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Autore: baka_the_genius_mind    15/07/2013    6 recensioni
Chanyeol vuole farsi un tatuaggio, Zi Tao il tatuatore.
[Terza classificata al contest K-POP: THE ULTIMATE REVOLUTION indetto da eos_92, MoCo, Orient_Express e taemotional]
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Kris, Kris, Tao, Tao
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Just because it burns doesn't mean you're gonna die
Nickname forum e EFP: baka_the_genius_mind
Pacchetto scelto: Colosso di Rodi
Fandom: EXO
Personaggi: Tao, Kris, Baekhyun, Chanyeol, Lay, Chen, D.O, Suho, Sehun (citati: Lu Han, Xiu Min, Kai; cameo: Siwon dei Super Junior)
Rating: Arancione (per linguaggio e riferimenti sessuali più o meno espliciti)
Genere: Sentimentale, Commedia, Introspettivo, Angst (leggero)
Avvertimenti: college!AU, Slash
Riassunto: Chanyeol vuole farsi un tatuaggio, Zi Tao il tatuatore.
Lunghezza/tipologia: One Shot (17k+)
Note autore: questo accade quando ti ricordi troppo tardi che il sommo duizhang Kris è totalmente incapace di disegnare. Le mie più umili scuse.

Il titolo è una frase della canzone Try di P!nk.

Il prompt scelto è "macchinetta per fare i tatuaggi".

Le spiegazioni di alcuni termini e riferimenti sono alla fine, altrimenti avrei spoilerato mezza shot.




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Grazie al mio hyung trasgressivo. Ti adoro.







Baekhyun non sà cos'ha combinato nella sua vita precedente per aver meritato un fidanzato e un migliore amico del genere e forse preferisce non saperlo.

Passi per Chanyeol, che con quegli occhi da posseduto di certo non poteva che dargli una pessima prima impressione (pienamente confermata poi dalla prima volta in cui gli aveva rivolto parola), ma Zi Tao all'inizio gli era sembrato una persona normale. Baekhyun amava riferirsi al momento in cui aveva offerto a quel ragazzino sperduto un sorriso rassicurante come al secondo peggiore sbaglio della sua vita.

«Ho trovato!»

Baekhyun affonda la testa nella sua copia sgualcita dell'Assommoir e la sua fronte fa risuonare un tonfo sordo che viene inghiottito dalle risatine di quei due imbecilli a cui si accompagna. Un paio di ragazzi in biblioteca si voltano, perché uno Zi Tao entusiasta è uno Zi Tao rumoroso; Baekhyun non può che trovare estremamente ingiusto che la gente lo consideri la balia di quei due rintronati e indirizzi a lui lo stesso sguardo di biasimo con cui si guarda in ristorante la madre di due bambini indisciplinati.

«Se ti tatui un lupo sulla spalla farò personalmente in modo che tu non mi riveda neanche in foto per il resto dei tuoi giorni.» mormora, intromettendosi nella conversazione dei due idioti e voltando stizzosamente una pagina.

Non dà segno di voler vedere la reazione di Chanyeol, ma può benissimo immaginare la sua espressione da cucciolo bastonato (qualcuno forse dovrebbe spiegarli che, per quanto spaventoso possa sembrare Baekhyun, non avrebbe mai il coraggio di mettere in atto le minacce che gli abbaia contro quotidianamente). Ignora anche il guastafeste biascicato di Zi Tao e per un attimo si illude di poter studiare per il prossimo esame senza essere disturbato ulteriormente, anche se sà perfettamente che sta sperando in un miracolo.

«Allora un dragone!»

Come volevasi dimostrare.


-


Zi Tao pensa che Chanyeol c'entri in uno studio di piercing e tattoo quanto un cinghiale in una sala da tè, ma non glielo dice perché il fatto che ogni tanto faccia delle facce aliene e che sia totalmente incapace di parlare ad un volume normale viene compensato dal fatto che sia una delle poche persone (se non l'unica oltre a Baekhyun) che abbia avuto la perseveranza di prendere a calci la sua faccia da schiaffi per stargli vicino. Zi Tao pensa che non sia cosa da tutti, quindi tollera volentieri le sue stranezze.

È sul punto di dare il via ad un esperimento scientifico per vedere se la sua aegyo funziona anche su Chanyeol (Baekhyun ama riferirsi al momento in cui gli ha spiegato cosa volesse dire bbuing bbuing come al peggior sbaglio della sua vita) e così portarsi a casa un paio di orecchini in argento che sono la fine del mondo, quando un'altra persona - molto probabilmente attratta dagli schiamazzi entusiastici di Chanyeol - fa la sua entrata nel piccolo ingresso accompagnata da un bizzarro ronzio e Zi Tao prova la spiacevolissima sensazione di sentire il sangue defluirgli dal volto e piombargli a livello piedi.

Si ritrova per terra prima di poter razionalmente comprendere cosa è successo.


La prima cosa che pensa appena riprende il filo della sua coscienza è che qualcuno deve averlo drogato piuttosto pesantemente (Chanyeol, di sicuro; non gli è mai suonato giusto quel sono nato con gli occhi così, lo giuro!), perché è certo che neanche nelle sue fantasie più torbide possa esistere un volto del genere.

«Dove-- Cos-- Mā ma?» riesce a blaterare le prime parole che gli vengono in mente senza logica alcuna, mentre tenta di dare un senso al viso più perfetto che abbia mai visto in tutta la sua vita e alla presenza dello stesso a pochi centimetri dalla sua faccia.

«Ah!» esclama Chanyeol nel suo orecchio destro, frantumandogli un timpano e punzecchiandogli una guancia con l'indice «Non ti preoccupare, parla in cinese quando è agitato!»

Tao vorrebbe irritarsi perché Chanyeol non ha ancora capito che il "cinese" non è una lingua e magari anche alzarsi almeno sui gomiti, perché si rende conto di essere svenuto come un povero scemo, ma l'unica cosa che riesce a fare è continuare a fissare di rimando lo sconosciuto dalle labbra da infarto con quella che pensa essere, a buon ragione, non una delle sue espressioni migliori.

«Tranquillo-» la sua voce si irradia in una risatina che gli solletica la fronte e, mmh, è così caldo, e comodo, e per l'amor di dio, Tao, perché cazzo gli sei disteso addosso «-anche io sono cinese.»

«Ah? Davvero? Ma che figata! Mi chiamo Chanyeol!»

Non appena Tao si rende conto dell'imbarazzante posizione in cui è sistemato, riesce a raggiungere una sfumatura paonazza in due secondi netti; si sente bruciare il collo e preferisce non chiedersi se abbia ancora le orecchie o se gli si siano sciolte dalla vergogna. Il suo corpo emette un calore insopportabile che gli annoda lo stomaco e gli arriccia le dita dei piedi, senza contare che ha la testa appoggiata sulle sue accidenti di cosce, cazzo.

Lo sconosciuto tende una mano a Chanyeol e lui - terra chiama Zi Tao! - si rende conto solo in quel momento che l'altra è mollemente appoggiata sulla sua testa, le dita lunghissime affondate con pigrizia nei suoi capelli e i polpastrelli sulla fronte bollente. Non vuole neanche cominciare a pensare a come la scena possa essere vista da fuori e alla figura da chiodi che deve aver appena fatto con quella specie di meraviglia ambulante e ai sorrisetti maliziosi che Baekhyun gli indirizzerà non appena lo verrà a sapere (grazie tante, Chanyeol) e... e deve praticamente prendersi (mentalmente) a calci per impedirsi di toccargli le labbra e scoprire se sono reali o se sta solo sognando.

«Kris.»

Tao pensa, sorridendo come un ebete nonostante la situazione, di aver scoperto il nome della sua prossima fantasia erotica. L'imbarazzante silenzio che si viene a creare viene interrotto solo qualche minuto dopo da Chanyeol.

«Quello che ti è disteso addosso è Zi Tao.»


-


«Fammi capire bene-» mormora Baekhyun massaggiandosi pazientemente una tempia con i polpastrelli «-è entrato questa specie di dio del sesso-» e pur non vedendo il movimento repentino ed eloquente del suo sopracciglio, sprofondato com'è nella nicchia delle sue braccia, Tao emette una specie di miagolio soffocato perché, purtroppo per la sua dignità, quella dell'amico è stata una citazione fedele delle sue stesse parole «-e tu non solo non sei stato in grado di presentarti come una persona civile, ma gli sei anche svenuto addosso.» Baekhyun fa una pausa, sistemandosi meglio in grembo a Chanyeol con l'atteggiamento prezioso e stizzito di una regina sul trono «Ottima mossa, Tao, davvero. Sono impressionato.»

«Non gli sono svenuto addosso!» protesta quello animosamente, alzando il viso e guadagnandosi qualche occhiataccia indignata dagli altri studenti.

«Era davvero così bello?» ribatte Baekhyun rivolgendosi al fidanzato ed ignorando le sue proteste. Tao si nasconde nuovamente fra le sue braccia, cercando di contenere il conato di vomito che il tu sei molto più bello Bekhyunnie di Chanyeol gli ha procurato.

Baekhyun ha già cominciato a considerare archiviato l'episodio e si è già girato verso la sua poltrona umana con l'intenzione di concederle un po' di coccole, quando lo raggiunge un sussurro strozzato.

«È stata colpa di quella... cosa che ronza con gli aghi.»

«Che cosa che ronza con gli aghi?» ribatte, allungando la "i" in una risatina acuta quando Chanyeol gli poggia un bacio sulla nuca facendogli il solletico.

«Penso stia parlando della macchinetta per fare i tatuaggi. Kris ne aveva una in mano quando è entrato.» biascica Chanyeol fra i suoi capelli, facendogli scoppiare una scarica di brividi lungo la colonna vertebrale.

«La cosa che ronza con gli aghi.» gli fa eco Tao con tono funebre, mentre Baekhyun sghignazza, prorompendo in un chiassosissimo ah-ha, è così che si chiama il dio! «Ronza con gli aghi e fa rumore e paura e fa male.»

Se fosse una situazione normale Baekhyun prenderebbe in giro Tao, perché lo diverte un mondo il fatto che quando è agitato o emozionato si esprime in coreano come un bambino di 5 anni (la cosa lo intenerisce anche a morte, ma non può mica farlo sapere a qualcuno, ha una reputazione da difendere), ma al momento c'è qualcosa di più pressante che esige la sua attenzione.

«Hai paura degli aghi?»

Tao sente un brivido gelido scuotergli la spina dorsale al solo ricordo del ronzio infernale di quella macchinetta e spera che gli basti come risposta.

«Tao, hai qualcosa come cinque piercing alle orecchie, spiegami come fai ad avere paura degli aghi.»

«Lu Han mi ha fatto ubriacare prima di portarmi a farmi fare i buchi.» biascica in un sussurro mortificato che spera essere inudibile; ricordi amari lo legano a Lu Han e ancor di più a quel particolare episodio.

«Cos'è un Lu Han, si mangia?» si intromette Chanyeol, distraendosi momentaneamente dalla sua precedente occupazione, ossia affondare il naso nei capelli del fidanzato (usa un balsamo all'arancia che gli fa arricciare le orecchie, giura), ma viene pressoché ignorato dal duo, così non ha nessuna remora nel riprendere ad annusare senza pudore alcuno il ragazzo. Baekhyun lo lascia fare fingendo che non gli faccia né caldo né freddo (mentre in realtà gli dà ottime idee su come occupare in modo più costruttivo i rimanenti venti minuti della pausa pranzo) e riprende parola dopo qualche minuto:

«Guarda il lato positivo, almeno si ricorderà sicuramente di te.» come il ragazzino che gli è svenuto addosso rimane inespresso, ma è davvero semplice leggerglielo nelle sopracciglia aggrottate.

Zi Tao mugola e sbatte la fronte contro la scrivania.


-


Tao non sà spiegarsi perché pochi giorni dopo si ritrovi di nuovo all'interno del malefico studio, ma è sicuro che abbia a che fare con Baekhyun (tutti i mali del mondo hanno a che fare con Baekhyun).

Kris è ancora più bello senza l'arma del diavolo in mano; indossa una camicia in jeans con le maniche arrotolate fino ai gomiti, squadrati occhiali da vista neri appoggiati sul naso e una sottilissima catenina in argento che cade esattamente nel solco fra le clavicole (lui non può, vero, saltargli in braccio e leccargli il collo, vero?, è terribilmente inappropriato, vero?); sta disegnando furiosamente su un blocco e ha le sopracciglia spesse aggrottate in un'espressione adorabile che ricorda a Tao quella di un orsetto lavatore imbronciato e concentrato sul suo pranzo. Quando li riconosce (molto probabilmente come la coppia di svitati che ha interrotto il suo lavoro qualche giorno prima) offre loro un mezzo sorriso, a cui Chanyeol è immune (come peraltro a qualsiasi essere vivente che non si chiami Byun Baekhyun), ma che su di lui ha l'effetto di un pugno allo stomaco.

«Ehi, ciao, come posso aiutarvi?» mormora poi con una voce bassa che gli fa vibrare le piante dei piedi e, cazzo, Tao riesce ad ingoiare all'ultimo momento un per esempio togliendoti i pantaloni, anche se non è sicuro che gli sarebbe uscito mezzo suono, visto che ha il palato e la lingua di carta vetrata.

«Voglio farmi un tatuaggio!» annuncia felicemente Chanyeol e con un balzo è appresso a Kris e gli rovescia una manata sulla schiena; Tao invidia a morte la sua capacità di essere spontaneo e amichevole con tutti, lui che è una specie di goffa statua di granito quando si tratta di relazioni sociali. Poi si ricorda della prima volta che il maggiore ha tentato - invano - di rivolgere parola alla sua cotta secolare (in realtà è rimasto a fissarlo senza emettere suono con un sorriso che dire inquietante è dire poco), beccandosi una fatale occhiata alla Byun Regina-delle-Nevi Baekhyun e si consola. Ripensare a quella scena lo diverte sempre un mondo, come anche riportare alla memoria l'esigua quantità di tempo che è servita a Baekhyun per passare dal toglietemi-questa-giraffa-scoordinata-di-torno al toccalo-e-ti-uccido-lui-è-mio; nostalgicamente perso nei suoi ricordi non si rende conto che il cicaleccio senza sosta di Chanyeol si è interrotto e che un metro e novanta di bellezza mozzafiato gli sta rivolgendo la parola.

«Huh?»

