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Autore: Arsid    16/07/2013    2 recensioni
Questa è la mia prima storia, spero che vi piaccia ^^
Trama: É il secondo anno allo studio per Violetta, e arriva un nuovo compagno, Diego, che cercherà di separarla da Leon.
Anche per Angie e German le cose saranno più complicate dopo l'arrivo di Esmeralda.
La storia è narrata in prima persona da più personaggi
Dal capitolo 1:
Violetta invece era felice di andare a scuola e incontrare i suoi amici e Leon, a cui si era profondamente legata. I due si erano riavvicinati qualche giorno prima, quando lui l'aveva invitata a prendere un gelato. Non avevo mai visto Violetta tanto euforica in vita mia. La mia nipotina si stava nuovamente innamorando, e questa volta solo di Leon, dato che l'altro pretendente, Tomas, era tornato in Spagna.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angie, German, Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Leon

 

La mattina seguente mi svegliai dopo una notte piena di incubi, dovuti al fatto che quel bacio mi stava facendo sentire male. E se quell'arpia travestita da angelo avesse riferito tutto a Violetta? Lei le avrebbe creduto? L'avrei persa per sempre? No, no, calma Leon. A chi pensi che crederà? A te, la persona che ama, o a un'oca che neanche conosce bene?

La paura di perdere Violetta era enorme, anche se sapevo che la parola di Florencia non contava nulla. Ma dovevo trovare almeno una scusa per cambiare compagna per l'esercizio, in modo che questo spiacevole fatto non si ripetesse mai più. Mi preparai e arrivai a scuola prestissimo, per parlare con Angie. Purtroppo non era ancora arrivata, ma dopo cinque minuti la vidi con Violetta. Salutai la mia ragazza con la mano e poi, quando Angie passò vicino a me, la fermai per parlarle.

«Buongiorno Angie»

«Ciao»mi disse sorridendo«c'è qualche problema?»

«In realtà si, riguarda l'esercizio dei duetti»

«Vieni, entra, così ne parliamo»mi disse mentre si avviava alla macchinetta che vendeva il caffè.«Vuoi?»

«Si, grazie»

Prendemmo le nostre bevande calde e ci avviammo nella classe di canto, che a quell'ora era deserta. Lei mescolò un paio di volte con il cucchiaino di plastica il caffè e poi mi chiese qual era il problema riguardante l'esercizio.

Io bevvi per prendere tempo: non sapevo se avrei dovuto dirle la verità o inventare qualcosa, perché se le avessi raccontato tutto probabilmente lei l'avrebbe detto a Violetta. Optai per la bugia.«Ecco, Florencia ha la voce troppo alta e non riusciamo a creare qualcosa che vada bene per tutti e due»

Lei mi squadrò da capo a piedi.«Sei sicuro che il motivo sia questo? Vi ho sentito più volte cantare insieme, e mi sembra che lei arrivi anche alle note basse... Non cantate male insieme»

Impallidii. Ero convinto che quella scusa avrebbe funzionato, e invece ero stato scoperto subito.

«Leon, ti senti bene?»mi chiese vedendo che non davo segni di vita.

Annuii, mentre pensavo ad un nuovo motivo da dirle.

«Allora, mi spieghi perché vorresti cambiare compagna? E questa volta, se non ti dispiace, vorrei il vero problema»

Sospirai.«Ecco, credo che Florencia ci stia provando con me. Ma io amo solo Violetta, non voglio che si creino problemi...»

Stavolta fu Angie a sospirare.«Capisco il tuo disagio, ma non posso prendere da sola una decisione. Questo lavoro è molto importante e verrà preso in considerazione quando faremo le pagelle, quindi dovresti chiedere a Pablo, dipende tutto da lui. Ma stai tranquillo; metterò una buona parola per te»mi disse. Poi finì di bere il suo caffè e buttò il bicchiere nel cestino.«Ci vediamo alla terza ora!»

 

La campanella!”gioii interiormente “Era ora!”

La porta si affollò di persone che volevano uscire, e, come al solito, io non ero là in mezzo. Ero seduto al mio posto, pensieroso. Speravo che Pablo mi facesse cambiare compagna, e magari, per un colpo di fortuna sfacciata, mi facesse lavorare con Violetta. Mi alzai andando verso l'aula insegnanti, e bussai alla porta.

«Avanti»mi rispose Pablo. C'era solo lui nella stanza, gli altri professori erano in giardino o stavano uscendo dalle loro classi. Gli spiegai la situazione, ma lui non mi accettò la mia proposta, dicendo che dovevo imparare a collaborare con tutti.

