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Autore: ElenaWriter    15/07/2013    6 recensioni
Perchè si, io lo amavo.
Lo amavo nonostante la sua gelosia.
Lo amavo nonostante la sua iperprotettività.
Lo amavo nonostante la sua possessività.
Lo amavo nonostante tutto.
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao pipooool!
Prima di iniziare volevo ringraziare chie ha commentato la OS precedente;
Magari se vi piace anche questa potete recensire anche le altre :)
Anche questa mi è stat chiesta da Agata29 e spero che le piaccia quanto l'altra se non di più,
so che probabilmente non è ' rossa ' quanto speravi, ma ho fatto del mio meglio.
Ok, non vi rompo più e vi lascio leggere, basta che mi cagate lo spazio autrice :)










 

<< Matt! >> esclamai quando lo ritrovai dietro di me. Ero andata nel magazzino a prendere un pezzo per un cliente, ormai conoscevo talmente benequel posto che giravo al buio.

<< Hai bisogno di qualcosa? >> lui fece cenno di no con la testa, così io presi quello che mi serviva e me ne andai.

<< Ecco a lei, sono 13 sterline >> dissi al cliente che mi porse i soldi giusti.

<< Perfetto, a lei lo scontrino, gazie e arrivederci >> sorrisi cordiale e dopo che uscì l'ultimo cliente della mia giornata entrò Louis, il mio ragazzo.

<< Louis! Un momento >> dissi io, poi mi voltai e andai negli spogliatoi, dove lasciavamo le borse, lasciai la porta aperta, tanto non c'erano clienti, solo Lou che mi aspettava.

<< Sei bellissima >> disse una voce che non era quella del mio ragazzo. Mi girai e vidi Matt che mi fissava mentre infilavo il mio beanie nero, quel giorno indossavo una camicia di deni di Louis, era abbastanza chiara e contrastava con i leggins neri e le vans rosse.

<< Si, è bellissima, ma è mia >> disse il mio ragazzo facendosi largo tra la porta e Matt ed avvicinandosi a me, mi circondò il bacino con un braccio e mi baciò, come per far vedere a Matt che ero davvero sua. Io lo spinsi via, era troppo geloso e possessivo a volte, non accettava il fato che qualcuno che non si alui possa fare un complimento alla sua ragazza.

<< Louis, mi ha solo fatto un complimento >> dissi io guardandolo in quei due pozzi azzurri che erano i suoi occhi. Erano bellissimi, ed avevano bisogno di me, lo si vedeva chiaramente.

Sarebbe di sicuro diventata una gara a chi piscia più lontano. Il premio finale? Io.

<< Si, solo un complimento >> ripetè lui, mentre guardava malissimo Matt, il quale reggeva lo sguardo a testa alta. Avevano entrambi trovato pane per i loro denti.

<< Dai Louis, andiamo a casa. Ciao Matt >> dissi con un tono di voce inconsciamente basso, prendendo il mio ragazzo per la mano e trascinandolo fuori dal negozio. Aveva un totale senso di iperprotettività nei miei confronti quando gli altri ragazzi mi giravano attorno, ma quando nessuno mi importunava, era un amore.

Quando uscimmo mi circondò con un braccio le spalle e mi diede un bacio sulla testa.

<< Scusa piccola, grazie per avermi portato via >> disse Louis, stando ben attento a dove metteva i piedi. Potevo percepire la sua tensione, si stava scusando, come ogni volta, sapeva di aver esagerato, ma questa volta non sarei scappata come ho fatto la prima.

<< Ti conosco ormai, so come prenderti. Dovresti ricominciare a fare palestra e boxe, li ti sfogavi, quando tornavi eri più rilassato >> gli dissi io, ricambiando il contatto che aveva creato tra di noi, mettendogli un braccio dietro la schiena. Anche se non lo guardai percepii il suo sorriso, quel gesto gli aveva fatto capire che era scusato, e sapere che era felice mi faceva sorridere il cuore.

Arrivammo all'auto e lui mi aprì la portiera come sempre, salimmo entrambi e si avviò verso casa.

