16/07/2013
1 recensioniDon't listen to a word they say.
La pioggia cadeva incessante su i vetri delle finestre dell’hotel, Louis era seduto sotto di esse, il cellulare stretto tra le mani, mentre scorreva le sue interazione di twitter.
‘’OMG.Lou+El <3’’
‘’Elounor.’’
‘’Fuck Larry.’’
‘’El is flawless.’’
Le lacrime scendevano copiose, mentre tutte quelle frasi entravano nella sua testa, convincendolo sempre di più di essere sbagliato, sbagliato perché non aveva capito come amare, chi amare.
Spesso, credeva fosse la gente sbagliata, credeva che il suo amore fosse giusto, ma sapeva che tutto era sbagliato e così si ritrovava, per l’ennesima volta, a piangere, seduto sul freddo pavimento di uno dei lussuosissimi hotel in cui alloggiavano durante il tour.
“Lou? Lou!”, quella voce gli arrivava ovattata alle orecchie, come in un sogno, ma sapeva che non era così.
Abbassò la testa coprendosi il viso con una mano, sentiva dei passi avvicinarsi, non voleva farsi vedere in quello stato, non da lui, non dal ragazzo che lo ha sempre creduto forte, che fosse il suo scudo durante una battaglia, lui non doveva sapere che Louis, non era tutto ciò, lui era solamente un ragazzo di ventun’anni talmente fragile, che anche un soffio, lo avrebbe spezzato.
“Oh mio dio, piccolo!”, mormorò Harry arrivando d’avanti a lui, si piegò alla sua altezza, gli alzò il viso facendo scontrare i loro occhi.
Azzurro nel verde.
Sconforto nel conforto.
Paura nel coraggio.
Perché era così, loro erano l’opposto di ciò che davano a vedere, Louis forte all’apparenza, ma pronto a sgretolarsi nella realtà, Harry, invece, piccolo e indifeso esteriormente, ma fottutamente forte.
“Non ascoltare una parola di quello che dicono…”,sussurrò il riccio, prima di avvicinare le sue labbra a quelle di Louis, cominciando a baciarlo.
“Okay…”, mormorò Louis sulle sue labbra prima di approfondire il bacio.