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Autore: Maya_Moon    15/07/2013    0 recensioni
Storia partecipante al contest "Lasciati ispirare... da ciò che scegli"
Daniel è un ragazzo incapace di esprimere ciò che pensa, e quando si innamora della bella Diane, il fratello gemello Caleb gli presta volentieri il suo aiuto, finché un nuovo problema li costringerà ad affrontare ciò che non si sarebbero mai aspettati...
Dal testo:
Daniel batte con delicatezza sui tasti bianchi e neri, ricevendo come risposta una melodia. Quella canzone... quella canzone è diventata la sua fissazione, non può farci niente. Mentre le note del pianoforte invadono la stanza, Daniel pensa e ripensa alle parole che dovrebbe cantare [...]
Caleb, il suo gemello, entra nella stanza sedendosi accanto a Daniel. [...]
"Anche oggi hai visto quella ragazza, eh?" domanda dopo un po', quando Daniel raccoglie lo spartito - che non ha degnato di uno sguardo, dato che quella canzone ormai la sa a memoria - e fa per alzarsi; il ragazzo si blocca, e dopo qualche secondo di silenzio, se ne va senza rispondere al gemello.
Quest'ultimo sospira, scrollando le spalle.
"E usala quella voce, dannazione!" grida a Daniel. Ma solo il cinguettio di un passerotto fuori dalla finestra gli risponde.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Buongiorno a tutti! Mi chiamo Maya_Moon, tanto piacere! *si inchina*
Questa è la mia prima storia d'amore, che ha partecipato al contest "Lasciati ispirare... da ciò che scegli". Spero che vi piaccia, recensite in tanti!

 Maya_Moon
 


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Capitolo Primo
 

Diane legge nel parco, Daniel la può vedere dalla panchina dove è seduto. I lunghi capelli della ragazza, di un lucente castano cioccolato, sono raccolti con una pinza lillà, a cui è applicato un fiorellino dello stesso colore. I grandi occhi splendenti sono ombreggiati dalle lunghe ciglia, mentre corrono bramosi da una riga all'altra.
Daniel sospira, passando una mano tra i capelli neri, che terminano con un riccioluto codino. Le efelidi del ragazzo sembrano brillare alla luce del sole estivo, così come i suoi occhi neri.
Prima o poi ti parlerò... Devo solo trovare il coraggio...,  pensa tristemente il ragazzo, alzandosi e incamminandosi verso casa. 
 
Daniel batte con delicatezza sui tasti bianchi e neri, ricevendo come risposta una melodia. Quella canzone... quella canzone è diventata la sua fissazione, non può farci niente. Mentre le note del pianoforte invadono la stanza, Daniel pensa e ripensa alle parole che dovrebbe cantare:
 
Can anybody find me somebody to love 
Ooh, each morning I get up I die a little 
Can barely stand on my feet 
(Take a look at yourself) Take a look in the mirror and cry (and cry) 
Lord what you're doing to me (yeah yeah) 
I have spent all my years in believing you 
But I just can't get no relief, Lord! 
Somebody (somebody) ooh somebody (somebody) 
Can anybody find me somebody to love?
 
Caleb, il suo gemello, entra nella stanza sedendosi accanto a Daniel.
"Ancora quella canzone, Dani? Prima o poi ti sfonderà il cervello, dammi retta!" esclama ridendo, ricevendo un'occhiataccia dal fratello. "Ok, ok, me ne sto zitto." si scusa, cominciando a battere il piede sul pavimento al ritmo della musica come d'abitudine.
"Anche oggi hai visto quella ragazza, eh?" domanda dopo un po', quando Daniel raccoglie lo spartito - che non ha degnato di uno sguardo, dato che quella canzone ormai la sa a memoria - e fa per alzarsi; il ragazzo si blocca, e dopo qualche secondo di silenzio, se ne va senza rispondere al gemello. Quest'ultimo sospira, scrollando le spalle.
"E usala quella voce, dannazione!" grida a Daniel. Ma solo il cinguettio di un passerotto fuori dalla finestra gli risponde.
 
Diane si siede alla solita panchina, aprendo il libro alla pagina che aveva segnato il giorno prima con il fermaglio con il fiorellino lillà sopra. Con un sospiro di felicità si cala nel mondo narrato in quella pagine riempite di parole, parole, parole.
 
