sorriso.

« Me è lì! È con Matt! »

Altre voci familiari la chiamarono e guardando oltre alla figura di Beyond vide i suoi amici.

« Honey-Chan! » esclamò vedendolo correrle in contro, ma passando accanto al bruno accadde tutto in un istante.

Il suo sorriso, il suo piccolo corpo colpito al fianco da una coltellata.

Le labbra rimasero allargate in un dolce sorriso, ma l'espressione divenne sempre più vuota.

« Ho...Honey...chan... »

Me corse verso di lui prendendolo tra le sue braccia prima che cadesse sull'erba già macchiata di quel rosso.

« HONEY-CHAN! » gli altri lo raggiunsero velocemente sedendosi al suo fianco.

« Mitsu...Mitsu...Mitsukuni... »

Takashi non era mai stato così spaventato, nei suoi occhi si poteva leggere la disperazione, la voglia di urlare in quel momento.

Beyond Birthday fece un sorriso, uno di quelli che Me adorava tanto, ma che in quel momento le fece l'effetto che faceva a chiunque.

Paura, terrore, ansia...e non l'aveva nemmeno visto, lo sentiva semplicemente dietro di sé.

« Hai paura...Me-Chan? » le sussurrò all'orecchio per poi svanire.

Quei brividi la immobilizzarono, non sapeva che dire, non aveva idea di cosa fare.

Le urla di quel momento erano come un bisbiglio al suo orecchio, come il parlare della gente per strada.

 

« Ehilà gente! Me è qui presente! » esclamò alzando le braccia verso il cielo.

Tutti la guardarono sconvolti, se non come se fosse una pazza.

« Su popolo, un po' di entusiasmo! Non siamo mica nella mente di Claude! » continuò guardandoli uno ad uno.

Il maggiordomo dai capelli neri, fece un sorriso obliquo per circa...un millesimo di secondo.

Poi la ragazza emise un urlo euforico.

 

« Se sei in coma, potresti anche non risvegliarti più... » continuò. Me sussultò e lo guardò sgranando gli occhi.

« I-io... »

« E prima o poi, staccheranno la spina del macchinario che ti tiene in vita. » concluse il bruno. Lei indietreggiò spalancando maggiormente le iridi grigie intinte di verde, L sembrava serio.

Me si guardò attorno per incontrare gli sguardi di ognuno di loro, poi posò gli occhi su Matt e si morse le labbra.

Avrebbe voluto tanto che qualcuno la consolasse, ma non c'era la sua migliore amica a tirarle sempre su il morale con qualsiasi frase, che fosse seria o stupida.

A volte le mancava, chissà se qualche volta la veniva a trovare in ospedale, sarebbe stato figo.

 

« Yes lady! » esclamarono i membri dell'Host, imitati poi dagli altri.

« Aaah stop stop stop! » la ragazza mise le mani in avanti « Com'è che avete detto? »

« Yes lady! » ripeterono tutti, lei assunse un'espressione furiosa.

« NON SONO UNA LADY! Dite, yes sir! » ordinò severa, tutti ripeterono il saluto.

« Yes sir! » gridarono all'uniscono.

 

« Quanto sarà lungo il viaggio? » domandò il biondo, lei prese in mano il libro e riposò lo zaino sulle spalle.

« Mi sa che ci vorrà un po'. » disse dopo averci riflettuto per qualche istante, lui sorrise e guardò avanti.

« Sono contento! » esclamò, Me lo guardò stranita.

« Perché? » chiese in tono innocente.

« Ci divertiremo! Lo so per certo! » rispose mantenendo il sorriso largo sulle labbra.

 

« Ale! Stai bene!? » le domandò premurosa, lei annuì stringendola sempre di più.

« Mi sei mancata tantissimo! Questi mesi mi sono sembrati un'eternità! » urlò con le lacrime agli occhi, Lory le diede alcune pacche sulle spalle trattenendo le sue di lacrime.

« Non ti preoccupare Ale, ci sono io, ci sono io... » le sussurrò sorridendo, per quanto potesse sorridere in quel momento.

 

Ryuzaki la guardò con aria innocente.