Tao si ripromette di non perdersi mai più nei suoi pensieri se Kris è nelle vicinanze perché se lo ritrova improvvisamente troppo, troppo vicino e la cosa è decisamente nociva per la sua sanità mentale. Quando gli è svenuto addosso (perché è quello che ha fatto, per quanto continui a negarlo a morte con Baekhyun) non si era accorto che fosse così alto.

«Ti ho chiesto se vuoi farne uno anche tu.»

Scrolla la testa come un cucciolo bagnato, il ricordo di quel ronzio agghiacciante che gli trapana le orecchie. Kris ridacchia e gli dà le spalle per andare incontro ad un sovreccitato Chanyeol, che nel frattempo ha cominciato a saltellare per lo studio indicando diverse foto appese alle pareti in una sinfonia di quello lì! Voglio quello! No, aspetta! Quello là, quello a destra, lo voglio, è splendido! Kriiiiiis! Non riesco a scegliere!

Tao decide seduta stante che per una schiena del genere potrebbe morire, larga, magra e dai muscoli nervosi, definiti. Mentre si gira e cerca di concentrarsi sulla vetrina di piercing si impone di non pensare a quanto vorrebbe affondarci le dita mentre quella sottospecie di divinità ossigenata gli preme contro il suo corpo; ha quasi paura che Kris possa indovinare i suoi pensieri, che possa scoprire come non vorrebbe far altro che stringergli le cosce attorno ai fianchi e strusciarglisi contro come un gatto, perciò gli dà le spalle fingendosi preso da una vetrina che scopre - solo quando Chanyeol gli rifila una gomitata fatale nelle costole abbaiando una risata fragorosa - avere una vasta scelta di orecchini femminili, brillanti rosa, fiocchetti e caramelline.


«Baekhyun-gē -» esordisce piano la sera stessa, interrompendo flebilmente il televisore «-penso di essermi preso una cotta.»

Il quieto russare di Baekhyun è l'unica risposta che riceve.


-


«Non se ne parla nemmeno.»

«Per favore!»

«No.»

«Per favoooore!»

«No!»

«Perfavoreperfavoreperfavoreperfavoreperfav-»

«NO

Chanyeol abbandona la strategia della mitraglietta per adottare quella del cucciolo bastonato; e se è vero che imbronciando leggermente le labbra Tao riesce a convincere Siwon-gē ge di Storia Medievale a passargli i suoi sacri appunti (anche se Baekhyun malignamente sostiene che sia tutto merito del suo sedere e del fatto che, apparentemente, il maggiore non riesca a staccarci gli occhi), è purtroppo altrettanto vero che nessuno abbia mai saputo dire di no a Chanyeol e ai suoi occhioni lucidi - persino Baekhyun in modalità Imperatrice dei Ghiacci (livello che supera il Regina delle Nevi di diverse lunghezze) riesce ad essere ammorbidito con un solo sguardo.

«Non osare

«Per favore, TaoTao, bbuing bbu

«NO! Allarme! Aiuto, gē ge! Salvami, Baekhyun-gē!»

«La volete piantare, per l'amor di Dio?» sbotta Baekhyun, lanciando con stizza un evidenziatore rosa, la cui parabola termina ai piedi di Chanyeol fortunatamente senza colpire nessuno «Starei cercando di studiare, animali

Chanyeol e Tao rimangono immobili per qualche istante, uno con i pugni ancora chiusi attorno alle guance, l'altro con le mani sugli occhi, prima di spostarsi con piccoli passi verso il fondo del salotto, non perdendo d'occhio Baekhyun neanche per un istante nel caso questi decida di voler attentare nuovamente alla loro salute con altri oggetti di cancelleria - e Tao pensa che oggi dev'essere veramente turbato e stressato dallo studio, perché solitamente ha una mira micidiale.

«Bbuing bbuing.» riprende Chanyeol con un sussurro piatto quando raggiungono sani e salvi la nicchia accanto alla libreria e si accucciano dietro il divano.

«No. Non tornerei là dentro neanche-» se ci fosse dentro Kris nudo come mamma l'ha fatto «-ehm, per tutto l'oro del mondo, men che meno a vederti squarciare vivo da quella bestia infernale.»

«Ma non voglio andare da solo!»

«E io non voglio svenire di nuovo!»

Chanyeol fa una piccola pausa di riflessione, probabilmente alla ricerca di qualcosa che gli permetta di convincere l'amico e Tao coglie l'attimo per cercare di svicolarsi abilmente dall'impegno in cui è stato suo malgrado incastrato.

«Perché non ci vai con Baekhyun?»

«Perché nel caso non ve ne foste accorti-» esordisce una voce gelida da sopra le loro teste e Tao giura che cazzo, neanche The Ring all'una di notte l'ha mai fatto spaventato tanto e poi, cazzocazzocazzo, quando cazzo si è mosso Baekhyun, e che cacchio è, un ninja? «-cosa molto probabile visto che state continuando a fare il casino di una mandria di bufali in calore, io sto studiando per il maledetto esame di venerdì.»

Quando Chanyeol si gira verso di lui con un'espressione da ecco, te l'avevo detto (il che precede veramente di pochi istanti il momento in cui Baekhyun fa magistralmente planare una copia di Madame Bovary sulla sua fronte), ecco, in quel preciso momento Tao si rende conto di essere fottuto.


-


Tao non sà se dover maledire o ringraziare Chanyeol. Maledirlo perché appena messo piede nello studio, Kris l'ha accolto con un sorrisetto sardonico che sapeva tanto di ah, ecco il ragazzino svenevole; ringraziarlo perché Kris oggi sembra veramente un dio (jeans strettissimi e maglietta bianca con scollo a V) e perché dopo aver dirottato un Chanyeol decisamente entusiasta verso una serie di album da sfogliare in cerca di ispirazione si è girato e gli ha fatto l'occhiolino, prima di essere catturato in un vortice di entusiastica euforia.

Tao scopre quel giorno che il piccolo studio che credeva in realtà si estende in una serie di stanze più ampie nascoste da una tenda di perline; ad un certo punto del suo quieto curiosare deve veramente sforzarsi di non incollare il naso alle vetrine di piercing e mettersi a strillare come una ragazzina prepubere di fronte ad un gattino, perché individua una meraviglia in argento composta da una sottilissima catenina che partendo dal lobo si congiunge alla cartilagine.

Si volta con gli occhi a cuoricino per chiedere il prezzo e quel momento di pura estasi estetica viene brutalmente interrotto dalla vista della parete che ancora non aveva scorto e che, dio lo aiuti, è ricoperta di foto di aghi di ogni forma e dimensione.

Salta come se gli avessero dato la scossa, inciampando pateticamente nei suoi stessi piedi, uno strillo soffocato incastrato in mezzo alla gola e non pensa neanche per un istante a quanto probabilmente sia ridicolo, perché l'unica cosa che vuole al momento è scappare e mettere quanta più distanza possibile fra lui e quelle cose orribili e-

«Ehi, ehi, ehi, buono! Tranquillo!» scivola dolcemente nel suo orecchio in un tono caldo e pastoso, allo stesso modo in cui due mani bollenti scivolano sulle sue braccia, chiudendosi con dolcezza appena sopra ai gomiti.

A Tao non serve voltarsi lentamente dentro a quel mezzo abbraccio per rendersi conto che il proprietario di quel calore insopportabile è Kris - ma lo fa lo stesso, l'adrenalina nel sangue che lo rende audace come mai avrebbe osato essere. I suoi occhi sono colmi di una sfumatura densa, e Tao non sà se identificarla con tenerezza o compassione.

Assicuratosi che non voglia scappare - cosa che Tao prenderebbe sinceramente in considerazione se non avesse le rotule di marmellata - Kris comincia ad accarezzargli coi pollici la pelle morbida e bianca dell'avambraccio, piano, lento, e Tao non può fare altro che distogliere lo sguardo, perché improvvisamente ha un disperato bisogno di accartocciarsi nel suo abbraccio e farsi cullare.

«Va tutto ben-»

«Belonefobia.» sputa con la voce incrinata «Odio gli aghi e le cose appuntite e la sola idea di averli vicino al mio corpo mi fa sentire male e ti sembrerò davvero un imbecille, ma in questo momento mi viene da vomitare o da piangere, o entrambe le cose e-» Nel mezzo del suo monologo semi-isterico vede Kris abbozzare un sorrisetto e sente la nuca andargli a fuoco dall'imbarazzo «-dio, scusami.»

«Non hai niente di cui scusarti, tutti hanno le proprie paure.»

Le piccole carezze circolari si trasformano lentamente in ampi movimenti e salgono alle spalle, fino a sfiorare la pelle ardente del collo. Tao si rende improvvisamente conto che sono estremamente vicini è che lui è terribilmente prossimo dal fare qualcosa di veramente, ma veramente stupido.

«Ecco, è meglio che me ne vada.»

«Hai dei buchi alle orecchie.» ribatte Kris con la voce incredibilmente bassa e gli posa una mano giusto sotto al mento per invitarlo a piegare il volto; Tao ubbidisce senza pensarci due volte e spera solo che l'altro sia daltonico e non noti il bordeaux acceso di quella zona. «Non hai avuto paura quando li hai fatti?» il suo tono non contiene la più debole sfumatura di scherno, ma semplice e genuina curiosità.

«Lu Han... lui... è stato lui.» Kris gli sorride, senza chiedergli ulteriori spiegazioni e gira dolcemente il suo viso dall'altra parte, per esaminare gli altri piercing e gli sfiora il lobo sinistro con il pollice.

Nonostante stia praticamente luccicando dall'imbarazzo, si sta bene fra le sue braccia, sono calde e molto lunghe, potrebbero avvolgere senza nessun problema la sua vita, e pensa che le sue siano piuttosto ridicole penzolanti così nel vuoto, soprattutto perché sono così vicini che i loro ventri si sfiorano e pensa che forse potrebbe anche appoggiargli le mani sui fianchi, ma anche no, o forse sì, oddioddioddio, e nel momento in cui lo fa i suoi fianchi sono stretti ma anche terribilmente caldi e il sorrisetto di Kris si espande e diventa pigro, quasi sornione e-

«Wow.»

Ed è in quel preciso istante che Tao prega perché il pavimento si apra e lo ingoi, perché si è dimenticato di Chanyeol, come cacchio fai a dimenticarti di Chanyeol?

«Non sapevo che il cinese avesse un suono così sexy!»

«Mandarino.» borbottano in coro, e solo a quel punto Tao ha la decenza e il buon senso di scollarsi da Kris, perché, davvero, essere così alti, sensuali e caldi dovrebbe essere considerato illegale. Kris lo lascia andare con un sorrisetto, le sue mani rimangono per alcuni istanti in aria, come se provassero nostalgia della loro precedente posizione.

Chanyeol si imbroncia pesantemente, deluso e dispiaciuto di aver interrotto il tenero siparietto e per quanto tenti - invano - di sembrare indifferente quando incrocia lo sguardo di Tao, vede l'improvvisa consapevolezza nei suoi occhi sottilissimi e sà che il brillante piano da cupido di Baekhyun avrà più di qualche bastone fra le ruote.


«Non ci posso credere! Mi fidavo di te!»

«Non fare il drammatico, parli come se ti avessi pugnalato la schiena!»

Zi Tao lo ignora e prende a calpestare il tappeto del suo salotto a grandi falcate come la primadonna isterica che Baekhyun sostiene che sia (e che lui non è, a titolo informativo, e senti da che pulpito, poi!).

«Lo sai benissimo che queste cose mi mettono in imbarazzo!»

Baekhyun deve sforzarsi veramente molto per contenere la sua vena sarcastica perché la tentazione di rispondere mi sembra che tu non abbia bisogno di aiuto per metterti in imbarazzo da solo è veramente forte.

«Non ho detto a Chanyeol di chiudervi in uno sgabuzzino assieme, solo di lasciarvi soli per un po'!» risponde invece, dando un colpetto con le nocche sulla coscia di un abbattutissimo Chanyeol, perché, davvero, non è colpa sua se Tao ha una capacità aliena di annusare sotterfugi e complotti, e neanche se a lui invece si leggono le cose in faccia come su un cartellone fluorescente a lucine intermittenti. La sua tenera giraffa imbranata.

«Allora in futuro, ti pregherei di evitare di chiedere a Chanyeol di aiutarmi, grazie tante, me la so cavare benissimo da solo!»

Baekhyun decide in quel momento che entro la fine della giornata dovranno averlo fatto santo, perché Tao oggi sembra in vena di provocare il suo sarcasmo. Opta per ignorare il minore, appoggiando il libro di Storia delle letterature romanze sulla schiena del suo ragazzo (comicamente afflosciato come un salice piangente) per poterlo adoperare come leggio.

«Bene!» biascica con titubanza Tao quando viene ignorato, non troppo sicuro di aver fatto valere le sue ragioni. Baekhyun lo fissa andarsene con un sopracciglio eloquentemente inarcato.

«Illuso.»


-


Nelle successive settimane si ritrova allo studio di Kris molto più spesso di quanto sarebbe salutare per una persona che ha giurato su una scatola dei suoi biscotti preferiti che non ci avrebbe mai più messo piede in vita sua (sono dei biscotti buonissimi che gli ha spedito sua madre da Qingdao, croccanti e con il ripieno di mela, quindi è un giuramento piuttosto serio). E se per un po' la scusa di Chanyeol e del suo tatuaggio ha retto (perché ovviamente ha dovuto cambiare idea almeno tre volte sul design), sta cominciando ad essere evidente che la sua presenza è completamente superflua.

Kris non è affatto infastidito dalle loro incursioni, nonostante Chanyeol contribuisca a mettere a soqquadro il negozio alla ricerca di ispirazione, ma anzi li accoglie sempre con un sorriso. Tao vorrebbe dimenticarsi della prima volta che Baekhyun ha abbandonato la sua torre d'avorio di studente di Francese apposta per vedere il famigerato dio del sesso ("Cazzo, sei proprio sexy, Tao aveva ragione." "Baek-" "Anche se forse svenire è stata una reazione un po' esagerata." "Baekhyun."), ma purtroppo sà che quella risata imbarazzata di Kris gli rimarrà scolpita nel cervello fino alla fine dei suoi giorni.

