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Autore: xacciobieber    15/07/2013    11 recensioni
“Hai il mio telefono, devi riportarmelo o ti denuncio”
E questo chi diavolo era per rivolgersi a lei così?
Chi credeva che fosse? Un ladro?
“Prima faresti bene a ringraziare che l'ho trovato io e non qualche ladro”
“Senti, non ho idea di chi tu sia, ma quel telefono è troppo importante per me. Devo venire a prenderlo subito”
“La prossima volta, magari, impara a non rivolgerti così alle persone. Sicuramente ti ridaranno il tuo telefono subito come vuoi tu”
“Forse non sai chi sono io”
E questo cosa doveva essere? Un avvertimento?
Ma chi si credeva di essere?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9



 

Una porta di vetro e dentro una tenda: era questo ciò che separava le due ragazze dalla star più famosa del mondo.

Erano insieme ad un'altra ventina di ragazze e tutte aspettavano impazientemente che i bodyguard le chiamassero per entrare, tutte tranne una.

Skye, con la faccia preoccupata e le gambe che le tremavano, si torturava le mani, cercando una qualsiasi scusa per poter andarsene.
Voleva regalare il pass ad una ragazza che sicuramente se lo meritava più di lei e ci teneva di più, ma la sua migliore amica era stata categorica: lei sarebbe dovuta entrare in quella stanza e avrebbe dovuto affrontare quel ragazzo.

Erano lì da circa venti minuti e nessuno sembrava muoversi.

Si sedette su alcuni gradini dietro di lei, essendo l'ultima della fila non aveva problemi, e solo quando sentì le urla di tutte le ragazze davanti a lei, compresa Alice, si alzò di scatto.

Cos'è successo? Cos'è successo?” urlò, cercando di farsi sentire.

Quando le urla si attenuarono, Alice la guardò quasi in lacrime: “Era lui Skye, ho visto Justin.”

La ragazza si accovacciò sulle gambe e pianse a dirotto mentre il cuore di Skye si era ormai fermato.

La vista le si fece appannata e dovette sedersi un attimo per non svenire. Questa situazione la stava facendo impazzire.

Non riusciva ad affrontare quella persona che le aveva fatto infrangere la promessa più importante della sua vita, come poteva stare vicino a lui senza sentirsi male?
“Magari non si ricorda di me, sicuro. Avrà visto altre milioni di ragazze da allora. Non può ricordarsi.” si disse.

Prese un respiro profondo proprio prima di sentire le guardie chiamare le prime sei ragazze per la foto.

Alice si alzò di scatto, la prese per mano e la tirò con sé, avanzando nella fila.

Poco a poco le ragazze diminuivano, ed ecco che chiamavano l'ultimo gruppo.

Si misero in fila indiana e Alice si mise prima di lei: era l'ultima.

Si guardò intorno mentre entrava nella stanza. Dall'altra parte della tenda nera vide un flash e sentì le urla di una ragazza.

Guardò la sua amica entrare e scomparire dietro il telone nero, mentre la guardia la teneva ferma, in modo che non potesse entrare.

Prese un altro respiro profondo: era il momento e non poteva più tirarsi indietro.

Il bodyguard le aprì la tenda e lentamente Skye si fece spazio per entrare.

Vide davanti a sé Alice fare la foto con lui, lui che sembrava l'essere più bello della terra.

Era vestito in modo così semplice che sembrava essere un ragazzo normale: pantaloni della tuta neri, una maglietta rossa a maniche corte, i capelli raccolti in una cresta e le sue solite scarpe rosse.

Skye si fermò a guardare gli occhi: nonostante quel luccichio che li caratterizzavano e li rendevano così speciali, video lo sguardo spento del ragazzo che, non appena si posò su di lei, ebbe un momento di smarrimento.

La fissò mentre si avvicinava a lui a testa bassa e nemmeno durante la foto smise di guardarla.

Quei capelli biondi, gli occhi castani, quello sguardo incantevole.

Non poteva essere lei, di sicuro non poteva essere lei.

Dopo aver fatto la foto, fece un gesto alla guardia del corpo per farla restare un po' di più.

Come ti chiami?” le chiese, prendendole le mani e guardandola, mentre lei era ancora a testa bassa.

Skye, sentì le mani tremare sotto il suo tocco, e nonostante volesse guardarlo in quei magnifici occhi, non riusciva ad alzare lo sguardo e non riusciva nemmeno a mentirgli, dicendogli un nome falso.

Stette un attimo in silenzio e quasi in un sussurro, gli disse il suo nome.