Dopo dieci minuti arrivammo, lui decise di andare a farsi la doccia, e io iniziai a praparare da mangiare, avrei fatto un piatto che avevo imparato a fare durante il nostro viaggio in Italia l'estate scorsa: pasta alla carbonara.

Mi piaceva cucinare, e mi piaceva ancora di più quando il piatto di Louis restava vuoto.

<< Agataaaa! Dov'è la maglietta a righe blu? >> gridò lui dal piano di sopra. L'ultima volta che gli avevo visto quella maglietta addosso è stato quando abbiamo fatto due mesi, e si parla di più di tre anni fa.

<< E' nel ripiano più alto dell'armadio >> gli urlai di risposta io mentre buttavo la pasta. Dopo un minuto lo vidi entrare in cucina con la maglia addosso, gli andava ancora bene.

<< Tiri fuori vecchi ricordi? >> gli chiesi io sorridendo, era bellissimo. Quella maglietta la indossava anche il giorno in cui l'ho conosciuto, diceva che era la sua portafortuna, ma un giorno che la indossava, più di tre anni fa ormai, i suoi genitori gli dissero che avrebbero divorziato. Da quel giorno non gliela vidi più indosso.

<< Si, ogni tanto ho bisogno di rispolverare le vecchie memorie... ma non ti sei dimenticata di una cosa? >> disse lui sempre sorridendo e poi corrucciando le soppracciglia.

<< Cosa ho dimanticato? >> dissi io, preoccupata, doveva essere qualcosa di veramente importante. Ma non riuscivo a capire cosa.

<< Non mi hai neanche dato un bacio >> disse lui, facendo il finto offeso. Io mi avvicinai e allacciai le mie braccia al suo collo, gli accarezzai dolcemente la guancia e lui mi guardava negli occhi. Dio, le sue iridi, contenevano tutti gli oceani e i mari del pianeta, in quel momento brillavano come non mai, erano meravigliose.

<< Ti amo, Louis >> gli sussurrai, in modo che lo potessimo sentire solo io e lui, sebbene non ci fosse stato nessun'altro nella stanza. Perchè si, io lo amavo.

Lo amavo nonostante la sua gelosia.

Lo amavo nonostante la sua iperprotettività.

Lo amavo nonostante la sua possessività.

Lo amavo nonostante tutto.

<< Anche io ti amo, piccola >> e anche lui mi amava. lo baciai con così tanta passione che ci dimanticammo della pasta che era sulla pentola. Mi ricordai dopo qualche istante e corsi a finire di prepararla. Si affrettò a divorarla, stava morendo di fame perchè non ha voluto fare colazione, il genio.

Colto da un forte abbiocco, Louis andò a dormire mentre io pulivo.

Quando finii, mi sedetti sull'isola della cucina a leggere le bollette, dopo più o meno cinque minuti di immersione in conti e numeri, suonò il campanello. Andai ad aprire e ciò che vidi mi fece sobbalzare.

<< Matt! >> esclamai moderatamente per non svegliare il bell'addormentato di sopra.

<< Agata >> disse lui entrando, aveva un'aria da serial killer psicopatico dei film.

<< Hai bisogno di qualcosa? >> chiesi io, un po intimorita, mentre lui si avvicinava a me.

<< Sai, Agata, è da un po che ti vedo >> diesse avvicinandosi sempre di più a me << la tua bocca e il tuo culo... sono veramente scopabili >> disse lui con il respiro affannato.

<< Fuori da casa mia, maniaco >> gli ringhiai contro e mi girai per aprire la porta.

<< Non ci oenso neanche un po >> disse lui prima di fiondarsi su di me, girarmi col viso verso di lui e spingermi contro il muro, in tutta quell'azione sbattei la testa abbastanza forte. Si fiondò sul mio collo ecominciò a baciarlo e succhiarlo con fare eccitato, dio, mi avrebbe stuprato li, davanti alla porta di casa mia se non avessi fatto qualcosa.

<< Nooo! Aiuto! Louis!!!! Aiuto! Lasciami stare! >> iniziai a urlare con tutto il fiato e la voce che avevo, finchè non vidi Louis correre giù dalle scale, ancora a petto nudo dalla pennichella.