Non ha mai avuto il coraggio di mettere piede nello studio da solo e in qualche modo è grato a Chanyeol di riempire con il suo entusiasmo i silenzi che si verrebbero altrimenti a creare; perché nonostante Tao abbia passato ore e ore in biblioteca a pensare ad una possibile conversazione civile da avere con Kris, al momento di trovarselo di fronte in tutta la sua stravolgente altezza e struggente bellezza (il piccolo Baekhyun versione mignon che abita la sua testa gli suggerisce queste smielate descrizioni da romanzetto rosa) l'unica cosa che gli viene in mente è qualcosa sullo stile del veramente poco felice posso morderti la felpa? e riesce appena in tempo a ricacciarsi in fondo alla gola frasi del genere.

Qualsiasi mancanza di loquacità nei confronti del biondo viene ampiamente compensata dalla logorrea convulsiva che lo prende una volta lasciato lo studio e il cui contenuto principale è proprio Kris.

Baekhyun ha ormai perso il conto delle volte in cui ha dovuto chiudersi a chiave in camera per poter studiare in pace senza che Tao lo rimbambisca di chiacchiere su quanto sia bello, gentile e intelligente Kris - e ciononostante questo non impedisce certo al minore di parlargli attraverso la porta sbarrata. Da un certo punto di vista pensa che sia anche tenero il modo in cui Tao scodinzola al solo pensiero della sua cotta, il modo in cui sorride timidamente torturando il labbro inferiore fra i denti, il modo in cui, eccitato come un cucciolo a passeggio, gli racconta di averlo visto al centro commerciale; Baekhyun troverebbe tutto questo estremamente carino, ma il fatto che lo stesso Tao che arrossisce furiosamente sorridendo quando Kris gli fa l'occhiolino (Baekhyun la ritiene una mossa un po' da cazzoni, ma oh, non è lui quello che deve affascinare) rifiuti completamente di rispondere dignitosamente alla palese infatuazione che Kris gli indirizza con ogni sguardo, rifiuti di rendersi conto di quanto Kris sia preso da lui e di quanto ci rimanga male dal suo atteggiamento, ecco, questo manda Baekhyun in bestia.

Le ha tentate tutte, ma non appena Tao si rende conto di essere sospinto un po' troppo vicino a Kris o di essere in qualche modo vittima di un avvicinamento coatto, batte in rapida ritirata, senza volgersi indietro e senza rendersi conto dei sorrisi amari che questi rivolge alla sua schiena.

«Perché ti ostini tanto?» gli domanda una sera Chanyeol, gli occhi lucidi ed esausti, ma mai stanchi di guardarlo come se fosse la creatura più preziosa e affascinante dell'universo. Baekhyun gli tocca piano le labbra gonfie con un dito, per poi lisciargli un ricciolo umido che gli si è incollato alla fronte. Preferisce non rispondergli e invece gli bacia uno zigomo.


-


Circa un mese dopo, le cose cominciano a precipitare.

Nonostante Chanyeol abbia da settimane coronato il suo sogno di avere un tatuaggio (una fenice stilizzata alla base della nuca cui Baekhyun ha dato la sua approvazione con un famelico sexy mormorato direttamente sull'inchiostro fresco), ha continuato a frequentare più o meno assiduamente lo studio ed è riuscito più volte a trascinare Kris al campus universitario - quelle sono le volte in cui Tao si trasforma in un ninja e scompare dalla faccia della Terra.

Vedere quei due assieme fa uno strano effetto. Sono entrambi spaventosamente alti ed attraenti, ma in modo molto diverso: se Kris ha un fascino tagliente (lineamenti marcati ed imperiosi, la linea delle sopracciglia spessa e modellata, le labbra sottili), Chanyeol ha la bellezza eterea e morbida di una creatura elfica, dagli occhi grandi e la pelle rosa chiaro. Kris sembra uscito da una rivista di moda, Chanyeol da un parco giochi. Dove Kris è discreto e contenuto, Chanyeol è chiassoso ed entusiasta, ma per essere così antitetici vanno straordinariamente d'accordo.

Un giorno, dopo che Chanyeol se n'è andato di tutta fretta con un Baek ha bisogno di me (Tao si ripromette di maledire Baekhyun appena tornato a casa) lasciandoli da soli nello studio deserto, Kris gli rivolge parola mentre lui finge di essere interessato ad una vetrina di bracciali in cuoio e non a quanto cazzo gli stia bene quella camicia.

«Ti va di pranzare assieme dopo?»

Tao si soffoca con la sua stessa saliva.

«Cos- eh? No.» oh merda, merdamerdamerdamerd- «Cioè, non posso, ho lezione.»

Kris scrolla le spalle con un sorriso: «Non importa, sarà per un'altra volta.»

Tao lo saluta pochi minuti dopo con un cenno del mento, sicuro come di morire che se tentasse di parlare gli uscirebbe un miagolio strozzato molto simile a quello che effettivamente gli lascia la gola qualche ora dopo, quando Baekhyun gli lancia un temperamatite dritto in fronte.

«Ahia!»

«Chanyeol, ti prego, trattienimi se no lo ammazzo.»

Tao decide di ignorarlo, perché nelle ultime settimane si è stancato di dover difendere le sue scelte in campo sentimentale di fronte a questo sarcasmo feroce. Rivolge così la sua attenzione al libro di Storia Moderna, tentando in ogni modo di imitare l'atteggiamento stizzito da principessa disturbata tanto tipica del suo piccolo amico, ma ogni suo tentativo viene vanificato quando suddetto amico gli strappa il libro da sotto il naso, costringendolo suo malgrado a dargli corda, se non altro perché la finestra è aperta e Baekhyun ha già dato prova in passato di avere una mira fuori dalla norma. Quando alza lo sguardo trova un irritatissimo Baekhyun stretto fra le braccia lunghissime di Chanyeol (perché Chanyeol prende sempre ciò che dice Baekhyun anche troppo seriamente).

«Non ci provare neanche a fare come me, ora tu mi spieghi perché cazzo hai detto di no! E tu lasciami andare!» strilla con un tono di voce di almeno due ottave sopra la norma, schiaffeggiando la spalla di Chanyeol con una dispensa di appunti su Olympe de Gouges.

«Posso riavere il mio libro?»

«Quando mi avrai risposto forse sarò abbastanza caritatevole da non farci un falò in mezzo al salotto.»

Tao si morsica un labbro, certo che l'amico non apprezzerà per niente le sue ragioni; prende un profondo respiro prima di parlare.

«Sarebbe stato orribilmente imbarazzante, non avrei saputo cosa dire e mi avrebbe considerato un idiota, quindi ho preferito evitare.» borbotta fra i denti, cercando di riprendersi il suo libro con uno scatto. Baekhyun evita facilmente i suoi patetici tentativi - anni di esperienza di tiranno alle spalle - e sogghigna come la piccola iena che è.

«Sono certo che Kris sia interessato a qualità diverse dalla tua eloquente conversazione.» ribatte con sarcasmo e la più saccente fra le sue espressioni saccenti (ne ha una per ogni situazione, quel demonio in confezione salva-spazio). Quando Tao lo guarda con lo sguardo più inconsapevole e confuso dell'universo (brillantemente imitato da Chanyeol), Baekhyun sospira: non è semplice essere così spaventosamente spiritosi se nessuno capisce il tuo altissimo senso dell'umorismo.

«Qualità fisiche.»

Na-ha, encefalogramma piatto.

Secondo sospiro, molto più seccato del precedente.

«Mi rifiuto di credere che tu non ti sia mai accorto che non fa altro che fissarti il culo.»

Mentre Tao raggiunge una deliziosa tonalità color prugna e si premura petulantemente di sottolineare che non è affatto vero, non sono mica tutti pervertiti come te!, Baekhyun vede con la coda dell'occhio Chanyeol impegnato in uno dei suoi bronci sciogli-ginocchia, uno di quelli che sarebbero più tipici di un marmocchio di cinque anni che di un ventiduenne. Oh beh, essere un pluri-premiato genio della facoltà di Ingegneria Biochimica non ti è molto utile per cogliere le insinuazioni, dopo tutto.

Dopo aver magistralmente bloccato l'isteria nascente di Zi Tao e dopo aver spiegato a quello svanito del suo ragazzo cosa celassero le sue criptiche parole, Baekhyun si abbandona contro lo schienale del divano.

Fa scivolare il libro di Storia Moderna sulla scrivania in direzione di Tao.

«Se la prossima volta lo rifiuti giuro che te lo brucio.»


-


Kris lo invita ad un film&pizza («Scusa, avevo promesso a Baekhyun di vederlo con lui.»), alla festa del quartiere («Il giorno dopo ho un esame.») ed ad una mostra di foto di un amico («Davvero non posso, mi spiace.»), e l'iter si ripete pressoché uguale tutte e tre le volte, preciso in ogni sua fase (invito, rifiuto, incazzatura mastodontica di Baekhyun con annesse minacce di distruzione integrale della sua libreria scolastica).

Kris lo spaventa, lo spaventa a morte il suo sorriso onesto e ancora di più lo spaventa la fitta sorda allo stomaco quando vede quel suo sorriso intristirsi appena, l'espressione del suo volto perfetto farsi dispiaciuta, quasi delusa. Lo spaventa il calore insostenibile delle sue mani e il suo sguardo, di acciaio lucido, tagliente e soffocante. Vorrebbe avere il coraggio di tendere una mano e sfiorare il suo volto, ma l'unica cosa che si concede è toccarsi timidamente sotto alle lenzuola al ricordo della sua voce.

È triste, patetico e anche un po' umiliante (non riesce mai a guardarlo in faccia il giorno successivo), ma gli va bene così, è diventata una cattiva abitudine incrostata nelle sue settimane ma, davvero, gli va bene così.


«C'è un concerto questo sabato.»

Tao si soffoca con la sua stessa lingua, perché se non è una novità che Kris gli lanci subdolamente questi inviti senza alcun preavviso, è anche vero che finora l'ha sempre fatto quando erano da soli e non quando le orecchie attente di Chanyeol e, ommerdaccia!, di Baekhyun potessero captare qualcosa.

«Un mio amico suona la chitarra, sono piuttosto bravi. Ti va di venire con me?»

Tao sente i peli rizzarsi sulla nuca e dei piccoli passi indifferenti avvicinarsi a loro.

«Io non- Scusami, ho un impegno, la mia facoltà organizza un... ritrovo, ecco, tipo per studiare, una cosa del genere-» prima ancora delle sue parole lo interrompe il suo sorriso stanco.

«Ehi, tranquillo, non ti devi giustificare.» e Tao sente la bocca dello stomaco chiudersi in una morsa gelida quando soffia una risatina amara «Puoi dirlo chiaramente se non vuoi venire, non mi offendo.»

A Baekhyun bastano quattro falcate per raggiungerli e le sue dita magre ed esili si chiudono con sorprendente aggressività sopra al suo gomito, strattonandolo con una forza che non penseresti mai potesse esserci in un corpo così minuto.

«Ma lui lo vuole!»

Di certo questa è l'ultima cosa che si aspetterebbe di sentire; si volta di scatto, afferrandogli con dita terrorizzate un polso.

«Baekhyun!»

«Oh, per favore!» sbotta questi, divincolandosi come una pantera braccata in una rete «Sono mesi che sei cotto di lui e che ti comporti come un coglione!»

Sente le guance ardere di imbarazzo ancora prima che Baekhyun finisca di parlare. Quando Kris interviene con un colpo di tosse e un flebile dai, Baekhyun, non importa abbassa lo sguardo a terra, mortificato ed umiliato. Non alza il volto, l'orgoglio gli brucia le pareti dello stomaco come acido; infila velocemente la porta senza fiatare.


«Perché cazzo l'hai fatto?!» grida non appena mette piede nel suo appartamento, i capelli fradici che sgocciolano furiosamente sul parquet dell'ingresso. Quando Tao è scappato, Baekhyun l'ha seguito sotto il diluvio quanto più speditamente i suoi dieci centimetri in meno di gambe potessero permettergli, Chanyeol che lo tallonava tentando invano di coprirlo con l'ombrello.

Baekhyun non riesce a rispondere, piegato praticamente a metà, totalmente senza fiato; si limita a lanciargli un'occhiata gelida, spostandosi i capelli bagnati dalla fronte. Chanyeol appare sulla soglia pochi istanti dopo e passa ansiosamente un palmo sulla schiena fradicia del compagno; Baekhyun si ritrae come un gatto spaventato.

«Hai rovinato tutto.» sibila pochi minuti dopo Tao.

Baekhyun emette una risata che è quasi un gemito.

«Rovinato cosa? La tua sega quotidiana?»

Più il tono delle parole blocca Tao dal ribattere, ma non dall'arrossire furiosamente.

«Sei patetico.» sputa Baekhyun, tornando in posizione eretta lentamente, gli occhi ridotti a due fessure ardenti di rabbia. Tao lascia cadere lungo i fianchi le braccia che aveva mulinato in aria fino a pochi istanti prima. «E sei un codardo.»

Chanyeol trattiene il respiro, colpito da quell'affermazione come se fosse diretta a lui. Tao sbatte gli occhi e una corona di goccioline di pioggia aggrappate alla ciglia come lacrime gli cade sugli zigomi.

«Non è vero.» mormora senza voce.

«Sei un codardo, lo sei sempre stato. E questo non sarebbe un problema se la tua totale incapacità di vivere non trascinasse nella merda chi ti sta intorno.»

«Non è... vero.» ripete debolmente.

«In dieci mesi che sei a Seoul non ti ho mai visto uscire di casa se non costretto, non rivolgi parola a nessuno se non interpellato, te ne stai rinchiuso nella tua bolla di asocialità e scacci chiunque tenti di avvicinarsi.»

Baekhyun fa una pausa, asciugandosi una guancia con la manica fradicia del maglioncino.

«Mi hai detto di voler insegnare, ma quando hai avuto l'occasione di diventare assistente del professor Choi ti sei tirato indietro.» comincia ad elencare, e ogni punto è come una coltellata in una ferita già aperta e infetta «Potevi entrare nel club di arti marziali - cazzo, tu vivi del tuo wushu - Minseok ti ha pregato di presentarti e l'hai sempre snobbato.»

Tao compie un involontario passo indietro, l'eco delle parole di Baekhyun si mescola indelebilmente a quelle già pronunciate meno di un anno fa.

«Vogliamo poi parlare di Kyungsoo? O del fatto che Sehun ancora non ci rivolga parola per colpa tua?»

Tao non reagisce, il volto agghiacciato in un'espressione di puro sgomento; mai avrebbe creduto Baekhyun capace di tradirlo con così leggerezza e così dolorosamente. Le sue parole - e i ricordi assopiti che queste risvegliano - gli azzannano la gola.