Lei non poté vederlo, ma, sentendo quel nome, Justin spalancò gli occhi.

Rimase bloccato, talmente bloccato da doverle lasciare le mani.

In un attimo, appena le loro mani furono divise, la guardia del corpo prese Skye, facendola uscire dalla tenda e facendo risvegliare Justin dal blocco.

Si guardò intorno, vedendo che tutti se ne stavano ormai andando. Qualcuno gli prese la mano per trascinarlo con sé, ma lui la scansò, correndo verso l'uscita della tenda da dove era uscita Skye.

La guardia del corpo lo bloccò.

Lasciami passare, imbecille!” urlò, e in un momento fu fuori.

Vide la bionda davanti a sé, lontana da lui, ormai quasi nell'arena.

Skye!” urlò.

La bionda si girò, vedendo il ragazzo correrle incontro a perdifiato con uno sguardo supplichevole.

Per un attimo pensò di fermarsi e di girarsi per andare da lui, ma in un lampo superò la porta che la condusse all'arena, ormai riempita da milioni di ragazze.

Justin si fermò proprio al limite, nascondendosi dietro la porta e incrociando per un momento lo sguardo di Skye che lentamente se ne andava verso le prime file.

La voglia di rincorrerla anche lì in mezzo si faceva spazio dentro di lui, ma sarebbe stato troppo pericoloso e non poteva permetterselo, l'avrebbero ammazzato.

Justin! Cosa ci fai lì? Muoviti, sei in ritardo!” gli urlò Scooter, che velocemente lo raggiunse, lo prese per il polso e lo portò nel suo camerino.

Non azzardarti mai più a fare una cosa del genere, okay? Devi smetterla di fare di testa tua”

Justin abbassò la testa: era la centesima volta che si sentiva dire quella frase non vera. Da tempo ormai non faceva più niente di testa sua, era sempre un 'sì Scooter, come vuoi Scooter, va bene Scooter'.

Mentre il suo manager continuava la sua paternale su quanto fosse stupido e su quanto avesse sbagliato, Justin continuava a pensare all'incontro appena avuto con quella ragazza.

Era davvero lei.

Dopo più di un mese senza sentirla, era lì e Justin dovette ammettere che era proprio bella.

I capelli un po' mossi biondi che le contornavano il viso, quegli occhi così luminosi e speciali, il suo corpo perfetto in tutte le sue forme: doveva trovarla, doveva rivederla assolutamente.

Quando Scooter uscì finalmente dal suo camerino, fece chiamare Alfredo, che dopo nemmeno cinque minuti arrivò.

Fredo, mi devi aiutare.”

 

 

Skye.

 

 

Mike Posner aveva ormai finito di cantare ed era sceso dal palco da circa venti minuti, ma il cuore di Skye, da più di un'ora, non voleva saperne di smettere di battere a velocità supersonica.

L'incontro avvenuto con Justin le aveva scombussolato il cervello: non sapeva se essere felice, se piangere, se urlare.

La sua testa in quel momento era un casino.

Lo sguardo del biondo fisso su di lei non le dava pace e la sua voce che la chiamava ancor meno.

Dopo aver incrociato i suoi occhi per l'ultima volta poco tempo prima, si era sentita così in colpa per tutto quello che gli aveva fatto che non riusciva a darsi pace.

Aveva sbagliato alla grande a non aiutarlo e gli occhi spenti di lui gliel'avevano confermato.

Avrebbe dovuto aiutarlo, avrebbe dovuto essere lì per lui quando ne aveva bisogno, ma ormai era tardi.

Quello, avvenuto pochi istanti prima, sarebbe stato il loro primo ed ultimo incontro e quello sarebbe stato l'ultimo suo concerto per lei.

Non si accorse nemmeno del countdown che era appena finito e capì che Justin era appena salito sul palco solo quando la sua amica la prese per mano e la fece alzare dalla sedia.

Erano attaccate al palco e proprio davanti a loro, Justin era in piedi, vestito di bianco con gli occhiali da sole.

Skye lo fissò per interi minuti, mentre saltava di qua e di là e cantava quelle canzoni che ormai sapeva a memoria.

Ogni volta che si avvicinava a lei, il cuore perdeva un battito, il respiro si faceva più affannato, ma il suo sguardo non poteva fare a meno di guardarlo e sembrava che anche lo sguardo di Justin non potesse fare a meno di guardare lei.

Skye non sapeva se era solo una sua impressione, ma per tutta la durata del concerto, lo sguardo del biondo cercava disperatamente il suo; ogni volta che si avvicinava, si chinava verso di lei per prenderle la mano e sfiorargliela anche per un solo secondo.

