Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: martiu    15/07/2013    1 recensioni
"Sapevo che ti saresti tirata indietro." Lei lo fissò.
"Io non mi sto tirando indietro. Voglio solo sapere cosa mi offri se vinco, Trunks." Lei inclinò la testa, leggermente. [...]
"Prima di fare questo..."
"Sì..." Lui sorrise, pensando che stesse temporeggiando.
"Facciamo un altro patto." Sentiva l'esitazione nella sua voce e appoggiò la sua testa alla spalliera della sedia fino a guardarla negli occhi.
"Sì?"
"Nessun rimpianto, va bene?" Lui annuì, poi si schiarì la gola.
"Va bene."
[La trama è basata in parte su storia inglese e in parte su una storia vera. Ho voluto dare a due persone a me care, l'agognato lieto fine, che nella vita reale non sono riuscite ad avere. Volevo che alla fine, stessero insieme, al di là di tutto, della differenze, degli ostacoli, delle opinioni della gente e .. di tanto altro. Volevo che stessero insieme fino alla fine, almeno nella mia fantasia galoppante. ]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Pan, Trunks | Coppie: Pan/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

[.."Certo che sa baciare bene. Inoltre, cosa ne vorresti sapere tu, della complessa arte del baciare, Signor Io-arrossisco-ogni-volta-che-una-donna-mi-tocca?" una leggera acidità nelle sue parole, essendo un po' sconvolta per il modo in cui lui aveva distrutto il suo sogno erotico di sempre. Trunks trasalì, disegnando sul volto un sorriso ingiustificato, prima di sorridere di nuovo, come uno scienziato pazzo.

"Tu sai come bacio." La dichiarazione fu semplice, detta senza molta emozione, ma in realtà c’era un mondo dietro di essa.]

 

Lei sembrò non scomporsi, tranquilla, ma era accigliata, ne era sicuro, anche se non la poteva vedere. Sentì che si muoveva e sapeva che stava incrociando le braccia sul petto. Era classico di Pan per dire  'va all'inferno'. Lui sorrise.

"Perché così silenziosa, Miss Son? Non ricordi?" Non poteva resistere alla tentazione, anche se raramente ne avevano parlato, non poteva combattere la voglia di metterla in imbarazzo .. solo per questa volta.

"Mi ricordo". Lei rispose bruscamente, rendendo evidente il suo disappunto attraverso il suo tono. Come poteva dimenticare? Era stato il suo primo bacio, dopo tutto. E se lui non fosse stato così pudico, non lo avrebbe rovinato.

Era estate e il tempo le era stato favorevole. Aveva sedici anni ed era incredibilmente infatuata di quel trentenne. I suoi occhi si accendevano ogni volta che si avvicinava a lei, le sue mani tremavano e perdeva ogni parvenza di grazia. Aveva vissuto le sue prime farfalle nello stomaco grazie a lui e non erano mai veramente andate via. Ma quel giorno era diverso, era speciale. Erano seduti sulla spiaggia, da soli perché Goten era scappato con qualche nuova ragazza, Bra era stata troppo occupata per accompagnarli. Naturalmente, Uub la seguiva ovunque andasse e c’era solo Marron. Ma lei era sempre stata troppo bella per passare il suo tempo con Trunks, era troppo frustrata perché diceva che era così 'immaturo'.

Così restarono solo Trunks e Pan. Era stato con lei per la maggior parte dell'estate e si sentiva un po'... potente, perché lui aveva passato così tanto tempo con lei. Come se questo significasse qualcosa di speciale.

Stava sdraiato lì, il sole cadeva sul suo corpo, dove i raggi rimbalzavano in modo da farlo sembrare un dio greco e lei doveva deglutire ogni volta che guardava nella sua direzione. I suoi occhi erano chiusi e lei era sicura che fosse addormentato. Aveva persino chiamato il suo nome un paio di volte e agitò anche le mani sulla faccia solo per essere sicura.

