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Autore: _FamigliaVargas_    16/07/2013    2 recensioni
“Mollami.”
“Dai Rock, ci divertiremo!”
“Ti ho detto di mollarmi Paper... e non chiamarmi Rock!”
“Uffa, sei un guastafeste Rocky!”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Carta, Sasso e...

 

Mollami.”

Dai Rock, ci divertiremo!”

Ti ho detto di mollarmi Paper... e non chiamarmi Rock!”

Uffa, sei un guastafeste Rocky!”

 

Paper rise abbracciando Stone.

Adorava farlo arrabbiare, gli dava perfino dei nomignoli carini solo per quello!

Tanto sapeva che non gli avrebbe mai fatto del male.

Per quanto volesse fare la roccia, che battutona, Stone era un gran tenerone che non avrebbe mai fatto del male a nessuno.

 

Ti odio Paper.”

Anche io ti voglio bene Stone!”

 

Stone arrossì un poco fingendo indignazione, ma senza farsi vedere sorrise e ricambiò leggermente l'abbraccio di Paper.

Non troppo lontano da loro due occhi d'acciaio stavano osservando la scena, il proprietario abilmente nascosto per non farsi vedere, in attesa dell'occasione per agire e fare la sua mossa.

 

 

 

Il telefono cominciò a squillare ininterrottamente, rompendo la tranquillità del momento.

Stone, di malavoglia, si alzò dalla poltrona per rispondere.

Quasi quasi lasciava partire la segreteria.

 

Si? … Cosa?! … Arrivo subito!”

 

Stone lasciò cadere la cornetta e si precipitò fuori casa, dimenticandosi perfino la porta aperta.

Diede gas alla moto e partì a razzo.

Arrivò a destinazione in pochi minuti quando, solitamente, impiegava circa mezz'ora di tempo.

Abbandonò la moto in mezzo alla strada e raggiunse il nastro giallo che circondava il perimetro di una bella casa bianca.

Un poliziotto si avvicinò.

 

Detective Stone, mi ha chiamato la Detective Pencil.”

 

La Detective Pencil, poco distante, si accorse di Stone e lo raggiunse.

Cercò in tutti i modi di mantenere un'espressione neutra e tenere a distanza il caos di emozioni dentro di lei, ma era dannatamente difficile.

 

Lascialo passare Pen, è con me...”

 

Pen annuì, alzando il nastro per Stone che ci passò sotto.

I due percorsero il vialetto in silenzio e quando arrivarono alla porta Pencil bloccò Stone sulla soglia.

La detective entrò un poco nella casa, voltandosi alla sua destra.

 

Sgombrate la scena...”

 

Uscirono tutti quanti, anche Pencil che strinse leggermente la spalla di Stone prima di andarsene.

Stone fece un passo nella casa, osservandola come se fosse la prima volta.

L'interno era completamente a soqquadro, cosa assai rara per via della mania di Paper per l'ordine.

Voltò lo sguardo verso il salotto ed il sangue gli si gelò nelle vene.

 

Dio...”

 

Aveva sperato in un miracolo che non era avvenuto...

Si portò la mano destra alle labbra e la morse forte.

Era un suo brutto vizio che Paper detestava, lo rimproverava continuamente per questo.

S'inginocchiò davanti al... al corpo di Paper.

Se Pencil aveva mandato via tutti poteva farlo.

Prese la mano rigida e fredda di Paper, fino al giorno prima quella stessa mano era calda e morbida su di lui.

La strinse forte tra le sue, portandosela alle labbra.

 

Mi dispiace... mi dispiace tanto... troverò chi ti ha fatto questo e... e lo ucciderò.”

 

Stone si alzò barcollando, fregandosene per una volta delle lacrime che gli bruciavano il viso.

Uscì svelto da quella casa non più bianca, raggiungendo Pencil.

 

Chi è stato...”

 

Pencil si asciugò una lacrima randagia, porgendo a Stone un sacchetto di plastica trasparente.

