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Autore: Alice_J    16/07/2013    1 recensioni
"gli parlavo, non mi guardava;
lo chiamavo, non rispondeva;
lo abbracciavo e non ricambiava."
Sarebbe bello se tutti provassero sentimenti reciproci ai nostri. Ma purtroppo non è così. Questo è ciò che succede ad Alice e a Jasper, due ragazzi normali. Il sentimento dell'amore provato solo da lei.. apparentemente..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun libro/film
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Jasper. Un nome meraviglioso, anche sentirlo nominare mi percorreva un brivido lungo la schiena. Non un brivido di paura. Ma un brivido di amore. Ero innamorata di lui da circa 4 anni, da quando avevamo tutte e due 12 anni; per me è come un “fratello adottivo”, dato che mia madre Bella dopo essere stata lasciata da un certo Alec, ha incontrato Edward il padre di Jasper ed è stato amore a prima vista. I nostri genitori si sono conosciuti grazie a me e Jasper. Io e lui ci conoscevamo già da molto prima e quando ci siamo incontrati al parco a capodanno le nostre famiglie si sono conosciute. Bella e Edward si sono innamorati subito, invece la mia sorellina minore Rosalie e il fratello di Jasper sono diventati molto amici nonostante la differenza di età (lei 8 e lui 13). Facevano morire dal ridere perché ti ritrovavi davanti una bimba di 8 anni piccolina, bionda, apparentemente innocua che dava filo da torcere a un ragazzino agli inizi dell’adolescenza, sviluppato fisicamente come un ragazzo di 17/18 anni. All’inizio si guardavano un po’ male e iniziato a bisticciare, ma poi quando hanno deciso finalmente di giocare insieme si sono divertiti moltissimo. Sicuramente più di me che ho dovuto assistere per tutta una notte Jacob che miagolava sotto le grinfie di una ragazzina di si e no 15 anni chiamata Jane.
Fortunatamente la mia migliore amica Renesmee era pronta a rispondere ad ogni mio messaggio nonostante fosse in compagnia del suo fidanzato Jacob (che inoltre le stava parecchio addosso per ‘sta cosa). Jasper in pratica non mi ha guardato per tutta la sera, un “ciao” all’inizio e un “ciao” alla fine. Fortunatamente non vivevamo nella stessa casa perché non avrei mai retto le sue storie da “una notte”, probabilmente lo avrei lanciato fuori casa sia lui che le gatte morte che si portava dietro. Edward era sempre da noi, a volte dormiva anche a casa nostra ma per mio grande piacere il figlio era sempre a casa di amici o chissà dove.
Nonostante avevamo tutte e due la stessa età, mi sentivo molto più piccola rispetto a lui, facevamo cose completamente diverse, anche riguardo all’amore. Io non avevo mai baciato nessuno a dire la verità, perché avevo sempre sperato che il mio primo bacio fosse con Jasper. Invece lui ogni volta che lo vedevo era con una ragazza diversa, anche se con questa Jane la storia stava durando già da un po’.. Troppo.
Il dolore per non essere guardata neanche di striscio dal ragazzo di cui ero innamorata da circa 4 anni lo sfogavo nello studio, in effetti a scuola avevo in tutto i massimi voti, tranne in matematica, mia acerrima nemica già dalla 1°elementare. Infatti andavo a lezione da Jasper, lui era un vero e proprio genio della matematica, è l’unica materia dove aveva 10, non prendeva mai un voto più basso del 9.
A dire la verità non mi interessava tanto le lezione, quanto chi me le dava.
 
<< Aliceeeee c’è Jasper per le lezioni!!!! >>
 
Merda! Mi stavo dimenticando che era martedì e il giorno dopo avevo la verifica e Jasper doveva venire per darmi una mano!
 