Vidi la rabbia nei sui occhi mentre correva verso di me e mi scollava Matt di dosso, mi accasciai a terra e vidi Louis in un impeto di rabbia mentre riempiva di pugni il mio collega, poi il nero.

Sentivo la testa che faceva male, sentivo il rumore dei pugni, i respiri affannati. Sentivo Matt che chiedeva pietà e Louis che imprecava. Poi per un po ci fu silenzio. Sentii Louis che componeva numeri sul telefono e che chiamava la polizia e l'ambulanza.

Si avvicinò a me e iniziò ad accarezzarmi la testa.

<< Agata, piccola, apri gli occhi ti prego, di qualcosa >> disse lui con la voce spezzata. Il mio Boo Bear stava piangendo. Non potevo permetterlo, dovevo trovare la forza.

<< L-Louis >> dissi con un filo di voce. Trovai la forza anche per aprire un po gli occhi e lo vidi. Aveva gli occhi gonfi dal pianto appena fatto

<< Piccola, ho chiamato l'ambulanza. E' tutta colpa mia, solo copa mia >> disse lui, abasandosi su di me e infilando la testa sull'incavo del mio collo e scoppiando a piangere. Non lo avevo quasi mai visto piangere. Lo avevo sempre visto sorridere, proteggermi.

<< Shh, non è colpa tua, non è colpa di nessuno >> gli sussurrai con un filo di voce e accarezzandogli la testa, iniziavo a sentier di più le forze e sentivo anche delle sirene che si avvicinavano. Harry, il migliore amico di Louis entrò dalla porta che era rimasta aperta, probabilmente gli aveva mandato un sms.

<< Louis! Agata! >> esclamò guardando la scena. Io e Louis accanto alla porta e un paio di metri più in la, Matt privo di sensi e pieno di lividi.

Entrarono i poliziotti e i paramedici che mi aiutarono ad alzarmi e ad andare verso l'ambulanza. I poliziotti volevano parlare con Louis subito.

<< Harry, va con lei >> disse il mio ragazzo prima di voltarsi verso il poliziotto.

I paramedici mi diedero una coperta da mettere sulle spalle, visto che faceva un po freddo, e mi fecero sedere sul bordo dell'ambulanza con le porte aperte. Il riccio amico di Louis si sedette accanto a me e mi premette delicatamente del ghiaccio dove avevo colpito la testa mentre un dottore controllava che non avessi nessuna commozione o trauma cranico.

L'esito del piccolo controllo fu negativo, nessun tipo di danno che non si potesse curare con del ghiaccio.

Per tutto il tempo della visita e dgli accertamenti non feci altro che pensare a Louis e a come aveva reagito. A come si autoinfliggeva colpe che non gli appartenevano. Era scosso. Dovevo andare da lui e dirgli che andava tutto bene.

Mi alzai di scatto, ma fui colta da un giramento di testa, Harry si mise subito al mio fianco e mi fece sedere per qualche secondo, mi mise la sua giacca sulle spalle, poi mi rialzai più gradualmente e mi accompagnò dentro mentre l'ambulanza partiva con dentro Matt.

Quando entrai lo vidi. Era li che salutava il poliziotto che lo aveva appena interrogato. Aveva lo sguardo preoccupato, ma quando mi vide mi corse incontro e io mi lasciai andare tra le sua braccia, lasciando che mi srtingesse a se, lasciando che in quell'abbraccio evaporassero tutte le sue preoccupazioni.

<< Tieni la giacca, grazie Harry >> dissi io mentre il riccio apriva la porta per uscire. Io e Louis gli avevamo spiegato cos'era successo mentre medicavo le nocche arrossate e insanguinate del mio ragazzo.

<< Figurati, Lou, per qualunque cosa chiama, ciao >> rispose Harry, con quegli occhi così belli, quegli smaraldi. Ma io preferisco quelli di Louis.

<< Grazie amico, ciao >> rispose bravemente il ragazzo che mi teneva stretta a se con un braccio, mentre con l'altro chiudeva la porta.

