Questo crack che hai sentito è il mio cuore
Olympe passava da una classe all'altra cercando d'ignorare gli sguardi canzonatori dei compagni di scuola.
-Non piangere, non piangere.- pensava continuamente, cercando di usare i libri come barriera per proteggersi da insulti e risa, causati dalla sua corporatura poco umana.
Andò così a sbattere proprio contro il ragazzo che le piaceva, facendo cadere ogni cosa.
"Ehi, mostro, sta attento." l'apostrofò lui crudelmente "Vuoi schiacciarmi sotto il tuo peso?"
Era rimasta impietrita, stranita, poi senza aggiungere altro, senza che nessuno l'aiutasse, aveva raccolto i libri e aveva proseguito la sua camminata.
Non pianse neppure quella volta, nonostante il cuore spezzato: di certo non l'avrebbe più fatto in futuro.
-Non piangere, non piangere.- pensava continuamente, cercando di usare i libri come barriera per proteggersi da insulti e risa, causati dalla sua corporatura poco umana.
Andò così a sbattere proprio contro il ragazzo che le piaceva, facendo cadere ogni cosa.
"Ehi, mostro, sta attento." l'apostrofò lui crudelmente "Vuoi schiacciarmi sotto il tuo peso?"
Era rimasta impietrita, stranita, poi senza aggiungere altro, senza che nessuno l'aiutasse, aveva raccolto i libri e aveva proseguito la sua camminata.
Non pianse neppure quella volta, nonostante il cuore spezzato: di certo non l'avrebbe più fatto in futuro.