Stone lo prese tra le mani e tremò di rabbia, osservando l'oggetto al suo interno.

Lui.

Era stato LUI!

Non era la prima volta che... se solo fosse stato più attento!

 

Abbiamo le mani legate...”

 

Pencil sussurrò a bassa voce.

 

Abbiamo le mani legato, lo sai bene, non… non possiamo fare niente...”

 

Sorrise senza allegria, accarezzando una guancia di Stone.

Lo guardò negli occhi, cercando di comunicare solo con lo sguardo.

 

Noi non possiamo fare niente, ma tu si...

 

Stone annuì serio, recependo il messaggio forte e chiaro.

L'avrebbe fatto comunque, senza la benedizione di Pencil.

L'avrebbe fatto per Paper.

Anche Pencil annuì, soddisfatta.

 

Ti lascio al tuo lavoro...”

 

Gli sussurrò prima di andarsene.

Stone strinse il sacchetto tra le mani e ritornò alla sua moto...

 

 

 

Percorse il vicolo con calma, senza alcuna preoccupazione al mondo.

Era molto felice oggi, finalmente aveva raggiunto il suo scopo!

 

Ehi...”

 

Una voce dietro di lui, che conosceva fin troppo bene, richiamò la sua attenzione.

Due occhi d'acciaio si voltarono, puntandosi sul proprietario di quella suddetta voce.

 

Stone! Da quanto tempo...”

 

Lo salutò in modo fin troppo stucchevole.

 

Scissor... come te la passi?”

Alla grande, al contrario di Paper... ho saputo che qualcuno l'ha tagliato in pezzi piccoli.”

 

Scissor sorrise sereno, incrociando le braccia al petto con fare casuale.

Stone strinse i pugni talmente forte che le mani gli tremarono per la tensione.

Si avvicinò a Scissor, gettando ai suoi piedi il sacchetto di plastica datogli da Pencil.

Scissor sbiancò, osservando incredulo la forbice nel sacchetto.

Non era stato abbastanza attento.

 

Questo è per Paper...”

 

Sussurrò Stone, sorridendo maniacalmente.

 

 

 

Il telefono squillò, ma stavolta Stone era già pronto.

Con calma rispose, riagganciando poi la cornetta al suo posto.

S'infilò la giacca e si sistemò, prima di uscire e chiudere la porta a chiave.

Accese la moto e partì, raggiungendo il luogo dell'incontro in mezz'ora.

Solitamente ci metteva pochi minuti.

Scese dalla moto e la parcheggiò per bene, salutando il poliziotto Pen che lo fece passare immediatamente.

Stone raggiunse Pencil che si trovava davanti ad un corpo totalmente massacrato, era stato ucciso a botte.

 

Chi è stato?”

 

Chiese Stone con noncuranza.

 

E chi lo sa...”

 

Gli rispose Pencil, tirando, non vista, un calcio al copro senza vita di Scissor.

Stone lasciò immediatamente la scena del crimine, rimontando in sella alla moto e ripartire verso la sua VERA destinazione.

 

 

 

Il posto era molto tranquillo e l'erba aveva un bel colore verde acceso.

 

Ciao Paper...”

 

Stone s'inginocchiò, sorridendo alla foto sulla lapide.

 

Come stai?”

 

Davanti alla lapide appoggiò un mazzo di margherite, i fiori preferiti di Paper...

 

Carta – Forbice - Sasso

è la storia di:

Due amici,

un omicidio

e di una vendetta...

 

 

 

-.-.-.-.-.-.-

Note:

Perché anche la Morra merita una sua storia!

La frase che Pencil pensa:

 

Noi non possiamo fare niente, ma tu si...

 

Si collega appunto al gioco della Morra perché tutti sanno che Sasso batte Forbice.

La frase finale si collega a questo disegno:

 

https://fbcdn-sphotos-d-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/1013103_700037696678261_2010027150_n.jpg

 

Nonché mia Musa per questa fic.

Stone/Paper OTP <3  

   
 
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