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Autore: Figlia_Della_Luna    15/07/2013    1 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia prima storia quindi siate buoni!
Si tratta di una normale ragazza che vive con la sua famiglia, ma un nuovo arrivo le cambierà la vita. E non solo a lei. Scoprirà di non essere solo una ragazza normale, ma un angelo molto speciale. Ho già detto troppo. Se vi ho incuriosito leggete e recensite in tanti!
dal primo capitolo:
“Luna, piacere mio. Non ti avevo mai visto da queste parti, sei nuovo?”chiesi incuriosita dal fatto che non ero venuta avvertita di un nuovo arrivato.
“Si, sono nuovo. Mi sono appena trasferito. Scusa ancora per prima.” Disse grattandosi nervosamente la testa. Sembrava tanto un dio greco.
“Oh, fa niente. Che …” stavo per dire qualcosa quando un ricordo molto strano mi ritorna alla mente. Mi ricordavo di Lui.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hello everyone! Questa è la mia prima storia quindi SIATE BUONE!!! L'ho modificata il 20/09/2013! Spero tanto che la storia vi piaccia. Ci leggiamo sotto! Alla protagonista ho voluto dare il mio nome!
Kiss Kiss, Figlia_Della_Luna

                                     

                                                                         Capitolo 1

Mi alzai a malavoglia dal mio letto caldo, per prepararmi ad un altro noiosissimo giorno di scuola. La sveglia continuava a suonare a palla e mi stava torturando i timpani. La spensi incavolata per il fatto che mi avesse svegliato da un sogno fantastico e rilassante.