«Smettila.» bisbiglia, la voce strozzata.

«La verità è che appena ti si presenta un'occasione di fronte al naso fuggi come se ti trovassi di fronte al demonio e poi fai la vittima tanto bistrattata dalla vita, e io ti odio quando fai così.»

Le sue parole sono un eco, ripetute fino allo spasimo dentro alla sua mente assieme alle gemelle ringhiate mesi prima dal suo allora più grande amico.

«Sei un codardo.» ripete, la voce più bassa ma forse anche per questo più dolorosa «E io mi sono stancato di starti dietro e di trascinarti e non mi stupisce che si sia stancato anche Lu Han.»

Chanyeol non riesce ad intervenire prima che possa finire la frase; gli poggia bruscamente una mano sulle labbra scosse dai brividi quando ha già pronunciato quelle parole velenose, spingendo il suo volto indietro fino ad incastrarlo sotto al suo mento e chiama piano il suo nome, basta così, Baekhyun, un sussurro nei suoi capelli pregno di dolcezza e disperazione. Baekhyun trema fra le sue braccia come una foglia in una tempesta.

Tao fissa a lungo i suoi occhi e mai si è sentito più tradito e solo da quando ha lasciato Qingdao mesi prima. Le parole di Baekhyun, così simili a quelle di Lu Han da fargli tremare le ginocchia, sono incise a fuoco nel suo cranio. Si ritrova in strada prima di poter pensare a qualsiasi altra cosa e i richiami di Chanyeol non hanno altro effetto che mettergli una fretta dolorosa nelle gambe.

Quando torna a casa dopo ore di vagabondaggio sotto la pioggia, fa una breve telefonata, poi si accuccia davanti al divano e piange.


-


Si sono dati appuntamento alle 9 e Tao è vergognosamente in anticipo; passa venti minuti a guardarsi le punte dei piedi e a rabbrividire nella brezza autunnale.

Kris scende da una claustrofobica utilitaria gialla, occhiali da sole squadrati in bilico sul naso dritto e una giacca di pelle avvolta attorno al torace. Gli sorride timidamente prima di tirare fuori le chiavi da una tasca.

Lo studio è esattamente come se lo ricordava; ancora si stupisce di aver passato chiuso in casa solo due giorni, quando a lui sembra di non uscire da settimane. Gli sembra di essere tornato alla sua città natale dopo anni e anni e di averla trovata sorprendentemente uguale a come l'ha lasciata.

Ha ignorato le lezioni e i tentativi di Chanyeol di sfondargli la porta a cazzotti; si è commosso dalla perseveranza e dall'affetto che ha dimostrato, ma non è stato pronto ad affrontare qualsiasi cosa che gli ricordi lo sguardo di Baekhyun e le sue parole.

Ha cercato di porre fine all'isolamento con una chiamata internazionale verso Beijing, ma il cellulare di Lu Han non è stato raggiungibile.

«Mi sono sempre chiesto cosa portasse uno studente di Qingdao a Seoul.» esordisce Kris, tenendogli cavallerescamente la porta e sparendo per qualche secondo nel retro: qualche secondo dopo una cascata di luce fredda e bianca ricopre il piccolo ingresso. Tao riprende svogliatamente l'abitudine di guardare distrattamente le vetrine di piercing - le conosce a memoria, la meraviglia che ha attirato la sua attenzione quel giorno è ancora lì, brillante e splendida come sempre - e inghiottisce cumuli di saliva prima di riuscire ad emettere un suono.

«Io ho... vinto una borsa studio alla Goryeo Daehakgyo.» biascica, dubitando fortemente che quel pettegolo di Chanyeol non lo abbia già informato di tutti i particolari della sua vita a sua disposizione.

Ha conosciuto Kyungsoo pochi giorni dopo la cerimonia d'apertura dell'anno accademico - lui l'ha passata seduto accanto ad un piccolo ragazzo coi capelli perfetti che gli ha offerto un sorriso confortante e di cui non era sicuro di aver afferrato il nome (forse qualcosa di simile a bacon, forse).

Kyungsoo aveva gli occhi tondi ed espressivi e riusciva a stringergli la bocca dello stomaco solo inumidendo con la punta della lingua quelle labbra piene e carnose; gli dava una mano col coreano, gli insegnava pazientemente l'hangul e rideva con una risata soffice della sua pronuncia stentata; Kyungsoo poggiava con dolcezza la fronte contro la sua spalla quando rimanevano alzati fino a tardi a leggere assieme, incastrati scomodamente fra il divano e il basso tavolino del salotto.

Kyungsoo lo ha baciato una sera afosa, poggiando quella bocca perfetta sul suo labbro superiore, le dita tremanti aggrappate delicatamente sul suo avambraccio; Tao ha visto i suoi occhi colmarsi di triste angoscia quando ha scosso la testa e il cuore gli si è spezzato nel vederlo così distrutto, ma ha continuato a ripetere no, no, Kyungsoo-gē, non posso, no fino a che l'ha visto sorridergli tristemente, gli occhi liquidi, e andarsene senza raccogliere i suoi libri.

«Devi avere degli ottimi voti se hai vinto una borsa di studio per la Goryeo.» Tao arrossisce leggermente, lusingato dal complimento.

Ha conosciuto Sehun qualche settimana dopo, ad un saggio di danza moderna a cui li ha invitati Chanyeol, da poco entrato nelle grazie di Baekhyun e diventato suo ragazzo "ufficiale". Sehun era alto e magro come un filo d'erba e il suo volto conservava una certa immaturità (aveva lineamenti ancora acerbi ma estremamente fini e morbidi); Sehun aveva solo 17 anni e un adorabile difetto di pronuncia che affettava le sue "s".

Hanno fatto l'amore distesi sul tappeto del suo salotto, Sehun seduto goffamente sul suo grembo, le cosce strette come una morsa attorno ai suoi fianchi e la voce arrotolata in sospiri spezzati; Tao ha preso la sua verginità in silenzio, una mano affondata nei capelli umidi della nuca e lo sguardo straziato e incollato alla parete.

Ha ignorato i messaggi e le chiamate dei giorni successivi e ricorda ancora il tono deluso, tradito e terribilmente infatuato con cui Sehun ha risposto alla sua richiesta di non vedersi mai più. Ci sono notti in cui ancora sogna quel patetico ma io ti amo e quegli occhi di solito così statici riempirsi di amarezza e di lacrime.

«Sì, mh, in realtà è stato per via di Lu Han.»

Tao non ha mai parlato troppo volentieri di ciò che riguarda la sua borsa di studio e il suo soggiorno all'estero, ma improvvisamente ha voglia di raccontare tutto a Kris e di cercare di fargli capire tutti i perché della sua situazione, tutti i perché della sua persona. Quasi abbia colto la serietà del discorso, questi abbandona immediatamente la giacca su una sedia per concentrare tutta la sua attenzione su di lui; Tao arrossisce furiosamente e la lingua comincia ad arrotolarglisi.

«Lu Han, lui... era il mio migliore amico, ha fatto tutto lui. Ha compilato i moduli, e mandato il curriculum, io mi sono all'improvviso trovato davanti ad un colloquio con il referente e-» emette una risatina nervosa, fermandosi per qualche istante «-ha perfino falsificato la mia firma.» conclude con amarezza, quasi sottovoce.

«Hai un buon amico.»

Tao lo fissa con gli occhi sbarrati, aspettandosi tutto tranne che un commento del genere.

«Huh?»

«Mi sembri una persona molto riservata e un po' insicura; probabilmente lui sà che da solo non l'avresti mai fatto ed avresti perso un'occasione preziosa... O sbaglio?»

Un'occasione preziosa. Molto preziosa. Preziosa forse quanto le risate di Kyungsoo e quel suo modo sincero e pulito di amarlo, preziosa quanto gli sguardi timidi ed adoranti di Sehun e la sua voce che sapeva di zucchero filato.

«Sei indiscreto.» soffia a voce bassissima. Kris lo guarda a lungo, sorpreso dal veleno del suo tono; poi abbassa lo sguardo, improvvisamente molto silenzioso. Riprende parola solo qualche minuto dopo.

«Scusami, non avrei dovuto, non sono affari miei.» mormora con voce bassa, prima di offrigli un sorriso titubante in segno di scusa e fargli cenno verso quella porta sul retro che Tao conosce fin troppo bene. Sente le ginocchia tremargli come gelatina, ma si fa forza, perché deve dimostrare a Baekhyun che è degno della sua amicizia, perché gli manca, gli manca da impazzire e perché dopo aver perso Lu Han e Kyungsoo e Sehun non può assolutamente permettersi di perdere anche Baekhyun.

È solo una mezz'ora più tardi che si rende conto della situazione in cui si è invischiato, e ringrazia di avere una superficie sotto alla schiena, perché è sicuro che in caso contrario sarebbe finito sul pavimento; è disteso su un lettino medico, la gomma fredda contro la pelle della schiena, la maglia arrotolata fino alle costole. Kris gli le spalle, la schiena avvolta voluttuosamente in un maglioncino nero.

Quando gli si avvicina, Tao nota che la macchinetta - così simile ad una pistola - è caricata di un solo puntale color argento, l'ago così sottile da essere invisibile. È più piccola di quel che ricorda, ma forse anche per questo ancora più terrorizzante.

Kris gli offre un sorriso rassicurante, prima di premere dolcemente sulle sue ginocchia per schiuderle; si siede con scioltezza in mezzo alle sue gambe, appoggiando i gomiti alle sue cosce e Tao si fa istintivamente più vicino, premendo un polpaccio contro la sua schiena. Non si è quasi accorto del suo tocco quando prima gli ha disinfettato il fianco, ma ora lo sente bruciargli la pelle, anche attraverso il guanto di lattice.

È nel momento in cui la macchinetta si accende con un ronzio trapanante che Tao comincia a piangere silenziosamente, le lacrime bollenti che gli rigano le guance e le tempie; prega con ogni cellula del suo corpo che Kris non lo noti, ma il frastuono si interrompe solo pochi istanti dopo.

«Zi Tao...»

Vorrebbe dire di ignorarlo, di proseguire lo stesso anche se sente di star per vomitare anche l'anima, ma non gli esce nemmeno un suono e perfino respirare gli sembra estremamente faticoso. Si copre il volto con le mani e comincia a tremare così forte che Kris deve chiudergli i fianchi con le mani e inchiodarlo al lettino per non farlo sussultare.

«Shhh, Zi Tao, tranquillo, bao bei, buono, è tutto finito.»

E vorrebbe dirgli che non è vero, che non è tutto finito, che Lu Han l'ha abbandonato e che Baekhyun non gli rivolge parola e che lui è ancora fottutamente terrorizzato dalla sua stessa vita ed è terribilmente stanco di avere paura di tutto. Un singhiozzo strozzato gli lascia la gola non appena sente le sue labbra calde poggiarsi sul suo fianco, nell'esatto punto dove avrebbe dovuto tatuarlo; continua a baciarlo piano, con delicatezza straziante, timoroso di poterlo mandare in pezzi con un tocco - ma Kris non sà che Tao desidera infrangersi e distruggersi fino a trovare la cellula marcia che lo sta inquinando per annientarla.

La scia di baci scende piano dal fianco alla conca del ventre, sotto l'ombelico e lì si fa più umida e intensa, e Tao si lascia scappare un lamento senza suono, un gemito afono che gli rotola nelle orecchie e gli fa ardere le guance.

Kris è costretto ad alzarsi per posare un bacio appena sotto le costole e Tao gli stringe docilmente le cosce attorno ai fianchi, incrociando le caviglie sulla sua schiena ad altezza reni. È probabilmente la posizione più erotica e sottomessa in cui si sia mai trovato e la cosa gli fa bruciare il sangue di un fuoco quasi insopportabile che gli acceca la vista, ma che non riesce ad attutire neanche in parte il dolore sordo di fondo, quel familiare dolore che gli fa implorare di essere rotto, infranto e ricostruito, un dolore senza senso e senza motivo che gli azzanna le viscere e gli frusta la schiena di brividi insostenibili.

«Zi Tao...»

Tao non risponde a quello che è stato un sospiro bollente contro le sue clavicole, seguito da un morso morbido alla base del collo; gli fa scivolare una mano sulla nuca, affondando le dita nei suoi capelli e con l'altra si alza la maglietta fino al mento, esponendosi e arrossendo, audacia ed imbarazzo dipinti nei suoi occhi con lo stesso pennello. Kris lo guarda con gli occhi accesi e gli appoggia un bacio aperto e bollente in mezzo al torace, il bacino incastrato fra le sue cosce; Tao sente il ventre andargli a fuoco. Kris è caldo e il suo profumo è denso, corposo; i muscoli asciutti del suo corpo lo schiacciano contro il lettino e Tao vorrebbe chiedere di rimanere così per sempre, compresso e protetto, aggrappato alle sue spalle e con la mente piena del suo respiro.

Non ha ancora avuto il coraggio di incrociare il suo sguardo quando la porta della stanzetta si spalanca e Kris si alza sui gomiti con l'espressione più stranita dell'universo e, cazzo, Tao non è mai stato così duro in tutta la sua vita e c'è un ragazzo sulla soglia che li fissa con un sorriso enorme.

«Oh, Wu Fan, scusa!»

«Che cazz- Yixing, cosa ci fai qui, cazzo?» ringhia Kris (Wu Fan?), senza dar segno di volersi staccare da Tao, il quale non può fare altro che avvampare furiosamente e cercare di nascondersi dietro al suo corpo; Kris punta i gomiti sul lettino quel tanto che basta per incenerire il nuovo arrivato e premere ancora di più il suo bacino contro quello di Tao.

«Volevo venirti a trovare, solo che c'era il cartello "chiuso", allora stavo per venire a casa tua, ma poi ho visto la tua macchina e allora sono entrato con le chiavi che mi avevi dato e-»

«Va bene, va bene! Adesso vattene, aspettami di là!»

«Non mi presenti il tuo amic-»

«Yixing, fila

Quando Yixing se ne va borbottando, nella stanza cala un silenzio di ghiaccio. Kris socchiude gli occhi con un sospiro, prima di voltarsi.

«Scusami, Yixing è... lascialo perder- ehi, ehi, aspetta, Tao!» esclama quando Tao lo spinge lontano da sé e si abbassa la maglietta, umiliato come mai si è sentito in vita sua. Kris lo afferra per un polso appena prima che spalanchi la porta per scappare, ma Tao si divincola ferocemente, il cuore che gli batte il torace con un ritmo terrorizzato.

