Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Firelight_    15/07/2013    3 recensioni
“Mi verrà in mente qualcosa” dice infine a Louis, strofinandosi il viso con i palmi delle mani stanche “Non posso di certo rassegnarmi a risultare talmente banale, no?”
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
Niall/Harry, accenni side!Louis/Liam; slash.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolo autrice:

Salve! ♥ Non so che cosa io ci faccia qui, dato che ormai da un po' di settimane (ahimé) la mia ispirazione aveva deciso di abbandonarmi... Di recente ho scritto solo taaaanto angst, quindi oggi mi sono stancata e ho perso un paio d'ore su questa cavolata che troverete qui di seguito, una cosina fluff e nonsense che spero vi piaccia almeno un poco. Si tratta di una Niall/Harry (dopo tanto tempo, torno una seconda volta a scrivere di loro! *_*) in cui ci degna della sua presenza anche Louis, che è veramente più matto e stupido che mai. X'D Questa one shot è stata scritta per la #UDFFSfida della pagina facebook "Una direzione: fanfiction" con prompt: Niall/Harry, cinema, popcorn, Harry Potter. Credo che passerò la mia estate a fillare tutti i loro prompt, li adoro. X'D E niente, spero davvero che questa storiella vi faccia un po' sorridere e che mi facciate sapere che cosa ne pensate. Un bacio, grazie mille!

ps: se volete contattarmi, per qualunque cosa qui c'è il mio account twitter - https://twitter.com/firelight34.













 



First date.



 


“Non lo farò, Louis. È un’idea stupida”.
Il suo migliore amico rotea gli occhi al cielo, fa scorrere la lingua bagnata sulla sigaretta artigianale e la incastra fra le labbra sottili, scuotendo il capo con veemenza e lasciando che la frangia gli ricada disordinatamente sulla fronte.
“Sei proprio stupido, Nì. Veramente, veramente, veramente...”
“Tu non capisci!” geme lui con una nota di frustrazione, lasciandosi ricadere sul muretto di calcinacci e facendo dondolare mollemente le gambe, mentre osserva laconico la folla di studenti che si riversa caotica nel cortile della scuola “Harry ha un sacco di amici divertenti e sofisticati, la pagella fitta di A e indossa camicie di seta per andare a lezione. Probabilmente si aspetta che, per il nostro primo appuntamento, lo porti in barca sul Tamigi e gli canti una serenata”.
“Non hai mai imparato a cantare” puntualizza Louis, irritante e pignolo come di consueto “E il Tamigi ha l’aria grigia e disgustosa persino da quassù, perciò temo che questa non sia la soluzione migliore ai tuoi problemi”.
“Non è questo il punto” sbuffa Niall, incrociando le braccia al petto e rifiutando con un cenno un tiro dalla sua sigaretta – quante volte dovrà ripetergli che ha smesso di fumare ormai da un pezzo?
“E allora qual è?” sbotta l’altro a voce sin troppo alta, storcendo il naso spazientito e stiracchiandosi sotto la luce debole del pomeriggio.
“Non posso semplicemente portarlo al cinema” mugola il biondo, sconfitto “Per andare a vedere Harry Potter, per di più. Probabilmente, se lo venissero a sapere, i suoi genitori deciderebbero di diseredarlo”.
“Oh, andiamo!” adesso Louis sta ridendo apertamente di lui e, davvero, Niall avrebbe voglia di urlargli contro di tutto, perché dovrebbe cercare di aiutarlo e invece lo sta solamente confondendo ancor di più “Anche Harry ha sedici anni, e il conto in banca dei suoi non dovrebbe preoccuparti così tanto. Anzi, dovrebbe essere una ragione in più per uscire insieme a lui”.
Il biondo vorrebbe dirgli di starsene zitto, perché non ha idea di quel che sta dicendo: la verità, è che Harry gli piace da morire. E tutto ciò è strano e lo manda fuori di testa, perché fino a poche settimane prima lui era abituato a prendersi gioco di Louis e della sua irrecuperabile cotta per quello sfigato di Liam Payne che abita al piano di sotto, dicendo che solo uno stupido come lui ci sarebbe potuto cascare in quel modo. E poi, Liam ha anche una ragazza: ecco perché Louis è veramente un caso disperato. Ed ecco perché Niall dovrebbe seriamente smetterla, di dargli ascolto e di considerarlo suo amico.
 
