Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |      
Autore: Rinoa    26/09/2004    1 recensioni
Questa è la storia di Sarah, una ragazza diciannovenne del '800,e di Rindy,ragazza sedicenne dei giorni nostri,che hanno qualcosa in comune ..
Genere: Dark, Horror, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nota dell'autrice: Come penso avrete capito, Sarah e Rindy vivono in due epoche completamente diverse. Dato che questa storia è scritta in prima persona, quasi fossero Rindy e Sarah a raccontare le loro vicende, "lo stile" del racconto è ovviamente diverso. Quando è Sarah a raccontare, il linguaggio è sicuramente più "antiquato" rispetto a quando è Rindy a farlo. Un bacione e commentate. Ah,a proposito!! Questa è la mia prima ff di questo tipo..perciò nei commenti gradirei avere dei giudizi obbiettivi per potermi migliorare.


------------------------------------------------


Capitolo 1: The Little Girl

Sarah
La notte.
La notte era diventata un’ossessione per me. Mi spaventava rimanere sola in quelle grandi stanze, circondata da muti fantasmi invisibili di persone passate dall’altra parte dello specchio da tempi immemorabili, miei avi di antichissima data che non avevo mai avuto il piacere di conoscere.
Ed odiavo la luna, che,con i suoi raggi morbidi,attreversava i vetri scintillanti della finestra e si posava sulle bianche tende del mio letto a baldacchino, rendendo l’atmosfera opprimente ed inquietante.
Ma la cosa che più detestavo era la mia insonnia, una malattia terribile, devastante, che,poco a poco,mi trascinò nel profondo baratro delle notti bianche, notti di angosciosi pensieri e lacrime.
I miei genitori mi avevano più volte detto che,quando faticavo ad addormentarmi,avrei dovuto tranquillizzarmi e cominciare a contare quelle che loro chiamavano pecore.
Io di pecore proprio non ne vedevo, e trovavo assolutamente ridicolo ed inutile concentrarmi con il pensiero su degli ovini lanosi per far loro saltare,uno alla volta,una staccionata immaginaria.
Così,passavo intere notti a piangere,disperata,perchè il sonno,il riposo,mi era negato da chissà quale entità malefica. All’epoca,avevo solo diciannove anni.
Un età complicata, ve l’assicuro. E per me lo fu ancora di più. La notte in cui accaddero i fatti che mi accingo a narrarvi, era una notte come tante, cupa e ben poco rassicurante.
Le nubi plumbee della notte oscuravano la mezza luna che, altrimenti, avrebbe illuminato a giorno i vetri della mia finestra, rendendoli simili ad una cascata di stelle.
Al di là di essi, la campagna si stendeva, nuda e piatta, inghiottita dalla mostruosa creatura chiamata oscurità, la creatura che odiavo ed amavo contemporaneamente, che disprezzavo dal profondo dell’anima e del cuore, eppure non osavo sfidare apertamente, quasi provassi nei suoi confronti una sorta di timoroso rispetto.
O era forse solo paralizzante, scioccante, enorme paura la mia? No, non era solo questo.
Era come se la notte mi chiamasse, ogni sera, e mi ordinasse di rimanere sveglia, perchè presto avrei dovuto assistere con i miei occhi ad un evento grandioso, sublime, e terribile nella sua magnificenza.
Come sempre, anche quella sera, mia madre venne a darmi il bacio della buonanotte proprio mentre l’orologio del salotto batteva le undici.
So cosa state pensando: che è da bambini farsi dare il bacio della buonanotte.
Ebbene,io ero convinta del fatto che,se mia madre non mi avesse dato il bacio della buonanotte ogni sera,non sarei riuscita a chiudere occhio.
Anche se poi spesso non riuscivo comunque ad addormentarmi, consideravo quel bacio una specie di incoraggiamento per affrontare a testa alta la mia unica vera nemica, la notte.
–Buona notte,Sarah- mi disse anche quella sera mia madre, mentre mi passava una mano tra i lunghi boccoli biondi –cerca di dormire,bambina-
Si,a quell’epoca ero ancora la sua bambina, e mi vengono le lacrime agli occhi ogni volta che ripenso a lei perchè adesso lei non c’è più.
Non è più qui per dirmi quello che devo fare, come mi devo vestire quando abbiamo ospiti importanti, come mi stanno meglio i capelli o cosa è bene per la mia istruzione. E mi manca, mi manca terribilmente, anche perchè scomparve proprio a causa mia.
Ma lasciate che prosegua nel mio racconto.
Come vi ho già raccontato, quella notte il buio, fuori e dentro la mia stanza, dopo che mia madre venne a darmi il bacio della buonanotte, regnava incontrastato.
Sul soffitto danzavano ombre inquietanti, che non riuscivo a ricollegare a nessun albero fuori dalla mia stanza, o a qualsiasi altra cosa concreta che potesse proiettare un’ombra proprio sopra il mio letto.
Improvvisamente, udii un forte rumore, simile ad uno scricchiolio, e il mio cuore prese a battere all’impazzata.
Nonostante il sangue mi si fosse gelato nelle vene, trovai il coraggio di allungare una mano verso la lanterna ad olio, e l’accesi.
Non l’avessi mai fatto.
Proprio accanto alla finestra, illuminata da un timido raggio di luce lunare, stava una bambina di circa sei o sette anni. Lunghi boccoli neri le incorniciavano il bel volto, illuminato da due grandi occhi blu.
La sua pelle era talmente bianca da sembrare ceramica.
Ai miei occhi quella bambina appariva spettrale, quasi fosse incorporea, e la cosa mi spaventò a morte.
Serrai gli occhi violentemente, quasi sperassi che la bambina se ne andasse così com’era venuta.
Non pensavo sarebbe accaduto veramente, ma, quando riaprii gli occhi, la bambina si era volatilizzata.
Con il cuore che batteva a mille, e la fronte imperlata di sudore freddo, trovai finalmente il coraggio di gridare.
E lo feci.
Con tutte le mie forze.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Rinoa