«Tao, aspetta, Zi Tao, fermo, fermati!»

Riesce all'ultimo momento ad afferrargli i gomiti da dietro, bloccandogli le braccia lungo i fianchi; gli respira nell'orecchio e Tao sussulta, cercando di liberarsi. Si immobilizza quando sente un bacio bollente sotto l'orecchio e comincia a tremare flebilmente.

«Lasciami...» sussurra, esausto.

«Ci troviamo qui, domani alle 9.»

«Ti prego, lasciami.»

«No, Tao-»

«Lasciami!»

«Domani alle 9, promettilo.»

«Kris, lasciami, ti prego!»

«Promettilo.»

«Va bene, lasciami, lo prometto, lasciami andare.»

Quando Kris allenta la sua presa Tao sente l'ombra ardente delle sue dita sugli avambracci.

«Ricordati che hai promesso...» riesce a sentire solo questo sussurro prima che riesca ad afferrare la giacca, ignorare il sorriso di Yixing e infilare la porta. Si sforza di trattenere le lacrime fino a casa.

Al sicuro fra le mura spoglie del suo appartamento, chiusa a chiave la porta, cade in ginocchio sulle piastrelle dell'ingresso, infilando con rabbia la mano nei jeans e toccandosi furiosamente. Quando viene, si rannicchia in un angolo e serra gli occhi fino a sentire le palpebre bruciare.


-


Le settimane successive sono un triste e patetico ritorno a quel passato che aveva sperato di interrompere con uno stupido tatuaggio, quel passato che aveva accolto dopo aver mandato a puttane il rapporto con Kyungsoo e con Sehun, quel passato che Baekhyun aveva preso ferocemente a calci entrambe le volte. Quel passato che ora prende indisturbato possesso di lui e del suo appartamento vuoto e silenzioso.

Non esce di casa se non per riempire il frigo (e si preoccupa di farlo la sera tardi, quando non rischia di incappare in qualche conoscente), non risponde ai messaggi o alle e-mail e non frequenta le lezioni: si rende conto che di questo passo perderà la borsa di studio, ma arriva ben presto alla conclusione che non gli importa. Se perde la borsa di studio dovrà tornare a Qingdao, a casa sua, alle sue abitudini e alla sua vecchia vita che gli manca quanto l'aria. Tornerà finalmente alla sua piccola camera nel sottotetto, ai sorrisi avvolgenti di sua madre e agli sguardi severi di suo padre; potrà tornare al suo posto nascosto nella biblioteca universitaria e ai pomeriggi passati in sola compagnia del suo wushu. Potrà finalmente tornare alla sua vecchia vita, quella vita monotona e sicura che non ha mai voluto abbandonare. Gli manca la sua vecchia vita, gli mancano sua madre e Lu Han, ma gli manca anche Baekhyun, gli manca Baekhyun da impazzire.

Una volta ha provato a chiamare Lu Han, ma ha riattaccato non appena ha sentito il flebile Taozi? dall'altro capo della linea.

Baekhyun non ha chiamato.

Chanyeol è passato ogni giorno, prendendogli a pugni la porta d'ingresso e pregandolo di aprire; gli è quasi preso un colpo quando un giorno l'ha sentito bussare alla finestra del salotto e preferisce non chiedersi come abbia fatto ad arrivarci dal momento che abita al secondo piano.

Kris è stato molto più civile. Ha bussato gentilmente e quando non ha ricevuto risposta gli ha parlato con dolcezza dal pianerottolo (e Tao ha incollato l'orecchio alla porta per potersi bere ogni sua singola parola di conforto); gli ha lasciato del basi digua sullo zerbino che aveva quasi lo stesso sapore di casa di quello di sua madre. Il contenitore aveva un post-it azzurro sopra, coperto da una calligrafia pressoché illeggibile, adorabile e tremolante sugli ideogrammi cinesi come quella di un bambino: prenditi cura di te, xiao Tao.


Sono passati diciassette giorni da quella disastrosa mattina allo studio quando sente le chiavi girare lentamente nella serratura seguite da due voci spesse che riempiono l'ingresso.

«-e se si fosse sentito male? Magari non è riuscito a chiamare nessuno e-» la prima è così profonda e bassa che sembra essere partorita dalle viscere della Terra.

«Ieri ha dato l'affitto alla signora Kim ed era indiscutibilmente vivo, dubito che le cose siano cambiate in meno di 24 ore.» l'altra è molto grave anch'essa, ma in qualche modo più morbida e accarezzante.

Tao è accovacciato sul tappeto della sua camera, con la schiena contro il letto e per un attimo si chiede se potrebbe riuscire a chiudere a chiave la porta senza fare rumore; si è già quasi alzato quando sente dei passi riempire il corridoio e mettergli un'ansia frettolosa addosso. Si nasconde nella nicchia dietro la testiera del letto, le ginocchia contro il torace e la testa incassata nelle spalle e prega con tutte le sue forze che nessuno entri in camera; si trattiene a stento da emettere un gemito nel momento in cui la porta socchiusa si apre con un lieve cigolio.

«Tao?»

Tenta di raggomitolarsi maggiormente, piegando le gambe lunghe e accidentalmente urta il comodino: come se il tonfo sordo non fosse abbastanza, il colpo fa cadere una biro, che rotola rumorosamente fino ai piedi di quello che Tao spera solo non essere Chanyeol. Il cuore gli finisce praticamente in mezzo all'esofago quando un volto fa capolino da dietro la testiera e nonostante la misantropia crescente delle ultime settimane, vedere Kris gli riempie il torace di un calore denso e di un sollievo bruciante.

Rimangono a guardarsi per qualche istante prima che una serie di passi pesanti e un l'hai trovato Kris? interrompono il momento di stasi; Tao sente le pupille dilatarsi e si annoda su se stesso con un flebile gemito. Nel momento in cui Chanyeol spalanca di malagrazia la porta, Kris gli si mette di fronte, bloccandogli la vista.

«È qui?» mormora concitatamente, cercando di sbirciare dietro le sue spalle. Tao trattiene il respiro.

«No, probabilmente è uscito.»

«Oh.»

Tao riesce quasi a sentire la delusione sgocciolare dalla sua voce.

«Che si fa, lo aspettiamo?»

«Torna pure a casa, rimango io.»

«Ma-»

«Chanyeol, non ti preoccupare, ci penso io.»

Quando gli risponde solo un silenzio titubante, Kris aggiunge: «Vorrei parlargli da solo.»

Più delle parole, il tono pastoso e denso di affetto convince Chanyeol, che dopo essersi fatto promettere notizie («Mi raccomando, scrivimi.» «Sì.» «No, dico, sul serio, scrivimi quando torna.» «Chan-» «E assicurati che stia bene e non abbia bisogno di qualcosa. Comunque tu scrivimi.» «Sembri Yixing.» «E digli di mangiare.» «Sì, mamma.»), si chiude delicatamente la porta di ingresso alle spalle, quasi timoroso di spezzare quel silenzio di tetra sacralità. Kris rimane in piedi fino al momento in cui sente i passi pesanti di Chanyeol rimbombare per il vano scale, lo sguardo rivolto al corridoio e le spalle in tensione, come una lupa che si assicura dell'effettivo allontanarsi del pericolo dal suo cucciolo.

Tao gli è estremamente grato, ma nello stesso tempo si rende conto che fronteggiare Kris sarà anche peggio, soprattutto quando gli si siede accanto con un sorriso stanco sulle labbra, incastrandosi malamente nella nicchia e soffocandolo col suo calore.

«Non sei venuto.» mormora piano.

«Scusa.» sussurra Tao di risposta.

Rimangono in silenzio, mentre lui prega con tutte le sue forze di poter ritornare al suo silenzio freddo e alla sua solitudine.

«Mi piaci, sai?»

Tao smette di respirare per qualche istante, prima di riprendere con molta più difficoltà, la gola che gli si chiude e che fa uscire l'aria in respiri strozzati e tremanti.

«Mi piaci veramente molto, e mi piaci così come sei.»

Tao fissa il pavimento e prega, prega con tutta l'anima che basta, basta, basta, non voglio più sentire niente, ma nello stesso tempo vuole continuare ad ascoltare la sua voce in eterno.

«Vuoi uscire con me?»

Tao affonda il viso nelle ginocchia, perché tutto quello che vuole fare è gridare sì, voglio uscire con te, sì, e voglio baciarti e toccarti e sentirti, ma non può.

«Non posso.»

«Non è quello che ti ho chiesto.»

Prima che se ne accorga Kris è accovacciato di fronte a lui, le mani bollenti gli coprono le guance; ha lo sguardo più onesto e languido che abbia mai visto.

«Zi Tao, vuoi uscire con me?»

«Non posso...» ripete, la voce ridotta ad un sussurro.

Quando Kris si avvicina, Tao abbassa lo sguardo, perché «Tao-» perché non vuole, non può «-Tao, guardami, tu puoi fare qualsiasi cosa.» e chiude gli occhi perché non è vero, non è vero, e le sue mani sono così calde che non vorrebbe fare altro che chiudersi dentro al loro abbraccio e smettere di pensare.

«Guardami.» e lui ubbidisce alla sua voce, docile al suo richiamo, e i suoi occhi sono solidi, forti e morbidi, e i suoi occhi sono tutto quello di cui ha bisogno «Puoi fare qualsiasi cosa, Zi Tao.»

Ha già cominciato a scuotere la testa quando Kris si fa troppo, troppo vicino per poter rifiutare un bacio morbido, per poter scappare dalle sue braccia che lo inchiodano contro il muro o dal suo respiro bollente che gli brucia le guance. Kris gli blocca le mani sopra la testa e lo aggredisce col suo corpo, aderendo completamente al suo torace e incastrando i fianchi fra le sue ginocchia. È un bacio asciutto, che lentamente lo costringe ad aprirsi, a schiudersi con un piccolo sospiro; gli morde piano il labbro inferiore e a Tao basta per abbandonarsi completamente contro di lui, per lasciare che Kris e il suo calore e le sue mani gli straccino lo sterno per prendersi cura del suo cuore tremante.

«Puoi fare qualsiasi cosa.» gli ripete, le labbra sul suo collo, le sue mani chiuse in una morsa attorno alla sua vita. Kris gli mormora contro la fronte che è finito, bao bei, è tutto finito, e quando Tao decide che vuole provare a crederci non riesce ad impedirsi di piangere lacrime bollenti di sollievo contro il suo collo.


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Stare assieme a Kris non è niente cui Tao sia mai stato preparato in vita sua.

Per la prima volta, Tao sente l'irrefrenabile bisogno di essere migliore, di alzare lo sguardo ed afferrare la mano che Kris gli ha teso con uno di quei suoi sorrisi mozzafiato; sente il bisogno di avere quel coraggio che gli è mancato per vent'anni e che ora gli morsica le pareti dello stomaco, sente il bisogno di perdonare e di perdonarsi.

Kris lo guarda come se non potesse farne a meno e lo tocca come se volesse incidergli la sua presenza nelle ossa. Kris lo trascina, ma lo fa in modo diverso dalle brusche incitazioni di Lu Han o dall'impeto quasi aggressivo di Baekhyun; gli sorride e gli prende un polso, gli bacia una tempia e gli mormora in un orecchio roche parole di conforto ed incoraggiamento, e lo guarda come se avesse di fronte a sé la più preziosa e perfetta delle creature, in un modo che gli fa venire voglia di diventare quell'uomo che Kris vede al suo posto e di liberarsi del lati più imbarazzanti e deboli di sé per accogliere un amore che non sente di meritare.


Il pomeriggio dopo quel primo bacio Kris si presenta alla sua porta con un'altra porzione di basi digua e un sorriso irresistibile sulle labbra.

Tao lo guarda a lungo e per un attimo è tentato di chiudere la porta su un futuro che lo terrorizza; quando compie un passo indietro per farlo entrare, si dice che è solo perché è quasi un anno che non mangia un piatto dal così intenso sapore di casa. Quando Kris gli preme le labbra sulla fronte, però, chiude gli occhi e deve trattenere un sorriso sarcastico, perché può tentare di ingannarsi finché vuole, ma il basi digua resterà sempre all'ultimo posto della lista dei motivi per cui richiude la porta con un sospiro sereno, per nulla allarmato di aver lasciato entrare Kris nel suo fortino di solitudine.

Mangiano in salotto e Kris lo riempie di chiacchiere; Tao vorrebbe poggiare il piatto per terra e chiudergli le guance fra le mani, baciare i balbettii via dalla sua bocca e ringraziarlo di riempire i silenzi freddi del suo appartamento con la sua parlantina imbarazzata. Si limita a sorridere timidamente quando Kris gli racconta della sua famiglia e del corso di laurea cui è iscritto (detesta con tutta l'anima Storia dell'arte coreana, Spazio e Olografia invece lo appassiona tantissimo) e dello studio che gli rende poco, ma che è il suo piccolo regno; gli parla di amici che ha lasciato in Canada e di due specie di sanguisughe di compagni di università - ne parla ridacchiando, intessendo nelle sue parole un affetto palpabile che si spreca assieme ai sorrisi. Quando rimane a corto di argomenti, Tao lecca il sapore caramellato via dalle labbra e gli si avvicina, poggiandogli una mano sul ginocchio.

Passano il resto del pomeriggio a baciarsi sul suo divano come due adolescenti alle prime armi, le dita tremanti e gli sguardi timidi. Non vanno oltre leggeri tocchi sotto le rispettive magliette (Kris ha il ventre piatto e bollente e le mani altrettanto calde), ma Tao non si è mai sentito così pieno in tutta la sua vita. Quando si incastrano scomodamente sul divano è costretto ad affondare il volto nel torace di Kris per evitare di mettersi a ridere, a piangere o un imbarazzante mix di entrambe le cose.


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La prima volta che Kris lo invita a casa sua, Tao rimane senza fiato.

Dal momento che gli studenti di arte sono squattrinati per definizione (come gli confida con una risata imbarazzata quando lo fa entrare), si è dovuto arrangiare nel solaio della madre di un suo amico (lo stesso amico che li ha interrotti quel giorno nello studio e che l'ha aiutato a preparare il basi digua); è un monolocale dal soffitto basso, un lucernario getta luce su un tavolo mezzo-apparecchiato, un claustrofobico ed incasinatissimo angolo cottura ed un letto sfatto pieno di cuscini. Le pareti sono coperte da disegni, idee per nuovi tatuaggi, fotografie (nella maggior parte è assieme a Yixing e ad un ragazzo con gli zigomi alti e un sorriso felino), schizzi e bozzetti; blocchi da disegno e strane costruzioni in quello che sembra vetro stanno in equilibrio sopra una pila di piatti impilati (Tao si chiede perché dei piatti puliti non possano stare al loro posto nella credenza, ma decide che forse preferisce non saperlo).