<< Arrivo mamma, mi preparo e scendo >>
 
Dopo poco scesi e vidi i bellissimi capelli biondi di Jasper e i suoi occhi verdi che mi guardavano e le sue labbra sottili che si piegavano in un sorriso, dio quanto era bello!
La mie euforia si spense quando notai una ragazzetta bionda dietro di lui.. JANE.
Cosa ci faceva quella scopa ambulante in casa mia???
Mia madre vedendo la mia faccia mezza sorpresa mezza infuriata decise di darmi una spiegazione
 
<< Jane è venuta qua perché rimarrà a casa di Jasper per una settimana e non voleva lasciarla a casa da sola, perciò oggi assisterà anche lei alla vostra lezione >>
 
 
<< Ah.. Va bene nessun problema, però muoviamoci che poi devo uscire con Renesmee >> dissi acida sperando che cadesse una bomba in testa a Jane.
Per forza che quella befana non voleva stare a casa da sola, perché sapeva che avrei bruciato la casa con lei dentro.
Dopo due ore intense di “lezioni” presi i libri, li misi nella mia stanza e senza neanche salutare e ringraziare come mio solito uscii da casa sbattendo la porta.
Cominciai a correre, non facendo caso alla pioggia forte che picchiettava sul mio corpo esile, sforzando ogni mio muscolo e sentendo il cuore a mille per arrivare il prima possibile a casa di Renesmee in ricerca di un profondo e caldo conforto da parte della mia migliore amica.
Arrivai sotto casa con il fiatone, i polmoni che mi bruciavano e gli occhi gonfi di lacrime, lacrime che non volevano uscire. Suonai il citofono tenendo premuto prima poco tempo il tastierino poi molto tempo in modo che Renesmee capiva che ero io e che non doveva neanche rispondere con il classico “chi è?”, ma subito aprire.
Salii i 4 scalini che portano alla porta della mia amica e vidi che si affacciava sulla porta rimanendo impietrita dai miei occhi azzurri pieni di dolore, sconforto e delusione.
 
<< Questo non lo doveva fare! >>
 
<< Alice cos’è successo, entra che sei fradicia, vieni vicino alla camino >>
 
Conoscevo Renesmee da circa 14 anni e non avevamo mai litigato, conoscevo lei meglio di chiunque altro e di qualunque cosa. Sfortunatamente aveva perso il padre pochi anni dopo la sua nascita a causa di un incidente in moto e sua madre si era trasferita dalla sorella per aprire un’agenzia insieme. Lei era rimasta a Firenze perché voleva frequentare le scuole qua, e nel caso avesse bisogno, c’erano gli zii a qualche chilometro. Ma Renesmee, in pratica, aveva solo me e Jacob e cercavamo di non farla mai stare sola per non ricordarle la sofferenza dovuta alla morte del padre e al trasloco della madre.
Renesmee era l’unica a sapere del mio amore per Jasper, in verità era l’unica a sapere tutto di me.
 
<< Jasper cos’ha combinato questa volta, ha cambiato ragazza? >>
 
<< Magari, ha portato Jane a farmi lezione perché lei rimarrà a casa sua per una settimana e non voleva lasciarla sola. Quella proprio non la sopporto, ancora meno delle altre. Non solo perché sta con il ragazzo della mia vita, ma perché si crede chissà chi. Ma se si togliesse quei chili di trucco e la vedresti com’è veramente la mattina quando si alza, probabilmente non rimarrebbe che un’insulsa ragazzina che vuole fare la donna ma si è appena staccata dalla tetta della mamma >>
 
<< Mi fai veramente paura Alice, cos’era quel ringhio alla fine della frase? >>
 
Gli occhi innocenti di Renesmee quando pronunciò quella frase mi fecero ridere, che ragazza fantastica. Mi piaceva perché con quegli occhioni color nocciola e i suoi capelli ramati sembrava una dea.
 
<< Alice non ti voglio più vedere piangere per quel “coso” là, tu sei una bellissima ragazza, non ti devi sprecare per una persona che non ha di morale >>
 
Si in effetti la parola “morale” nel dizionario di quel ragazzo non esisteva. Non riuscivo a capire il perché mi piacesse così tanto, forse per il suo fisico da paura, di certo non per il carattere. Ma c’era qualcosa di più.
 
<< Nessie non voglio parlare di questo, con Jacob? >>
 
Non fece in tempo a rispondere che il mio cellulare suonò e mi fece sobbalzare
 
<< Chi cazzo è? >> domandai nera dalla rabbia.
 
Osservai il telefono che continuava a suonare impietrita, sullo schermo c’era segnato il nome “Jasper”, cosa voleva???
  
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