“Allora? Hai deciso?”
Lui grugnisce e gli lancia un’occhiataccia di sbieco, prendendosi il viso fra le mani e sospirando: sa che non potrà scroccare a sua madre più di venti sterline e, anche se non vuole ammetterlo, non riesce a sentirsi all’altezza di Harry. Si sono conosciuti il mese scorso ad una festa – un diciottesimo compleanno di un’amica comune, una di quelle coincidenze inverosimili che Niall credeva esistessero solo nelle commedie per adolescenti – e, dopo qualche drink e troppi pensieri aggrovigliati che vertevano inevitabilmente sulle sue labbra rosse e lucide, lui si era deciso a chiedergli il suo numero. Naturalmente, durante i giorni seguenti non aveva per nessun motivo osato telefonargli ed era rimasto ad attendere che qualcosa accadesse, sino al punto in cui quel noioso di Louis – appunto – non aveva mandato a Harry un sms chiedendogli se, dopo quella sera, avesse pensato a lui. E, in quel momento, Niall si era arrovellato sul metodo più semplice e meno sanguinoso con il quale avrebbe potuto uccidere il suo migliore amico, ma aveva subito desistito quando Harry gli aveva risposto con un ammiccante: “Molto spesso, e non sempre in modo opportuno ;) xx” che gli aveva fatto sentire le farfalle allo stomaco e i pantaloni improvvisamente troppo stretti. Alla fine, dopo tanto tentennare e ore di insicurezze e dubbi, Niall l’aveva chiamato al cellulare e avevano passato una notte intera a chiacchierare di cose che adesso non ricorda neanche più – ma la sensazione la ricorda bene, e si era sentito così pieno e felice che avrebbe soltanto voluto ridere e piangere insieme. E ora, dopo essersi finalmente deciso a chiedergli un vero appuntamento, continua a pensare alla sua pelle bianchissima e liscia e alle sue fossette scavate sulle guance, gli occhi verdi che luccicano maliziosi dietro uno schermo di ciglia lunghe e i riccioli a scivolare sulle tempie.
“Mi verrà in mente qualcosa” dice infine a Louis, strofinandosi il viso con i palmi delle mani stanche “Non posso di certo rassegnarmi a risultare talmente banale, no?”
 
 
 
 

Ovviamente, nulla è andato secondo i suoi piani: né Niall né Louis sono stati colpiti da alcuna illuminazione – insomma, se si escludono i soliti colpi di genio e di pura follia da parte del giovane Tomlinson, ma trova che sia irrilevante – e il biondo è stato costretto ad arrendersi alla sua scarsa creatività e al suo portafoglio quasi vuoto.
È sabato sera e Niall sta aspettando davanti all’entrata del cinema da diversi minuti: pensa che forse avrebbe dovuto fare un’altra doccia – la quarta – o che, ancora, avrebbe potuto indossare un’altra maglietta. Certo, non una di quelle ridicole t-shirt a righe bianche e rosse che Louis aveva cercato di propinargli, ma… qualcosa di più elegante, magari. Comincia di colpo a sentirsi in imbarazzo, si scompiglia i capelli e poi si morde forte le labbra, sperando che Harry non lo faccia attendere oltre; l’inverno londinese è ghiacciato, lui ha le dita intirizzite, il naso arrossato e lo stomaco che gli brontola per la fame. No, decisamente questo non è ciò che aveva immaginato.
“Ciao” Niall sobbalza, indietreggia maldestro di un passo e solleva di scatto gli occhi azzurri e spalancati, mentre Harry schiude la bocca e soffia fuori una risata, piccole rughe d’espressione che si formano attorno al suo viso “Stai molto bene”.
Lui vorrebbe dire qualcosa di spiritoso e intelligente, ma tutto quel che riesce a fare è balbettare un ringraziamento sconnesso e, il cuore in gola: “Anche tu” dice, tremando.
“Entriamo?” propone lui, sfiorandogli appena il braccio con la punta delle dita candide, per poi ritrarre la mano e affondarla nelle tasche del cappotto scuro.
“Uhm” si schiarisce la voce, pregando di riuscire o prima o poi a tornare a respirare regolarmente “Certo”.
 