« A che pensi di così bello? » le chiese, risvegliandola dai suoi pensieri.

« D-dici a me? » balbettò imbarazzata, lui annuì.

Me guardò avanti, vedendo Matt che scherzava con Mello, intento nel costruire una tenda, per questo infatti gli ordinava di smetterla, ma il rosso non voleva saperne nulla.

« A niente... » mormorò, sentendo le lacrime salirle agli occhi.

Quante volte, immaginando quel genere di scene, lasciava uscire le lacrime come cascate, senza riuscire mai a riprendersi.

Secondo lei non esisteva amicizia più bella o vera, come quella di Mello e Matt. E questo la inteneriva tantissimo, facendo uscire il suo lato più dolce.

 

Voglio andare a casa...voglio andare a casa mia...non voglio più stare qui. Svegliatemi, vi prego.”

Era veramente quello il suo desiderio?

[...]

« No, voglio ancora vivere questa bellissima illusione, questa meravigliosa bugia! » rise gioiosa « Mi piace vivere così! » gridò, per poi sentire un tonfo al petto...e cadere.

 

Però quel bisbiglio la riguardava, non poteva ignorare ciò che stava succedendo.

Guardo Honey-Chan tra le sue braccia e gli passò una mano fra i capelli biondi, lui tremava sorridente.

« Me-Chan, non avere paura. »

« Non preoccuparti, presto tutto questo finirà, mi sveglierò presto e non soffrirai più. »

« M-Me-Chan! » urlò il suo nome mettendoci tutta la forza che aveva « Questa è sempre stata la realtà, per questo adesso sta...sta diventando dolorosa...ma tu non avere paura. Me-Chan io...ti chiedo solo di fare del tuo meglio. Conto...davvero...su...di te... »

Chiuse lentamente gli occhi, quel dolce ragazzo le aveva detto le parole più confortanti che in quel momento si voleva sentire dire.

« Lui...è...è morto!? »

« No. Nessuno può morire qui, nessuno. È solo un incubo...uno stupido incubo...ma non ce la faccio più. »

Me cominciò a pizzicarsi il braccio subito dopo aver lasciato Honey-Chan che venne preso da Takashi pronto a salvarlo in tutti i modi possibili.

La ragazza si guardò attorno finché non vide un albero, prese la rincorsa e si sbatté la testa contro di esso.

« Stupida! Svegliati! Stupida! Stupida! » urlava continuando a colpirsi, non notando però alcun cambiamento decise di cambiare modo, perciò quando vide un burrone fece un largo sorriso.

Indietreggiò per poi cominciare a correre verso di esso, Matt si voltò verso di lei e spalancò gli occhi ma non fece appena in tempo a pronunciare la M che vide un veloce scatto passare accanto a lei.

Dei lunghi capelli rossi ondeggiarono nel vento mentre quelli castani di Me rimanevano fermi dato che lei stessa era stata appena messa giù dallo Shinigami più esaltato che gli occhi di Matt avessero mai visto.

« Me... » il ragazzo sorrise e l'abbracciò stringendola a sé, lei rimase impassibile per qualche istante lasciandosi poi annebbiare dai pensieri.

Gli circondò il collo con le braccia e cominciò a piangere senza sosta, lui le passò la mano fra i capelli.

« Sta tranquilla...va tutto bene... »

« Non va tutto bene! Beyond mi ha dimostrato che non gliene frega niente di me! Honey-Chan è probabilmente morto! Lory non è qui...perché deve essere tutto così terribile!? Perché quello che doveva essere un sogno meraviglioso si è trasformato in un incubo!? Non mi è mai successo! »

« Questo non è un sogno! È la cruda realtà e devi accettarla! Non puoi credere che tutto quello che è successo sia invenzione della tua fantasia! » urlò prendendole le spalle, la ragazza si asciugò le lacrime ed assunse un'espressione lievemente più sicura.

Se quello non era un sogno ed era la realtà...quei medici che aveva visto chi erano? Erano loro che facevano parte di un sogno?

Forse doveva cominciare a credere che l'impossibile fosse realizzabile...e magari con forza di volontà avrebbe ritrasformato quell'orrenda realtà in una tranquilla verità.

  
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