Si era fatta sera, e decidemmo di andare a letto. La testa non mi faceva più male. E mi beavo della vista di Louis in mutande che si faceva la barba in bagno. Era bellissimo vedere come i suoi muscoli si tendessero a ogni minimo movimento del suo corpo.

Ci mettemmo sotto le coperte e io mi accoccolai accanto a lui, gli accarezzai ilpetto tracciando inee immaginare con l'indice.

<< Fai l'amore con me >> disse, non era ne una domanda ne un'affermazione. Era il suo modo di farmi capire che aveva davvero bisogno di me. Io non dissi niente, semplicemente mi sollevai e lo baciai. Aveva delle labbra morbide e calde. Era la mia risposta, era il mio ' si '. E lui lo aveva capito.

Si sdraiò sopra di me, facendo leva sui gomiti per non pesarmi e mi baciò. Con quel bacio lui era alla disperata ricerca di sicurezza, di amore, di me.

Quelbaciò poteva essere durato un secondo come un'ora, fatto sta che appena le nostre labbra si separarono, lui mi tolse la maglietta, lasciandomi solo con le mutandine. La mia tenuta notturna lo facilitava, visto che dormivo solo con addosso una sua maglietta e delle mutande, ma la sua tenuta facilitava ancora di più me, visto che dormiva con solo i boxer.

Iniziò a lasciarmi baci umidi sul collo, e scese, fino a baciarmi un seno, poi l'altro.

Gli sfilai delicatamente i boxer e lui fece lo stesso con le mie mutandine, avevamo entrambi paura di sclfirci la pelle l'un l'altro, per questo andavamo con estrema lentezza.

Continuammo a baciarci per un tempo indeterminabile, poi lui posizionò la sua intimità all'entrata della mia e mi guardò. Le sue iridi risplendevano, erano di un'azzurro cristallino, come se quello che stavamo facendo lo stesse salvando da qualche maledizione.

<< Pronta? >> mi chiese, e ricevette un cenno di consenso col capo. Con estrema delicatezza spinse la sua erezione nella mia intimità, entrambi emettemmo qualche gemito.

Quando capì che mi ero abituata alla sua presenza, iniziò dare delle lente spinte.

Nell'aria c'erano solo i nostri gemiti.

Dopo una serie di baci e spinte, entrambi raggiungemmo il culmine e ci sfogammo in un devastante orgasmo.

Louis si sdraiò accanto a me e io posai la testa sul suo petto mentre lui mi circondava le spalle con un braccio e con l'altra mano ci copriva entrambi con la coperta.

<< Agata? >> mi chiamò lui.

<< Mmh >> risposi io.

<< Ti amo >> disse lui. A quelle parole il mio cuore scoppò in un sorriso a trentasei denti.

<< Anche io >> gli risposi, sempre più convinta delle parole che uscivano dalla mia bocca.

Il suo petto si alzò in un sospiro.

<< Sposami, Agata >> disse lui, sgranai gli occhi. Non me lo aspettavo, alzai lo sguardo verso di lui che mi guardava. Fissai intensamente le sue iridi azzurre, faceva sul serio.

<< Ti sposo, Louis >> dissi io, senza pensarci due volte.

Ci addormentammo in quella posizione con i sorrisi stampati sui nostri volti.









 

Rieccomi qui a rompere, lol.
Ok, come vi è sembrata la storia?
Vi va di dirmelo in una recensioncina (?)
Magari se vi è piaciuta potete leggere anche le altre mie OS.
Colgo l'occasione per annunciare che tra poco arriverà una ff che avrà come protagonista Zayn.
Visto che non ho scritto nessun genere di storia sul moro ho deciso di scriverne una
e ho avuto talmente tanta ispirazione da crearne una ff.
Ok, tornando a noi, vi saluto e vi chiedo, vi supplico, vi imploro e vi scongiuro di lasciarmi una piccola recensione,
così posso sapere se vi piace come scrivo o migliorare le mi tecniche.
Tanto love periodico,
_leeyum xx

 

  
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