Flashback
Ero in una spiaggia assolata ad abbronzarmi, con il rumore rilassante del mare 
a cullarmi. Vicino a me avevo le mie due migliori amiche Siria e Claudia, e il 
mio migliore amico Gianmarco - ma io lo chiamavo sempre Gimmy.
Un cameriere arrivo e ci porse dei cocktail con ombrellino. Noi li prendemmo e 
ci sorridemmo, prima di cominciare a sorseggiare la bevanda fresca, adattissima 
a quel posto così assolato.
Stavo per prendere il primo sorso, che la sveglia prepotente cominciò a 
suonare a dirotto.
Mi alzai, ma caddi di nuovo sul letto a peso morto. Mi risistemai sotto le lenzuola per dormire ancora. Ma mia sorella più grande, Alice, entro in camera mia indisturbata e mi tolse la coperta di dosso.
“Hey!” dissi irritata, mettendomi a sedere.
Lei mi sorrise entusiasta. Come si poteva essere entusiasti per il primo giorno di scuola? Molto probabilmente non si può. Ma si sa che Alice non è normale.
Mi alzai lentamente, cercando di non tornare tra le braccia di Morfeo subito. 
Andai direttamente sotto la doccia, senza neanche guardare mia sorella. Mentre mi spogliavo guardai i miei tatuaggi, uno era il segno dell’infinito, che avevo nel polso, e l’altro erano delle piccole ali, tra il collo e la schiena. Non ero stata io a farmelo, l’avevo da quando ero piccola e ogni volta che chiedevo a i miei di spiegarmi come mai li avevo, loro cambiavano subito discorso, e le mie sorelle non mi aiutavano proprio.
Mi feci una doccia veloce e dopo essermi sparsa di crema, andai in camera, ancora in asciugamano, per vestirmi.
Decisi di mettermi un paio di jeans stretti, una maglietta lunga bianca e 
degli stivaletti di lana grigi. Asciugai i capelli e li lasciai liberi, mettendo solo due mollette a X a tenermi il ciuffo destro che ho sempre davanti agli occhi. Adoro i miei capelli! È la parte che preferisco di me. Ok, sono strana, ma sono bellissimi. Sono lunghi, marroncini ma con riflessi ramati o biondi o neri o violetti(avvolte tutti insieme o a coppie, dipende). Sembrerà pure un misto orribile, ma sono stupendi!
Stavo per scendere a fare colazione che Alice mi si para davanti con una smorfia. Mi scruta da testa a piedi, per poi trascinarmi sul mio letto per farmi sedere, mentre che guarda tra i miei accessori in  cerca di qualcosa. Non mi oppongo più ormai, è sempre la stessa storia. Ogni prima settimana di scuola lei viene a controllare come mi sono vestita, truccata eccetra. All’inizio mi opponevo, ma lei l’aveva sempre vinta, così la lasciavo fare. Aveva l’ossessione di rendere sempre la prima settimana ‘speciale’, come la definiva lei.
Quando finì mi lascio guardare allo specchio. 
Ero davvero carina, lo devo ammettere. Avevo un foulard blu-grigio intorno al collo, dei braccialetti argentati al polso, una borsa nera e una giacchetta leggera lunga e grigia. Negli occhi avevo un trucco blu notte e grigio chiaro, con il mascara che mi stava a meraviglia. Mia sorella era super! Mi ricordai che la sera prima mi aveva costretto a mettere dello smalto dello stesso colore. Che strano. Forse aveva già tutto programmato.
Gli sorrisi e scendemmo insieme a fare colazione. Tra di noi non c’era bisogno che parlassimo, ci capivamo solo con uno sguardo.
Arrivate di sotto, c’erano già i miei genitori che prendevano il caffè accuciati sul divano bianco del salottino e mia sorella piccola, Beatrice, che finiva il suo latte e cereali, vigorosamente al cioccolato, con la nostra gattina nera, Chaty.
Mi presi un caffè e mi conservai un maffin nella borsa.
“Perché ti metti un maffin nella borsa,Luna?”mi chiede Beatrice, guardandomi con la testa un po’ inclinata di lato.
“Il cibo della scuola fa schifo, Bea, così preferisco portarmi qualcosa”
spiegai prendendomi le chiavi della mia Volvo s60 2013 bianca. Adoro la mia macchina!
Salutiamo i miei genitori e usciamo, avviandoci tutte nella mia macchina. Mi metto al volante e parto, prendendo una piccola scorciatura, visto che eravamo in ritardo. Dopo venti minuti arrivammo nel parcheggio della scuola.
Appena scesa mi sento gli occhi di tutti i ragazzi addosso. Sono odiosi. Solo perche sono l’unica ragazza della scuola a giocare nel team di calcio. 
Sbuffai e mi avviai verso la segreteria per il nuovo orario, ma fui fermata dai miei migliori amici.
“CIAO!” gridammo tutti e quattro all’unisuono. Ci guardammo un attimo e poi scoppiammo a ridere abbracciandoci.
“Come state?! Come sono state le vacanze? Siry, com’è la Grecia? Gimmy, com’è l’Australia? E Claudy, com’è l’Italia?” dissi tutto d’un fiato. Loro per tutta risposta mi risero in faccia. 
“Ehy!” dissi facendo finta arrabbiata.
“Dai! Bhè, l’Italia è magnifica! C’è il mare, il sole e l’atmosfera era da 
favola.” Disse sognante Claudia, prendendomi a braccetto. Ci insospettemmo tutti subito. La guardammo tutti maliziosi.
“Non è che c’entra anche un ragazzo?” chiese Siria malizziosa. Siria diventò rossa. Buon segno.
“Ehm … no no … nessun ragazzo! Ma … ma che dite?!” disse balbettando imbarazzata. 
Non sapeva mentire.
“Caludia, sai che non sai mentirci! Quindi, come si chiama? Simpatico? 
Romantico? Come l’hai conosciuto? Stiate insieme? Vi siete già baciati?” dissil’ultima domanda più maliziosa e lei arrossi fino alle punte dei capelli.
“Whee!!!” scuittimo insieme io e Siria, cominciando a saltellare. Siamo matte. 
Gimmy ci fermo per le spalle e si guardo intorno, vedendo se qualcuno ci fissava ancora.
“Ragazze, calma! Lasciatela stare … per ora! A pranzo voglio che ci descrivi tutto in ogni dettagli. E ricorda che se si comporta male, gli spacco la faccia.” Claudia alzò gli occhi al cielo e scosse la testa arresa. Il solito iperprotettivo. Sapeva che con noi non poteva mai vincere.
“Okey, okey… a pranzo vi racconto tutto, ma ora andiamo! Siamo in ritardo!” disse incamminandosi verso la nostra prima classe.
“Ragazzi, avete la maggior parte delle lezioni insieme, ma non mettetevi a spomiciare in classe come l’anno scorso!” dissi a Gimmy e Siry, che ormai stavano insieme da un anno e mezzo. Ridacchiai mentre andavo in classe, ricordando quando il professore gli sorprese a darsi baci molto poco casti. Hihihi! Che risate che mi ero fatta.
Immersa nei miei pensieri andai a sbattere contro un ragazzo, facendo cadere i libri che avevo preso.
“Ops…” dissi abbassandomi velocemente a prenderli. Non volevo che nessuno vedesse il mio quaderno di disegni, che si era aperto sul pavimento. C’erano solo ali, occhi, angeli e sempre lo stesso ragazzo che avevo in mente da sempre chissà il perché.
Il ragazzo si abbasso con me e mi aiuto a prenderli.
“Scusa non ti avevo visto” dissi imbarazzata, senza guardarlo in faccia.
“No, scusami tu. Avevo la testa tra le nuvole. In ogni caso, io sono Alex, piacere” disse porgendomi una mano.
La sua voce roca e sensuale ma allo stesso tempo allegra e unica. Lo guardai per la prima volta e ne rimasi alibita. I suoi occhi azzurri erano come una calamita per i miei e i suoi capelli biondi che sembravano così morbidi mi facevano venire voglia di toccarli. Il suo viso dai tratti regolari era chiaro, dello stesso colore della mia pelle. Non 
riuscivo proprio ad abbronzarmi. Lasciai la parte migliore per ultima. Le sue labbra così carnose e perfette erano curve in un sorriso sghembro da infarto.
Mi riscossi subito e gli strinsi la mano che mi porgeva.
“Luna, piacere mio. Non ti avevo mai visto da queste parti, sei nuovo?”chiesi incuriosita dal fatto che non ero venuta avvertita di un nuovo arrivato.
“Si, sono nuovo. Mi sono appena trasferito. Scusa ancora per prima.” Disse grattandosi nervosamente la testa. Sembrava tanto un dio greco.
“Oh, fa niente. Che …” stavo per dire qualcosa quando un ricordo molto strano mi ritorna alla mente. Mi ricordavo di Lui.

Ciao di nuovo!! Spero che la storia vi sia piaciuta e che recensiate in molti!!Sto già scrivendo il prossimo capitolo e modificando una storia che mi ha dato un'amica.Grazie a tutte di cuore e alla prossima!!
Kiss, Luna

  
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