Prova tu a collaborare con una ragazza che cerca di saltarti addosso mentre guardate uno spartito”avrei voluto gridargli, ma credevo che il mio voto in condotta sarebbe uscito da quella conversazione profondamente danneggiato.

Sconsolato uscii dall'aula e incontrai Andres.

«Ehi, ti vedo giù di morale»

«Si, ho un problema e... Non è che per caso hai visto Florencia?»

«Prima era vicino alla porta»

«Su, accompagnami»gli dissi prendendolo per il braccio e trascinandolo nel punto che mi aveva indicato. Lei era ancora lì, e stava parlando con Ludmilla. Non volevo ascoltare il loro discorso, ma poi udii una parola: “Violetta”. Che avevano quelle due da dirsi su Violetta? La stavano offendendo? Cosa stavano complottando?

Mi nascosi dietro il muro e per fortuna le due bionde, intente a chiacchierare, non videro né me né Andres.

«Allora, hai il video?»aveva chiesto quell'insopportabile con cui ero costretto a lavorare. Ludmilla aveva tirato fuori un telefonino ultimo modello, e gliel'aveva dato. L'altra si era avvicinata alla sedia dove c'era il suo zaino e l'aveva messo nella tasca anteriore.«Così rovineremo per sempre la felicità di Violetta!»aveva esclamato.

Poi Ludmilla si congedò con un “Ludmilla se ne va”, e io cercai di approfittare del momento: dovevo rubare quel cellulare e cancellare il video, ora che ne avevo la possibilità.

«Andres»sussurrai«Porta Florencia lontano da qui, ma non farle prendere lo zaino»

«Io?»chiese lui, con la faccia stralunata. Grande amico che avevo!

«Si,tu! Ora vai!»

Andres si avvicinò a Florencia, cercando una scusa per farla andare via.

«Ciao»salutò.

«Ciao»rispose lei, alquanto scocciata.

«Senti... Volevo dirti che... Prima... Ehm... Ti cerca Beto!»esclamò «Vieni, veloce! Dice che è urgente.... Ti aspetta in giardino»disse prendendole il polso e portandosela dietro, non lasciandole neanche il tempo di prendere lo zaino. Per un attimo riflettei: com'è che Andres era riuscito a inventarsi una scusa tanto credibile? Scacciai quel pensiero, in fondo non era fondamentale.

Mi avvicinai allo zaino di Florencia, presi il cellulare e cancellai il video. Avrei voluto vedere le loro facce, quando si sarebbero accorte che il loro piano era ormai rovinato.

 

Violetta

 

Quel giorno non ero stata molto con Leon, ovunque fosse non aveva tempo. All'ingresso aveva parlato con zia Angie, in ricreazione con Pablo e alla fine della scuola, finalmente, avevamo potuto stare insieme. Non sapevo perché, ma avevo avuto l'impressione che ne fosse valuta la pena; uscito da scuola era così dolce, calmo e ricco di attenzioni, sembrava felicissimo per qualcosa. E quindi averlo vicino, anche se per poco, aveva migliorato tutto.

Nel pomeriggio chiamai Francesca. Sapevo che era la terza volta quel giorno e non volevo sembrare maleducata, ma mi ero un po' preoccupata. Dopo quella mattina in cui mi aveva raccontato del suo appuntamento con Marco non c'era stato modo di contattarla. Non rispondeva al telefono, non era presente alle lezioni...

Si, erano passati solo un paio di giorni, poteva avere la febbre o un'influenza, ma la cosa mi sembrava strana. Provai a chiamare Marco, perché avevo bisogno di spiegazioni.

«Pronto?»

«Ciao Marco»

«Violetta!»esclamò lui«Volevo chiamarti, ma non avevo il tuo numero. Tu come mai hai il mio?»

«Me l'ha dato Francesca»

Lui non disse nulla, quindi continuai a parlargli io: volevo arrivare dritto al sodo, volevo chiedergli di Francesca e non di numeri di telefono.

«A proposito, hai notizie su di lei?»

«No... E tu?»

«Se le avessi non le starei chiedendo a te. Senti, al cellulare non mi risponde e non è venuta allo Studio da quando è uscita con te. É successo qualcosa? Che le hai fatto?»dissi iniziando ad innervosirmi. L'avevo detto a Francesca che stava affrettando i tempi, ma non mi aveva voluto ascoltare.

«Calma, calma. Non le ho fatto nulla... O meglio si... Io... Veramente... Le ho dato del....»farfugliò lui. Non udii chiaramente l'ultima parola.