Daniel si siede alla solita panchina, guardando quella ragazza di cui non sa neanche il nome.
L'ha vista per la prima volta due settimane fa, mentre era in giardino ad accarezzare Orione, il gattino che hanno adottato da un paio di mesi. Con lui c'era Caleb, ed era stato proprio lui a rispondere alla domanda ammirata della ragazza.
"Scusatemi..." aveva detto timidamente, i lunghi capelli sciolti morbidamente sulla spalla, "posso accarezzarlo?" 
Caleb aveva sorriso gentilmente, muovendo il braccio come a dire "Accomodati". Lei si era sporta dal cancellino di legno chiuso e aveva accarezzato delicatamente la testolina pelosa del micio, che aveva miagolato felice. Quando aveva alzato e la testa e mosso appena le labbra, Caleb aveva risposta alla sua domanda non ancora formulata:
"Si chiama Orione, ha tre mesi." Lei aveva annuito con un sorriso. Il ragazzo poi si era lanciato in un'accurata descrizione del luogo in cui avevano preso Orione - un gattile - e della tenerezza che aveva provato nel vedere il lungo pelo nero che assumeva delle tonalità del colore dello zaffiro quando i raggi del sole lo illuminavano. Dopo una decina di minuti, passati a raccontare di come lei aveva trovato il suo Morpheus, un micio tigrato grigio e nero, la ragazza si era alzata e li aveva salutati, dando un buffetto sulla testa di Orione, che ancora faceva le fusa.
"Carina, eh?" aveva detto poi Caleb, guardando Daniel, che aveva annuito sognante. Il viso felice di Caleb si era oscurato subito mentre pronunciava la solita tiritera:
"Dani, se non parli mai non la supererai mai questa cosa." aveva detto irritato. Stizzito, il gemello si era alzato ed era entrato in casa, senza ovviamente rispondere. Orione l'aveva subito seguito, ignorando lo sbuffo adirato che aveva lanciato Caleb.
 
"Dani, dai!" La voce di Caleb riscuote Daniel dal suo ricordo, facendolo sussultare. Caleb si siede accanto a lui, facendo tintinnare il portachiavi attaccato ad un passante dei suoi jeans.
"Non puoi continuare così." continua poi, posando la mano sulla spalla del gemello. Quest'ultimo lo guarda stranito, ma subito dopo incrocia le braccia al petto e curva le spalle ingobbendosi, facendo capire a Caleb che non ne vuole sapere. Lui però non demorde, e alzandosi esclama:
"Ah, allora... quand'è così... Ci parlerò io!" Daniel scuote violentemente la testa, serrando le labbra. 
"Chi tace acconsente, lo sai...!" ribatte il gemello, muovendo un passo verso la ragazza persa nel suo mondo. 
"No!" esclama disperato Daniel, prendendolo per l'orlo della camicia a quadretti. Caleb si gira contento, guardandolo negli occhi e prendendogli con una mano le guance arrossate.
"Hai visto che ce l'hai fatta, Danielino?" lo prende in giro, facendogli sporgere le labbra in una smorfia. Daniel gli fa una linguaccia, ritraendosi dalle mani scherzose del fratello. Questi gli prende il braccio e lo fa alzare gentilmente, ma senza dargli la possibilità di liberarsi dalla sua stretta ferrea.
"Andiamo, non ne posso più di sentire quella canzone dei Queen...!" dice con un sorriso, mentre Daniel punta i piedi nel vano tentativo di fermarlo.
 
"Ciao!" esclama qualcuno, facendo sussultare Diane. Quest'ultima si gira lentamente, vedendo sorpresa due ragazzi molto simili, e in qualche modo stranamente familiari. Sorride, un poco allarmata.
"Ciao!" risponde gentilmente, cercando di capire chi fossero. Quello più vicino a lei, quello con la camicia a quadretti, si porta la mano al petto ed esordisce:
"Ti ricordi di noi?" Lei piega la testa di lato, ancora confusa.
"Mi siete familiari... Ma no, non vi riconosco." risponde sinceramente dispiaciuta. Il tipo sbatte gli occhi un po' sorpreso, ma tenacemente continua:
"E Orione non ti dice nulla?" domanda sorridendo furbetto. Diane spalanca gli occhi, ricordando all'improvviso: il micetto nero! Si batte lievemente la mano sulla fronte, esclamando:
"Scusatemi, me ne ero scordata! Come sta?" chiede gentile.
"Benissimo!" risponde il ragazzo. Poi tende la mano: "Piacere, il mio nome è Caleb!" Diane la stringe, presentandosi.
"Diane, il piacere è mio!" Caleb indica il ragazzo accanto a lui, che ancora non ha aperto bocca.
"Lui è mio fratello gemello Daniel. Dani, Diane. Diane, Daniel!" Daniel sorride, mentre i suoi occhi neri si illuminano stringendo la mano della ragazza.
In un modo o nell'altro, Caleb porta avanti la conversazione, e strappa a Diane un assenso per passare il pomeriggio con loro il giorno dopo.
"È davvero molto simpatica, non è vero?" domanda il ragazzo, guardando sparire DIane. Daniel annuisce.
"Potevi anche parlare però..." aggiunge severamente Caleb, guardando male il gemello. Quest'ultimo incrocia di nuovo le braccia, sbuffando. "Secondo me pensa che sei muto." infierisce ancora Caleb, alzandosi dalla panchina. Il sole, che ormai sta affondando nelle montagne all'orizzonte, fa illuminare gli occhi brillanti del ragazzo. 
"Andiamo!" esclama alzando le braccia al cielo, "Mamma e papà ci staranno aspettando per cena!"



Ed eccoci qua ^^ *balle di fieno rotolano allegramente*
Cosa ne pensate? I capitoli sono piuttosto corti, lo so, ma mano a mano che la storia va avanti si allungano ^^
Ringrazio chiunque decida di recensire la storia, che le sia piaciuta o meno.
Aggiornerò la prossima settimana, credo... Ma se la storia riscuote un discreto successo (qualche recensione, qualcuno che mi chiede di postare il seguito), aggiornerò prima!
Alla prossima!

Maya_Moon

 


 

  
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