E poi lo aveva fatto. Appoggiato le sue labbra sulle sue, senza sapere che erano una macchina nata per uccidere, abbassando rapidamente il viso al suo prima di perdere il coraggio. Non sapeva cosa aspettarsi da lui... beh, non era esattamente sicura della sua reazione. Ma qualcosa di più di quello che aveva ottenuto, si aspettava sicuramente. Ovvero un naso rotto. Lui si mise a sedere e alzò la testa così in fretta che quando le sue labbra avevano toccato le sue, in qualche modo la sua fronte aveva urtato il naso e l'osso era uscito fuori posto.

Fu il peggior bacio nella storia dei baci.

 Corto, mosso, e sciatto. Un bacio che le aveva provocato seri danni fisici e che era troppo imbarazzante da spiegare.

"Ti ricordi, eh?" le chiese, le labbra serrate insieme per mantenere le risate dentro. Lei senza dubbio, era tornata con la mente, a quel giorno, annuendo e stringendo gli occhi su di lui anche se non poteva vedere il bagliore. "Così, ricordi .. pensavi che fossi addormentato e-"

"Ho detto di sì, OK?" Lui rise, raggiungendola con le braccia e tirandola contro di lui. Pan trasse un respiro, cercando di calmare il batticuore che partiva in automatico ogni volta che la toccava.

Anni e ancora non era andato via. Come avrebbe potuto, se ogni volta che pensava che stesse facendo progressi, poi faceva qualcosa di stupido come invitarlo sopra per un film durante una tempesta? Il pollice di Trunks scivolò lungo il suo braccio in un movimento lento, accarezzandola. Lei strinse i denti, cercando di combattere la calda sensazione di elettricità che l’aveva percorsa, senza successo.

"Ricordo anche che portò il mio naso a sanguinare e come hai reagito violentemente." Sputò, veleno nella sua voce.

"Ehi, ero rimasto scioccato." Si difese.

"Sì, esistono cuscini fatti a partner che baciano meglio di te." Lo provocò, ancora arrabbiata.

"Mi offendi anche ora. Sono stato solo preso alla sprovvista."

“Quello è stato il peggior bacio della mia vita, visto che siamo in confidenza. Ti odio, Trunks." Lei mise il broncio, tirando il suo corpo lontano dal suo. "Pensavo che fossimo d'accordo di non parlare di questo, mai più". Trunks la sentì sbuffare infastidita e ridacchiò.

"Beh, avresti dovuto pensarci prima di insultare il mio talento nel baciare."

"Se ricordo bene, le tue abilità in quel campo erano scarse. Orribili. Mi hai rotto il naso." Le sopracciglia aggrottate per la rabbia.

"Pan, tu mi sei saltata addosso in spiaggia. Eri tu quella con l’etichetta ‘orribile’, non io."

"Sì, beh sono migliorata molto da allora." Mormorò, ora più scorbutica di quanto non fosse prima di iniziare questa conversazione.

"Spero di sì. Altrimenti capisco perché Mr. Eroe Favoloso Di Metropolis non ha mai richiamato." Lei poteva quasi sentire il sorriso che stava premendo sul suo viso, ma ancora le stava ribollendo il sangue dalla rabbia. Sentiva forte il bisogno di difendersi. Per dimostrare il suo valore. Aveva una dignità da mantenere integra.

"Sono una bravissima baciatrice". Protestò amaramente.

"Certo, certo." La liquidò lui, stendendosi sul divano. Trasferì la gamba dietro la schiena di lei, l’altra sul pavimento. Il corpo di lei era sul cuscino, tra una gamba e l'altra.

"Lo sono". Dichiarò sicura ancora una volta, con forza mentre si muoveva un po' indietro, "Potrei farti dimenticare il tuo nome, Trunks." 

Poteva sentire il fastidio e la voglia di riscattarsi nella sua voce e lo fece sorridere.

"Giusto." Cercò di calmarla "Quando tornerà l’elettricità?" 

L’aveva respinta di nuovo. Lui non le credeva. Si lasciò sfuggire un sospiro di aria calda e si mosse in modo da trovarsi di fronte a lui, il capo più vicino al suo, mentre parlava.

