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Autore: Onedinmyheart    16/07/2013    8 recensioni
Non si può tener nascosta una figura tanto importante come un padre.
Un padre che Carly ha sempre desiderato, visto il pessimo rapporto con la madre.
Un padre lontano, un padre di cui la figlia conosce solo il nome.
Un padre irraggiungibile, un padre sconosciuto, un padre che nessuno si aspetterebbe.
Un padre non padre.
Un padre che Carly non può trovare da sola.
Così una testa inesperta e colma di capelli ricci è l'unica persona che può aiutarla a trovare questa felicità.
Dipende da che tipo di felicità e soprattutto... in che modo?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                Chapter One - Detective.




<< Per tutti questi anni, mi hai nascosto segreti che avrei dovuto sapere! Mi hai mentita, sul conto di mio padre. Capisci?
Ho vissuto con te, 19 anni d'inferno, non come le bambine normali. >> urlai con le lacrime che mi rigavano il viso, contro mia madre.
<< Ho passato anche io degli anni d'inferno, con una come te! E adesso non rinfacciarmi tutto ciò che avrei dovuto fare, perchè non lo farei comunque. Per me tu non sei mia figlia. >>
Il cuore, pensavo stesse per scoppiare.
Il suo viso rosso urlava contro il mio, i suoi occhi erano umidi, ma non cadde neanche una fottuta lacrima sul suo volto.

Ero io, l'unica che piangeva come una fontana. Ma non per lei, no.

Io per lei non ho mai pianto e mia lo farò.

Ora che so che mio padre esiste, che è vivo, devo trovarlo e scappare via da lei.

Piango perchè l'ho saputo troppo tardi, ho vissuto con questa donna per troppo tempo e non ho mai avuto la felicità di salire sulle spalle di mio padre, di fare qualsiasi cosa con lui, come ho sempre visto fare dalle mie amiche, quand'ero piccola.

Corsi in camera e gettai tutto nella valigia, la chiusi in fretta e in furia e la trascinai giù, con tutte le mie forze.

<< Addio, per sempre! >> sputai uscendo da quella casa.

---


<< Ospitami, per favore. >> mugugnai trabballando appena Gwen mi aprì la porta.
<< Carly! Mio Dio, che succede? >> entrai tremando, con il trucco completamente sbavato e portandomi dietro quella valigia che avevo trascinato per tutta la strada, sotto lo sguardo spaventato dei passanti.
Mi gettai sul divano della mia migliore amica, la stanza buia era illuminata solo dalla televisione, impostata su un film.
<< Rispondimi, Carly! Che sta succedendo? >> ripetè ancora più preoccupata, sedendosi accanto a me, dopo aver acceso la luce e spento la tv
<< Mia madre >> il groppo in gola si formò di nuovo e gli occhi pizzicarono.
Gwen fece un cenno con il capo e mi incitò a continuare << Mia madre mi ha detto di mio padre. >>
Gwen sgranò gli occhi << e non sei felice!? Sono anni che vuoi sapere chi è, dov'è, cos- >>
<< Me l'ha detto dopo diciannove anni! >> urlai, poi presi un respiro e ripetei << diciannove anni. Diciannove anni passati come? Lo sai: una merda. >>
<< E' l'occasione per vivere tutto quello che hai voluto!
Non vedere il suo lato negativo, ma piuttosto il positivo! >> spiegò la rossa << ringrazia, per modo di dire, tua madre che finalmente te ne ha parlato. >> 

<< Sai cosa mi ha rinfacciato? >> aggiunsi cambiando momentaneamente discorso << che con me è stata lei ad aver passato diciannove anni d'inferno, che sono un fallimento. 
E che tutti gli errori che ha fatto con me, li rifarebbe. >> la voce mi tremava, per quanto potessi odiarla era mia madre, a nessuno farebbe piacere sentirselo dire.
Gwen si limitò a scuotere la testa e stringere le labbra, per poi abbracciarmi.
Strinsi gli occhi e abbracciai la mia amica, forse l'unica.
<< Che farai ora? >> 
<< Troverò mio padre. >> spiegai, asciugandomi il naso con la manica nella maglia. << Non so come, ma lo farò. >> 
<< Da sola? >>
<< Che altro dovrei fare? >> domandai.
<< Dovresti trovarti un detective privato... >>
Scoppiai a ridere, pensando che la mia amica stesse raccontando una battuta, nel momento sbagliato.
Ma la sua espressione non scherzava affatto.
<< Dici sul serio? >> chiesi, una volta calma, mantenendo un sorriso divertito.
<< Si. Pensi di girovagare per la città chiedendo informazioni ai passanti, riguardo a un uomo che non nemmeno tu sai com'è fatto? A proposito, sai il suo nome? >>
Annuii, tirando su col naso << Si chiama Des. >> dissi. << Des Parker. >> specificai, sorridendo.

                                                                                                               

                                                                                                                                 Harry.



<< Styles, sei in ritardo! >> mi richiamò il mio superiore, di soli due anni più grande e già se la tirava tanto.                              
Ero in ritardo. Tanto che cambiava? Come sempre, i casi migliori andavano agli altri mentre io mi occupavo di portare i caffè, sistemare le carte nel mio ufficio e, quando mi andava bene, a ritrovare i gatti delle vecchie signore che come ringraziamento mi tiravano le guance fino a staccarmele.
<< Lo so, scusa. >> il suo sguardo minaccioso mi fulminò, abbozzai un sorriso e mi corressi << scusi. >>
Entrai nel mio ufficio e mi gettai sulla sedia con le rotelle, la mia preferita. Girai guardando il mio ufficio beige-marrone, non male.
Due colpi alla porta, 
sarà quel rompi palle che vuole il caffè,
pensai.

