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Autore: _youngwriter    16/07/2013    8 recensioni
Los Angeles, quattro ragazzi accomunati dalla passione per il canto, trascorrono la maggior parte del loro tempo insieme, trascurando a volte la famiglia. Logan Henderson vive in un enorme villa con sua sorella, suo padre e la sua nuova ''compagna'', ma la maggior parte del tempo il padre è fuori per affari di lavoro, così lui è costretto a badare a sua sorella minore, Allison.Fin dalla morte della loro madre, Logan ha sempre cercato di proteggere sua sorella evitando che mettesse piede fuori di casa. Ma un giorno Allison, stufa di non poter esplorare il ''mondo ''come suo fratello, troverà un modo per scappare di casa ogni qual volta desidera senza essere scoperta da nessuno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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*Allison*
Le labbra di Carlos erano sempre più vicine alle mie, potevo sentire il suo respiro confondersi con il mio e, per un attimo, trattenni tutta l'aria che avevo in corpo, quando qualcuno ci interruppe, destando appena l'ira di Carlos.
- Carlos, lasciala in pace-
Il tono e il volto di James erano solcati dalla calma, mentre, invece, il mio e quello di Carlos erano increduli di quello che stava accadendo.
Io non riuscivo a spiegarmi per quale maledetto motivo James si intromettesse così tanto nella mia vita, non riuscivo a credere che, ancora una volta, avesse avuto lo stesso tempismo di quella sera.E non riuscivo nemmeno a gestire e a distinguere le mie emozioni. Carlos, probabilmente, era solo scocciato e deluso dal non aver potuto poggiare le sue labbra sulle mie ed attendeva spiegazioni dallo stesso James.
-Perchè dovrei?-
-Credo che Logan non apprezzerebbe la vostra storia- James inarcò un sopracciglio, mentre si appoggiava alla porta incrociando le braccia e lanciandomi sguardi accusatori che non comprendevo.
-James, sono affari nostri. E credo che, invece, Logan capirebbe. Quando due persone si amano non puoi distruggere il loro destino solo per stupida gelosia fraterna! Lui stesso è innamorato di Emma, non capisco perchè...-
Quando James udì quelle parole, scoppiò a ridere. E, devo ammettere che rimasi piuttosto scettica. Non lo avevo mai visto ridere in quel modo, ma soprattutto peccare di presunzione. Forse, mi stavo sbagliando, ma era ciò che vedevo. Probabilmente, credeva che appartenessi solo ed esclusivamente a lui. Ma non era così che dovevano andare le cose. Un ''supereroe'' si limita a salvare la sua ''donzella'' ogni qual volta ella si trovi in pericolo e, in quell’occasione, nulla faceva pensare che la mia vita fosse a rischio, se non un interesse esclusivamente personale. Continuavo a non capire il suo comportamento. Tuttavia, le parole di Carlos non avevano fatto altro che aumentare il mio turbamento: ''Quando due persone si amano...'', Oh mio Dio, non credeva mica che io provassi i suoi stessi sentimenti? Come avrei potuto distruggere, io, le sue illusioni, i suoi progetti di felicità? Perchè, da quando ero ''uscita allo scoperto'' la vita non aveva fatto altro che giocarmi brutti scherzi?
-Credimi, amico, faresti meglio a lasciar perdere. Lei non ti ama.-
-Che intendi dire?-Gli occhi di Carlos cercavano i miei, e non appena i miei si voltarono verso un punto qualsiasi della stanza, lontano dai suoi, lo vidi abbassare il capo e sospirare. E in quel preciso istante, mille sensi di colpa stavano cominciando ad affiorare, ma non ci badai e stetti a guardare, ancora in silenzio.
- Il suo cuore appartiene ad un altro.-
Carlos, evidentemente, non riusciva a comprendere l'allusione, poichè continuava a guardarsi intorno spaesato, ma quando mi rivolse l'ultima domanda, abbandonò ogni dubbio ed uscì dalla stanza con un espressione del volto  indecifrabile.