"Che ci crediate o no, Sig.Briefs, io non sono più una ragazza di sedici anni. Potrei fare ciò che voglio con lei qui, sul mio divano." Catturò la sua attenzione, allora, non con la sua dichiarazione, ma con il suo tono. Lei lo stava sfidando, poteva sentirlo. E lui non aveva intenzione di fare marcia indietro. Voleva osare.

"Davvero?" replicò lui, alzando la fronte e lasciando che un mezzo sorriso si formasse sul suo volto. "Dubito." Sorrise a questo punto, e sentì il ki di Pan salire un po'.

"Ah sì?"  lei si avvicinò ancora.

"Già." Parlava a bassa voce, sempre sorridendo.

"Ti andrebbe di fare una scommessa su questo?"


Lei deglutì a fatica, dopo aver parlato, lottando contro l'impulso di colpirlo con il ginocchio nell’inguine. 
Chi pensava di essere, Dende? Che egocentrico, vanesio del cazzo. Lui non era asessuato. 
Era solo un uomo e lei era donna. Poteva fare di lui quello che voleva, non poteva essere così difficile. Poteva fargli dimenticare chi fosse e mendicare per avere di più, Pan lo sapeva. 
Solo perché era sempre stato Trunks-Santo-Briefs, non significava che lei non sapeva come farlo cadere ai suoi piedi. Era proprio come chiunque altro con un pene. Poteva farlo. Trunks ne sarebbe uscito sconfitto.

"Che tipo di scommessa?" Le chiese, la curiosità aveva raggiunto il culmine ora.

"Prima colazione gratuita per tre settimane se non riesco a farti girare la testa. In senso figurato, naturalmente..Giochi o non giochi?”

"Tre settimane, eh?" Si morse il labbro, pensando alla sua offerta, ma solo per un secondo. Poi annuì con la testa e tese la mano. “Gioco.”

"Non così in fretta." Lui sorrise.

"Sapevo che ti saresti tirata indietro." Lei lo fissò.

"Io non mi sto tirando indietro. Voglio solo sapere cosa mi offri se vinco, Trunks." Lei inclinò la testa, leggermente.

"Sì, come no."

Lui rise, facendo schioccare il ginocchio prima di soffocare nel suo divertimento. Sentiva la sua rabbia salire ancora e si rese conto che era una cosa seria. "Va bene ... Un bacio che dovrebbe farmi girare la testa?" Lei annuì.

"Ok, se ci riuscirai... io ti porto Hob Jacob nella tua cucina. Giochi o non giochi?”

"Potrei fartelo fare anche senza baciarti, Trunks." Lei aggrottò la fronte.

"Sì, ma adesso avrai una scusa per accettare la mia generosità."

Hob Jacobs era il più importante critico gastronomico in Giappone. Se lui diceva che il cibo nel tuo ristorante era buono, praticamente aveva fatto di te un milionario e Trunks spesso le aveva chiesto che poteva convincerlo facilmente, ad andare a cenare nel suo ristorante. Ma l'orgoglio le aveva sempre impedito di accettare l’offerta. Lei non voleva la pietà di Trunks o di qualcun altro perché il suo ristorante non stava decollando. Voleva che il critico lo facesse di sua spontanea volontà. Ma ora... Dopo tutto, sarebbe stato un scambio equo, per il bacio che stava per dargli.

"Gioco". Lei annuì, come se fosse ad un incontro d’affari, e gli strinse la mano. Poi si avvicinò a lui, cercando di prepararsi per quello che stava per fare. La sua testa era così vicina a quella di lui che il suo respiro era caduto sul suo labbro inferiore prima che lei smise di muoversi e si morse il labbro. "Prima di fare questo,"

"Sì..." Lui sorrise, pensando che stava temporeggiando.

"Facciamo un altro patto." Sentiva l'esitazione nella sua voce e appoggiò la sua testa alla spalliera della sedia fino a guardarla negli occhi.

"Sì?"

"Nessun rimpianto, va bene?" Lui annuì, poi si schiarì la gola.

"Va bene."

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: martiu