Il tempo passava così velocemente che Skye non si accorse nemmeno che mancavano solo due canzoni alla fine di quel concerto.

Si godette ogni attimo di quei minuti: lo guardo bene per l'ultima volta, incrociò ancora il suo sguardo e chiuse gli occhi per godersi a pieno quella sensazione di avere i suoi occhi su di lei, ma tutto quello fu interrotto quando una mano le punzecchiò la spalla.

Aprì gli occhi, e si trovò davanti un ragazzo bassino, di colore che con un sorriso a 32 denti le fece segno di andare con lui.

Skye scosse la testa, non fidandosi di lui e girandosi verso la sua amica che guardava la scena basita.

Skye, vai! È Alfredo, l'amico di Justin! Vai ti prego” le disse Alice, spingendola.

Dove voleva portarla? Cosa voleva farle fare?

Dal momento in cui quel ragazzo le prese la mano e la fece scavalcare la transenna, non capì più niente.

La musica si era fermata, segno che Justin aveva appena finito di cantare ed era sceso dal palco, e lei stava seguendo quello sconosciuto, che tramite piccoli corridoi bui, la stava portando in un luogo a lei sconosciuto.

Solo quando vide tutte le console per le luci, un enorme tendone nero e decine di persone che smontavano tutto velocemente, capì di essere dietro le quinte.

Il ragazzo le fece scendere le scale, per arrivare in un'ampia sala, dalla quale sbucava un corridoio pieno di stanze.

Si fermò davanti ad una della tante porte, la guardò e le disse: “Scusa per il rapimento, io sono Alfredo, piacere. Justin ti sta aspettando.”

Detto quello, se ne andò, ripercorrendo il corridoio e salendo le scale.

Quel posto era deserto, non c'era anima viva e non sapeva nemmeno lei cosa fare.

Si guardò intorno, cercando qualcuno, cercando aiuto.

Non sapeva dove si trovava, non poteva tornare indietro e il fatto che Justin la stesse aspettando oltre quella porta le faceva sudare le mani.

L'unico modo per uscire da quella situazione sarebbe stato quello di affrontarla e così fece.

Bussò piano alla porta, prendendo un respiro profondo e sentendo la voce familiare del biondo che le diceva di entrare.

Abbassò la maniglia, ritrovandosi in una stanza abbastanza grande con tutti i vestiti appesi sui lati, uno specchio proprio davanti a lei e al centro della stanza lui, con indosso solo i pantaloni e con i capelli scompigliati.

La guardava attentamente, aspettando una reazione che probabilmente non sarebbe arrivata, mentre Skye lo fissava, con occhi dispiaciuti e increduli.

Justin si avvicinò a lei lentamente, arrivando a pochi centimetri di distanza da lei, le prese le mani come aveva fatto quando si erano incontrati prima e fece sì che lei alzasse lo sguardo e lo incrociasse con il suo.

Justin..” sussurrò lei, sentendo che le lacrime avrebbero potuto farsi spazio sul suo volto da un momento all'altro.

Skye..” sussurrò di rimando lui, rimanendo con gli occhi fissi nei suoi.

 

 

 



 

 

 






 

 





 

 





ehilààààà.
mi dispiace davvero davvero tanto per il ritardo, davvero. non era mia intenzione aggiornare così tardi, ma venerdì scorso, cioè non quello passato, ma quello prima, ho avuto un incidente diciamo. sono caduta e mi sono spaccata una mano più o meno. non riuscivo più a muoverla e anche adesso dopo più di una settimana faccio fatica quindi non ho potuto scrivere :(
mi dispiace tantissimo, ma se non ci saranno altri problemi, spero di riuscire ad aggiornare entro il prossimo fine settimana.
comunque, sono un po' delusa dalle recensioni, non so come mai, ma aumentano e diminuiscono in continuazione e non capisco perché.
va beh, l'incontro tanto atteso è arrivato.
non ho ricontrollato il capitolo, quindi mi scuso per le ripetizioni e gli errori ma l'ho scritto di fretta e con due dita in meno lol.
ringrazio sempre simona e giulia che mi recensiscono sempre e anche tea_93 che è sempre dolcissima :)
GRAZIE MILLE A CHI SPRECHERA' CINQUE MINUTI DELLA SUA ESISTENZA PER RECENSIRMI.

Arianna.


 

Vi lascio il mio ASK se avete domande su quando aggiorno :)

  
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