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Autore: ChocolateClaire    27/01/2008    2 recensioni
Raccolta incentrata su Ron; i suoi ricordi e la vita dopo la fine della II Guerra Magica.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, George Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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IERI ED OGGI

IERI ED OGGI

 

 

Ieri…

 

 

A volte mi perdo nei ricordi di quando vivevamo ancora tutti assieme, alla Tana. Le estati erano fantastiche: Bill e Charlie tornavano da Hogwarts e noi altri passavamo intere ore ad ascoltare, con la bocca spalancata, i loro racconti sulla Scuola di Magia migliore del mondo.

 

- Bill, parlaci ancora di Silente! – scongiurava sempre Fred.

- È vero che è un po’ matto? – chiedeva George

- Non è affatto matto, zuccone!- cominciava Percy, con un tono pomposo assurdo per un bambino. – È uno dei maghi migliori! -

- Non è uno zuccone! – ribatteva indignato Fred, che pareva aver sentito solo l’insulto. – E tu sei solo uno stupido Troll della Bulgaria! -

 

Dopodichè la discussione si trasformava in battibecco e il battibecco in litigio. I maggiori cercavano sempre di evitare l’intervento di nostra madre, tentando di fermarci prima che la situazione degenerasse, ma non sempre ci riuscivano.

Una volta Fred finì con un orecchio pesto, allora per vendicarsi lanciò un vaso in direzione di Percy, che lo evitò. Io mi trovavo dietro di Percy, così quando lui si spostò il vaso si frantumò sulla mia testa. Quando mi svegliai scoprii con piacere che i miei fratelli occupavano gli angoli della casa, mentre a me spettava una gigantesca, gustosa coppa di gelato…

 

- Così imparano, quei mascalzoni! –  urlava nostra madre, in modo da farsi sentire bene da tutti. - Ron, tesoro… vuoi ancora un po’ di gelato? -

- Grazie mammina – rispondevo io lanciando occhiate divertite in direzione dei ‘mascalzoni’, la bocca piena di gelato.

 

Fred e George si vendicarono, ma sinceramente a loro non serviva un motivo per lanciarmi brutti tiri.

Fred era un po’ più ‘perfido’ di George, che da solo sembrava addirittura un bimbo dolce e innocuo… fino ad un certo punto ovviamente. Comunque insieme erano la peste nera.

Una volta mi legarono ad un albero un po’ lontano da casa e mi lasciarono lì per ore.

 

- Vediamo, Ronnino Piccino, come te la cavi qui da solo! – aveva ghignato Fred.

– Non chiamarmi Ronnino Piccino! –

- Adesso che non c’è mamma, come farai? – mi chiese George fingendosi preoccupato.

- Liberatemi! – strillai.

Ma ormai se l’erano svignata.

 

Quando nostra madre mi trovò loro dovettero correre parecchio, ma non riuscirono a salvarsi dalla sua ira… un’ira che li colpiva spesso. Mamma era fatta così: dolce, affettuosa,  apprensiva, severa e un po’ manesca… E sette figli sono stati tirati su.

Quando la facevamo arrabbiare teneva il muso per un po’, ma a noi bastavano quattro moine per farci perdonare.

 

- Mamma… scusa! – implorava Fred, la faccia da monello dispiaciuta.

- No che non ti scuso!... Appena mi volto ne combini una! –

- Ti prometto che non lo faccio più…! –

- Mm… -

Ed ecco che Fred allargava le braccia, come da copione, verso mamma, che non poteva far altro che esaudire quella richiesta di coccole.

- Aaah, va bene… Vieni qua! –

 

E poi c’era papà… Che dire di papà? Un uomo allegro, affettuoso e un po’ bambino… con quella sua ossessione per la roba babbana.

 

- Vedete, ragazzi? Se schiacciate questo bottone il tostapane tosta il pane! – affermava entusiasta.

- Ooooh – biascicavamo noi per farlo contento.

- Ma papà… -

- Dimmi Bill. -

- Non si fa prima con la magia? –

- Beh,sì… -

- Allora perché usi questo… questo postapane?! -

- Tostapane, Bill – lo correggeva. - Comunque, io credo che i Babbani siano… -

 

E noi tutti maledicevamo il Weasley di turno che avviava papà a quell’elogio sui babbani che oramai conoscevamo a memoria.