«Scusa, non si sente bene. Cosa le hai dato?»

«Salmone»sussurrò lui, ma dicendolo abbastanza forte perché io lo udissi.

«Salmone? Salmone? Perché cavolo le hai dato del salmone?»sbottai«Ma lo sai che è allergica?»

«Non lo sapevo... Ti stavo cercando per chiederti qualcosa di lei e poi è apparsa una ragazza dai lunghi capelli biondi, truccata esageratamente e con le arie da diva, dicendomi che Francesca adorava il salmone»

Ludmilla! Avrei dovuto capirlo subito!”pensai. Ma ormai era troppo tardi, Francesca si era già sentita male, ed era inutile piangere sul latte versato.

«Ho capito di chi parli... Senti, io proverò a contattarla. Se non risponde, domani, appena uscirò da scuola, andrò a casa sua»

«Va bene. Se so qualcosa ti chiamo»disse riattaccando e ponendo fine a quella snervante telefonata. Mi buttai sul letto, esasperata. Possibile che Ludmilla fosse arrivata a tanto più di rovinare la vita a me a alle mie amiche? La cosa le dava tante soddisfazioni?

In fondo, malgrado i suoi buoni propositi iniziali, Ludmilla era stata gentile solo la prima mezz'ora del primo giorno di scuola.

 

Quella sera, a cena, ebbi una sorpresa poco gradita. E dire che la serata era iniziata per il meglio, mangiavamo il mio piatto preferito e, come ciliegina sulla torta, avevo ricevuto un bellissimo messaggio di Leon.

Ciao Vilu! Mi dispiace, oggi non siamo stati molto insieme, ma ti prometto che domani rimedieremo. Ti amo tanto ♥ xxx”

Oddio, oddio, oddio”avevo pensato, dopo averlo letto almeno 10 volte. Alla prima non ero riuscita e dire nulla, ero stupefatta dalla dolcezza di Leon, che si preoccupava perché non eravamo stati molto insieme quel giorno. Avevo un fidanzato perfetto.

Quando Olga mi aveva chiamato, quindi, ero scesa con un sorriso lungo da orecchio a orecchio stampato sulla faccia. Mi ero seduta a tavola, avevo aspettato gli altri e mi ero servita da mangiare. Tutto normale. Se non fosse che papà fece un annuncio.

«Roberto, Olga, venite un attimo qui!»aveva esclamato, nel bel mezzo della cena«Voglio condividere la mia allegria anche con voi. Vi devo dare un'ottima notizia!»

Roberto e Olga arrivarono dalla cucina, ed Esmeralda si alzò in piedi, guardando ma ed Angie con un sorriso beffardo.

«Volevo dirvi»continuò, prendendo la mano della mora«Che Esmeralda ed io abbiamo deciso di ufficializzare il nostro fidanzamento!»

L'allegria sparì, Olga e Roberto lo fissarono impietriti e io impallidii.

Poi si sentì un rumore acuto, un bicchiere cadde per terra, bagnando tutto il pavimento di acqua.

E Angie svenne.

 

NOTA DELL'AUTRICE: Ciao! Questo capitolo doveva essere molto diverso, e ammetto che questo, rispetto a quello che avevo scritto precedentemente, mi piace molto di più.
Perché?
Perché è meno prevedibile u.u Insomma, era fin troppo scontato che Ludmilla, Florencia e Diego riuscissero a separare Leon e Violetta, quindi via, tutto cancellato. Le fanfiction banali sono tremendamente noiose, e l'ultima cosa che voglio scrivere è una ff noiosa.
Allora, commentiamo il capitolo...Leon vi ha fregato, Leon vi ha fregato! Alla faccia vostra, alla faccia vostra! :P Ebbene si, i nostri tre cattivi sono stati imbrogliati da Leon, e devo dire che ci godo.
Francesca ancora nessuna notizia, e Violetta scopre che la colpevole è Ludmilla... Prevedo odio in vista. Leon, Leon, Leon(ma quante volte lo sto nominando in queste poche righe? Va be', chisseneimporta LOL) ma quanto sei dolce? *-* *w* Io non reggo la dolcezza di Leon(ottava volta), c'è poco da fare. É troppo bello u.u
L'arpia e German ufficializzano il loro fidanzamento, e Angie, mostrando la sua “contentezza”, sviene D:
Come starà Francesca? Ed Angie? E Leon (nona volta) potrà essere puù dolce, più bello o più più(?)?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo :D

P.S: Questo è dedicato a
syontai

  
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