<< Avanti. >> 
<< De-detective Ssstyles, c-c'è una persona c-c-che vorrebbe parlare con l-ei. >> Alan Red, segretario balbuziente dell'istituto. 
Mi alzai in piedi e feci un cenno del capo, scostando i capelli ricci << Falla entrare. >>
L'ometto fece spazio a una ragazza, mingherlina e che si torturava le mani, guardandosi intorno.
Congedai Alan con uno sguardo, e lui ci lasciò soli chiudendo la porta.
La ragazza era ferma e muta, distante da me una decina di metri.
Anche io restai come paralizzato dietro la scrivania, per poi sorridere e dire << si accomodi. >>
Avanzò lenta verso le due poltrone postate davanti la mia scrivania, per poi accomodarsi su quella di destra.
<< Mi dica, cosa posso fare per lei? >> 
<< Devo trovare una persona. >> ma dai, sono un detective, che faccio? Trovo i gatti sugli alberi alle vecchiette? Beh, si lo faccio... ma... << Si. L'avevo capito, ma chi? >>
Sembrò disturbata dal mio atteggiamento, scostò con fare superiore una ciocca dietro la spalla e schioccò la lingua tra i denti << mio padre. >>
Annuii e mi rivolsi al computer, per cercare delle informazioni.
<< Mi dia delle indicazioni per trovarlo. >> dissi cliccando sui siti di ricerca che mi interessavano.
<< E' un uomo. >> la guardai torvo. Faceva sul serio?
<< Già, lo so. >> risposi sorridendo falsamente.
<< Bene. E' un uomo e si chiama Des Parker, tutto qui. >> 
Presi un lungo respiro per poi girarmi verso di lei con le mani poste sotto il mento, per mantenerlo alto. << Sa quante persone sulla faccia della terra si chiamano Des Parker e sono uomini, signorina? >> chiesi provocatorio.
<< Sa che sono qui per trovare una persona che non ho mai visto in tutta la mia vita, detective? >> ribattè << per questo mi sto rivolgendo a voi. O dovrei domandare a lo spazzino sotto casa mia? 
Può essere più competente.  >>
Deglutii e rimasi in silenzio, aggiustandomi il nodo alla cravatta, tornando sul computer.
<< Se vi mostro alcune foto, sapreste individuarlo? >>
<< Ci provo. >>
Le mostrai diverse foto, alle quali mi faceva segno di andare avanti.
Si fermò su una foto e strinse le labbra che tremavano, mentre gli occhi si inumidirono.
<< E' lui. >> sussurrò con voce rotta.
Controllai la sua scheda e si rimasi particolarmente sorpreso.
Primo: viveva in America.
Secondo: era ricercato.
Terzo: per omicidio.
Mi sa che forse erano meglio i gatti delle vecchiette...

                                                                                                                              Carly.
Quella foto. La vidi e capì subito che era lui, non poteva essere altrimenti.
Eravamo simili, fin troppo simili per essere sconosciuti.
E poi era come se avessi avuto un deja vu... come se quella non fu la prima volta che vidi quella foto, ma di sicuro non ricordavo quando la vidi inizialmente.
Sapevo solo che grazie a quel detective, di cui non mi fidavo per niente, ero riuscita almeno a vedere una sua foto. Sempre se era lui.
<< Allora? >> chiesi rompendo il silenzio che era diventato fastidioso.
<< Be'... >> incominciò girandosi verso di me. Gli piaceva particolarmente girare su quella sedia... << per prima cosa, abita in America. 
Quindi per trovarlo dovrò spostarmi da Londra. >> annuii debolmente, storcendo le labbra.
<< Poi? >>
<< E poi... basta. >> concluse, ma non mi sembrava molto sicuro. 
<< Basta? >> ripetei delusa.
<< Scoprirò di più quando sarò lì, signorina. >> spiegò alzandosi.
<< Sarete? Q-quindi... andrete da solo? >>
<< Be', certo.Volete venire anche voi per fare un salto sulla Statua della Libertà? >> chiese ironico.
Lo fulminai con uno sguardo. Questo detective da quattro soldi e alle prime armi, mi stava alquanto sulle p...iccole scatole.
<< Per il giro sulla statua ci devo pensare, per vedere mio padre per prima: no. >> risposi diretta.
Lo spiazzai, si vedeva. Il ragazzo scostò i capelli e annuì << va bene, le farò sapere quando partiremo. Potete andare, questo è il mio bigletto da visita. >> mi congedò dandomi un foglietto.
Mi alzai e mi diressi verso la porta.
<< Comunque io sono il detective Styles. >> ma dai. << Harry Styles. >> specificò pieno di se.
<< Carly Parker. Spero tutto in lei, detective. >> risposi abbassando il capo e uscendo da quell'ufficio.

















Uhuhuh rieccomi con una nuova storia, giusto per rompere la palle ancora di più. c:
Si, ne sto già scrivendo una di storia, ma io ne faccio un'altra.
Io ne faccio praticamente 100 al secondo. c:
E fanno tutte schifo, ye!
Anche questa.. solo che boh, avevo voglia di scrivere qualcosa di... diverso. 
Di solito si parla sempre di amore tra ragazzi di college, estranei che fanno amicizia e bla bla bla... qua invece la cosa è un pò diversa, e con diversa non intendo migliore, anzi, già questo primo capitolo mi fa schiiiiifo! Mi pare l'ho già detto...
Comunque sia, se vi va, lasciatemi una recensione in modo da farmi sapere anche voi come la trovate, o per correggermi eventuali errori o non so, giusto per scrivere. lol
Okay, passo e chiudo, ci sentiamo(?) al prossimo capitolo!
Baci xx
-V.
  
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