Kris continua a ridacchiare con le guance leggermente arrossate mentre toglie alcuni pennelli da una tazza di caffè ormai freddo e cerca di creare sul pavimento una specie di corridoio agibile fra la miriade di cianfrusaglie (si limita a calciare sotto al letto qualche libro di fotografie o una scatola di pastelli); si potrebbe pensare che una stanzetta così angusta stia stretta ai suoi quasi due metri, ma vederlo destreggiarsi fra il soffitto spiovente e la mobilia arrabattata dà l'impressione di vedere un animale nel suo habitat naturale.

Tao pensa di non aver mai visto una casa migliore. L'appartamento che si è potuto permettere con la borsa di studio è enorme, vuoto e gelido; il solaio di Kris è luminoso, caotico in un modo che ti apre la mente, caldo, caldissimo, e il profumo del suo proprietario ne impregna le pareti.

Kris lo trascina sull'enorme letto matrimoniale (che sembra ancora caldo del corpo che ci ha dormito dentro quella notte) con una risata e la promessa di poterlo utilizzare come rifugio: in meno di due settimane Tao non riuscirà a ricordare una sola notte passata nuovamente solo nella sua camera, ma darà la colpa di questa improvvisa cattiva memoria al senso di ubriachezza che gli provoca essere così vivo e pieno.


Una mattina si sveglia lentamente, riportato a galla da un vivace bussare e degli improperi masticati accanto al suo orecchio; ci mette poco a capire che si trova nel letto di Kris (e ancora meno a ricordarsi di come vi sia stato lanciato sopra la sera prima), il quale serra per qualche istante la stretta attorno ai suoi fianchi, schiacciando il torace nudo contro la sua schiena e masticando un impietoso rompicoglioni fra i denti. Tao finge di dormire, ma non può trattenersi dall'arrossire quando sente un bacio lieve appoggiarglisi sulla nuca. Ha la piacevolissima sensazione di avere la vita che scorre furiosamente nelle sue vene pizzicandogli la pelle e sente il curioso bisogno di mettersi a gridare dall'entusiasmo. Hanno passato tutta la sera ad esplorarsi lentamente: Kris gli ha toccato a lungo il volto, lavando via l'imbarazzo ed insegnandoli ad abbandonare la fretta nervosa delle mani.

Tao lo segue con lo sguardo e un sorriso sornione gli stira le labbra quando si alza; nel momento in cui si infila i jeans del giorno prima senza i boxer avvampa dal piacere, sentendo le guance ardere contro il cuscino. Kris non si preoccupa di abbottonarli quando va ad aprire, mosso da quell'incredibile sfacciataggine da artista che lo affascina a morte e che si mischia in modo bizzarro ma perfetto con l'accuratezza quasi maniacale con cui lo vede ogni mattina passare venti minuti a decidere quale fra tre uguali camice bianche stia meglio con la giacca blu scuro.

«Buongiorno!»

Tao soffoca una risatina nel cuscino quando sente Kris appellare il visitatore con un Yixing! che solo dal tono potrebbe valere come un insulto e ancor di più quando l'altro lo ignora bellamente per blaterargli animosamente nelle orecchie.

«Xing, ti prego, chiudi il becco.»

«Perché sei sempre così scorbutico?»

«È mattina. È mio diritto essere scorbutico.»

«Sono le 15 passate.»

Momento di silenzio.

«...cosa vuoi?»

«Mia madre ti manda del riso, dice che sei troppo magro e che dovresti mangiare di più.»

Tao spalanca gli occhi, improvvisamente scaraventato fuori dalla sua bolla di languido risveglio, perché se Yixing lo vede lì sicuramente si ricorderà dell'ultima volta che li ha interrotti, e si verrà a creare una situazione totalmente imbarazzante, e, dannazione!, è nudo.

«E perché non è salita?»

«Lo sai che odia disturbare-»

«Mi chiedo perché tu non abbia preso da lei.»

«-soprattutto se hai qualcuno ospite.» riprende Yixing, per nulla turbato dall'interruzione, con un tono di voce malizioso. «Da ieri sera.» Kris non risponde, creando una bolla di silenzio dentro la quale Tao può quasi sentire il rumore del sorriso eccitato di Yixing.

«Oh, dai, presentamelo!»

«Yixing! Fermati, cazz-»

Tao serra gli occhi, sperando che fingere di dormire gli eviti un disastroso confronto con l'amico invadente di Kris; sente dei passi vivaci scapicollarsi fino in prossimità del letto, seguiti dai secchi fruscii di una colluttazione e un gorgoglio strozzato (pensa che Kris abbia tentato di tappare la bocca al suo amico...) seguito da un roco grugnito di dolore (...finendo per essere morsicato dal suddetto amico).

«Se lo svegli, giuro che ti ammazzo.» sibila Kris, improvvisamente vicino a lui, facendogli scivolare un lenzuolo sulla parte bassa della schiena e Tao pensa che, cazzo, avrebbe dovuto almeno coprirsi prima e avvampa col volto affondato nel cuscino.

«È veramente alto e ha una bella schiena. Pensi che si lascerebbe ritrarre?»

Kris gli lascia una carezza bollente sulla spina dorsale che gli arrotola le punte di piedi.

«Con i vestiti, certo.»

Yixing emette uno sbuffo che lo fa arrossire.

«Che senso ha ritrarre dei muscoli del genere se sono coperti?»

«Con i vestiti, Yixing.»

«Guastafeste.»


-


«Wu fan-gē!»

Kris non ha mai detto a Tao di trovarlo spesso simile ad un cucciolo scodinzolante, principalmente perché sà che il minore si imbarazzerebbe a morte. Alza lo sguardo dalla sua rivista con un sorriso pigro quando lo vede scapicollarsi verso il bancone con un sorriso micidiale; si ripromette sempre di strappargli una tregua anche a costo di pregarlo perché il suo sorriso gli resetta completamente il cervello, ma non lo fa mai. Forse è segretamente masochista, chi lo sà.

«Wu fan-gē!» esala Tao senza fiato una volta arrivatogli di fronte e arrossisce senza alcun motivo; Kris gli prende un polso e lo tira con delicatezza fino ad incontrarlo sopra il bancone in un bacio impalpabile; Tao arrossisce ancora, ma non smette di sorridere. «Mi sono presentato al club di arti marziali, e c'era Minseok-gē, lui fa taekwondo, è straordinario, dovresti vederlo-» gli prende le mani, entusiasta come un cucciolo e beatamente inconsapevole del lampo di gelosia che gli ha attraversato lo sguardo «-ed è gentilissimo, dice che posso cominciare subito e che gli devo insegnare il wushu, ci credi?, e sono tutti cos-» si interrompe quando Kris emette una risatina e avvampa furiosamente, ritraendosi un poco; «Cosa c'è?» mormora intimidito e Kris non ci mette nessuno sforzo nel riacciuffarlo per un polso; glielo accarezza piano con pollice, consapevole di dover trattare con i guanti le sue insicurezze e la sua timidezza.

«Salta su.» mormora, poggiando una mano sul bancone. Non smetterà mai di meravigliarlo la grazia titubante con cui Tao si siede sul bordo esterno, lanciando poi le gambe al di là e ritrovandosi di fronte a lui; Kris gli afferra gli incavi delle ginocchia e lo tira verso di sé, finché non trova comoda sistemazione fra le sue cosce, in una posizione che è diventata l'abitudine di quei pomeriggi passati allo studio e che colora le guance di Tao di una sfumatura deliziosa di porpora.

«Sono fiero di te, xiao Tao.» mormora contro le sue labbra e Tao sorride di quel suo sorriso enorme che gli apre il viso e gli illumina gli occhi. Gli circonda il collo con le braccia e affonda le dita nei capelli sulla nuca per tirarlo in un bacio pieno ed intenso.

Solo dopo che Kris ha infilato le mani sotto alla sua felpa, piegando i polpastrelli sulla sua schiena, sente una voce sconosciuta rigare il quieto silenzio dello studio; sobbalza così forte che per un attimo è sicuro finirà a terra.

«Siete così carini che mi date il voltastomaco.»

Kris ridacchia e Tao nasconde il volto nel suo collo, il rossore che gli invade anche la nuca. Il divanetto nell'angolo (e Tao avvampa ancora più furiosamente, perché non sono passati che pochi giorni da quando Kris l'ha steso sullo stesso divanetto affondando il volto fra le sue cosce), è occupato dall'ormai tristemente Yixing "the cockblock" - così come l'ha soprannominato Wu Fan stesso - seduto sullo schienale, alle spalle di un ragazzo dagli occhi accesi e penetranti e il viso dagli angoli secchi e taglienti, un ragazzo che riconosce come il terzo protagonista delle foto appese a casa di Kris.

«Non ci presenti il tuo fidanzato, Wu Fan?» domanda quest'ultimo, con un tono tagliente che fa decisamente a pugni col fatto che Yixing stia cercando di arrotolare i suoi corti capelli corvini in una serie di treccine sconclusionate - e che ne abbia già chiuse un paio con delle ridicole mollette rosa.

«Lui è Zi Tao.» mormora Kris in una sorta di fusa sommesse e gli cinge possessivamente la vita con un braccio; come se non bastasse questo gesto universale, aggiunge piano: «Tieni le tue manacce a posto, toccarlo potrebbe essere l'ultima cosa che faresti in vita tua.»

Il ragazzo dagli zigomi aguzzi, che non sembra eccessivamente impressionato dalla minaccia, emette un psh indifferente, mentre Yixing è decisamente deliziato, quasi commosso, come una madre al matrimonio del figlio. L'unica cosa che rimane da fare a Tao è arrossire nuovamente, timidamente e segretamente compiaciuto di queste piccole espressioni di gelosia.

«Credo che Yixing tu lo conosca.» sbuffa Kris rivolto a lui, mentre il diretto interessato gli fa ciaociao con la mano «Lui invece è Jongdae, il tuo peggiore incubo.» Tao e Yixing ridacchiano, ma Kris si fa decisamente serio: «Credimi, al suo confronto Baekhyun è un innocuo micetto da appartamento.»

A Kris c'è voluta più di qualche settimana per convincere Tao ad affrontare il problema-Baekhyun ed è solo in virtù di questa sua perseveranza che il solo nome dell'(ex)amico non provoca nel minore il tracollo psicologico dei primi giorni. Sorride piano alla battuta, e si avvicina inconsciamente al torace dell'altro; Kris gli passa una mano fra i capelli in una carezza confortante. Jongdae gli indirizza un sorrisetto malizioso, prima di poggiare sfacciatamente una mano sulla coscia di Yixing, mentre questi continua a trafficare con i suoi capelli. Tao li guarda con curiosità, domandandosi quale sia la natura del loro rapporto e per quale motivo Yixing paia inconsapevole del modo quasi intimo con cui Jongdae lo guarda e lo tocca (Kris più tardi gli spiegherà che questo è il modo con cui Jongdae si relaziona con chiunque e che il giorno in cui rispetterà gli spazi vitali di una persona sarà il giorno in cui si sarà innamorato follemente di lei).

Rischia per la seconda volta di volare giù dal bancone quando, qualche minuto (e qualche sospiro malamente trattenuto) dopo, una seconda voce interrompe il silenzio, una voce molto bassa e cavernosa, una voce che è solita accompagnarsi ed intrecciarsi ad un trillo stizzoso e saccente e che da sola sembra ancora più rimbombante e roca.

«Ad aver saputo che organizzavate un'orgia mi sarei preparato meglio.»

Chanyeol ha scurito i capelli, e il taglio corto lo fa sembrare ancora di più un elfo, ma gli dona incredibilmente; l'acconciatura sofisticata grida Baekhyun da ogni angolazione.

«È un po' che non ci si vede, panda.» mormora una volta vicino a loro, dopo aver salutato calorosamente Yixing e Jongdae come se fossero amici di vecchia data; la sua voce non tradisce nessuna accusa e il suo sguardo onesto mostra solamente gioia di rivedere un vecchio amico. Improvvisamente Tao prova vergogna, cocente vergogna per il comportamento delle ultime settimane; ha sempre considerato Chanyeol come una sorta di comica appendice di Baekhyun, ma solo in questo momento si rende conto che è uno dei migliori amici che potrebbe mai desiderare.

Gli sorride timidamente, ancora aggrappato al torso di Kris come un koala, ma Chanyeol capisce e gli sorride di rimando in modo quasi fragoroso, scompigliandogli la frangia. Quando poi si gira a chiacchierare con gli altri due, Tao affonda il naso nei capelli di Kris (profumano del suo shampoo al muschio bianco, un odore cui sta cominciando lentamente ad abituarsi, ma che non smette mai di frustarlo con una scarica di brividi ogni santa volta), il quale gli passa una carezza sulla colonna vertebrale.

«Mi devi aiutare a fare una cosa.» mormora piano e Kris piega appena il volto all'indietro per poterlo guardare negli occhi.

«Tutto quello che vuoi, xiao Tao.»


-


«Potrebbe non esserci, forse è meglio se telef-»

«Chanyeol mi ha appena scritto, sono entrambi in casa.»

Tao manda giù un groppo di saliva, fa un respiro profondo e si volta risolutamente verso la porta; tempo pochi istanti e si gira di nuovo verso il suo ragazzo, tendendo le mani e affondando nel suo abbraccio; Kris lo accoglie con un sorriso paziente e gli bacia una tempia.

«Potrebbe non volermi vedere.»

«Tao.»

«No, davvero, non credo che-»

«Tao.»

«E se-»

«Tao

Lo guarda con gli occhioni spalancati ancora per qualche istante e per un attimo pensa di addolcirlo con un po' di sano bbuing bbuing (Kris è ridicolamente sensibile al bbuing bbuing), ma lui sembra indovinare la sua strategia e gli ruba un bacio veloce prima che possa attrezzarsi.

«Non ci provare neanche.» gli mormora piano sulle labbra, prima di voltarlo, incollarsi alla sua schiena e trascinarlo verso la porta; ancora prima che possa fermarlo per l'ennesima volta, Tao vede un dito affusolato premere sul campanello e sente il cuore piombargli in mezzo allo stomaco con un tonfo sordo.

