Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: DeirdreGloom    16/07/2013    5 recensioni
[School!AU, Student!Sherlock/Prof!John]  
-
"Allora, il nuovo docente ha avuto l’onore di ricevere la tua approvazione o no?"
"Come puoi ben immaginare, Mycroft, non è nulla di particolare. Seguirà il programma canonico."
"Mmm, un giudizio eccezionalmente positivo, considerando la media."
-
[GLI AGGIORNAMENTI ARRIVERANNO AD OTTOBRE, MI SCUSO TANTISSIMO PER IL MEGA RITARDO]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harriet Watson, John Watson , Mycroft Holmes , Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

12. Il giorno dopo
 

 
Harry stava sorseggiando tranquilla il primo tè della giornata e osservava con una tenerezza per lei insolita la ragazza sdraiata sul suo divano, con il cuscino finito a terra, i capelli castani spettinati e ribelli più del solito e un braccio abbandonato mollemente da un lato, con le dita che sfioravano il pavimento.
Quando la sera prima aveva ricevuto il messaggio di John, stava discutendo con Lara e affrontando quella che probabilmente poteva essere considerata la loro prima litigata, dopo due mesi che si frequentavano. E poi era stata troppo impegnata a fare pace, quindi non aveva fatto particolarmente caso al contenuto dell’sms, anzi, il fatto che John fosse impegnato tornava decisamente a suo favore. Ma ora che si stava godendo una tranquilla mattina di pace con perfino gli uccellini cantavano, mise a fuoco quello che la sera prima le era sfuggito: John non poteva chiamarla perché Sherlock era lì con lui, nella sua camera d’hotel. E si sarebbe intrattenuto per diverso tempo, se John non aveva intenzione di chiamarla più tardi.
Harry non aveva sospetti sulla condotta del fratello, era lei quella scapestrata e dai comportamenti avventati tra i due. Ma di certo questo era un atteggiamento al di fuori della norma.
Harry finì di bere il tè e di sgranocchiare un paio di biscotti integrali e si alzò per lavare la tazza.
Sì, ne era sicura, quando si erano visti, il giorno prima che John partisse, era felice, sorrideva e aveva gli occhi luminosi. E si stava sentendo con Sherlock.
John non le aveva parlato molto di questo suo studente, Harry sapeva solo che era molto intelligente, divertente, un po’ emarginato dalla classe. E a quanto pareva ricambiava l’adorazione che John aveva nei suoi confronti.
Quella mania di John di aiutare la gente, era per quello che si era arruolato. E ora, che era tornato alla vita civile e non aveva più soldati feriti, amputati e semimorenti da riportare in vita, si stava dedicando a un ragazzino con probabilmente problemi familiari alle spalle e un particolare interesse per la materia che insegnava John. Tipico.
Quindi quali erano le conclusioni? Che John si era preso una cotta colossale per un diciottenne?
Francamente a Harry non era mai venuto il dubbio che John potesse avere un interesse verso le persone del suo stesso sesso, fin dalla pubertà erano giornalini con donne pettorute in copertina quelli che nascondeva sotto il letto. Mh, che in Afghanistan fosse successo qualcosa e John avesse deciso di cambiare prospettiva? Possibile. In realtà abbastanza improbabile, Harry se ne sarebbe accorta. Era questo Sherlock che aveva cambiato le carte in tavola. Faceva stare bene John come non succedeva da tempo, da anni.
Il punto era se John si era reso conto di questa cosa. Forse era il caso di dargli un aiutino, in fondo era quello il compito delle sorelle maggiori.
 

***

 
John Watson spense la sveglia impostata sul cellulare alle 7,15 del mattino e si accorse di aver ricevuto un messaggio:
 
· Cosa ne pensi della bisessualità? – Harry
 
Sospirò e si mise seduto. Aveva un leggero mal di testa, ma tutto sommato aveva dormito bene.
Rilesse il messaggio. Harry non aveva scelto proprio il momento migliore per avere una crisi d’identità sessuale. Caspita, non proprio nello stesso momento in cui la stava avendo lui!
 