-E' così?-Queste erano state le sue parole ed io mi ero limitata ad annuire, semplicemente perchè  non riuscivo a trovare una spiegazione più credibile ed anche perchè, in parte era vero. Il mio cuore apparteneva a quel supereroe che continuava a fissarmi con uno sguardo di rimprovero, nonostante io non avessi fatto assolutamente nulla di male.
Non appena Carlos fu uscito, James ed io ci ritrovammo l'uno di fronte all'altro,ma nessuno dei due osava parlare. Il silenzio impervasava e l'imbarazzo si faceva sempre più strada in me, fin quando qualcosa mi costrinse ad aprire la bocca e a parlare in tono piuttosto offeso.
-Mi spieghi che diavolo ti è saltato in mente?Perchè continui ad intrometterti nella mia vita?-
-Sbaglio o eri tu quella che desiderava qualcuno che ti  protegesse in qualunque situazione?- Il suo volto si avvicinò qualche centimetro al mio, e parlò quasi a sottolineare le parole'' qualsiasi situazione''.
-Quale situazione? Io e Carlos stavamo solo parlando!-
Avevo cercato di trovarmi una scusa, nonostante fossi consapevole del fatto che James conoscesse già lo svoglimento dei fatti.
-Parlando del più e del meno e poi lui ha tentato di baciarti,di nuovo-
-Che vuoi dire?- Rimasi piuttosto sorpresa da quel suo ''di nuovo''. L'unica volta in cui Carlos aveva provato a baciarmi era stato alla mia festa di compleanno ed avrei giurato che nessuno ci avesse visto.
-Vi ho visti.-Sorrise quasi soddisfatto.- Una settimana fa, alla festa. Eravate a una distanza fin troppo ravvicinata per i miei gusti, o sbaglio?- Inclinò la testa da un lato, attendendo una mia risposta che tardò ad arrivare. Non risposi, era ovvio che non avevo nulla da dire. Non potevo negare la verità, men che mai davanti a un testimone.
-Come pensavo...-Si allontanò di qualche centimetro sempre mostrando quel suo sorriso meschino che cominciavo un pò ad odiare.
-Da quand'è che mi spii?-
-Da quando ho fatto quella promessa ed io...-
-Mantieni sempre le tue promesse.- Mi affrettai a completare al frase prima di lui.- Ma credo che, in queste situazioni, dovresti mettere un pò da parte la tua promessa e lasciarmi vivere la mia vita.-
James mi guardò con aria confusa.
-Non mi piace come hai trattato Carlos, non se lo meritava.-
-Tu non lo ami.-
-Ma questo non ti autorizza a credere che il mio cuore appartenga a qualcun altro. Mentire non è la giusta soluzione per risolvere le cose.-
-Non ho mentito.-
Quella sua insolenza cominciava ad infastidirmi e, nello stesso tempo, mi apriva gli occhi, facendomi conoscere un nuovo ''James'', non più solo il dolce e tenero James, ma anche il presuntuoso e possessivo James. Non ero sicura che quel suo nuovo lato della personalità mi piacesse.
-Che cosa te lo fa pensare?-
-Il fatto che non guardi Carlos con gli occhi dell'amore. Chiunque può rendersi conto che non sei innamorata di lui.-
-Tutti tranne lui.-sorrisi appena, cercando di smorzare la tensione che si era creata tra noi due.
James rise.
-Carlos ha una filosofia di vita tutta sua, è un pò in ritardo per certe cose...-
-Ma è dolce... e carino.-
-Come un orsacchiotto.-Scoppiò a ridere.
-Sono sicura che se ci sentisse parlare di lui in questo modo non ne sarebbe contento.-Mi morsi le labbra, sempre cercando di mantere quella sorta di ''ironia'' che aveva aggiustato la situazione.
- Lo conosco, non se la prenderebbe.-
James si andò a sedere sulla stessa sedia in cui qualche minuto prima era seduto Carlos intento a suonare la sua canzone per me.
Lo seguii sedendomi su un bancone lì vicino.
