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Autore: Circe    15/07/2013    6 recensioni
La battaglia non va per il verso giusto, gli Horcrux sono stati distrutti e la bacchetta di Sambuco non funziona a dovere. Il Signore Oscuro improvvisa quindi una ritirata tattica per non venire definitivamente sconfitto. Insieme a lui solo Bellatrix, la persecuzione dell'amore, un problema da affrontare e il potere da riconquistare.
E la storia ... si ripeterà.
Seguito di “Sgáth, che significa oscurità”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Eclissi di luna: l'oscurità totale'
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Tema: I miei genitori (malacopia)

Di Ted Lupin

I miei genitori sono morti nella guerra contro i maghi oscuri per cui io ora vivo solo con mia nonna e mio fratello, che non è proprio mio fratello. Anche i suoi genitori sono morti, pensiamo, nella solita guerra e mia nonna l’ha preso con sé.

La nostra famiglia così formata è felice, anche se mio fratello prima non parlava per il trauma, ora invece parla, per cui si vede che sta meglio e gli è passato il dolore.

A me invece non passa, anche se ho sempre parlato senza problemi, ma il dolore lo sento lo stesso.

Spesso ripenso al fatto che non ho né un papà, né una mamma, ma non lo dico alla nonna, perché vedo che diventa troppo triste. Ho però un amico che mi capisce davvero bene, anche senza bisogno di spiegarsi, forse perché anche lui è cresciuto senza i genitori.

Si chiama Harry Potter e ha vinto la guerra per noi.

Non mi piace immaginare come sarebbe stato avere i genitori perché non ci riesco, è troppo diverso da come sono abituato io, però mi piace immaginare mamma e papà com’erano.

Ho molte foto dei miei genitori e li osservo spesso e la nonna, qualche volta, mi descrive lungamente sia mio padre che mia madre e io li penso esattamente così:

Papà: papà sembra agile e forte come un lupo, anche se era magro e pallido, ma dentro di lui so che era forte. Poi immagino fosse buono e generoso, perché aveva un bel sorriso, anche se riservato. Amava di sicuro molto la mamma, perché la stringeva sempre e sembrava volerla proteggere da tutto. In foto sembrano diversissimi, ma quando si guardavano negli occhi diventano una persona sola, cioè i miei genitori.

Mamma: dalla mamma ho preso sicuramente i miei capelli che cambiano colore come i suoi. Quando la vedo in foto, ha sempre i capelli di un colore diverso, allegro e (sgargiante: guardare sul vocabolario). Quindi lei era sempre contenta, attiva e piena di idee bellissime.

Mia mamma poi aveva vestiti bellissimi, ancora più strani e originali di tutte le ragazze che si vedono in giro, era unica e irripetibile e sono felice di avere i suoi capelli, che voglio restino sempre colorati di colori vivi come i suoi.

Era molto bella e aveva un bel sorriso. Ancora più della nonna.

A dire la verità, mi mancano molto entrambi, anche se non vorrei dirlo perché la nonna si impegna sempre tanto per evitare di vedermi triste, sarebbe brutto darle un dispiacere.

Però è vero che vorrei i miei genitori.

 

Tema: I miei genitori (bella copia)

Di Ted Lupin

Purtroppo i miei genitori sono morti e io non so dire molto su di loro. Però vivo con mia nonna (e mio fratello adottivo) a cui voglio molto bene e che mi vuole molto bene.

Loro li posso descrivere.

La mia nonna è ancora molto bella e sembra giovane, anche se magari non lo è più. Ha gli occhi molto buoni e un aspetto elegante. A volte è molto triste, io me ne accorgo e mi dispiace, però cerca sempre di farci essere contenti, di farci giocare e ci insegna moltissime cose.

Purtroppo odia che io vada sulla scopa: ha paura che mi faccia male, ma io so di essere bravissimo e non cado mai. Anche quello che io chiamo zio, ma che non è proprio mio zio, ma il grande Harry Potter, anche lui, dice che sono molto bravo a Quiddich.

Mia nonna ed Harry Potter sono come genitori per me, così non sento tanto la mancanza dei miei e mi sento felice.

 

Tema: I miei genitori (malacopia)

Di Sgath Black

Io non ho più i genitori che credo siano morti nella guerra fra maghi, per questo sono stato adottato da Andromeda e Ted (Ted è mio fratello) e vivo con loro nella loro casa.

