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Autore: Maya89    16/07/2013    2 recensioni
Dal testo:
"Un paio di mesi fa c’è stata una catastrofe nucleare a livello mondiale, tutte le centrali sono esplose e le radiazioni hanno contaminato l’intero pianeta. Non sappiamo se sia stato un attacco terroristico globale o una serie di sfortunati eventi. In ogni caso, la situazione non cambia."
Racconto trovato nei meandri oscuri del mio PC. Non ricordo nemmeno quando l'ho scritto...
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È il 12 luglio, credo. Non so bene quanti giorni siano passati dalla distruzione.
È successo tutto così in fretta, tanto che le comunicazioni ufficiali non ci hanno raggiunti. Abbiamo avuto poco tempo per ripararci e le radio hanno trasmesso solo per sei ore.
Un paio di mesi fa c’è stata una catastrofe nucleare a livello mondiale, tutte le centrali sono esplose e le radiazioni hanno contaminato l’intero pianeta. Non sappiamo se sia stato una attacco terroristico globale o una serie di sfortunati eventi. In ogni caso, la situazione non cambia.
Per quelli come noi, lontani dai grandi centri abitati e dalle centrali, c’è stata una piccola speranza di sopravvivenza.
Durante le prime esplosioni abbiamo trovato riparo nelle case e negli uffici, evitando di essere colpiti dai detriti. Abbiamo aspettato che ci fosse silenzio, poi abbiamo cercato i vecchi rifugi sotterranei, costruiti durante la Guerra Fredda. Non ce n’erano molti ancora praticabili. Ho percorso cinquanta chilometri, prima di trovarne uno.
So di essere stata contaminata, hanno iniziato a bruciarmi gli occhi e la pelle.
Ma sono ancora viva.
In pochi ce l’hanno fatta. Molte persone sono state chiuse fuori dai pochi rifugi, lasciate in balia delle radiazioni.
Mi sento un’assassina. Li ho guardati negli occhi e ho chiuso la porta. So che dovrò conviverci per il resto della vita.
So che era l’unica scelta logica, stavano cambiando.
Non so cosa ho visto, perché la paura ha preso il sopravvento.
Ho visto persone sfigurate, con la pelle che si scioglieva ai loro piedi. Creature deformi che schiumavano dalla bocca ed emettevano versi gutturali sentiti solo nei film.
So che non mi crederete, ma li ho visti mangiare i sopravvissuti. Sono cambiati, mutati ad un livello che non riesco a concepire.
Forse le radiazioni hanno amplificato gli istinti animali, forse li hanno trasformati in mostri. Non lo so, ma ne ho paura.
Non posso spiegarvi cosa provo quando sento i colpi alla porta. Non osiamo aprire, perché non sappiamo chi ci sia dall’altra parte.
LORO sono sempre in attesa, pronti ad attaccare quelli che escono in cerca di provviste.
Eravamo in quindici, all’inizio. Ora siamo solo in tre.
Chi è uscito non è più tornato.
Non abbiamo speranza, abbiamo perso tutto.
Pensavamo che sarebbero arrivati i soccorsi, l’esercito magari.
Non si è visto nessuno. A parte LORO, i mutati.
 
L’ultima comunicazione risale a qualche settimana fa. Erano militari, parlavano di distruzione totale. Le città sono rase al suolo, la polvere è irrespirabile.
Sconsigliavano di uscire all’aperto e raccomandavano di proteggersi dalle radiazioni.
Non sappiamo quanti altri sopravvissuti ci siano, né come contattarli.
Siamo isolati dal mondo.
Avevo tutto nella vita, e ora?
Sono sola. Niente famiglia, niente amici.
Pagherei qualunque cifra per poterli riabbracciare, ma so che è impossibile. Li ho visti mutare tutti.
Ho solo diciotto anni, non sono preparata a tutto questo.
Ricordo le esercitazioni antincendio che facevamo a scuola, quelle contro i terremoti e le trombe d’aria. Ma mai questo.
 
Anche gli altri, qui, sono spaventati.
Non sappiamo quanto sopravvivremo.
Il cibo sta scarseggiando, così come l’acqua. Ne avremo ancora per un paio di giorni. Non di più.
So che dovremo uscire e procurarcene, ma è tutto contaminato. In più ci sono LORO.
So che la prossima volta toccherà a me, sono già infetta. Anche se non sono mutata, mi guardano con sospetto. Un’esposizione aggiuntiva mi renderebbe come LORO e ne sono terrorizzata.
Queste potrebbero essere le ultime parole che scrivo.
Spero solo di avere più tempo.
 
A chiunque leggesse queste poche righe: proteggete chi è più debole, aiutatevi l’un l’altro. La vostra umanità è ciò che vi distingue da LORO.
Conservatela, è tutto ciò che vi rimane.

   
 
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