· Harry, sai bene che non ho mai avuto nulla da ridire sulla scelta dei tuoi partner, se sei attratta da un uomo per me non c’è problema! – John
 
Si alzò, andò in bagno, si sciacquò il viso e si lavò i denti. Ok, ora poteva iniziare a pensare in modo lucido.
La sera prima Sherlock Holmes l’aveva baciato e lui aveva ricambiato con un certo entusiasmo. Non si era reso conto di desiderare così tanto un contatto con il ragazzo. La situazione era sfuggita dal suo controllo, lui pensava che quella nei confronti di Sherlock fosse una semplice infatuazione, che gli sarebbe bastato coccolarlo un po’, farlo sentire a suo agio, scherzarci insieme e arrivare con tutta tranquillità alla fine dell’anno scolastico. Invece ora era tutto decisamente più complicato. Cazzo. Sapeva cosa avrebbe dovuto fare: interrompere la cosa sul nascere, mettere in chiaro con Sherlock che quell’episodio non si sarebbe più ripetuto. Magari raccontargli che non era in sé. Ma erano tutte palle, certo che era in sé. E si era goduto ogni attimo, ogni dettaglio di quel bacio. Era stato intenso, non era preparato a una cosa simile, non pensava che si sarebbe springionata una simile scarica di elettricità tra loro due. Quanto cazzo lo desideravano quel bacio? Era stato lunghissimo e profondo, Sherlock sembrava non volersi più staccare. Istintivamente sorrise al ricordo. Non c’era sintonia solo tra le loro menti, ma anche tra i loro corpi ed era stata una scoperta interessante, inaspettata e meravigliosa! Sentiva di nuovo l’adrenalina ripercorrere il suo corpo.
Tonrò nella camera e finì di vestirsi. Aveva ricevuto un altro sms da Harry.
 
· Non parlavo di me, stupidone! Parlavo in generale. – Harry
 
· Harry, lo sai che sono tollerante per quanto riguarda queste cose. – John
 
· E tu? Prenderesti mai in considerazione di andare con un uomo? – Harry
 
· Se ne fossi attratto sì. Perché no? – John
 
No, ma meraviglioso! Farsi psicoanalizzare dalla propria sorella a distanza. Evidentemente Harry aveva subodorato qualcosa. Certo che aveva dei sospetti, era intelligente  e intuitiva e lui era stato così cretino da dirle che aveva Sherlock in camera sua. Be’, sapeva bene che Harry non aveva problemi a frequentare persone con la sessualità fluida, per così dire. In realtà neanche lui aveva pregiudizi di quel tipo, d’altronde sua sorella era lesbica e lui le voleva bene e quindi la accettava, non avrebbe potuto essere altrimenti.
E lui? Lui non era bisessuale. Sinceramente l’idea di andare a letto con un uomo gli faceva ribrezzo. Però l’idea di andare a letto con Sherlock Holmes no. La situazione era parecchio complicata. No, non era vero, erano tutte scuse. Chissene degli altri uomini, il problema erano lui e Sherlock. Lui desiderava Sherlock. Sherlock desiderava lui. Ma era evidente che non potevano avere una relazione. Avrebbe perso il suo posto di lavoro e Sherlock sarebbe stato ancora più emarginato. Per non parlare del disprezzo di colleghi e di come avrebbe reagito la famiglia Holmes. No, non si poteva fare. Ne avrebbe parlato con Sherlock e lui avrebbe capito.
 