Non penso che Black sia il mio vero cognome, è quello della zia Andromeda, ma mi piace molto Black e lei, ridendo, ha detto che me lo regala volentieri.

Sgath invece è il mio vero nome, e anche questo mi piace molto.

Ne siamo sicuri per tanti motivi: l’elfo che mi teneva in braccio il giorno che mi hanno trovato, mi ha portato da Andromeda ripetendo il mio nome. Doveva essere l’elfo dei miei genitori e deve essere stata loro l’idea di chiamarmi così.

Poi ho un medaglione che dietro ha inciso (guardare sul vocabolario “inciso”) “A Sgath” e la zia dice che deve essere un regalo importante e che lo devo tenere con amore.

Io lo tengo e gli do molta importanza dentro di me, perché è bellissimo e a volte sembra mandarmi dei messaggi, sembra che possa parlare. È una pietra rossa come il sangue, sempre molto calda. A volte mi pare che la mia vita coi miei genitori fosse molto diversa da quella che ho qui.

Più piena di magia; ma mi sa che sia la mia immaginazione.

Dei miei genitori poi non ho ricordi… solo alcune immagini, o scene vaghe, non so se sono ricordi veri.

Mamma: credo che la mamma sembrasse oscura come la notte, forse è stata lei a darmi il nome che significa oscurità. Era bellissima, mi faceva giocare col fuoco e con altre magie.

Papà: ho più ricordi di mio padre perché lui mi parlava. Parlavamo una lingua nostra, solo nostra, che io sapevo già parlare, che la mamma non capiva, e che ora non uso più. Mia padre aveva gli occhi rossi un po’ simili ai miei, mi guardava sempre solo negli occhi e ci capivamo sempre al volo.

Questo è ciò che credo di ricordarmi.

Mio padre era introverso (guardare sul vocabolario “introverso”), ma se si arrabbiava mi faceva paura nell’anima, e stavo buono; la mamma sapeva di fuoco e con lei era come avere la stessa anima.

I miei genitori non posso dire che mi manchino, perché non li conosco. E il mondo di magia che mi ricordo quando stavo con loro, che ero piccolissimo, magari non esiste davvero e me lo immagino io

Però si amavano molto, si mescolavano come fuoco e vento e io lo sentivo sempre. Mi pare.

Era come stare nei racconti dei sabba che si leggono sui libri.

 

Tema: I miei genitori (bella copia)

Di Sgath Black

I miei veri genitori sono morti per cui io non li posso descrivere in quanto non ricordo nulla di loro, o quasi. Però ho avuto una grande fortuna, e cioè che sono stato trovato e adottato da una persona che io considero la mia famiglia e che chiamo zia. Lei si chiama Andromeda e ha un nipote di nome Ted, detto Teddy, che è come se fosse mio fratello.

Andromeda mi piace molto, si prende molta cura di me e mi vuole bene, e anch’io gliene voglio tanto.

È bella e ha qualcosa che mi fa sentire tanto vicino a lei, come una vera zia o mamma, anche se so che è solo una mia impressione, forse proprio per il bene che ci vogliamo.

Anche Teddy è un fratello che mi piace molto, perché sa fare mille giochi e non si arrende mai davanti a niente, non è un rammollito come molti bambini che conosciamo. Spesso parla troppo e non legge mai niente, oppure si fissa a volare sulla scopa e parlare solo di Quiddich, ma io lo sopporto lo stesso.

Per cui non ho due genitori, ma comunque sono contento nella mia famiglia.

 

…………………………………….

 

Note:

Questo capitolo è molto diverso dagli altri. Ho voluto descrivere la situazione dal punto di vista dei due bambini ancora prima di andare a Hogwarts e di conoscere tante cose a proposito del loro futuro. Ho approfittato del fatto che Andromeda ha deciso, nei capitoli scorsi, di affidarli ad un maestro per imparare a leggere scrivere ecc...

Penso che questo sarà il penultimo capitolo, o all’incirca il penultimo. Per coloro che mi seguono dagli albori, riconoscerete di sicuro alcuni rimandi alle mie ff precedenti…

Ringrazio chi ancora mi segue nonostante i miei tanti ritardi e vi assicuro che arriverò alla fine della storia.

Circe

   
 
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