Era molto, molto raro che si arrabbiasse… Ma quando succedeva era un evento storico.

 

- COME VI E’ SALTATO IN MENTE?! POTEVATE AMMAZZARLO SUL SERIO! – sbraitava papà contro Fred e George.

Io intanto mi trovavo tra le braccia di mamma, che era egualmente infuriata, e non capivo perché i nostri genitori avessero interrotto un gioco tanto divertente…

- UN VOTO INFRANGIBILE! A SETTE ANNI! COSE DA PAZZI! -

E intanto i miei fratelli ,un po’ spaventati e molto sbalorditi, non potevano fare altro che massaggiarsi il fondoschiena e usare l’espressione più dispiaciuta del loro repertorio.

 

Quando avevo da poco un anno nacque Ginny e io potei dire addio ai miei giorni da ‘piccolo di casa’ .

Una volta Charlie mi disse che ci misi un po’ ad abituarmi alla presenza di una sorellina, perché continuavo a piangere ogni volta che un’attenzione veniva tolta a me per darla a lei.

Comunque, da quel che mi ricordo, nessuno ha mai avuto problemi con Ginny… anche se a volte la consideravamo un po’ troppo ‘appiccicosa’ . D’altronde, con chi poteva stare? Aveva sei fratelli maggiori, era ovvio che si interessasse al Quidditch piuttosto che alle bambole.

 

- Posso giocare anche io? -

- No. -

- Ma perché no?! - piagnucolava lei.

- Perché no – rispondeva secco uno di noi.

- Non sei abbastanza brava – infieriva un altro.

- Che ne sapete? Posso dimostrarvi che… -

- Và a giocare con le bambole, Ginny… ci vediamo stasera. -

 

A volte, anzi ,molto spesso, mi lamentavo perché a me toccavano sempre abiti smessi e perché non ricevevo molte attenzioni… Nella mia testa continuavano ad affollarsi brutte idee riguardo all’ingiustizia del nuovo gufo per Bill o dei vestiti nuovi per Charlie. Ma, ora che sono cresciuto da un bel pezzo, so benissimo che essere un membro della mia famiglia è una delle cose più belle che mi sia mai capitata. Farei tutto per dare hai miei figli anche un pizzico del calore che si provava stando tutti seduti allo stesso tavolo o giocando insieme.

Oltre alle vacanze estive, anche quelle di Natale erano un ottimo pretesto per riunirci.

Il venticinque dicembre la nostra casa diventava alquanto… caotica.

 

- George, quello è mio!- strillava Percy al fratellino, che stava scartando uno dei suoi regali.

- Ora non più – ghignava l’altro. – Wow, un nuovo set di ‘Spara e Sfonda’!... Sarebbe del tutto sprecato con te! –

- Mamma! George mi ha rubato il regalo…! –

- Restituisciglielo, George…-

- Hey, Ronnino Piccino – iniziava Fred, - se sei fortunato, quest’anno in uno dei pacchi troverai un cervello nuovo…! -

- Non mi chiamare così! –

- Ronnino Piccino, Ronnino Piccino, Ronnin… -

- Mamma! –

- Piantala, Fred… -

- Wow…! Un modellino di Dorsorugoso! - gioiva Charlie.

- Un’altra bambola da zia Muriel… - biascicava Ginny.

 

 E così era ogni anno.

A volte anche quei battibecchi mi mancano, a volte, perché  cambio subito opinione dopo che do un’occhiata ai miei figli e ai miei nipoti… i nostri genitori dovevano avere un’enorme quantità di pazienza per sopportarci tutti e sette in una volta. Ma almeno sono perfettamente allenati per affrontare dodici nipoti.

 

 

Nota

 

Bene,bene… ecco a voi la mia nuova fic! ^__^ …

Ho deciso di descrivere i ricordi di  Ron;non so ancora bene come si svilupperà la storia,anche se il finale ce l’ho già in mente. Non tutti i capitoli ( non ho idea di quanti saranno…potrebbero essere anche due XD) avranno la stessa ampiezza,forse inserirò qualche drabble… non so.

Che ne pensate? Credete che sia meglio un finale immediato o no? Fatemi sapere ^__^.

Al prossimo capitolo!!

 

 

 

 

  
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