Durante la fila per comprare i biglietti, Niall rimane in silenzio: ascolta rapito Harry che parla di tutto e di niente, si dimentica di ogni cosa perché dannazione, la sua voce è roca e graffiata e gli provoca centinaia di brividi parecchio piacevoli lungo la schiena. Si guarda intorno e pensa che come Harry non c’è nessuno, che ha un sorriso così immenso che sarebbe capace di illuminare qualunque cosa – di illuminare anche lui.
Non appena scelgono i posti in sala – settima fila, sull’ala destra – Niall sprofonda nel sedile e si rannicchia contro la stoffa rossa e ruvida, sperando di non rovinare tutto e distogliendo a forza lo sguardo da quello vibrante di Harry.
Le luci cominciano a spegnersi.
 
È l’intervallo, Potter ha già rischiato di farsi staccare la testa da un serpente gigantesco di cui non ricorda mai il nome e Niall ha il cuore che gli batte a mille. Lui e Harry non si sono scambiati una sola parola durante tutto il corso del film, e ora il più piccolo è uscito dalla sala borbottando qualcosa a proposito del bagno, mentre il biondo è rimasto immobile, fermamente ancorato alla sedia. Sa già che sta combinando un disastro, e anche che Harry non vorrà mai più uscire con lui. Ha mandato a Louis circa un migliaio di sms chiedendogli consiglio, ma l’amico sembra non essere in grado di dire altro se non: “Chiedigli se vuole essere la tua Ginny Weasley” e “Mettigli una mano nei pantaloni” e tante grazie, ma Niall ha smesso di fidarsi lui ormai da un po’.
“Ho preso i popcorn”.
Harry è tornato a sedersi al suo fianco senza aver mai smesso di sorridere, e gli sta offrendo il cestello di popcorn con un’aria così serena che Niall non può fare nient’altro se non prenderne una manciata e ficcarseli dritti in bocca, masticando rumorosamente. Sente il ragazzo accanto a lui ridacchiare, mentre sullo schermo tornano a comparire i fotogrammi del film e le voci degli attori riempiono nuovamente l’intero locale.
“Sembri affamato” commenta Harry, bisbigliando.
“Lo sono” biascica lui, ingoiando un altro boccone e sentendosi arrossire sotto quell’occhiata tanto intensa.
Il riccio modula una nuova risatina bassa, poi affonda una mano nel cesto di cartone colorato e regge uno dei popcorn fra le dita sottili, i denti che brillano sotto le luci soffuse. Niall non si rende neppure conto di quel che sta succedendo, mentre Harry lo avvicina alle sue labbra e lui apre piano la bocca, fino a che non si sente i suoi polpastrelli premere agli angoli delle labbra. Mastica lentamente e non riesce a dire nulla, poi si passa la lingua sulle labbra aride e gli sorride a sua volta, con una punta di timidezza – e non ricorda di esser mai stato timido in vita sua, ma con Harry è tutta una prima volta.
“Sei troppo nervoso” gli bisbiglia lui, socchiudendo le palpebre e piegando il capo di lato, come se fosse in attesa di qualcosa.
“Potresti cercare di calmarmi” dice lui sottovoce, senza avere idea di dove abbia trovato il coraggio per soffiar fuori quelle poche sillabe, le mani che fremono schiacciate contro il sedile scomodo.
Allora Harry annuisce, il suo sorriso accecante si allarga e – come se fosse la cosa più naturale del mondo – si sporge appena verso di lui, gli solleva il mento con una mano e lo bacia. Niall ha ancora la bocca che sa di popcorn e di sale, ma quando sente il riccio accarezzargli lievemente il collo e spingere la lingua calda contro le sue labbra affinché possa approfondire il bacio, decide che non ha importanza. Vorrebbe dire a Harry che lui gli piace più di qualunque altra cosa, più delle canzoni country che ascolta sempre alla radio, più dei berretti verdi con la visiera e anche più dei quadrifogli, ma si limita a baciarlo e spera intensamente che capisca, arricciandosi i suoi capelli morbidi attorno alle dita.
 
In fondo alle tasche dei suoi jeans stracciati, lo schermo del telefonino si è appena illuminato a causa dell’ennesimo messaggio da parte di Louis: “Aspetta, ho un’idea migliore: bacialo!!!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Firelight_