***

 
Erano al museo degli Uffizi e Sherlock Holmes non riusciva a concentrarsi nemmeno su un’opera. La cosa non lo stupiva. Comunque sapeva quali siti internet consultare nel caso in cui, in futuro, avesse avuto bisogno di riproduzioni di quegli stessi quadri in alta definizione. Quella della sera precedente era stata una delle esperienze più gradevoli della sua vita, era inutile mentire a se stessi, e non aveva mentito nemmeno quando aveva detto a John che non gli sarebbe dispiaciuto ripeterla. Avrebbe voluto esplorare l’intero volto di John con la propria bocca, accarezzare ogni piccola ruga, sfregarsi contro la ruvidità della sua barba e mordicchiargli di nuovo le labbra. Sicuramente solo l’assunzione di droghe avrebbe avuto un effetto altrettanto destabilizzante sulla sua psiche e sul suo corpo, solo che John era più sicuro. In quel momento incontrò il suo sguardo, mentre procedeva lentamente per la stanza, senza degnare della minima attenzione La nascita di Venere di Botticelli. Gli sorrise. John ricambiò il sorriso. Aveva promesso di non metterlo in imbarazzo ed era chiaro che era John quello maggiormente turbato dalla situazione, quindi decise che non gli si sarebbe avvicinato per il resto della giornata, era meglio lasciarlo riflettere, ne avrebbe approfittato per fare la stessa cosa.
Al momento ovviamente gli veniva più naturale vedere gli aspetti positivi di ciò che era successo, non era ancora passato abbastanza tempo perché potesse raggiungere una certa oggettività di giudizio, però era sicuro di non aver commesso un errore: John non l’aveva rifiutato, non aveva reagito male, il bacio gli era piaciuto ed effettivamente il mal di testa del giorno prima si era placato. Era certo che appena avessero risolto la loro situazione, sarebbe anche tornato ad avere un pensiero lucido.
Quella sera avrebbero parlato, John non sarebbe mai tornato a Londra senza prima aver chiarito la faccenda. Anche se il giorno prima, per pochi minuti, sembrava esserselo completamente dimenticato o quantomeno messo da parte, John Watson era un uomo di giudizio e con una morale che rispettava (quasi) sempre.
Sherlock si voltò a guardarlo di nuovo, stava sgridando alcuni suoi compagni per le risate di un volume davvero eccessivo dovute alle dimensioni degli organi riproduttivi di certe statue, un classico.
John intercettò il suo sguardo, come sempre, “Sherlock, meno male che ci sei tu, questi teppistelli mi stanno facendo impazzire!”.
Sherlock gli si avvicinò e sorrise, “Devono pur dissimulare l’imbarazzo in qualche modo, professore. Si ricorderà che effetto fa avere troppi ormoni in circolo quest’età!”.
John ridacchiò, “Fin troppo bene, temo!”.
Sherlock fu piacevolmente sorpreso da questa frecciatina velata di autoironia. Davvero era così difficile per John stargli lontano? Non aveva valutato la situazione da questo punto di vista, ma poteva rivelarsi interessante.
Prese il professore per un braccio, “Direi di avviarci verso le sale dedicate all’arte religiosa, prima che la situazione degeneri, allora.”
John ridacchiò di nuovo, “Se intendi farmi da guida, molto volentieri, purtroppo io non ne so molto.”
Sherlock sospirò, “Purtroppo, invece, questo genere di manufatti sono una delle passioni di mio padre e di mio nonno prima di lui e ho motivo di sospettare anche di non pochi dei miei avi.”
John lo guardò di sottecchi, “Non voglio immaginare come sia arredata casa Holmes, allora! Dev’essere abbastanza inquietante.”
Sherlock sbuffò, “Com’è prevedibile, professore!”, e lo trascinò con sé attraverso le sale del museo.
 