«Oh merda, no, torniamo a casa, ti prego, Wu Fan-gē, non credo di p-»

«Buongiorno Baekhyun.»

Non sà esattamente quale spettacolare cambiamento si aspettasse (è passato solo un mese, in fondo), ma Tao si meraviglia incredibilmente di trovare Baekhyun uguale a come se lo ricordava; ha lo stesso volto perfettamente ovale, la mania di vestire i maglioni del fidanzato nonostante questi siano di almeno due taglie maggiori della sua e quegli occhi leggermente inclinati verso il basso che solitamente portano un'ombra di involontario disprezzo (e di cui nessuno, nessuno riesce mai ad indovinare la fragilità nascosta) e che ora lo guardano sbalorditi.

«Chanyeol.» biascica Kris a mo' di saluto, con fare disteso e salottiero; con una mossa scaltra degna del migliore acrobata, poi, spinge leggermente avanti Tao e acchiappa Chanyeol per il gomito. Tao non riesce ad emettere un suono, perché Baekhyun è lì, davanti a lui, e l'unica cosa che vuole e stringerlo fino a sentire le spalle ossute perforargli il torace; lo fissa per qualche istante, completamente stralunato, prima di incollare lo sguardo al pavimento.

I fantasmi di accuse velenose aleggiano fra i loro corpi impacciati.

Si ritrova sul divano del suo salottino, immerso nel più scomodo dei silenzi, dopo che Chanyeol ha praticamente sequestrato Kris per andare a fare la spesa; Baekhyun gli ha allungato una tazza di tè (nero e tiepido, senza zucchero, si ricorda ancora come lo preferisce) e si è seduto accanto a lui. Se fino al mese scorso di sarebbe comodamente spaparanzato per tutta la lunghezza, usando il suo grembo come poggiapiedi, ora si è auto-relegato in un angolo, le gambe aristocraticamente incrociate, lo sguardo fisso sulla sua soda senza zuccheri. Dopo qualche minuto di un silenzio feroce, fa scivolare sulla seduta del divano un plico di fogli riempiti fittamente della sua calligrafia elegante e nervosa.

«Gli appunti dell'ultimo mese.» sono le prime parole che dice, la voce leggermente arrochita «Certi giorni non sono riuscito ad andare, li ho chiesti a Siwon hyung.» Tao fissa i fogli per un minuto intero prima che si renda effettivamente conto di cosa quel gesto possa aver significato, in termine di sforzo, di tempo e di affetto. Baekhyun arrossisce, forse equivocando il suo sguardo, e comincia a balbettare (e Tao si vanta di conoscerlo bene, ma mai l'avrebbe creduto capace di arrossire): «A volte è stato Chanyeol, lo sai che scrive come una gallina e che non si trova a suo agio se deve seguire un discorso per più di venti minuti, ho provato a tradurre i suoi... Ma poi, cazzo, mi spieghi perché non sei andato a lezione?» sbotta infine, e Tao lo riconosce, perché è tipico di Baekhyun stizzirsi a morte quando imbarazzato «E se perdi la borsa di studio? Ci hai mai pensato? Id-»

Tao non aspetta che finisca, tende un braccio e lo afferra per la nuca, chiudendogli il torace minuto in un abbraccio e affondando il naso nei suoi capelli (il solito balsamo all'arancia che profuma di casa, un profumo diverso da quello di pane dolce di sua madre o di quello di Lu Han, Baekhyun profuma di una casa diversa ma non meno accogliente e calda nei suoi abbracci); gli viene da ridere e non si trattiene quando sente Baekhyun terminare il suo insulto contro il suo collo, prima di afferrargli la felpa ad altezza fianchi e stringerselo contro.

Quando Kris e Chanyeol tornano, li trovano scomodamente incastrati sul divanetto, le fronti incollate e dei sorrisi stanchi sulle labbra.


-


«BAEKHYUNNIE!»

Baekhyun prende un respiro profondo.

Allora, durante il viaggio verso lo studio (compiuto allo starnazzante grido di all'arrembaggio! di Chanyeol) Tao è riuscito a, nell'ordine, far cadere a terra la bozza della sua tesi di laurea (77 fogli di lucida analisi de Les fleurs du mal sparsi per tutto il suo salotto), a chiedere scusa ad un palo per averlo urtato e a strillargli nell'orecchio per attirare la sua attenzione come se lui non stesse già preoccupandosi di farlo camminare dritto - questo, ovviamente, dopo averlo centrato in pieno naso col gomito (sì, il suo naso gli arriva al gomito, qualche problema?).

Quando mettono piede nello studio (un piede piuttosto instabile e traballante), Kris li accoglie con una risata fragorosa. Tao si illumina come una lampadina quando lo vede.

«WU FAN-GĒ GE!»

«Tutto tuo.» mastica Baekhyun, togliendosi stizzosamente i capelli dagli occhi solo per vedere Tao lasciarsi entusiasticamente cadere fra le braccia del suo principe.

Se condurlo dal suo appartamento allo studio è stato complicato (anche perché Chanyeol si è molto cavallerescamente rifiutato di dargli una mano, limitandosi a camminare due passi dietro di loro, ridendo come una iena isterica), farlo distendere ha richiesto un sforzo titanico: Baekhyun è costretto a tenergli le mani sopra la testa (dopo averlo aggressivamente minacciato di mangiare tutti i suoi biscotti, al che effettivamente Tao si è quasi messo a piangere), mentre Kris gli disinfetta il fianco (più in alto rispetto all'ultima, disastrosa volta, vicino al costato). Tao emette un miagolio, ma continua a sorridere beatamente al soffitto e a biascicare frasi senza senso.

Baekhyun gli passa una carezza stizzita fra i capelli in uno dei rari momenti di brusco affetto che si concede. Le cose fra lui e Tao non sono tornate com'erano prima, ma in qualche modo è meglio così. Non hanno ancora parlato, ma nessuno dei due ha dimenticato, nessuno dei due ha voluto tornare al rapporto che avevano prima fingendo che nulla sia mai stato marcio nelle fondamenta; sono in una fragile fase di assestamento e Baekhyun è totalmente intenzionato a far sì che questa possa portare ad una nuova amicizia, più matura e avvolgente, un'amicizia che possa far sentire Tao di nuovo sereno e al sicuro al suo fianco.

Preferirebbe morire che vedere di nuovo il suo sguardo tradito.

Ritira la mano non appena Chanyeol lo vede e gli rivolge un sorriso da Stregatto, nascosto dalla penombra dello studio. Si impone di non arrossire (perché non puoi permetterti di arrossire se ti chiami Byun Baekhyun) e rivolge nuovamente la sua attenzione a Tao, il quale sembra essere precipitosamente passato dalla fase di entusiasmo bambinesco a quella di languida sonnolenza; l'unica sua speranza è che non si accorga di avere il fidanzato in mezzo alle gambe, può benissimo fare a meno di un porno live in questo momento, grazie tante. Tira un sospiro di sollievo quando all'accendersi della famigerata macchinetta Tao reagisce solo con un debole mugolio, gli occhi socchiusi e le braccia pesantemente abbandonate sopra la testa; se deve essere sincero, nonostante Tao gliel'avesse assicurato, non avrebbe mai pensato che quel rimedio barbaro potesse funzionare. Lo accarezza con lo sguardo un'ultima volta, prima di lasciarlo fra le mani di Kris, che lo modellano come creta.

Tao emette un breve sospiro quando l'ago penetra la sua pelle, si lamenta per qualche istante, ma ogni suo mormorio finisce in un sorriso caldo quando Kris gli bacia dolcemente lo sterno mormorandogli in mandarino parole che non riesce a comprendere, ma che lo tranquillizzano all'istante.

Kris ha protestato veementemente di fronte a quell'espediente fai-da-te (niente che un accenno di broncio e un po' di bbuing bbuing non potesse contrastare, comunque), ma in fondo l'idea di tatuarlo l'ha sempre intrigato.

«Ne ho bisogno.» ha mormorato Tao solo qualche giorno fa, avvolto in uno dei maglioni di Kris; il suo profilo statuario si intravedeva appena, riflesso contro la piccola finestra che ha rivendicato come sua e che dà sul fazzoletto microbico di terra che la madre di Yixing tiene come il giardinetto di una fiaba.

«Non devi dimostrare niente a nessuno.»

«A qualcun altro forse no, ma a me sì.»

Kris ha cercato di appoggiarli una mano sulla spalla, ma Tao si è allontanato dal suo tocco. Sono rimasti immobili per qualche secondo, Tao gli rivolgeva la schiena e continuava a fissare le aiuole del giardino.

«Ne ho bisogno, Wu Fan. Devo dimostrare a me stesso che ce la posso fare, che posso fare qualcosa che voglio anche se mi terrorizza.»

Si è voltato con un sorriso e solo a quel punto ha permesso che Kris lo raggiungesse e che sciogliesse la morsa in cui aveva stretto il suo stesso corpo. Ha affondato il volto nel suo torace e ha accennato una risatina.

«Devo dimostrare a me stesso che non sono un codardo.»

È difficile pensare che la stessa persona che ha pronunciato queste parole con il proprio cuore in mano sia la stessa che ora ridacchia scompostamente nel sonno; sono due lati di Tao che lo affascinano a morte, due facce di una medaglia estremamente contorta che non manca mai di meravigliare Kris fino allo sconcerto e non gli fa desiderare altro che potergli rimanere accanto abbastanza per scoprire ogni suo lato, ogni angolo e ogni frammento.

Spera che gli sguardi adoranti che gli rivolge siano abbastanza per fare comprendere questo al suo compagno, perché non avrebbe mai la sua stessa forza per mettersi a nudo e farglielo sapere.


Tao passa tutto il pomeriggio successivo (la mattina l'ha occupata a vomitare anche l'anima) a sbirciare sotto alla garza, al punto che Kris gli deve rifare la medicazione due volte; gli è stato categoricamente proibito toccarlo (e questa volta non ha retto nessuno bbuing bbuing), ma basta lo sguardo di euforica meraviglia che gli illumina gli occhi e che accarezza piano i contorni corvini del tatuaggio.

«Ti piace?» gli mormora Kris in un orecchio, dopo averlo sorpreso con la maglietta alzata davanti allo specchio; gli ha cinto la vita con cautela, appoggiando il mento sulla sua spalla. Tao ha guardato il riflesso dei suoi occhi con un sorriso mozzafiato.

Vorrebbe dirgli tante cose, ringraziarlo per tutto ciò che ha fatto e che continua a fare ogni giorno, ringraziarlo per non averlo lasciato perdere, per aver perseverato dove anche i migliori amici hanno gettato la spugna, ma non gli esce nemmeno una delle parole che vorrebbe pronunciare e allora prega che Kris riesca ad interpretare il flebile sì, grazie, gē ge come interpreta sempre i suoi sguardi e i suoi silenzi.


-


È dicembre inoltrato quando Zi Tao scopre di odiare le feste universitarie.

È stato trascinato da Baekhyun, il quale è stato a sua volta incastrato da Chanyeol, che è stato invitato da non si bene chi. Tao è stato animosamente entusiasta all'inizio, perché non ha mai partecipato ad una festa del genere, perché non si sà bene come Chanyeol è riuscito ad imbucare Kris, Yixing e Jongdae (e ha scoperto da poco che avere Kris al suo fianco lo rende più vivo e coraggioso) e perché dopo giorni e giorni di procrastinazione è riuscito ad invitare Minseok e non vedeva l'ora di presentarlo ai suoi amici, ma, no, decisamente non si aspettava nulla di tutto questo.

Si stringe al fianco di Kris come un cucciolo spaurito quando gli passa accanto un branco caotico di ubriachi a torso nudo e (...quello era Chanyeol?!) il maggiore gli cinge le spalle con un braccio e un sorriso.

Ha perso di vista Baekhyun dopo una mezz'ora (probabilmente fagocitato da quella specie di labrador iperattivo che è diventato Chanyeol dopo solo un bicchiere) e avrebbe preferito non vedere Jongdae tentare l'abbordaggio di un Minseok decisamente brillo («Wu Fan-gē ge, dobbiamo assolutamente fermarlo!» «Tao...» «Ma gli sta toccando il sedere!» «Mi pare che non ne sia troppo dispiaciuto»). L'ambiente di ubriaca festosità lo mette a disagio: nonostante Kris gli stia facendo scoprire i lati più audaci del suo carattere (non vuole neanche pensare a cosa direbbe suo padre se sapesse che solo un paio di giorni prima ha passato la mattina intera a rotolarsi con un uomo fra le lenzuola sfatte del suo letto), non è mai stato una persona socialmente dignitosa. Sua madre gli diceva che è nato vecchio e che il suo bambino è serio e studioso, Lu Han che ha i freni inibitori di una vecchia suora frigida e bigotta, Baekhyun ha sempre preferito la definizione di "sociopatico patentato". Tao si sente solamente un po' (tanto) a disagio ad avere a che fare con il genere umano, tutto qui, questo non lo rende (forse) un asociale.

Quando sta cominciando a rilassarsi (e forse può avere a che vedere col fatto che un Baekhyun di passaggio gli abbia mollato in mano una bibita dal liquido colorato), una mano leggera gli si posa nell'incavo del gomito.

«Zi Tao?»

È piccolo e minuto come se lo ricordava, gli occhi rotondi e le labbra perfette; ha i capelli più lunghi, un taglio sbarazzino che stacca dall'abbigliamento da bravo ragazzo che non ha abbandonato nemmeno per una festa del genere. La sua mano è morbida e materna, il suo tocco risveglia uno strano desiderio assopito di farsi accudire dal suo sguardo.

Kyungsoo sorride timidamente.

«Ciao.» mormora con una quieta meraviglia che viene quasi soffocata dal ritmato vibrare della musica «Come stai?»

Quando non riceve risposta arrossisce leggermente, abbassando per qualche istante lo sguardo al pavimento. Non lo lascia, ad ogni modo, e anzi le sue dita si serrano sull'avambraccio con risolutezza.

«Volevo parlarti da tanto-» comincia ricominciando a guardarlo negli occhi «-ma non ho mai avuto il coraggio e ti ho trovato adesso e... sono scappato, quel giorno, non mi sono fatto sentire, e ti chiedo scusa, Zi Ta-»

Sentire le sue scuse è ciò che lo sblocca dalla sua paresi; prima che possa anche solo finire la sua frase l'ha già stretto in uno di quegli abbracci con cui ha sempre temuto di spezzarlo. Lo assale una malinconia dal sapore dolceamaro quando ricorda quanto a suo tempo avrebbe voluto stringerlo così, e sentire quel corpo estremamente minuto modellarsi contro il suo torace e affondargli il volto nel collo anche a costo di doversi piegare per raggiungerlo; ricorda notti intere passate a struggersi sopra il suo sorriso e la sua voce e sulle curve morbide dei suoi zigomi.