-E' stato molto dolce da parte sua scrivere una canzone per te.Avrei dovuto ereditare un pò della sua tenerezza.-
Vidi appena il suo volto contrarsi un un sorriso, stavolta, però, celava un qualcosa che avrei potuto definire ''amarezza''. Lo guardai confusa.
-Alli, mi dispiace, ancora una volta.-
-Per cosa?-
-Per essermi comportato in quel modo, per aver preteso che tu appartenessi solo a me.-
-E' questo quello che hai pensato quando mi hai vista con Carlos?-
Il mio cuore si stava nuovamente scaldando ed ora riuscivo di nuovo a riconoscere lo stesso James che la sera del mio compleanno aveva riservato per me quella promessa che non aveva mai smesso di mantenere. Lui si limitò ad annuire ed io non potei fare altro che regalargli un ennesimo ''grazie'', e stavolta, lo accompagnai a un abbraccio. Era nato all'improvviso, ma tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, come tra quelle di Logan, quando ero solo una bambina.Logan era la mia casa, James il mio protettore, colui che non mi avrebbe mai abbandonata.
-Non ringraziarmi, è mio dovere.-Sorrise e in quell'attimo fuggente mi resi conto che non ne avevo mai abbastanza dei suoi splendidi sorrisi.
 

 
*Emma*
Ero esausta, in confronto a me il capitano del Titanic aveva vinto alla lotteria. Avevo le gambe a pezzi, il sudore che mi imperlava la fronte  e i capelli bagnati. Ero appena tornata a casa,naturalmente avevo dovuto fare tutto il tragitto a piedi. Il mio motorino ormai era andato e non c'era verso che potesse funzionare, avrei dovuto comprarne uno nuovo. Come? Non ne avevo idea. La mia vita era sempre così incasinata, che adesso pensare a un nuovo motorino mi sembrava assurdo. Che cosa direbbe adesso mio padre se mi vedesse in queste condizioni? E mia madre?
Potevo già immaginare la loro furia esplodere in un ennesimo litigio: ''Sei un'irresponsabile! Hai 17 anni, Emma! Quando comincerai a fare sul serio? Che cosa hai intenzione di farne della tua vita? Dimmelo!
Cara mamma, il fatto è che nemmeno io sono al corrente di che cosa la mia testa desidera farne del mio futuro, ammesso che ne abbia ancora uno. Non potrò lavorare per sempre come assistente di un meccanico, lo so, ma datemi il tempo di mettere ordine nella mia vita, poi, forse, potrò pensare al mio futuro. Tra qualche giorno arriverà Dianna ed io non sono psicologicamente pronta ad affrontarla, a riaverla tra le mie braccia, non adesso che la mia situazione sentimentale sta cadendo a picco. Logan, probabilmente, è infuriato con me per essere corsa via da Kendall; Kendall, probabilmente sarà solo offeso da quello schiaffo, in fondo non può capire perchè quella notte sia stata così importante per me.
 
Era successo due anni prima, avevamo entrambi 15 anni ed eravamo totalmente incoscienti e presi dal divertimento, che la situazione precipitò senza che ce ne rendessimo conto. Emily era nascosta in chissa' quale luogo della casa per cercare di mettere ordine in quella festa ormai colma di gente ubriaca e fuori di testa, mentre di sopra io e Kendall ci davamo alla pazza gioia nel suo letto. Ci lasciammo trasportare dall'euforia,dall'adrenalina o semplicemente dall'alcool che cominciava a fare il suo effetto. E quella fu la nostra ''prima volta'', per entrambi. Ma il ricordo che io ho di quella notte, non è lo stesso  per Kendall. Lui non sa cos'è accaduto dopo, non sa perchè sono sparita e non deve saperlo.Nessuno deve saperlo. Spero soltanto che resti un segreto tra me e mia madre, l'unica che, dopo, tanto tempo, mi ha aiutato in quel periodo di totale rifiuto verso il mondo. Probabilmente chiunque si fosse ritrovata nella mia  situazione, sarebbe stata felice  di condividere la sua esistenza con qualcuno del suo stesso sangue, io