***

 
Terza notte di fronte alla porta della camera del professor Watson, con l’unica differenza che questa volta era stato invitato. Per parlare. Per chiarirsi. Niente film sotto le coperte, niente baci che tolgono il fiato. Sherlock ne era leggermente indispettito.
Quando John lo fece entrare, Sherlock notò che aveva già preparato la valigia e indosssava il suo solito pigiama, ma era più agitato del solito. Probabilmente aveva già preparato il discorsetto da fargli ma non sapeva come iniziare.
Sherlock si sedette sul bordo del letto e sorrise cordiale a John, “Lasci che le faciliti il compito, professore. Siamo qui per parlare del fatto che ieri sera l’ho baciata, lei ha ricambiato ed entrambi lo abbiamo apprezzato. Ciò nonostante, lei ritiene che sia meglio che questa cosa non si ripeta più e che il nostro rapporto torni ad essere quello di prima, possibilmente evitando di cercare di sedurci a vicenda, cosa che prima invece facevamo, più o meno consapevolmente.”
John si sedette di fianco a lui e, nonostante fosse molto teso, gli concesse un sorriso, “Dovevo aspettarmi che avresti reagito così. Ma questo non è un gioco, non vince chi indovina per primo cosa prova l’altro. Semplicemente, sebbene sia stata un’esperienza piacevole, deve finire qui. Anche se sono umano e posso sbagliare, sono un tuo professore, ho il compito di educarti e non posso approfittare di te… E comunque devo rimanere imparziale nei tuoi confronti e questo implica che non posso avere una relazione con te. E il bello è che non sono nemmeno gay, cazzo.”
Sherlock annuì piano, “A mio parere, la sessualità è qualcosa di molto fluido e non bisognerebbe cercare di suddividerla in gruppi, regolarla e normalizzarla. Se lei prova qualcosa per me, non c’è niente di male, si tratta di stimoli, di ormoni, di chimica, non può mica sceglierlo. Lo stesso vale per me, anche se odio quando succede e cerco di limitarlo il più possibile.”
John lo guardò con tenerezza e gli accarezzò piano un ginocchio, “Credo che proverei la tentazione accarezzarti, baciarti, toccarti, proteggerti e provare a renderti felice, qualunque forma tu avessi, Sherlock. Ma non posso farlo. Sei un mio studente e… una relazione con me ora… Devi ancora diventare adulto, conoscere il mondo, conoscere altra gente, innamorarti di qualcuno della tua età. Rischierei di esserti d’intralcio. Soffriremmo entrambi.”
Sherlock scosse la testa, “Io non mi accontento mai né mi faccio guidare solo dall’istinto, John. Io scelgo a chi rivolgere la parola, con chi passare il mio tempo, con chi condividere qualcosa. E voglio te. Non mi interessa del resto, anzi, sai pure tu che rapporto ho con il resto.”
John per un attimo gli strinse con più forza il ginocchio, colpito dalle sue parole, “All’inizio è sempre così. Ti sei innamorato. Ma non possiamo e lo dico per il tuo bene. Tra pochi mesi finirà la scuola e non ci vedremo nemmeno più e tu sei così brillante… Troverai sicuramente qualcun altro che ti saprà apprezzare come meriti.”
Sherlock si alzò in piedi, contrariato, “Io non mi sono innamorato. L’amore è per le ragazzine che guardano troppi film e leggono troppi libri. Io sono interessato, attratto, affascinato e stimolato da te. Ma se tu non te la senti di affrontare questa cosa, vuol dire che rivolgerò la mia attenzione altrove. Mycroft è riuscito a procurarmi dei fossili scartati dai musei di Londra.”
John seguì il ragazzo alla porta, profondamente scosso e dispiaciuto, “Io ti voglio bene, Sherlock. Vorrei che lo capissi. Vorrei poter cambiare la situazione. Vorrei poterti baciare ancora. Vorrei avere dieci anni in meno e starti sempre vicino. Mi dispiace… Io… Non lo so…”.
Sherlock gli diede un bacio gentile all’angolo della bocca, “Anche io ti voglio bene, John. Ma a questo punto è meglio finirla qui, forse hai ragione tu e non voglio che tu ti senta forzato… Non voglio essere un peso per nessuno. Questo non fa che confermare la mia teoria che i sentimenti sono pericolosi. Ho imparato la lezione, è stata un’esperienza educativa. Buonanotte.”
John chiuse la porta e si sdraiò sul letto con il cuore che pesava tonnellate, con tutto che pesava troppo, con la gola secca e le lacrime che premevano per uscire. Il senso di colpa lo schiacciava sul letto e la consapevolezza di aver perso qualcosa di importante gli martellava nelle tempie.
Non stava così dai tempi di Mary, aveva ragione Harry.

 


Eccomi di nuovo, anche se dopo millenni! Mi dispiace immensamente avervi fatto aspettare tanto, mi sento una cacchina! D:
Purtroppo lo studio mi ha portato via più tempo di quanto mi aspettassi. Avevo iniziato a scrivere il capitolo già un mesetto fa, ma stava diventando ancora più triste e lacrimevole di quanto non sia ora, quindi ho preferito lasciar perdere e continuare in tempi migliori.
Mi rendo conto che sia comunque tristissimo e che sia John che Sherlock sono molto più sentimentali di quanto dovrebbero essere, ma si tratta di una situazione davvero complicata da gestire e John, con tutti i sensi di colpa che ha e la responsabilità che sente nei confronti di Sherlock, forse non avrebbe reagito tanto diversamente... Sherlock sì. Ma proprio non ce l'ho fatta a mantenerlo freddo e indifferente, non con John in queste condizioni, mea culpa.
I prossimi capitoli saranno più piacevoli, credo. Be', all'inizio ci sarà un po' di stallo e sofferenza da entrambe le parti. ç__ç Mi sento crudele. Ma finirà bene. 
Purtroppo non posso promettervi aggiornamenti regolari, perché prossimamente sarò via a più fasi ed è impossibile mettersi a scrivere di uomini che si amano con gente intorno. Vi lascio immaginare... Ecco. Non posso che dirvi di resistere, ormai ci stiamo avviando al finale! 
Nell'ultimo capitolo ho ricevuto davvero un sacco di commenti e non posso davvero che ringraziarvi di cuore, non me l'aspettavo! Grazie tantissime! Vi mando a tutti un bacione e vi auguro buone vacanze (finalmente)! 

Deirdre

 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: DeirdreGloom