«No.» mormora nel suo orecchio «Kyungsoo-gē ge, no, no. Non è colpa tua.», gli stringe la vita fino a quando lo sente trattenere il fiato, e anche a quel punto non lo lascia andare «Sono io. Sono io, è colpa mia, sono stato un coglione.» vorrebbe aggiungere altro, e spiegargli che era perfetto, che è perfetto, e che lui ha avuto paura di innamorarsi ed essere felice, ma il coreano gli si arruffa nella mente, si aggroviglia in un gomitolo confusionario di parole.

«Chi ti ha insegnato questo parole, mh?» e Zi Tao lo sente sorridere contro il suo collo e lacrime che aspettano di scorrere da quasi un anno cominciando a bruciargli negli occhi, perché non merita un perdono così rapido.

«Baekhyun.» biascica e Kyungsoo ridacchia.

«Non ne avevo alcun dubbio.» sussurra, accarezzandogli la schiena con lenti movimenti circolari. Kyungsoo finge di non sentire il singhiozzo che gli spezza il respiro, fa semplicemente scivolare una mano sulla sua nuca e affonda le dita nei capelli.

Shh, buono, Zi Tao, è tutto finito.

«Tao.»

Kris ha un'espressione grave sul volto, diviso fra il bisogno impellente di riavere il proprio ragazzo al suo fianco e il desiderio di non sembrare il pazzo psicopatico che è quando minaccia Jongdae di morte (lenta e dolorosa) dopo che questi ha mollato una pacca ben poco innocente sul sedere del suo fidanzato. Opta per uno sguardo leggermente bellicoso rivolto al piccoletto incollato a Tao, il quale scioglie lentamente l'abbraccio con un sorriso.

«Mi chiamo Do Kyungsoo, molto piacere.»

Tao gli dà ancora le spalle, il volto chino e le spalle abbassate; lo raggiunge con un passo, cingendogli le spalle con un braccio. Tao si appoggia a lui, pur continuando a nascondere il viso.

«Kris.» risponde con freddezza, continuando a torreggiare su quella piccola personcina sorridente, nello stesso momento in cui un ragazzo dai lineamenti straordinariamente fini e regolari si affianca a Kyungsoo, facendogli scivolare un braccio attorno alla vita in un gesto a metà fra la possessività e la protezione.

«Kim Joonmyun.» si presenta con voce sicura e un sorriso educato ma acceso; Kyungsoo gli posa una mano sul torace e gli sorride, smorzando la tensione corposa ben nascosta dai sorrisi.

«Zhang Yixing, molto piacere!» il moro spunta come un fungo da dietro le spalle di Kris «Siete veramente molto belli, avete mai pensato di fare i modelli?»

L'espressione di cordiale freddezza di Joonmyun si pietrifica, mentre Kyungsoo spalanca gli occhi oltre l'umana concezione; si sforza di sorridere ugualmente, perché è quello che fa in ogni situazione, anche quelle più spiacevoli o bizzarre.

«I... modelli?» ripete cortesemente.

«Yixing.» sibila Kris, e a Tao nonostante la situazione viene da ridere, perché ha il tono di chi sta sgridando il proprio cane per aver combinato danni - anche se Yixing sembra quel tipo di cane un po' tonto che non impara dai propri errori e scodinzola quando viene rimproverato.

Infatti indirizza a Kris un vivace oh ciao, Wu Fan! per poi tornare a rivolgere la propria attenzione alla coppia frastornata (Kyungsoo ha gli occhi delle dimensioni di piattini da tè).

«Sono un artista e vorrei ritrarvi, pensate si possa fare?»

Kyungsoo si riprende quel poco che basta ad accennare un sorriso, voltarsi verso Joonmyun per baciargli una guancia e «Ci pensi tu, amore? Io devo parlare un attimo con Zi Tao.»

Tao questa volta ride, perché l'espressione di Joonmyun è quella di un cucciolo terrorizzato e abbandonato a se stesso. Lui e Kyungsoo si allontanano di qualche passo dal gruppo, mentre Yixing aggredisce Joonmyun con la sua esuberanza e Kris si premura di lanciare loro un'occhiataccia che farebbe impallidire una tigre - ma non Kyungsoo, pensa Tao, ci vuol ben altro per intimidire la sua umma acquisita.

«Ti trovo bene.» esordisce quando raggiungono un angolo non ancora colonizzato da coppiette o ubriachi molesti «Sembri molto felice.»

«Sì, io-» balbetta Tao «Kris, lui è-- sì, sono felice. Lui è molto gentile.»

«Sono contento.» e Kyungsoo gli prende una mano e gli rivolge un sorriso che gli fa tornare alla memoria le notti infinite passate sui libri, gli sguardi affettuosi, gli abbracci e quel calore che gli aveva impedito di autodistruggersi nella disperazione della perdita di Lu Han.

«Grazie per... tutto, gē ge. Non me lo merito, ma grazie.»

«Non devi neanche dirlo.»

In quello Joonmyun li raggiunge, gli occhi sbarrati ed un'espressione leggermente stralunata in volto (dopo Tao scoprirà che Yixing ha praticamente incastrato lui e il suo compagno per un progetto universitario); Kris lo segue a pochi passi e sembrano aver stipulato una sorta di tregua, visto che Tao lo vede rivolgere al moro uno sguardo di pura solidarietà.

«Ci dobbiamo assolutamente trovare per un caffè, mh?»

Tao annuisce timidamente quando Kyungsoo gli bacia una guancia e gli sorride un'ultima volta «Stammi bene, Zi Tao.», prima di prendere Joonmyun per mano ed allontanarsi.

Tao ritrova il suo posto al fianco di Kris, che gli cinge le spalle in un moto di pseudo-possessione cui ha fatto volentieri abitudine. Si gira nel suo abbraccio finché non riesce a guardarlo negli occhi e gli sorride, consapevole che basterà per lavare via quella specie di broncio offeso che gli increspa le sopracciglia. Kris sospira (come volevasi dimostrare) e gli bacia la fronte; la fronte corrugata si distende quando gli rivolge un sorriso. Tao gli bacia il mento, l'angolo della bocca e respira contro le sue labbra.

«Avrei bisogno di un ultimo favore.» mormora piano.


-


Tao compie un involontario passo avanti quando lo inquadra in mezzo alla massa di spensierati studenti in divisa, abbandonando il fianco di Kris, il quale sorride inforcando gli occhiali da sole.

Sehun è cresciuto spaventosamente in poco più di sei mesi, Tao è certo che l'abbia raggiunto in altezza e, oddio, si è tinto i capelli di rosa!; gli viene da ridere per scaricare un po' di tensione (e anche perché, contrariamente a tutte le aspettative, il colore gli dona incredibilmente, anche se fa decisamente a pugni col giallo acceso della giacca).

Comincia a camminare lentamente in sua direzione quasi senza rendersene conto e lo vede fermarsi ai piedi della scalinata per voltarsi verso l'edificio scolastico; viene raggiunto dopo pochi istanti da un ragazzo con una massa scarmigliata di capelli scuri e la pelle color biscotto che si lancia giù dalla scalinata con la camicia mezza sbottonata e gli getta un braccio attorno alle spalle. Tao sorride quando Sehun gli cinge timidamente la vita e riceve in riposta un bacio sulla tempia.

Allunga il passo, tirando fuori il cellulare dalla tasca; accelera fino al punto di correre, mentre fa partire una chiamata che aspetta di essere fatta da quasi un anno. Il cellulare squilla a vuoto per tre volte e nel frattempo Tao sente la voce di Sehun appellare il ragazzo con la pelle color biscotto con i peggiori improperi dopo essere stato spinto in un cespuglio senza troppe cerimonie.

Risponde la segreteria, la voce di Lu Han gli fa esplodere un sorriso sul volto, assieme ad una scarica di adrenalina che gli frusta la colonna vertebrale; c'è qualcosa nel giocoso lascia un messaggio dopo il beep e ti richiamerò! che gli accende il torace della speranza di poterlo ancora considerare amico nonostante tutto questo tempo.

«Ciao, Luhan-gē.» mormora nella cornetta senza perdere d'occhio la coppia, che nel frattempo ha già smesso di bisticciare; Tao vede Sehun afferrare l'amico per la camicia sbottonata della divisa e spingerlo dietro un muro con una foga malcelata.

Sehun sorride come Tao non l'ha mai visto sorridere nelle poche ore che hanno complessivamente passato assieme: i suoi diventano due mezzelune e quando il ragazzo con la pelle color biscotto gli scompiglia il caschetto rosa e perfetto gli si arrossano gli zigomi. Sehun si vendica schiacciando le guance del compagno e ridendo della sua espressione; è un lato fresco e sereno di lui che Tao fa fatica a conciliare con l'immagine della sua memoria, l'immagine di un adolescente con lo sguardo cupo e l'abitudine nervosa di leccarsi le labbra.

«Avevi ragione, sai?» continua con un sorriso, rallentando mentre si avvicina alla coppia inconsapevole; si sente un po' in imbarazzo ad interrompere un momento del genere (si vede dal modo in cui le loro mani si serrano sui rispettivi fianchi che non hanno molte occasioni di stare così vicini) «Avevi ragione su tutto, e mi dispiace.»

Ha un attimo di esitazione, un attimo in cui non è poi così tanto sicuro che Sehun gli rivolgerà un sorriso simile, un attimo in cui i suoi occhi colmi di rancore gli tornano alla memoria, mozzandogli il respiro nei polmoni. Si volta con il cellulare ancora incollato all'orecchio e il suo pilastro di marmo è là, appoggiato pigramente alla sua macchina, solido e solenne come un angelo guardiano, un sorriso leggero che gli basta per rassicurarlo, basta per fargli rispondere con un timido gesto della mano. «Io sto bene-» riprende a parlare velocemente «-sto cercando di mettere le cose a posto.»

Quando gli dà nuovamente le spalle, Sehun lo sta fissando con uno sguardo che non riesce ad interpretare. «Però non so se sono in tempo.» sussurra col cuore in gola, mentre Sehun gli si avvicina di qualche passo.

Abbassa il cellulare lentamente, timoroso che un movimento brusco possa far scappare Sehun come un cerbiatto davanti ai fari di un'automobile; scopre di averlo sottovalutato, perché si avvicina con risolutezza fino a stargli a mezzo metro di distanza (e sì, l'ha decisamente raggiunto), il compagno prontamente alle sue spalle, un'espressione corrucciata e attenta da bodyguard che Tao ha già visto molto volte sul viso di Kris.

«Ciao.» sussurra, leggermente senza fiato. Ha quasi paura che l'espressione leggermente confusa di Sehun si tramuti presto in uno sguardo rancoroso e amaro come le lacrime che aveva versato quel giorno di fronte all'università.

Poi Sehun sorride, un sorriso diverso da quello che ha indirizzato al compagno, un sorriso timido, quasi impalpabile, ma che comunque comincia a premere i suoi occhi in due mezzelune dolcissime.

«Ciao, hyung.»










A/N:


- L'Assommoir, in italiano l'Ammazzatoio, è un libro dello scrittore francese Èmile Zola;

- Gē ge significa “fratello maggiore” in mandarino, è l'equivalente dello hyung coreano, ma da quant'ho capito viene usato anche dalle ragazze, quindi comprende anche il termine oppa;

- Mā ma significa “mamma” in mandarino;

- Madame Bovary è un famosissimo libro dello scrittore francese Gustave Flaubert;

- La belonefobia è la fobia di aghi ed oggetti appuntiti (fonte: fobia.org/belonefobia.html);

- Olympe de Gouges fu una drammaturga francese che visse durante la Rivoluzione;

- Bao bei può essere tradotto come "tesoro prezioso", può essere usato come nomignolo affettuoso;

- La Goryeo Daehakgyo, conosciuta anche come Korea University (KU), è una delle università più prestigiose di Seoul; non ha nessun club di arti marziali (anche se ne ha uno di sport estremi ._.), quello è una mia personale licenza poetica; penso di aver capito (ma prendete questa notizia con le molle) che il sistema universitario coreano ricalchi quello anglosassone (quindi come il nostro, ovvero la divisione in laurea triennale di 3 anni più eventuale laurea magistrale); la tesi di cui parla Baekhyun, quindi, è quella triennale; ho tratto le poche informazioni inserite da qui (http://www.korea.edu/);

- Il basi digua è un piatto tipico dello Shandong, la provincia in cui è nato Tao;

- Quanto mi sarebbe piaciuto dare dettagli più precisi sulla carriera accademica di Kris (ogni tanto mi riscopro puntigliosa), ma non sono riuscita a capire come accidenti funzioni quella maledetta università; ad ogni modo ho immaginato che frequentasse la K-Arts (Korea National University of Arts), se volete ulteriori informazioni, da qui (http://eng.karts.ac.kr:81/karts/main/indexEnglish.jsp?c_no=003) ho tirato fuori i dettagli inseriti, come ad esempio i nomi dei corsi;

- Xiao letteralmente significa "piccolo", se messo prima di un nome proprio è un diminutivo affettuoso;

- Les fleurs du mal è un libro di poesie di Charles Baudelaire.



Ad ogni modo, piccolo riassuntino dei vari percorsi scolastici:


Alla KU:

- Zi Tao: 2° anno di Storia

- Baekhyun: 3° anno di Lingua e Letteratura Francese

- Chanyeol: 3° anno di Ingegneria Biochimica

- Kyungsoo: 2° anno di Lingua e Letteratura Coreana

- Joonmyun: 4° anno di Lingua e Letteratura Coreana

- Minseok: 5° anno di Scienze Politiche

[Siwon: 5° anno di Storia, ringiovanendolo un po' LOL]


Alla K-Arts:

- Kris: 5° anno di "Fine Arts" (non saprei come tradurlo)

- Yixing: 4° anno di Arte Tradizionale

- Jongdae: 3° anno di Fotografia


E poi ci sono i miei piccini, Jongin e Sehun, che frequentano la Seoul Arts High School (loro e quelle ORRIBILI divise gialle, anche se hanno una tenerissima cravatta a stelline <3").

  
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