no. Per me, la mia vita era ed è finita a 15 anni. Mia madre ha sempre sperato che dopo ''l'accaduto'', io avrei messo la testa apposto ed avrei pensato un pò di più agli altri,ma il mio egoismo non aveva fatto altro che aumentare e alla fine, le conseguenze di quella notte toccarono ugualmente a mia madre. E' lei che si è presa cura di Dianna per tutto questo tempo, è lei che l'ha tenuta con se', come se fosse sua figlia, mentre io continuavo a vivere la mia vita da totale squilibrata mentale, continuando a non assumermi le mie responsabilità. A volte, mi sentivo in colpa, per non essere stata la madre perfetta che Dianna avrebbe meritato davvero, per averla abbandonata in quel modo, ma portarsi dietro una bambina di due anni a 17 anni, non è una cosa facile, ed io non avevo alcuna intenzione di stare in silenzio, mentre, probabilmente, tutta Los Angeles creava pettegolezzi sulla bambina. Forse, qualcosa di positivo avevo pur fatto, non ero stata poi così egoista, avevo sottratto la bambina ai perenni sguardi accusatori della gente, l'avevo sottratta a un'infanzia traumatica e piena di domande, anche se, ero consapevole del fatto che, raggiunta una certa età, avrebbe voluto conoscere suo padre. E quella era la cosa che più mi spaventava,in assoluto.
 
Giunta sulla porta di casa, mi scostai i capelli dal volto e mi misi alla ricerca delle chiavi, quando il mio cellulare squillò intonando le note della nuova canzone dei ragazzi, ‘’Elevate’’.
Ecco da che cosa dovevo cominciare se avevo davvero intenzione di dimenticare quei due idioti: cambiare suoneria, eliminare quante più possibili tracce o ‘’cose’’ che potevano anche solo ricordarmi i dolci occhi neri di Logan o quelli verdi e penetranti di Kendall.
-Che cosa vuoi, mamma?- Sbuffai, inserendo la chiave nella serratura.
-Sai che tua figlia arriverà domani, vero?-
-Che cosa? Ma l’arrivo era previsto per...-
-Si, lo so, ma ho degli impegni per quel giorno e non posso assolutamente annullare. Siamo già in viaggio. Buona giornata, tesoro.-
Non ebbi neanche il tempo di contrattaccare che mia madre aveva già interrotto la telefonata, probabilmente consapevole della scenata d’ira che avrei potuto farle.
Non ero assolutamente pronta a ricevere Dianna il giorno seguente: ero più che sicura che Logan e Kendall, nonostante li avessi trattati in quel modo orribile, non avrebbero esistato a cercarmi ed io non avevo la più pallida idea di come ‘’nascondere’’ la bambina. Dovevo sparire dalla circolazione, in qualche modo, ma in quel momento non avevo neanche le forze per concentrarmi su una cosa simile.
Aprii la porta di casa e, una volta dentro, mi abbandonai sul divano nonostante avessi bisogno di una doccia rinfrescante. L’avrei fatta dopo, forse, ora dovevo riposare, svuotare la mente da ogni pensiero più assurdo.
‘’La tua vita è sempre così incasinata, Emma.’’ La fastidiosa ‘’vocina’’ nella mia testa non faceva altro che ricordarmelo, ogni maledetto istante della mia esistenza. Cominciavo davvero ad odiare la mia stessa mente così ‘’aperta’’ ai problemi e che non mi lasciava mai  vivere una normale vita da diciassettenne qualunque. 





Okay, forse può sembrare un po' assurdo, ma ho deciso di continuare a pubblicare capitoli. Ci tengo troppo a questa storia per lasciarla incompleta. 
Quindi, ora, oltre, magari a qualche recensione sul capitolo, vorrei sapere se qualcuno di voi sarebbe disposto a seguirla, di nuovo. Ne ho bisogno per trovare il coraggio di continuare. Insomma, ho bisogno di sentirmi dire che devo continuarla e stavolta prometto di impegnarmi seriamente e di pubblicare capitoli più spesso.

Grazie infinitamente.
Baci.
Francesca.(_youngwriter.)
   
 
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